34.

Riccardo si sveglia con l'odore di camomilla nelle narici. Non si sono mossi per tutto il sonno. Vede Martina con un'espressione serena. Le accarezza quei capelli che cura tanto. La sua mano sul petto è ferma, non giocherella facendolo rilassare. Si alza facendo attenzione a non svegliarla. Infila i boxer e si premura di coprirla meglio con il lenzuolo chiaro come la neve.

In cucina vede Alessio smanettare e sorridere con il cellulare. Gli lascia una pacca sulla spalla.

«Quali biscotti mangia Marty?» Chiede mentre guarda nella credenza le varie scelte. «Quelli al cioccolato» risponde lui. 

Entra in stanza con il pacco di dolci in mano. La vede rannicchiata, ha una mano chiusa a pugno davanti alla bocca, l'altra è stretta vicino al busto. Le sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Si avvicina lasciandole un bacio sulla guancia. Lei sospira e si stropiccia gli occhi con una mano, li apre piano e sorride, «Sei migliore del cuscino...»

«Grazie, è la frase che ogni uomo vorrebbe sentirsi dire la mattina. Soprattutto dopo aver preso i biscotti preferiti della fidanzata» afferma sarcastico addentando quel dolce di cioccolato. «No, i mei biscotti!» Fa la finta dispiaciuta. Riccardo gliene porta uno davanti alla bocca, accarezza le sue labbra, lei lo addenta senza però distogliere lo sguardo dal suo ragazzo. Con una mano si regge il lenzuolo al petto, «Ti aiuto a vestirti?» Chiede, «La biancheria è in quel cassetto» gli indica con un biscotto fra le dita. Il ragazzo trova il luogo da lei indicatogli.

«Alza le braccia». Lei lo fa, lui scoppia a ridere vedendo che non molla quel biscotto. Le strappa il lenzuolo da dosso e lei ritrae leggermente le gambe, poi si rilassa sotto le carezze.

«Per la maglia ed il pantalone ci penso io, grazie» scappa in bagno. Dopo poco ne esce pronta per andare a scuola. Si blocca però fissando una macchia di sangue sul lenzuolo. Lo toglie e lo butta in lavatrice avviandola, così di sicuro il fratello non avrebbe scoperto nulla.

«Sii più furbo di Ale, il preservativo buttalo per strada!» Ridacchia lei ricordando la questione  nata in auto mesi addietro.

I sei giorni che dividevano Martina dall'incontro con i genitori passarono in fretta. Tanto che, la ragazza, sta aspettando in salone a casa di Andrea che quelle temute persone compaiano sulla soglia della porta. Ecco il campanello che ridesta l'attenzione di tutti.

«Piacere Leonardo» si presenta un uomo brizzolato dalle guance perfettamente rasate. La giovane gli stringe la mano e dichiara «Martina».

«Amore mio!» Esclama qualcuno con una vocina tremante, è: Aurora, la madre di Riccardo. Marty dovrebbe essere più tranquilla dato che la sera precedente, di comune accordo con il suo fidanzato, hanno deciso di non dire nulla di loro due.

«Riccardo hai qualche novità?» Chiede la madre. La domanda era inevitabile, ma comunque Marty si irrigidisce un po' sulla sedia. Come se d'improvviso avesse indossato un busto.

«Sii più specifica» risponde pacato il ragazzo castano.

«Studio, ragazza, amici... Non lo so» risponde Aurora,

«Beh, lo studio va molto bene. Gli amici purtroppo sono sempre gli stessi...» Sghignazza lui ricevendo un pugno sul braccio da Alessio.

«Come mai è qui Martina?»

«Abita con Alessio ora» sentenzia Ricky. Dal suo tono di voce si percepisce che non gli è facile mentire a sua madre. La giovane non proferisce parola, ha lo sguardo puntato sul piatto.

«Andrea, ma tu sai quanto rimarranno?» Chiede sottovoce Marty, «Credo fino a martedì» risponde il ramato.

