La prego di continuare.
Passavano i giorni, le settimane, ed ogni cosa era sempre uguale per Gregory Lestrade. Sempre deprimente, angosciosa, faticosa: il lavoro, la casa...
Sherlock in pochissimo tempo era diventato un elemento fondamentale per lo svolgimento di molte indagini; averlo intorno era sì piacevole, perché aiutava e non chiedeva una lira in compenso; ma era anche stressante, per via del suo temperamento e soprattutto del fatto che sia Donovan, la sua più stretta collaboratrice, sia Philip Anderson, il capo della scientifica, non lo sopportavano - e quello non riusciva a sopportare loro di conseguenza, con il solo risultato che ogni santo giorno quei tre trovavano qualche scusa per litigare o darsi fastidio, più che altro tirando "a segno" il povero detective che i loro stessi obbiettivi. Questo finiva di sentirli bisticciare la sera; saliva in macchina, e con estrema calma guidava fino a casa; qui varcava la soglia di malavoglia, e gli toccava alzare la voce di nuovo, fino a tardi, per via di sua moglie, con la quale i rapporti andavano sempre più rovinando e non sembrava esserci più alcun punto di contatto. La cosa che più lo infastidiva non era il fatto che non sapesse minimamente come rimediare al primo problema; era che non riuscisse a trovare la forza di affrontare una volta per tutte il secondo. E questo lo distruggeva.
L'unica luce in quel periodo buio era il piacere che derivava da un rituale inaspettato; e riguardava Mycroft Holmes.
Ogni sera, ormai, i due avevano preso l'abitudine di scriversi un solo messaggio. All'inizio gli scriveva occasionalmente lui, Gregory, soprattutto per tenerlo informato sul comportamento del fratello; poi il ministro gli ha risposto una, due volte; e da abitudine, con il passare dei giorni, quelle brevi comunicazioni sono diventate necessità.
[10/03 - 20:31]
Anche per oggi abbiamo finito; e suo fratello si rivela sempre più prezioso. È riuscito a risolvere un caso che, senza di lui, avremmo archiviato senza indugi; ma non riesco a dargli neanche un centesimo in cambio del grande favore che ci fa collaborando. Come posso fare?
GL
[15/03 - 19:00]
Non sapevo che anche Sherlock fumasse. O meglio, prima di oggi non l'avevo mai visto farlo.
GL
[17/03 - 20:03]
Una curiosità: abitate insieme?
GL
[17/03 - 20:08]
No, ispettore; ma nonostante questo, le assicuro che il mio fratellino può benissimo sopravvivere anche senza prendere soldi dalle vostre casse già prossime al verde. Grazie per l'interessamento, in ogni caso.
MH
P.s. Apprezzo che lei mi scriva; e la prego di continuare a farlo.
Quella è stata la prima volta che gli ha risposto. Mycroft aveva degli ottimi motivi per farlo; in particolare aveva capito che il D.I. aveva bisogno di qualcuno con cui parlare, e perciò (anche per il bene del fratello) ha iniziato a rispondergli; ma era vero anche che lui stesso sentiva il bisogno di mettersi in contatto, e per una volta ha ascoltato quel che sentiva di dover fare, più di quel che doveva fare. Certo, il limite non mancava; infatti, si era autoimposto era che tutto si fermasse ai messaggi, a un messaggio quotidiano; e così era, probabilmente con sollievo anche da parte dello yarder, che a quanto diceva non aveva mai tempo libero in tutta la giornata più lungo di quello necessario a scrivergli un solo sms alla sera.
Sì, un messaggio a testa al giorno.
[20/04 - 21:04]
Oggi è andata meglio che mai: Anderson è malato!
Spero che anche per te sia stata una bella giornata. Buona notte.
GL
[20/04 - 21:06]
Felicitazioni; spero abbia avuto modo di rilassarti un poco. Sì, tutto bene anche per me.
Notte.
MH
**
"Lestrade, ti vedo sempre più stressato"
"Sherlock, come sempre ci vedi bene" gli ha risposto lui, alzando il viso dalla tazza di tea fumante, appena comprato, che aveva tra le mani. Ormai si era fatto autunno, e il venticello ghiacciato che si insinuava nelle pieghe degli abiti di tutta la folla che si era riunita attorno all'ennesima scena di omicidio stradale era l'unica cosa che riuscisse a tenere ben desto l'ispettore, il quale non dormiva una notte intera da molto, troppo tempo.
Il consulente gli si è avvicinato, deciso a dargli finalmente quel consiglio che esitava da così tanto ad esprimere.
"Senti, Graham..."
"Che?"
Si sono fissati, confusi, per qualche secondo.
"Mi chiamo... Greg"
"Come preferisci, Gav... Ehm; ascoltami un attimo. Vorrei darti solo un consiglio"
L'ennesimo sguardo interrogativo da parte dell'ispettore l'ha spinto ad esprimersi, ed in fretta.
"Dovresti chiedere il divorzio, una volta per tutte. Non c'è nulla da recuperare, tra te e tua moglie".
Il D.I. ha abbassato lo sguardo, mordendosi l'interno della guancia.
"Hai ragione" ha mormorato sommessamente, lasciando leggermente sorpreso il suo amico che si aspettava un reazione violenta o, quantomeno, negativa di fronte a questa sua azzardata deduzione. "Non so nemmeno perché non abbia già..." Senza finire la frase, Lestrade ha sollevato il capo, iniziando a guardare assorto le nuvole. "Prima avevo paura di rimanere solo. Ma inizio a credere che la solitudine sia una compagna di gran lunga preferibile a quella... Megera". Hanno riso di gusto entrambi, alla faccia schifata che è uscita al poliziotto nel dire quella parola.
"Senti, io non sono un buon amico, anzi non penso di essere nemmeno totalmente considerabile un amico da nessuna persona dotata d'intelletto; ma se... Dovessi sentirti solo, conta pure su di me per, che ne so, una chiacchierata"
"Oh... Be', grazie mille. Davvero". Dopo qualche secondo di doveroso silenzio, Sherlock ha ripreso la parola e il suo solito modo brusco di fare.
"Basta perdere tempo, ora"
"Già!" gli ha fatto eco l'altro. "Questo caso non si risolverà certo da solo".
*-*-*
HO TROVATO UNA FOTO PERFEETTA PER QUESTA STORIA!
Godiamoci in silenzio la secsaggine di quest'individuo unita a una discreta conoscenza dei programmi di editing. GRAZIE GODTISS(?) per queste gioie♥
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top