Nulla è impossibile!
--- Buon Ferragosto a tutte... E un abbraccio forte forte a MerlinMorganEmrys !♥ ---
Prima di mettersi il cappotto, Lestrade ha consultato l'orario e ha annuito leggermente, soddisfatto.
Era in perfetto orario: aveva cercato di sbrigarsi per tutto il giorno, e come se non fosse abbastanza aveva anche incontrato un imprevisto - ma l'aveva superato in modo brillante, riuscendo a fare in modo di non tardare comunque. Certo, invece di essere a casa seduto sul divano, dopo una cena già programmatamente veloce, era ancora alla stazione di polizia totalmente digiuno; ma poco male, una cena ogni tanto poteva pure permettersi di saltarla. E poi, non aveva fame; aveva anzi un nodo allo stomaco che gli faceva sembrare indesiderabile anche solo un semplice caffè.
Ha sceso di corsa le scale semibuie fino ai sotterranei, ha recuperato la macchina dal parcheggio e si è diretto senza fretta al Regent's, sperando di non trovare traffico. Appena seduto in macchina, tuttavia, una voce indesiderata ha deciso di farsi sentire; e il D.I. è dovuto rassegnarsi, e riaffrontare per l'ennesima, maledetta volta i suoi fantasmi.
Ti batte il cuore, pivellino...
Greg ha stretto le mani attorno al volante. Forse era giunto il momento di parlarne a qualcuno. Forse era un disturbo vero e proprio; quella voce lo torturava, lo massacrava costantemente... Eppure lui non poteva credere che il suo destino fosse quello di morire da solo, con quel maledetto fantasma nelle orecchie e nella mente. Che poi, non faceva che incolparlo senza motivo... Non era innamorato di Mycroft Holmes, non lo era e basta! Gregory Lestrade non era assolutamente-
Lo stridore delle gomme sull'asfalto, bloccate dal freno che l'uomo aveva pigiato quasi inconsapevolmente, l'ha ridestato d'improvviso da ogni suo pensiero. Uno stupido semaforo... Per fortuna si era fermato in tempo. Ha alzato la mano in segno di scusa - sperando che l'autista dell'auto nera di fronte a lui lo vedesse - ed ha preso il pacchetto di sigarette che teneva nella portiera. Abbassato il finestrino, quindi, ne ha accesa una; secondo i suoi calcoli l'avrebbe finita appena in tempo, prima di arrivare al parco.
Fumi perché sei agitato, o sbaglio?
"Ma come puoi sbagliare! Sei nella mia mente!" ha urlato il detective, che spaventato dalla sua stessa voce si è fatto sfuggire la sigaretta di mano.
"Oh accidenti" ha mormorato, cercando di concentrarsi sulla guida e su null'altro - soprattutto perché l'auto che aveva innanzi era sempre quella, ed era necessario evitare ogni contrattempo (litigate con altre persone comprese) per arrivare in tempo all'appuntamento.
Giunto in via Regent ha parcheggiato nel primo posto libero - il secondo in verità, dato che il primo l'ha occupato la macchina nera che aveva avuto davanti per tutto il tragitto -, e dopo essersi sistemato i capelli nello specchietto è sceso dalla berlina.
Ti sei fatto anche bello! Ma guardatela, la ragazzina!
"Smettila!!" ha sussurrato rabbioso, come se ripeterselo solo in testa non bastasse più. Con il capo chino e dimentico di ogni cosa all'infuori della sua rabbia, l'ispettore si è diretto alle strisce per attraversare; ed è stato quando ha dovuto alzare lo sguardo, per attraversare, che l'ha visto. Beh, sentito prima che visto...
"Gregory!"
Solo a quel richiamo si è voltato, e ha notato qualcuno venirgli incontro - qualcuno che ha riconosciuto all'istante per il fratello maggiore di Sherlock Holmes: Mycroft.
Se possibile, quella sera era ancora più elegante delle altre pochissime volte che aveva avuto l'onore, prima che il piacere, di incontrarlo. Ma ad incollargli la lingua al palato non è stato né il suo portamento né la sua mise; sono stati i suoi occhi di ghiaccio, peraltro poco illuminati dalla luce calda di un lampione, e le sue labbra, dalle quali uscivano nuvolette di vapore causate dal freddo gelido che il calore che si è acceso nel petto di Greg non gli ha nemmeno più fatto percepire.
