Un messaggio?
La mattina seguente è corso in ufficio in anticipo, per non farsi vedere da troppe persone. Le borse sotto gli occhi, i capelli arruffati e qualsiasi altra cosa di lui urlava al mondo che quella notte non aveva dormito nella sua camera, e comunque non più di 4 ore. Era passato da casa, quando sapeva che la moglie era già uscita, per lavarsi e cambiarsi; e poi era corso al lavoro. L'aroma dei due caffè che aveva appena finito di bere non sembrava avere alcun effetto, stavolta, sul suo organismo malridotto; e si è affrettato a cercare qualche indagine da svolgere in campo, perché senza alcun dubbio, se avesse dovuto passare tutto il giorno in ufficio avrebbe finito per addormentarsi.
Per questo, quando Donovan ha aperto la porta di vetro, pochi minuti dopo, annunciando un'effrazione appena accaduta, è balzato in piedi acchiappando al volo il cappotto e lasciando la poliziotta quasi a bocca aperta.
"Signore, si sente bene?"
"Fin troppo. Sarà meglio andare di corsa, non vorremo farceli scappare?!"
Una totalmente incredula Sally l'ha fissato uscire dall'ufficio in cui, in genere, apprezzava così tanto rimanere, e prendere le scale di gran carriera; si è dovuta dare un pizzicotto per ridestarsi - sembrava un sogno -; e poi l'ha seguito.
Mentre erano in macchina, finalmente l'ispettore ha controllato il telefono: ben tre messaggi non letti. Uno era di Mycroft, e risaliva alla sera precedente; mentre gli altri due erano arrivati quella mattina molto presto, da un numero non ancora salvato.
[26/02 - 23:47]
A breve le scriverà direttamente Sherlock. Spero che non abbia intenzione di stare in ufficio, domani.
MH
No, gli era andata bene: non aveva assolutamente voglia di stare seduto. Quindi, ha pensato lo yarder alzando un attimo gli occhi dallo schermo del dispositivo, gli altri messaggi sono di suo fratello.
[27/02 - 06:12]
Ispettore, aspetto che mi dica lei su quale delle tre scene ha intenzione di richiedere il mio aiuto.
SH
[27/02 - 07:35]
Ah, non ho nulla da fare, oggi.
SH
Tre scene?
"Sally?"
"Mi dica" ha risposto distrattamente la poliziotta, completamente concentrata sulla guida della BMW del suo capo.
"Abbiamo altri casi, oltre l'effrazione?"
"Un suicidio e un incidente; comunque, questo è il più urgente"
"Sì, sì..." ha borbottato lui, tornando ad armeggiare con lo smartphone. Com'è possibile?
[27/02 - 09:26]
Siamo diretti al prioritario... La rapina. Non mi spiacerebbe averla con noi per tutt'e tre le questioni. Immagino non ci sia bisogno di specificare null'altro.
GL
In verità non aveva scritto l'indirizzo per metterlo alla prova; si è sentito un po' frivolo a farlo, ma in fondo era anche.... Indispettito dal comportamento del ragazzo.
"Eccoci"
"Eccellente, Donovan". Gregory era talmente immerso nelle sue riflessioni astruse da non essersi assolutamente accorto del tempo che passava.
"Ma quello..?" ha chiesto la donna, indicando poco elegantemente Sherlock Holmes già all'opera, intento a scrutare con una minuscola lente il terreno polveroso.
"Lui, ecco, ci darà una mano"
"Ma, Lestrade..."
"Dopo. Dopo mi dirai tutto" ha sospirato quello, uscendo dall'abitacolo.
"Sherlock, prima di tutto dovrei chiarire con te-"
"Lestrade! Salga in macchina, presto! Dobbiamo andare all'ex capannone della Union, appena fuori città, è là che si sono rifugiati!"
"Ma che?!"
Sono corsi entrambi alla berlina, e lasciando Sally completamente sola e con il compito di radunare quante più squadre possibili dove erano diretti, sono partiti. La Union era un'impresa abbastanza nota, che a causa della crisi aveva appena chiuso una fabbrica proprio in centro città; per il momento l'immobile era in asta, ma nessuno desiderava comprarlo e così... Mezza Londta cercava di tenersi alla larga da quel posto.
