UN BRUTTO RISVEGLIO

P.O.V. GABRIEL

Ieri appena siamo tornati a casa, dopo esser stati da Chirone, abbiamo deciso di alzare il morale di tutti con la serata cinema, infatti sento ancora il peso della stanchezza sulle spalle.

Mi sveglio sul divano con accanto una specie rara di Riccardo addormentato, mentre cerco di staccarmelo di dosso per iniziare a prepararmi per scuola mi accorgo che tra le mani ho un piccolo elicottero realizzato con il filo che Jason mi ha regalato.

A proposito, Jason?
Mi alzo finalmente dal divano, ma non lo vedo nelle vicinanze.
Boh.

Guardo il mio super-orologio, che mi ha regalato il mio amico Leo, e mi accorgo che sono le 7.
Beh sì sono le sette, quindi ho circa un'oretta per sistemarmi, tanto la corriera passa alle 7:10...

Aspetta.
SONO.
LE.
SETTE.
Mi sembrava che erano le sei!

«RICCARDO.»

«Ehm, sì c'è?» sbiascica mio fratello ancora assonnato.

«SONO LE 7 BRO! SBRIGATI!» gli urlo, rompendogli probabilmente un timpano, ma adesso non me ne curo minimamente.
Mentre corro su per le scale a chiocciola quasi perdendo l'equilibro, mi accorgo che non ho bisogno di cambiarmi, perché fortunatamente essendoci addormentati sul divano non ci eravamo messi il pigiama, ma io dovevo ancora fare lo zaino!

Prendo tre libri a caso, il filo metallico e mi fiondo verso il portone, pronto per uscire. Peccato che quel rimbambito di mio fratello è ancora in camera nostra.

7:07

«RICCARDO SBRIGATI!» dico indemoniato.

«Un attimo...» mi risponde di rimando.

7:08

7:09

«Eccomi.» prende le chiavi e voliamo fuori di casa per poi correre come dei pazzi verso la fermata che, in realtà non è neanche molto lontano da casa nostra, però la sfiga vuole che la corriera parta senza di noi. Come dice Jason: "le corriere non aspettano nessuno."

Io intanto scocco un'occhiataccia a Riccardo, perché per colpa sua dobbiamo aspettare l'altra corriera.
Il problema è che mi toccherà di nuovo correre, stavolta per andare a scuola, dato che la corriera arriva più tardi, è normale che tutto slitta, con il risultato che sono io a rimetterci.

Tutto perché Riccardo doveva controllare uno zaino.
Ma io dico!
Butta tre libri a caso e parti, per zio Ade!

Lui scrolla solamente le spalle come per dire: "Eh che ci posso fare io?" con espressione innocente.
Io non ce la faccio più a guardarlo, mi volto e vedo una corriera, la nostra che sta arrivando. Che strano, mi ricordo che arrivava con uno stacco di quindici minuti rispetto alla prima.

Pian piano la corriera si inizia a riempire di tutti ragazzini, ognuno immerso nei propri pensieri e problemi, fino a che non scorgo l'immagine una ragazzina, l'immagine di quella ragazzina.

«Chiara...» sussurra sottovoce Riccardo.

Eccolo il nome.
Quanto sono bravo come detective, mi dovrebbero paragonare a Sherlock Holmes.

Lei appena vede un posto interamente vuoto, si mette comodamente seduta lasciando un sospiro di sollievo.
Essendosi 'accomodata' davanti a me e mio fratello, riesco a scorgere cosa sta facendo.

La vedo chinarsi per prendere un libro, latino deduco leggendo il titolo, e inizia a ripassare, forse oggi avrà una verifica. Sfoglia le pagine e mentre ripassa giocherella con le dita i post-it indicanti l'argomento che attaccato sul libro. Ordinata la ragazza! Poi ripone quest'ultimo nello zaino ed estrae un quaderno con il disegno di una mela sopra, aprendolo per leggere fugacemente ciò che c'è scritto, e penso che lei abbia fatto quegli schemi, dato che non credo esista un libro formato quaderno e per di più con una mela sopra.

In seguito mette il quaderno nella cartella, la chiude, prende le cuffie bluetooth e spara una canzone nelle sue orecchie.

Tre minuti e undici secondi dopo sfila le cuffie, le mette nella custodia bianca e si prepara per scendere dalla corriera.

P.O.V. JASON LUCAS

Mi sveglio e vedo i miei due fratelli addormentati come degli angioletti sul divano.

Vedo che sono le cinque e mezza, giusto in tempo per prende l'altra corriera! Oggi non voglio prendere la corriera di Rick e Gabri, voglio stare da solo a far sedimentare tutti gli argomenti che comprendono le etichette Chiara e Semidei.

Vado nella nostra camera, e non mi ritrovo in quell'ambiente familiare.
La nostra camera è molto spaziosa, soffitto alto, total white e poco decorata.
Non abbiamo potuto appendere nulla, né foto, né quadri, né poster o qualsiasi altra cosa che aggiungesse personalità al nostro spazio, dato che la casa/villetta è in affitto.

Vado verso il mio spazio, che poi non è diverso da quello di Gabriel e di Riccardo e preparo lo zaino mettendo all'interno tutto ciò di cui ho bisogno per questa mattina.
Scendo le scale a chiocciola cercando di non farle scricchiolare troppo e vado verso la dispensa dove prendo una merendina a caso che metto in tasca, così la mangio mentre vado alla fermata, non che sia così lontana da casa eh.
Indosso il cappotto, alzo il cappuccio ed esco senza far troppo rumore.

Sfilo la merendina e inizio a mangiarla, brioche alla cioccolata!
Almeno la giornata inizia per il verso giusto... l'inizio... di una lunga... giornata...

P.O.V RICCARDO

Scendo dalla corriera velocemente per non creare un imbottigliamento e saluto Gabriel che si vola dall'altra parte per poi fuggire per entrare a scuola in orario e mentre scuoto la testa accennando ad un sorriso mi incammino per le piccole vie di questo paesino per poi arrivare all'ingresso della mia scuola: il Liceo Classico.

Avrei dovuto prendere lo scientifico o linguistico, però qua c'era Chirone, perciò mi sono fatto trascinare in quest'incubo.

Non è da me lamentarmi, ma due ore di greco, due di latino e infine storia, sono insopportabili.
In più, dato che sono in Italia, devo studiare la loro storia. Quindi neanche la mia, anche se la mia è comunque diversa anche da quella americana. Però...

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