ATTACCO A SORPRESA
P.O.V. JASON LUCAS
Oggi ho preso VOLUTAMENTE la corriera senza Gabriel e Riccardo per far sedimentare tutti quegli argomenti semidivini nella mia povera testa, ma penso che non lo farò mai più.
Quando la corriera è arrivata, un po' prima delle sei, l'autista mi è parsa un po' strana, ma d'altronde esiste un autista è gentile che saluta tutti i milioni di volti che incontra di prima mattina con un sorriso?
Ecco, mi sono risposto da solo.
Ma questa non è solamente scorbutica e arrogante.
Ha una caratteristica in più che la differenzierà da tutti gli esseri viventi.
Perché, andiamocela a dire, a me, Jason Lucas, può andarne una dritta?
No, infatti mi trovo a combattere contro una gorgone.
Fortunatamente oggi la sfiga non è di turno, perché quest'insulto all'intelligenza, comunemente chiamata mostro, si è fermata prima di un ponte.
Ponte = fiume.
Fiume = acqua.
E l'acqua è quella che mi serve, mi viene da ridere da quanto è scema.
«Allora, ho l'onore di incontrare il fratello dimenticato.» la gorgone inizia a fare conversazione, peccato che tra poco gli mancheranno le corde vocali per farlo.
«Lo avrai per poco stanne certa.» la minaccio, ma non sembra spaventata, anzi è divertita.
«Pensi che sia così stupida da portarti vicino ad un corso d'acqua figlio di Poseidone? Mi sento offesa.» dice mettendo una mano sul petto.
Ordino all'acqua di circondarla, sicuro di avere la vittoria in mano. Peccato che appena cerco di farlo un forte mal di testa inizia a martellare, poi le gambe smettono di sostenermi e mentre mi accascio a terra vedo la gorgone ridere come una uscita dal manicomio, pardon, scappata dal manicomio tre secondi prima.
«Cosa mi stai facendo?» le domando con la voce che mi sta morendo in gola, da quanto è ardente.
«Io? — si punta il suo viscido dito sul suo petto, ridendo — Dovresti chiederlo a lei.» dice con tono minuzioso, mentre mi fa intravedere Chiara al suo fianco.
Ha lo sguardo terrorizzato mentre riversa molte lacrime sulle sue guance, per poi essere assorbite dal bavaglio che le impedisce di parlare.
Cerca di liberarsi dalla forte presa che la gorgone ha sulle sue esili braccia mentre mugola qualcosa.
Qualcosa che non riesco a decifrare, perché ormai le poche forze che avevo mi stavano abbandonando, lasciandomi in un limbo di buio e ombre.
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