"Buonasera..." ha mormorato infine, quando è stato certo che l'altro fosse abbastanza vicino da poterlo sentire, cercando di non guardarlo in viso - per non rischiare di bloccarsi. Mycroft ha sorriso.
"Buonasera anche a te. Giornata pesante? Non hai nemmeno cenato..."
... Beh, dopo un intervento così, cosa poteva fare Lestrade di diverso che guardarlo, sbigottito, diritto nelle pupille?!
Gli aveva dato del tu - del tu, dopo così tanto che nemmeno si sentivano! - e, nello stesso tempo, aveva fatto uno di quei piccoli miracoli che ormai era assuefatto a sentir uscire dalle labbra del suo fratellino. Deduzioni.
"Devastante. Sono veramente distrutto, ma è un piacere-"
Avere a che fare con te? Essere qui? Vederti? Sapere che esisti ancora e che stai bene?
"-Poterti essere d'aiuto, davvero" ha concluso la frase, sforzandosi di non balbettare.
"Oh, beh, grazie".
Imbarazzato. Imbarazzato. IMBARAZZATO. MYCROFT IMBARAZZATO?!
Non sapendo bene come reagire, Lestrade non ha detto nulla, ma con un cenno del capo l'ha invitato ad attraversare. Giunti all'ingresso del parco - che era sull'altro lato della strada - si sono scambiati uno sguardo d'intesa; e si sono diretti nel silenzio più completo alla prima panchina libera.
"Credo che questa sia la prima volta che mi siedo su una panchina in un parco... Di notte".
"Anche per me... Ma certe esperienze vanno fatte".
Le risate dei due amici ritrovati hanno riempito l'aria attorno a loro, riscaldandola un po'.
"Allora... Come ti stanno andando le cose?" Ha azzardato il più basso, seduto con le ginocchia larghe e i gomiti appoggiati allo schienale della panchina in un atteggiamento che rispecchiava tutta la sua stanchezza, voltandosi a guardare il profilo grazioso del ministro che aveva l'onore di conoscere e di poter frequentare.
"Una noia mortale, ma non posso certo dire che vadano male. Sempre la solita routine... Gli stessi posti, mai nulla di nuovo".
"Ti capisco." L'ispettore si è affrettato a guardare da qualche altra parte quando Mycroft si è girato verso di lui, nella speranza che l'altro non si accorgesse che lo stava fissando - cosa che, in effetti, non è successa.
"Hai passato le vacanze a casa?"
"Beh, sì... Diciamo che ero un po' giù di corda".
Prima di trovare il coraggio di chiederglielo, il maggiore dei fratelli Holmes ha dovuto aspettare qualche secondo, e deglutire almeno due volte.
"E come mai?"
Gregory gli ha rivolto un'occhiata eloquente.
Ero propriamente depresso. Mi sentivo solo. Mi hai abbandonato. Mi mancavi. Non volevo nessuna compagnia che non fosse la tua.
"Non saprei esattamente... Forse non mi sono ancora abituato all'idea di essere single, dopo tanto tempo".
A questo punto gli è saltata in mente una domanda strana, una domanda che forse non andava fatta; ma...
"E tu, che hai fatto per le vacanze?"
"La solitudine della mia casetta è sempre confortevole. Beh, almeno fino a quando l'impianto del riscaldamento farà il suo dovere".
Il più grande si è ritrovato ad esultare interiormente; solitudine!
Soddisfatto, ha gettato la testa all'indietro. Sapeva già che, appena tornato in macchina, la voce si sarebbe fatta risentire... Ma tanto, ormai! Era meglio godersela.
"Ah, e per quanto riguarda la questione per la quale ti ho disturbato..."
Il ministro dagli occhi di ghiaccio si è voltato verso l'amico.
"Sono tutto orecchi"
"Premettendo che il tatto e i giri di parole sono due tra le cose che non so usare... Credi che sia possibile riallacciare un rapporto rimasto interrotto diversi mesi?"
Lo sguardo di Greg si è illuminato.
"Nulla è impossibile!"
*-*-*
Sembra cirillico, ma non ci giurerei... Ha anche una risoluzione molto vomitevole... EPPURE AWAW CHE BELLA ♥ (dal web)
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