Abbraccio con Mycroft.
[Dato che ho messo lo SPOILER ALERT anche prima, penso sia abbastanza palese che non ha senso continuare a leggere questa storia se non siete mai andati/e oltre la seconda stagione... Ma lo sottolineo comunque perché sono veramente malvagia! ♥]
Tornato a casa, Mycroft ha cercato un modo per sfogarsi. Non trovando l'alcool una maniera efficiente di farlo, né tantomeno prendere a pugni il tavolo o a calci il frigorifero, è entrato in palestra e ha fatto qualche esercizio.
Ecco a cosa servivano i sensi di colpa, dunque! A rendere le persone attive.
Gregory stava soffrendo davvero per la morte di Sherlock. Ed era una cosa che faceva davvero fatica a sopportare; questo era il problema dei sentimenti. Da uno nasce l'altro, e sono sempre peggiori man mano che si va avanti... O forse no?
L'abbraccio che si erano scambiati pochi attimi prima l'aveva riempito di emozioni contrastanti. Quell'uomo era davvero speciale, e sentiva che lo stava rovinando. Provava per lui un affetto così sincero e così forte, che in qualche modo lo detestava. Aveva una paura continua che gli accadesse qualcosa... O che lui facesse qualcosa, come uscire con altre persone. Oddio, sapeva per certo che Lestrade usciva continuamente; e che uscisse con qualcuno lo sollevava - come John, ad esempio - mentre con altri - le innumerevoli donne le quali sembrava non potesse resistere ad invitare a cena - non poteva nemmeno pensarci, senza iniziare a sentirsi salire il sangue alle tempie.
Ed ora, ora aveva scoperto che vederlo triste e non potere farci nulla - perché non poteva dirlo, ne andava dell'intero piano - era ancora peggio. Sentiva i polsi legati, e letteralmente quel segreto come una palla al piede, che gli impediva di essere felice anche in quei pochi momenti in cui non pensava assolutamente all'ispettore.
Si è fermato, con il fiato corto e le gambe a pezzi, e ha raggiunto il cellulare che giaceva sulla poltrona. Il led rosso l'ha informato che qualcuno lo aveva cercato; e ha sentito molto chiaramente il suo cuore fare una giravolta quando ha visto che il messaggio arrivava da Gregory.
[02/11 - 22:40]
Sono in debito con te: aspettati qualcosa.
Buonanotte!
GL
Quasi sicuramente anche l'ispettore era rimasto colpito dall'abbraccio che avevano avuto il coraggio di scambiarsi, e non aveva saputo resistere alla tentazione di farsi sentire ancora.
Si è accomodato, e misurando le parole ha inviato la sua risposta.
[02/11 - 23:21]
Aspetto con apprensione...
Buonanotte.
MH
Era assurdo come Lestrade sembrasse tenerci a scrivergli un messaggio ogni giorno, senza mai saltarne uno, da quando avevano ricominciato a sentirsi. Ma lo era ancora di più come anche lui sentisse che quel piccolo gesto avesse un'importanza intrinseca, tanto che spesso era lui a scrivergli il primo sms, anche se non aveva molto da dirgli. Lo faceva perché aveva sempre tanto da scoprire, da ascoltare, anche se non se ne rendeva completamente conto.
Mycroft vedeva quel detective come uno scrigno. All'esterno appariva insicuro e forse poco furbo; ma sentiva, e aveva sempre più la sicurezza, che dentro Lestrade era diverso. Aveva dei motivi per cui essere sicuro, a partire dalla sua carriera brillante; ma perché non lo era? Sicuramente non perché non ci potesse arrivare, dato che non era affatto stupido o ottuso.
Più passava il tempo, e più si rendeva conto che scoprire cosa Lestrade avesse da nascondere era qualcosa di necessario. Emozioni, esperienze, ma anche punti deboli e paure... Sì, voleva scoprire cosa lo spaventava, per poterlo rassicurare; per diventare un punto di riferimento, così da non passargli mai di mente, come lui non usciva mai dalla sua.
Si è alzato dalla poltrona, si è fatto una doccia veloce ed è finalmente andato a dormire. Sensi di colpa o meno, c'era necessità di dormire per poter lavorare il mattino dopo; e in quattro e quattr'otto, è dolcemente scivolato nel morbido abbraccio di Morfeo.
**
Silenzio... Silenzio... Ancora silenzio.
Si è voltato dall'altra parte. Oltre al fruscio del tessuto delle coperte... Il silenzio più totale.
Niente "Checca maledetta" o "Finocchio" da ignorare, niente rabbia, niente di niente. Come se avesse tolto il tappo allo scarico del lavandino e quegli insulti, insieme alla persona che li pronunciava, fossero finalmente finiti dove dovevano stare - nelle fogne.
Greg ha sospirato di sollievo. Era libero: LIBERO!
Chissà perché. Cosa diamine era successo? L'unico avvenimento degno di nota era stato l'abbraccio con Mycroft. Uh, che strano suono... Abbraccio con Mycroft.
Si era mostrato freddo come sempre a John; ma aveva sorriso dolcemente appena si erano trovati al sicuro da qualunque sguardo.
E se... E se Nick avesse avuto la sua influenza su di lui?
C'era davvero qualcosa di male nell'essere gay?! Chissà cosa avrebbero detto tutti, in accademia, se... Se l'avessero visto baciare il suo amico. Forse lui e Nicholas avrebbero riso insieme, sulle prese in giro di chiunque. Sarebbero stati felici...
Ma no, era sicuro di non essere omosessuale. A lui piacevano le donne, era un dato di fatto. E tutti gli uomini che aveva conosciuto erano amici, alcuni buoni amici, ma nessuno più che tale.
Si è messo a pancia in giù, affondando la faccia nel guanciale.
Non si sentiva solo, non più. Aveva tante ottime persone attorno. Certo, Sherlock aveva lasciato un vuoto enorme... Sherlock, l'uomo che lui aveva voluto "salvare", ma che era sempre stato troppo per lui. Troppo intelligente... Troppo presente... Troppo carismatico, e forse anche troppo rumoroso.
Non avrebbe dovuto ascoltare Sally e Philip. [Da non dimenticare che, ovviamente in S2E3, dopo che la bimba ostaggio di Jim ha urlato a vedere Sherlock, Donovan e Anderson hanno più o meno convinto Greg a tentare di arrestare Sherlock].
Forse quel maledetto genio sarebbe ancora al 221B con John, a quel punto, se solo... Se solo lui non li avesse ascoltati.
Sono il solito, maledetto incapace...
E ora John, quel caro ragazzo, non sarebbe stato solo. Né la gentile signora Hudson. Nemmeno Mycroft sarebbe stato così dispiaciuto, anche se cercava (ovviamente) di non darlo a vedere.
E cosa dire di Anderson, che era praticamente impazzito da quel giorno?! Quel pomeriggio stesso era entrato nel suo ufficio e gli aveva presentato una richiesta di ferie. Ha sostenuto di avere bisogno di una pausa; che secondo lui, Sherlock non si era ucciso; ed ora era a casa, per 15 giorni.
Non lo capirò mai, ha pensato Gregory. E subito dopo è, finalmente, caduto in un sonno profondo.
*-*-*
L'ABBRACCIO YEH - non so chi sia l'autore...
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