MERCOLEDÌ pt2
P.O.V. RICCARDO
Sento il telefono vibrare nella tasca, lo prendo e vedo che Lucas mi sta chiamando.
Riccardo: — Che succede Jason? Io non so quando riuscirò ad uscire da scuola. Siamo tutti imbottigliati nelle scale — .
Jason: — Sono imbottigliati perché qui fuori è peggio del diluvio universale! Comunque, io tornerò più tardi a casa, ora seguo Chiara, prendo la sua corriera e poi non so. Ti aggiorno più tardi, ok?—
Riccardo: —Chiara è una semidea, vero?—
Jason: — Beh, figlio del sole, credevo che lo avevi capito. E poi se non sbaglio te lo avevo detto no? Ora stacco. Ciao—
Riccardo: — Ok, ciao—
Chiara è una semidea.
Bene.
Anzi benissimo.
Ma chi sto prendendo in giro? Quando c'è un nuovo semidio ci sono sempre problemi:
chi è il genitore?
E se si scoprono altri patti non rispettati?
Nuove profezie... quelle sono le peggiori.
Pian piano l'ingorgo inizia a defluire, anche se lentamente, e solamente dopo un ora riesco finalmente ad avviarmi a casa.
*A casa*
Appena scendo dalla corriera corro verso casa, non voglio essere più bagnato da una goccia d'acqua per una settimana.
Entro in casa bagnato come un cane, mentre mia madre dalla cucina mi chiede:
«Ehi Riccardo, tutto bene? Sentivo che prima stava piovendo. So che per Lucas non è un problema, ma so che quando non c'è nemmeno un po' di sole sei sempre di cattivo umore, sbaglio?»
«No mamma, non sbagli. Quel piantagrane di Gabriel dov'è?»
«Oh, Gabriel. Dovrebbe essere di sopra... Oh no Gabriel!» mi guarda con degli occhi che le escono fuori dalle orbite.
Doveva andarlo a prendere e si è scordata.
Al solito.
Prendo il telefono e cerco il contatto di mio fratello, e così lo chiamo.
Gabriel: — Ehi, che c'è? —
Riccardo: —Sei sulla corriera? —
Gabriel: —Ehi sì, avevo già previsto che mamma si sarebbe scordata. —
Riccardo: —Ok va bene bravo, Lucas forse torna più tardi. —
Gabriel: —Ehi ok, ma perché? —
Riccardo: —A casa ti spiego. —
Gabriel: — Ehi, perfect! Ciao... vecchio. —
E così mi chiude la chiamata, dopo avermi fatto venire un'indigestione di ehi, e un prurito sulla mano per vecchio.
«Cosa ti ha detto, tesoro?» mi richiama mia madre.
«Nulla, è sulla corriera, tra poco sarà qui credo. Lucas arriverà più tardi.»
«Perchè? è successo qualcosa?»
«Nulla, questioni che c'entrano con Chirone.»
«Uh, una nuova semidea?»
«Sì, ma... come fai a saperlo mamma?»
«Beh, si vede che Lucas è cotto di qualcuno. Poi una semidea, che vorrebbe di meglio una madre?» domanda retoricamente.
Cavolo se non si vede.
E quando parli del diavolo... spuntano le corna.
«Ehi, sono a casa.» urla Lucas.
«Basta con gli ehi, ti prego.» lo supplico.
«Gabriel?» io annuisco.
«A proposito come è andata con Chiara?» gli chiedo.
«Credo che domani farà un sacco di domande.» eccolo, ora che avrà combinato?
«Che cosa hai fatto? Oddio, aspetta non mi dire che...»
«Sì, l'ho asciugata. Scusami, ma grondava d'acqua, si sarebbe ammalata.» io e mamma ci scambiamo un'occhiata.
Ecco di cosa parlavamo.
Lucas è cotto, senza ombra di dubbio.
«Perché vi guardate così?»
«Esatto perché lo guardate così?» interviene Gabriel che compare come un fungo.
«Il nostro caro fratellino è innamorato.» dico mentre scocco un'occhiata a Lucas che lascia molto a desiderare.
«Ehi e perché non lo hai detto prima? Come è fatta? Chi è? La conosco? Che classe fa?...»
«Fermo, fermo, fermo. Frena. IO. NON. SONO. INNAMORATO. DI. NESSUNO.» chiarisce Jason, anche se non credo che lui ne sia tanto convinto.
P.O.V. JASON LUCAS
«Fermo, fermo, fermo. Frena. IO. NON. SONO. INNAMORATO. DI. NESSUNO.» chiarisco io, anche se neanche io ne sono convinto, quindi come potrei convincere gli altri? Sospiro e mi passo una mano sul viso.
OK, sono innamorato ok?
Scusatemi, ma quando ti trovi davanti una creaturina, piccina piccina, che ti guarda con quegli occhi 'lattiginosi', sì perché i suoi occhi sono 'lattiginosi', come se fosse sempre pronta per piangere... E poi con quelle sfumature di marrone, mi perderei nell'osservarle una ad una..., non ti si scioglierebbe il cuore?
Come se Riccardo mi avesse letto nella mente dice: «Visto? Lo ammetti anche tu.»
Io lo guardo con gli occhi sgranati, non mi dire che...
«Sì, hai detto tutto ad alta voce.» interviene Gabriel dandomi una pacca sulla spalla.
Oddio
Cosa ho fatto per ridurmi così?
«Su ragazzi, su! Dai, venite a mangiare, credo che dopo dobbiamo fare un salto da Chirone per spiegargli tutto.»
Così mangiamo e poi ci dirigiamo verso l'appartamento di Chirone...
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