Due mesi dopo

Dopo l'ultima volta che ci siamo parlati ho cercato di non pensare a lui. Anche perché pensarlo voleva dire soffrire e non volevo soffrire ancora. Certo sono andata a vedere due o tre volte la nostra conversazione e ogni volta che la rileggo mi pento di quello che ho fatto perché io ho sempre cercato una figura maschile con cui sfogarmi, un migliore amico, e quando lo avevo trovato l'ho dovuto lasciar andare. La distanza in questo caso ha vinto. Io pensavo di essere molto più forte della distanza, ma quando parli con una persona tutti i giorni e le hai detto ogni dettaglio della tua vita e incominci a fidarti di lei, non poterla abbracciare o tenerla per mano diventi una tortura e non riesci più a parlargli come prima.

Devo dire che l'inizio della scuola mi sta aiutando molto a non pensare a Joel. Mi concentro sullo studio e nient'altro. Poi ci sono Joy e Rachel, le mie migliori amiche, che mi fanno stare bene e riescono sempre a farmi spuntare un sorriso in qualche modo.

Qualche giorno fa mi è arrivata una notifica su Twitter che diceva che Joel aveva postato una foto. Si è vero, non ci parliamo più, però io lo seguo su tutti i social per avere sempre sue notizie.
Sono andata a vedere la foto ed era uno screen del suo profilo di musical.ly.
Sono andata a visitarlo e per la prima volta posso dire di averlo visto. C'erano due suoi video. Li ho visti. Era lui. Non si può immaginare quello che ho provato. La felicità nel vederlo.