Al volante stava l'ispettore; Sherlock, però, sceglieva che strada seguire. Era una guida nel contempo ottima e pessima; sembrava completamente calmo, e conosceva ogni via; ma avvisava solo all'ultimo riguardo a cosa fare.
"Gira a destra. Ora dritto..."
"Adesso destra?!"
"Sinistra!"
"Accidenti!"
Pur rischiando almeno tre incidenti, sono arrivati (incolumi) al capannone; sono corsi dentro che ancora non si udivano sirene; e hanno trovato i quattro componenti della banda senza alcuna difficoltà. Hanno chiuso silenziosamente ogni via d'uscita, bloccandoli nella sala in cui erano riuniti; e tenuti così in scacco, hanno atteso i rinforzi.
"È stato semplice, dai"
"Estremamente"
"Già"
Qualche secondo di silenzio; poi Lestrade non ha più saputo trattenersi. "Ma come diamine hai fatto a capire che erano loro? E che erano qui?"
"Molto semplicemente, ho trovato delle tracce di quel terreno che c'è solo qui attorno. Ovviamente hanno dovuto accertarsi che qui fosse libero, prima di attuare il colpo"
"Ma non ti ho mai detto che era appena stato effettuato"
"Non mi hai detto assolutamente nulla, avanti. Ho le mie... Fonti" ha risposto Sherlock pensosamente, alludendo a quel genere di persone che avevano permesso anche il loro precedente incontro - gente di strada, che è ovunque e in ogni momento.
"D'accordo. O-okey..." ha borbottato il D.I. ragionando sul da farsi.
"Lestrade! Lestrade!"
Al richiamo, l'uomo si è voltato, riconoscendo subito la voce che lo stava chiamando.
"Donovan, dimmi"
"Dobbiamo... Andare-"
"Calmati, respira" l'ha interrotta appoggiandole una mano sulla spalla, perché avendo corso, la donna aveva un fiatone che rendeva incomprensibile ogni parola. Quella ha fatto un respiro profondo, ha guardato Sherlock per qualche secondo con aria interrogativa, e poi ha ripreso a parlare.
"Dobbiamo andare sulla Regent's"
"L'incidente..." ha mormorato il ragazzo.
"Esatto. Ci sono complicazioni"
"Vieni con noi?" ha proposto Greg; e Holmes ha sorriso.
"Non c'era bisogno di chiederlo".
**
"Pronto?"
"Fratello, buonasera"
"Buonasera anche a te, fratellino" ha risposto con nonchalance Mycroft, attraverso il microfono degli auricolari - stava guidando, e aveva previsto di ricevere la chiamata che attendeva da tutto il giorno proprio per quando sarebbe stato in viaggio verso casa. "Com'è andata?"
"Oh, molto bene. Tre casi eccezionalmente banali, ma penso che non sarà sempre così; secondo me oggi mi hanno chiamato per vedere come me la cavo"
"Immagino che abbia già mostrato la tua stoffa" ha osservato il ministro, con una smorfia.
Sherlock ha ridacchiato.
"Tu stai bene? Sei felice di tornare nella solitudine della tua casetta?"
"Sto bene, nella solitudine della mia casetta" l'ha scimmiottato.
"Ne sono felice, allora. Beh, ci sentiamo"
"Buonanotte"
Ha tolto gli auricolari con un solo gesto, e prima di riappoggiare entrambe le mani sul volante se le è strofinate; avrebbe voluto sentire anche dalle labbra di Gregory cosa gli era parso del suo fratellino; ma sapeva che non era assolutamente il caso di farsi vivo. Non così presto... E... Non era il caso, punto e stop.
Ha guidato tranquillamente fino a casa, ha messo via l'auto, ed è salito in casa. Si apprestava a mettere il cellulare in carica, già indossando un pigiama di flanella a scacchi, quando lo schermo si è illuminato: un messaggio?
[27/02 - 18:43]
Credo che questa sarà solo la prima di molte volte che contatterò suo fratello. È veramente in gamba. In più è stato con me tutto il giorno, e sono certo che non abbia assunto nulla...
Ci risentiremo; buona serata.
GL
***
Grazie di cuore a ___Mangiaciboblu___- per i suggerimenti ❤️❤️❤️
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