Capitolo 22

È un capitolo diverso dagli altri. Ci sono vari "colpi di scena" spero vi piaccia comunque!
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“Hey Selene sveglia”

Sentii una mano che mi accarezzava il viso delicatamente. Aprii gli occhi e vidi mio fratello che sorrideva.

“s-siamo arrivati?”

Dissi stiracchiandomi.

“si..dobbiamo prendere le valigie”

Aveva un aria assente…preoccupata. Sarà solo una mia impressione…

Era ormai sera quando arrivammo di fronte una grande casa a due piani,un bel giardino verde e…un cane? Bhe..non è male come inizio..ora vediamo dentro.

Ci avviammo verso la porta d’ingresso e mio fratello bussò. Il cuore mi batteva all’impazzata. Persi un battito appena una figura alta e muscolosa mi apparve di fronte.

Era lui.

Mio padre.

“Mike! Selene!!”

Era tutto felice.. ci abbracciò ed io non sapendo cosa fare evitai di ricambiare. Non volevo avere a che fare con lui. Volevo solo tornare a casa.

“venite entrate…”

Ci invitò dentro ma io non mi mossi.

“…piccola, non entri?”

“mi chiamo Selene.”

Dissi fredda a mio padre.

Sospirò..ed entrò.

Lo seguii tentennante e vidi una donna…bionda alta con un vestito cortissimo bianco…

“e questa sarebbe?”

Mio fratello mi fulminò con lo sguardo..

“ehm..si lei è Veronica..mia moglie”

Mio fratello guardava in basso ed io rimasi a fissarla.

Un sorriso enorme comparve sul suo viso e poggiò una mano sulla spalla di mio padre.

“sono felice di vedervi ragazzi”

“okok..dove sono le camere?”

Dissi velocemente.

“oh si venite”

Disse mio padre cominciando a salire le scale.

Lo seguii e passai accanto a Veronica.

“per la cronaca..io non sono felice”

Dissi facendo un finto sorriso.

Salii di sopra.

“Selene questa è camera tua..”

Aprì una porta rosa…oddio.

“che bella porta….”

Dissi sarcastica.

“vieni entra.”

Entrai nella stanza..era tutta,ma veramente tutta, dipinta di rosa. Ma..ma perché? Solo questo voglio sapere!

“oh…”

Dissi solamente.

“era la stanza di Veronica da piccola.”

Disse sorridendo.

“ora capisco..”

Dopo averlo salutato chiusi la porta.

Non ho intenzione di rimanere qui per più di una settimana.

Presi il cellulare e composi il numero di Joe..

“pronto?”

“hey Joe!!”

“Selene!! Stavo per chiamarti! Come è andato il viaggio?”

Bella domanda..

“il viaggio bene..l’arrivo un po’ meno”

Dissi buttandomi sul letto.

“come mai?”

“bhe..ho conosciuto la moglie di mio padre…e non mi sta per niente simpatica!”

“dai Sel..sei partita con il piede sbagliato. Dagli una possibilità…magari si amano e sono una famiglia a posto!”

Forse aveva ragione..ma ho un brutto presentimento

“vabbè…tu invece?”

“sono tornato a casa mia..non mi andava di rimanere lì con tua madre”

Rise.

“eh ti capisco!”

Sentii bussare alla porta.

“ora devo andare Joe..ci sentiamo domani..notte”

Chiusi la chiamata e aprii la porta.

“papà…dimmi”

Dissi guardandolo nei suoi occhi verdi..

“possiamo parlare?”

Chiese abbassando lo sguardo.

“s-si..entra”

Ci sedemmo sul letto.

“ascolta..mi dispiace per tua madre, per il suo lavoro, mi dispiace se è sola. Ma ora qui potrete vivere una vita felice e tranquilla…”

Disse dispiaciuto. Ma di cosa stava parlando? Quale lavoro? E poi io non voglio vivere lì. La paura cominciò a farsi sentire..

“quale lavoro?”

Chiesi spaventata.

“n-non lo sai?”

Spalancò gli occhi.

“cosa dovrei sapere?”

“tua madre ha perso il lavoro e quindi vivrete qui.”

La testa cominciò a girare e il battito accelerò.

“n-no. Io…io non posso! C-cosa…no.”

Mi alzai di scatto,tremavo.

Non posso vivere qui. Devo andarmene.

“ascolta Selene. Calmati. Siediti e fammi parlare”

Una lacrima rigò il mio volto.

“no! Non…non voglio parlare. Voglio solo tornare a casa.”

Dissi asciugandomi il viso.

Mike spalancò la porta e guardò male mio padre.

“vai via!”

Gli disse.

Si alzò e uscì dalla camera.

“Mike!”

Andai ad abbracciarlo mentre le lacrime scendevano. Mi accarezzò i capelli cercando di farmi calmare.

“ascolta Sel..dobbiamo stare qui…mamma ha perso il lavoro e non può mantenerci. Papà non fa un lavoro…bhe—“

Mi staccai di colpo.

“t-tu lo sapevi? Tu lo sapevi e non mi hai detto nulla?!”

Urlai.

“ascolta…”

“No. Ora tu ascolti me. io qui non ci resto. Ora chiamo mamma e torno a casa.”

Dissi infine. Stavo per prendere il cellulare ma mio fratello mi precedette.

“no. Non posso lasciartelo fare, mamma non deve sapere di papà. Dobbiamo rimanere qui.”

Uscì dalla camera e mi chiuse dentro.

Corsi alla porta cercando, invano, di aprirla.

“Mike!! Torna qui. Dammi il telefono!!”

