Beh, è semplice...

"Mi... Detesti?"
"Completamente".
Cercando di ignorare il dolore che stava iniziando a sentire nel petto, e il tono di voce piatto e asciutto che Mycroft aveva usato per parlare, Greg ha ingoiato a vuoto; ma non ha trovato il coraggio di spiccicar parola.
"Gregory Lestrade, sei la spina nel fianco più dolorosa che abbia mai dovuto sopportare", ha iniziato a dire il ministro, senza avere la benché minima idea del perché mai lo stesse facendo. "Sei capace di mettermi in difficoltà anche quando non stai assolutamente facendo nulla".
"N-non capisco" ha sussurrato il poliziotto, che stava iniziando a intuire che sotto un discorso del genere si doveva celare anche un significato non letterale.
"Non saresti mai stato in pericolo se io fossi riuscito a lavorare bene, a concentrarmi e capire ogni cosa come ho sempre fatto da quando esisto. Avrei dovuto capire che l'assassino aveva un modus operandi, e anche quale era. Avrei dovuto prevedere anziché agire, tantopiù che ti ho salvato letteralmente per un colpo di fortuna sfacciata!"
"Ma io... Io che c'entro?" ha detto avvampando il più basso.
"Tu? Tu c'entri sempre!" Ha sbottato Mycroft, avvicinandosi al suo viso. "Ogni cosa che vedo, parola che sento, gesto che faccio, persona che incontro... Mi fa pensare a te. Maledizione, sei nella mia testa da quando mi sveglio a quando vado a dormire! È colpa tua se sono felice o triste; è solo per te che mi sento... Che mi sento solo". L'ha afferrato per le spalle, e ha continuato a parlare con enfasi sempre crescente. "Non mi sono mai sentito solo, Gregory! Ma nessuna persona potrebbe riempire lo spazio che, dentro di me, occupi tu! E quando mi è arrivato alle orecchie che anche tu ti sentivi così, indovina un po'? Non ho neppure chiuso occhio, per tutta la notte!"
Il detective era completamente spiazzato. Fissava il suo interlocutore con gli occhi sgranati, e accoglieva ogni sua parola nel cuore senza nemmeno pensare a rispondere, senza formulare alcuna riflessione su tutto quanto stava accadendo, ma scolpendo ogni parola nella mente e nel cuore.
"Ho pianto per te... Quando ho dovuto smetterla di scriverti. E per quelle lacrime ho capito che era già tardi. Come un parassita ti eri e ti sei appiccicato ai miei pensieri... E al cuore che ho a lungo pensato di non avere, non più. Ho davvero pianto, Gregory, ed è tutta colpa tua". Finalmente Holmes si è calmato. Tremava ed aveva il viso in fiamme; non era mai stato così vulnerabile in tutta la sua vita. Calore... Era quella la prima sensazione che ricollegava a Greg. Il fuoco che era stato capace di sciogliere quanto faceva di lui un... Uomo di ghiaccio.
"Mycroft..."
La voce dell'ispettore si è incrinata, mostrando tutta la commozione che stava cercando di nascondere. Era necessario, basilare mostrare di essere sicuro, in quel momento; e accidenti, la voce incrinata non era affatto il segnale adatto al messaggio che voleva trasmettere. Qualcosa andava fatto; e, decisamente, non si trattava di parlare. Con dolcezza estrema, Greg ha accarezzato il volto di Mycroft; il volto della persona che, solo ora se ne rendeva conto a pieno, aveva desiderato così a lungo con tutto sé stesso. Aveva in mente mille cose da dirgli, ma sentiva che quello non era il momento di farlo, convinto che avrebbe avuto tutto il tempo di dirglielo senza fretta.
I loro occhi, agganciati, non volevano smetterla di fissarsi, di scavare l'uno dentro quelli dell'altro come per tirarci fuori un pezzo d'anima e tenerselo per sempre. Ma non bastava, non era abbastanza per nessuno dei due. Prendendo coraggio, Lestrade si è mosso, avvicinando il suo viso a quello del bellissimo uomo che aveva di fronte, lentamente; e chiusi gli occhi, si sono scambiati un piccolo bacio a fior di labbra, da cui entrambi hanno avvertito nascere come delle scosse elettriche che sono corse lungo le loro spine dorsali in una vera valanga di adrenalina.
Mycroft si è staccato in fretta. "Gregory, io-"
"Zitto" ha sibilato l'altro, tornando a cercare le sue labbra come se ne andasse della sua intera vita.
E forse era davvero così.

**

"Gregory, sono le sette e mezza"
"Hai fame?"
"Non è quello il punto".
L'ispettore ha voltato il capo, scoprendo lo sguardo dolce che Mycroft gli stava dedicando.
"E allora cosa?"
"Dimmock..."
L'ispettore si è portato una mano ai capelli e ha imprecato.
"Accidenti a me!"
"Io l'ho sempre sostenuto che sei una distrazione" ha mormorato, sorridendo beffardo, il più alto, passando un dito sul suo petto nudo. Gregory ha afferrato la sua mano, stringendola a sé, e ha avvicinato il suo volto a quello del ministro.
"Sai che ti dico? Sarò pure una distrazione... Ma non voglio che nulla mi distragga da te"
"Uhm... E come mai?"
Lestrade l'ha guardato stranito. Stava... Davvero fingendo di non aver capito?
"Beh, è semplice"
Mycroft si è mezzo a sedere di scatto, e ha guardato Greg aggrottando le sopracciglia. Diamine, com'era adorabile con i capelli completamente arruffati, e senza le austere cravatte che gli davano quell'aria così seria!
"È stato difficile accettarlo. Ma ora l'ho capito, e soprattutto ho capito che questa è la realtà, e che non posso farci nulla, in nessun modo". Rimanendo steso e solo mezzo coperto dalle lenzuola bianche, lo yarder ha preso un respiro. "Ti amo, Holmes, e non posso amare nessun altro..."
Il sorriso che si sono rivolti assomigliava ad un'alba; l'inizio di una vita nuova, una vita da vivere e da scrivere insieme.

"Idem" Ha sbottato d'improvviso il più giovane, con un tono quasi autoritario, come per riprendere il contegno che per tutto quel tempo aveva messo da parte. "Ma ora invia quel maledetto video ai tuoi colleghi, prima che decidano di connettersi alla telecamera e vedano come siamo conciati".

*-*-*
Ce l'ho fatta!!!
*Sclera*
Ragazze... No ho più molto da aggiungere. Quindi epilogo e stoppah.
Grazie a tutte voi, mie lettrici adorate; siete state capaci di spingermi fino alla fine di questa malsana idea - una FF di 30 capitoli o quasi... Assurdo, seriously.
Vi adoro ♥
E SEMPRE VIVA LA MYSTRADE!!!

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