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Finalmente il profumo della carne aveva iniziato a adornare l'aria. Il suo principio aveva smosso i gorgoglii dello stomaco. Da lì a breve, a turno si sarebbero sicuramente affacciati per verificare la veridicità dei sensi e qualcun altro a chiedere un assaggio. Aveva già previsto chi sarebbe stato.

Non gli era mai pesato essere l'Executive Chef della griglia, colui che possedeva il compito di sfamare lo squadrone. Gli piaceva anche in estate, col sole cocente a picchiare sulle spalle e la pelle imperlata di sudore oltre a spellarsi. Innanzitutto, sarebbe stato il primo a sgraffignare qualche tocchetto per l'assaggio nel caso in cui avesse avuto un improvviso calo di proteine, in pratica stringeva nel pugno il verdetto di chi ne poteva usufruire, infatti non mancavano le bacchettate con la paletta in alluminio a chi spingeva le dita oltre al confine prestabilito. Era anche il primo che avrebbe odorato l'olezzo invitante, quasi intimo, un po' come se fosse un privilegio. Gli dava persino soddisfazione girare la ciccia, udire come l'altro lato arrostiva a contatto coi ferri.

«Matilde lo sa?» disse Francesco dopo minuti di mutismo. Era rimasto lì, a osservarlo nell'arte gestuale che accompagnava costine e braciole sulla graticola.

«Che vòi insegnà' a' i'-cculo a cahare?».(1)

«Sai che non era quello che intendevo dire».

Avevano pronunciato le frasi con un po' troppa seccatura. Esitarono a continuare il battibecco, come se farlo rovinasse quel velo sottile che li manteneva uniti. Non erano mai stati grandissimi amici, di quelli che si confidano i pensieri più intimi sebbene entrambi fossero di natura diffidente, ma Tommaso tendeva più allo spirito festaiolo e spesso faceva comunella con Jacopo nei tempi decorsi. Gli piaceva essere circondato da persone sebbene non essere al centro dell'attenzione, però amava al contempo la pace, stare con se stesso e non avere mosche a ronzargli attorno; anzi, l'insetto in certi casi lo apprezzava maggiormente. Solo in quest'ultimo periodo, non avendo idea su chi appoggiarsi per un consiglio sincero, si erano riavvicinati, altrimenti avrebbero aspettato l'arrivo del Neri e questo tipo di giornata.

Ritrovarsi sebbene diversi in tutto e in niente.

Forse non era il caso di scaldarsi troppo, era una circostanza effettivamente particolare. Non tutti avrebbero sopportato tale movimento nella vita di coppia.

«Forse siamo più simili di quanto si pensi» gli sfuggì dalle labbia.

Diede da riflettere a entrambi. Il suono che aveva prodotto quella frase accompagnava il fumo proveniente dalla carbonella e la danza del fuoco che scottava la carne e carbonizzava gli estremi delle ossa.

«Mi sembra di vedere il film di Gabriele Muccino, i perfetti Carlo e Giulia».

Quante volte se lo è sentito dire. Persino a letto dopo aver fatto l'amore, abbracciati l'un l'altro vellicando i lemmi di pelle scoperta con le falangi, Matilde gli diceva ogni tanto: «Sembriamo i protagonisti di Baciami Ancora», quasi come se fosse anche una sorta di onore poterci assomigliare, qualcosa di cui vantarsi o esserne orgogliosi. E non capiva come un contesto del genere anziché sconfortarlo gli desse la scusa per non preoccuparsene, giustificandosi e giustificando entrambi con 'tanto anche lei fa il suo'.

Tommaso prese una ciotolina e con la spatola andò a spennellare il mix di spezie miscelate nella salsa BBQ sulla ciccia già stata messa a marinare per qualche ora, guarnendola di una patina simile al caramello scuro costellato di puntini. Erano così invitanti che avrebbe addentato la braciola anche così, cotta a sangue.

«Avessi la voce da narratore sensuale di Stefano Accorsi, avrei più amanti» celiò.

Dallo sguardo di Cesco pareva non capire se fosse una battuta per sdrammatizzare o se dovesse prenderlo sul serio. La verità? Non ne aveva minimamente idea neppure Buzza.

«Perché?»

Esitava, tra il curioso e il "non voglio saperlo", rendendo spaesato l'interlocutore. «Perché cosa?»

A dirla tutta, sapeva cosa intendesse chiedergli, però non voleva dare l'impressione di esserne al corrente.

«Cosa pensi quando tradisci? Come ti fa sentire questa cosa?»