Urlai.

Nessuno rispose.

“Mike!!! Apritemi!”

Cominciai a piangere disperatamente.

No. Non può essere vero. Io devo tornare a casa. N-non posso rimanere qui!! E po..che lavoro fa mio padre?

Devo calmarmi e ragionare.

Mi sedetti sul letto.

“okey..mamma ha perso il lavoro…non può mantenerci…ed ora noi siamo qui.”

Cominciai a parlare sola…bene..diventerò pazza!!

“cazzo!!”

Tirai un calcio al letto.

Mi passai le dita fra i capelli. Mi asciugai le guance e mi guardai intorno cercando una via di fuga.

La finestra. Certo.

Aprii la finestra e mi assicurai che non ci fosse nessuno. L’orologio segnava le due di notte. Bhe peggio di così non può andare.

Salii sul davanzale della finestra. Non era molto alto quindi arrivai per terra con facilità. Cominciai a correre lungo la strada per l’aeroporto.

Non conoscevo la città però riuscii a memorizzare il tratto dall’aeroporto fino a casa.

Era una notte calma e fuori non c’era nessuno.

Mi fermai di colpo quando sentii dei passi. Cazzo non un’altra volta. Questa volta non c’è Greco. non c’è nessuno.

In quel momento mi accorsi che ero rimasta sola…non c’era veramente nessuno che poteva aiutarmi…o da cui potevo andare per stare lontana da mio padre. Ero sola. E me la dovevo cavare.

Qualcuno mi prese dai polsi.

“venite l’ho trovata!!”

Una voce mai sentita mi bloccò al muro.

“c-chi siete voi.”

Chiesi spaventata.

“mmh…diciamo amici di tuo padre..”

“lasciatemi!!”

Cercai di divincolarmi ma il signore di fronte a me prese una siringa e me la infilò nel braccio…dopo pochi secondi cominciai a non capire più nulla e gli occhi mi si chiusero da soli.

Aprii gli occhi lentamente…dopo aver messo a fuoco la stanza in cui mi trovavo capii che ero di nuovo a casa di mio padre. Mi alzai di scatto…

“Selene!!”

Mike corse verso di me abbracciandomi. Non ci stavo capendo nulla.

Spostai Mike da dosso a me.

“l’avevo detto che si sarebbe ripresa.”

Mio padre si avvicinò a me.

“spostati Mike.”

Spinse mio fratello via da me.

“non ti permettere più. “

Disse con tono severo.

“chi erano quelli? Come sono arrivata qui?”

Chiesi spaventata.

“erano alcuni miei…amici…”

Disse andando verso la porta.

“mi hanno drogata?!”

Urlai.

“bhe si,hai dormito per un giorno intero…abbiamo sprecato merce preziosa per te. Ora o fai quello che ti dico io oppure rimarrai chiusa qui. Ora basta fare il padre amorevole.”

Merce preziosa? Droga? Mio padre vende la droga.

“t-tu vendi…la droga?”

Dissi senza guardarlo.

“uh…sei svelta signorina.”

“non sei cambiato per niente. Aveva ragione la mamma.”

Uno schiaffo mi arrivò in pieno viso.

“zitta. Non parlare di tua madre. Fra qualche giorno inizierai la scuola con il tuo fratellastro.”

Disse mettendosi le mani in tasca.

“chi?”

Chiesi.

“Brad. Forse vi conoscete già…è il figlio di Veronica. Ma—“

“ma gliel’hanno portato via.”

Lo precedetti.

“Brad…non può essere”

Dissi a bassa voce. 

Alessandro’s pov

“buongiorno ragazzi…”

Eravamo tutti di fronte scuola..tutti tranne Russo e Joe…

“hey come va il braccio?”

Mi chiese Marianna.

“bhe—“

“ragazzi!!!”

Sentii Joe urlare.

Stava correndo verso di noi.

“avete notizie di Selene??”

Chiese con il fiatone..

“n-no perché?”

Chiesi spaventato..

“n-non risponde alla chiamate, ai messaggi e neanche la madre mi risponde…”

“cosa cazzo significa?!”

Sbottai.

“cosa cazzo dovrebbe significare? Significa che c’è qualche cazzo di probelma!!”

Silenzio..

“no..”

Cominciai a correre fuori scuola seguito da Marco e Joe.

“Alex dove pensi di andare?”

Disse Marco prendendomi per un braccio.

Ero impaurito e anche arrabbiato.

“da Melissa.”

“veniamo con te”

Disse Joe.

Ricominciammo a correre…ormai non avevo più il gesso ma solo una leggera fasciatura, quindi riuscivo a muoverlo il braccio anche se faceva un po’ male.

Arrivammo di fronte casa e bussammo.

Niente.

Il campanello suonava ma nessuno rispondeva..

“Melissa apri!!”

Urlò Joe..

“andate via”

Detto ciò sfondammo la porta di legno ed entrammo.

C’era Melissa che piangeva sul divano e ci sedemmo accanto a lei…

“cosa sta succedendo?”

Chiese Marco.

“i-io volevo solo proteggerli…ho sbagliato. Non dovevo mandarli!!”

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#SPAZIOME#
Rieccomi bhe..un giorno di anticipo ahahah

In questo capitolo e anche negli altri ci saranno queste scene inaspettate,diciamo. Spero vivamente che vi piaccia.

Vorrei sapere cosa ne pensate di questo capitolo e della storia in generale. Grazie per i bellissimi commenti e messaggi. Grazie a chi segue la mia storia e a chi la vota! Grazie tante!

Ciaoo ❤❤

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