Capitolo 8

Passarono 5 anni, prima che gli agenti della DEA irruppero nel nascondiglio di Ugly,lo stavano cercando per omicidio di due boss della mafia e anche per traffico internazionale di droga e armi,ma furono sconcertati quando videro Diletta Karev .
La trovarono incatenata appesa al soffitto del muro,nuda e piena di lividi e quasi priva di forze. Nell'altra stanza trovarono un bambino biondo di 3 anni intento a giocare con le macchinette, accanto a lui sul divano c'era Ugly si era appena fatto la sua dose di eroina e stava andando in overdose. Presero il bambino che iniziò a piangere e lo portarono fuori dall'appartamento, Diletta fu slegata e fatta trasportare in ospedale da un elicottero,Ugly invece ebbe un arresto cardiaco e per lui non c'era più niente da fare,i soccorsi furono inutili.
"Abbiamo trovato Diletta Karev era a Caracas"
"Cosa?"sgranò gli occhi un'agente al telefono:
"Abbiamo fatto irruzione nell'appartamento di Ugly Alias Paquito Torres... stavamo cercando lui
ma non pensavamo di trovarci la ragazza e c'era anche un bambino, penso che sarà suo figlio"
"Siete sicuri che sia lei?" chiese Dimitri
"sicurissimi"
"E come sta?"
"Per niente bene, l'abbiamo trovata incatenata e..." si interruppe "Non riesco a trovare le parole sergente Palvol" si scusò l'agente.
Il sergente Dimitri Palvol era stato incaricato a cercare la ragazza ma senza successo, non era stato richiesto nessun riscatto e le ultime ore della scomparsa avevano portato a prove false, pensando a una fuga volontaria.
Lui non credeva a tutto ciò,c'era puzza di bruciato.....
' Accidenti vai a pensare che l'avrebbero portata a Caracas!! Roba da matti' pensò mettendo la mano sulla fronte e prese in mano il telefono:
"Salve signor Karev sono il sergente Dimitri Pavlov,ho una notizia da darle......sua figlia...ehm
Diletta è stata trovata..."
"Per davvero?! Non è uno scherzo?" Arnold si alzò dalla sedia,non ci credeva, era stato in ansia in tutti questi anni che si mise a piangere"Ditemi che non è uno scherzo per favore..."
"Signor Karev stia tranquillo,non è uno scherzo, tra poco sarò da lei"
"L' attenderò" e chiuse la comunicazione.
Arnold non aveva mai creduto che sua figlia fosse andata via di sua volontà,sapeva in fondo al suo cuore che le era capitato qualcosa di brutto,la conosceva troppo bene. Era stato malissimo per tutto questo tempo...
Il sergente Pavlov accompagnato da due commilitoni arrivarono a casa dove Arnold li stava aspettando
" Salve,entrate pure"disse lui
"Salve,da come le ho detto al telefono...."
"Voglio sapere...ma ..sta bene?scusi se la interrompo....vi prego di non nascondermi niente"
Il sergente abbassò lo sguardo non sapeva da che parte cominciare e gli fece segno di sedersi
"Sua figlia è viva,ma l'hanno trovata sotto shock,con una gamba fratturata,ha delle gravi lesioni alla schiena dovuta alle frustate ricevute.....ed era incatenata....ed anche sotto l'effetto di droga, e....forse ha avuto un bambino...non ne siamo del tutto sicuri... l'abbiamo trovato che giocava vicino al corpo del padre.... probabilmente il rapitore...."
"Cosa?ma è impossibile"
" Il bambino e sua figlia li hanno portati al PresbyterianHospital,se vuole la possiamo accompagnare in elicottero"
Arnold fece cenno di sì ,era ansioso di vederla aveva pregato così tanto sperando di riabbracciarla di nuovo....e quel giorno era arrivato.
Diletta era in sala operatoria,per la rottura di tibia e perone e dovevano metterle un fissatore esterno e in più dovevano cucire la carne nei punti più profondi. Il bambino era stato visitato ed era in ottima salute.Arnold lo volle vedere,gli venne un colpo al cuore quando lo vide, assomigliava tanto a sua figlia quando era piccola....non c'era nessun dubbio era proprio suo figlio.Piangeva disperatamente,chiamava sia il papà e la mamma, non voleva essere toccato, alcune infermiere non sapevano cosa fare per calmarlo un' po', Arnold gli andò vicino e gli fece vedere che aveva una caramella di zucchero ,il bambino la prese e cominciò a tranquillizzarsi,lui si avvicinò sempre di più, dandogli altre caramelle, finché non lo prese in braccio e gli sorrise,il piccolino esausto poggiò la testa sulla spalla e si addormentò.
Il dottor Bayern uscì dalla sala operatoria e informò il sergente Pavlov e Arnold che l' intervento era andato bene:
"È stata frustrata a sangue,le ha proprio lacerato
la carne in profondità, poverina deve avere sofferto atrocemente, alcune erano fresche, l'hanno colpita dalla zona lombare,ai fianchi e alle spalle, dovrà fare altri interventi. Invece per la gamba le abbiamo messo un fissatore esterno, adesso è in coma farmacologico"
"La ringrazio dottore" rispose il padre di Diletta.
Entrarono nella stanza,dove la ragazza era attaccata ai tubi e macchinari accesi, Arnold andò vicino al letto e si commosse vedendola.
Il bambino si svegliò tra le sue braccia e guardò suo nonno con curiosità e gli fece un sorriso, Arnold gli domandò:
"Come ti chiami?"
" Noah"
" E quanti anni hai? "
Noah fece tre con le dita della mano.
"Hai fame?" Chiese Arnold
"Sì,latte e totti"
Arnold si mise a ridere
"Ok giovanotto adesso andiamo dalla tata e ci facciamo fare un bel biberon con latte e biscotti e poi a lavarsi e cambiare il pannolino"
Il bambino batté le mani emettendo dei gridolini di felicità. Dopo averlo fatto sistemare e dato da mangiare,lo portò con sé in camera della madre.
"Mamma... mamma!"indicò Noah
"Sì è la mamma, adesso sta dormendo, mandale un bacio con la mano"e così fece
In quel momento entrò il sergente Pavlov seguito dal maggiore.

"Buongiorno signor Karev le presento il maggiore Milleys, farà da guardia del corpo a sua figlia quando uscirà dall'ospedale, lei è ancora in pericolo"
I due si strinsero la mano:
"Piacere"
"L'operazione antidroga non è andata bene e ci sono altre persone coinvolte nel rapimento di Diletta"
"E c'è rischio che la trovino ancora?"
"Sì, questi trafficanti sono molto preparati , hanno dei contatti ovunque e sono molto pericolosi,il maggiore Milleys vi proteggerà"
Owen Milleys era un ragazzo di corporatura robusta,con larghe spalle, biondo,con occhi chiari,di origine scozzese,aveva partecipato alla guerra del Golfo e a altre missioni, si era offerto volontario per proteggere la ragazza :
"È probabile che entro anch'io come guardia del corpo"disse il sergente Pavlov, sono addestrato per proteggere le persone, in due è meglio,con questa gente non si è mai sicuri"
"Sono più tranquillo, adesso"disse Arnold sorridendo.

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