Nessuno gli aveva mai fatto quel quesito, anche perché le corna tra loro rimanevano ben custodite a chiave tra le quattro mura di casa. Non aveva nessuna voglia di essere al centro dei discorsi, colui che deve aggiornare chi-sa-del-fatto, per avere poi cosa in cambio? Non che fosse diffidente in questi quattro amici che si era trovato sin dall'infanzia, ma meno gli altri sapevano delle proprie questioni, più tutti vivevano meglio. Nessuno nel tempo perso avrebbe divagato nel riflettere su Tommaso Alderici e Matilde De Stasio.

Girò una bistecca osservando ogni increspatura scura, più adulante di una vecchia fotografia della sabbia tirrenica, con le impronte irriconoscibili che decoravano i limiti immaginari del campetto ricreati da delle ciabatte usurate. Successivamente diede un'occhiata sulle braciole di pollo messe a marinare; si era creato un sughetto di limone e spezie da leccarsi i baffi. «Penso che lei fa la medesima cosa e sto in pace con me stesso».

«Mah» si limitò a commentare. Era singolare l'espressione che metteva in scena ogni qualvolta ci rifletteva. Tentava di mascherarla, ma Tommaso riusciva a cogliere quelle rughe che si manifestavano alla sola riflessione.

Si soffermò per brevi istanti, poi se ne uscì con un'osservazione. «Siete poligami?»

«Una sorta, ma eviterei di fare la vita dell'indiano con sette mogli, a sopportarne una mi sto facendo i solchi alle mani, mi basta fare Padre Pio che Gesù Cristo» tentò di chiudere la discussione. Era inutile sperimentare di immedesimarsi se il pensiero e l'etica erano completamente diverse.

Tese l'orecchio concentrandosi sull'interno del caseggiato e, dati i forti schiamazzi ricchi di imprecazioni, intuì esserci in atto una diatriba tra le solite teste calde. Non distingueva quale fosse il soggetto menzionato, la discussione era già avviata prima di accorgersene. Un sorriso si posò sul viso, riconoscendoli nei panni di un tempo. Perciò, dettato dal rammento, si fece largo con la voce. «Invece, Cecca... apri un attimo la porta che devo chiamare qualcuno».

«Cosa devi fare?» sebbene la domanda, eseguì l'ordine indicato con una certa curiosità.

A quel punto Maso emise un fischio da pecoraro e tutti si zittirono e voltarono. A quel punto ebbe conferma dei casinari di turno, tra un'aria rilassata e un'aria dai bollori ardenti. «Nini, vedete di giocare a Mamma Troia che così l'abbozzate a urlare».(2)

Se le due donne erano confuse sul nome del gioco, gli altri si sbellicarono. «Vai, Neri, tu sta in piedi e Vieri piegato» incitò gli amici, ricevendo una severa occhiata dall'ultimo.

«Perché devo essere io quello co i' sedere verso lui?»

«Perché sei quello da inculare» celiò l'interessato.

«Io non ho capito il gioco» l'accento inglese si fece riconoscere tra la folla e così il moroso si prese qualche secondo per spiegare.

«È semplicissimo: uno si mette davanti in piedi a gambe un po' divaricate. Le mani le incrocia davanti al pacco, mentre un altro si mette con il sedere verso l'alto e la fronte sulle mani di quello in piedi. Tutti gli altri saltano, uno a uno tipo cavallina, sulla groppa di quello piegato, che li deve "disarcionare". Se riesce a farli cadere, si attaccano dietro di lui e formano la coda. Le regole, però, non sono state mai ben chiare, a nessuno».

«Appunto per questo che non voglio giocare!» si impose Oliviero. «Ogni volta era una regola diversa e a essere inculato sempre io!»

Ogni negatività sembrò dissiparsi nel rivedere i volti da pischelli di ognuno, riconoscendo quanto fosse terapeutico tornare un po' bambini seppur privi della loro purezza.

Quale bambino avrebbe mai detto di poter diventare così da adulto?


GLOSSARIO

1. Che vòi insegnà' a' i'-cculo a cahare? = Non sono affatto grullo. So bene quello che faccio.

2. l'abbozzate a urlare = Che smettano di urlare.

NOTE AUTORE

Io in questa storia di tradimenti cerco sempre l'approvazione di JVero17 , per me è la regina di Alta Infedeltà nei romanzi 😂.

Quale opinione ti sei fatto/a di Tommaso?

Grazie per aver letto fino a qui, mi auguro che da questo punto in poi si faccia sempre più avvincente!

Manca poco alla fine della seconda parte!

Al prossimo aggiornamento,
Niki

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