I due adulti hanno appena lasciato l'appartamento quando Martina si avvicina al ragazzo castano. «Ti devo dire una cosa» sussurra Riccardo. Ma quello che preoccupa di più la giovane è che, lui, non prova nemmeno a guardarla negli occhi. Si trovano in camera del ragazzo quando Martina sente le uniche cose che non avrebbe mai voluto sentire in quel momento. «Io ai miei genitori l'ho detto».

«Ma va a quel paese!» Sbotta la ragazza lasciando la stanza. «Andrea, vieni» dichiara prima di uscire dalla porta e scendere velocemente le scale del palazzo. «Dove vai, che è successo?» Chiede mentre cerca di stare dietro a quella piccola, ma veloce donna. «Portami in un locale, fammi distrarre un po'» risponde solamente. Si ferma, lo fissa e poi riparte per la sua corsa verso un bar. «Ti ho ordinato un frullato» annuncia Andrea tornando al tavolo. «Speriamo non con i frutti della passione...» Sbotta la ragazza. Il ragazzo ramato la guarda, «Forse ho esagerato un po'. Però sa che rapporto ho con i miei genitori, doveva capire le mie ragioni».

«Ma forse lui ha un rapporto diverso con i suoi, per lui era una cosa bella da dire e poi significa che a te ci tiene».

«Questo non lo metto in dubbio, il problema è che non sopporto avere due paia di occhi che mi soppesano da testa a piedi».

«Ho capito, vabbè adesso non ci pensare, piuttosto avete fatto cose sporche?» Domanda malizioso. «Smettila. Esco un attimo per parlare al telefono, torno subito». Ecco che subito Angela è pronta a sorbirsi tutte le mie frustrazioni. Non c'è nulla da fare, l'amicizia se vera è infinita. Non importa la distanza, importa l'affetto. Dopo varie volte in cui Angi ha giurato di castrare il povero Riccardo, Martina è tornata a recuperare Andrea. Quest'ultimo ha davanti quattro birre e la quinta la stringe in mano mentre ne fissa come un maniaco tutte le sfaccettature. «Mi tocca portarti a casa brillo, vero?» Domanda retorica la riccia. «Ci puoi contare chica» sorride assonnato il ragazzo. Per fortuna mentre cammina per tornare a casa ha un buon equilibrio. Ad aprire il portone c'è proprio Riccardo. Martina porta Andrea in camera lasciandolo cadere a peso morto sul letto, poi in salone nota solo il ragazzo castano. «Gli altri?» Indaga mantenendo una certa distanza da Ricky. «Sono andati a casa, erano convinti che Andre' ti avrebbe accompagnato... Ma se vuoi ti do un passaggio io».

«No grazie, torno a piedi. Ti mando un messaggio quando arrivo» risponde semplicemente. Non le va di far stare il suo ragazzo in pensiero, ma non la alletta l'idea di andare in auto con lui, cosciente che le avrebbe stretto il ginocchio, lei si sarebbe voltata e si sarebbero baciati. Forse questo è ciò che Marty scriverà per la storia d'amore sul suo diario. Però già il fatto che ci sta pensando e sperando le fanno presagire un fine serata della quale poi si pentirà. Senza dire nient'altro esce dall'appartamento. A Molatro anche la notte sembra un giorno un po' fioco. Non c'è pericolo di investire un cervo o un cinghiale durante il buio, ma ci sono altri pericoli. Per stasera Marty ha la testa troppo impegnata per poter pensare realmente a quello che la circonda. Per ora vorrebbe trovarsi nel suo letto e non può nemmeno sentire l'odore di Riccardo dato che ha lavato le lenzuola.

Un letto freddo può esistere in qualunque stagione, così come un letto caldo e così come il cuore. Non esiste un giorno migliore o peggiore, esiste come noi affrontiamo quel giorno. Con altri occhi una disgrazia può essere l'inizio di una rivincita, quindi la nascita di un nuovo motivo per uscire dal guscio e godersi il sole. 

Ragazziii terzultimo capitolo😭
Grazie per essermi stati vicino!

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