21.
La sveglia una mano che le accarezza i capelli. Vede Riccardo stranamente già in piedi, è lui che la sta allontanando dalle braccia di Morfeo.
«Buongiorno» sussurra stropicciandosi gli occhi. Lui le sorride e poi la lascia da sola in stanza.
La voce alta di una persona fin troppo familiare le fa spalancare gli occhi.
«Ale se vai in camera mia, nonostante siamo amici, ti metto le mani addosso» sbraita Riccardo. La ragazza non l'ha mai sentito così, «Perché, eh? Ti sei portato a letto anche mia sorella?!»
«Ma che cazzo stai dicendo! Meno male che abbiamo parlato io e te!»
«Non me ne frega un cazzo delle parole!» Urla ancora il fratello. La giovane decide di uscire prima che la situazione peggiori ulteriormente.
«Alessio stai esagerando» annuncia, «Cosa ci facevi in quella stanza?»
«Ci ho dormito»,
«Solo?»
«Ma tu davvero pensi che sia il genere di ragazza che la dà al primo che capita?» Si limita nel parlare, anche se volentieri avrebbe voluto fare il paragone con Sara.
«Penso che dobbiamo parlare» si calma lui, «Finalmente siamo d'accordo su qualcosa» sbuffa, «Mi dispiace per quello che ti ho detto...»
«Le pensavi davvero quelle cose?»
«No, assolutamente. Ero stanco, il mal di testa mi stava opprimendo il cervello»,
«Va bene, però devi chiarire anche con Daniele». L'adolescente abbassa lo sguardo e si dirige in camera di Riccardo, si siede sul letto e posa i gomiti sulle ginocchia, lascia il capo ciondolare in avanti così come i capelli.
«Ehi» sente Ricky avvicinarsi. «Ora devo andare a scuola, ma prometto che oggi pomeriggio passo a prendere l'altro zaino» dichiara. «Non ero venuto per questo, per me lo puoi lasciare per quanto tempo vuoi. Come stai?»
«E' possibile che non riesco ad eliminare il dispiacere che mi ha causato Ale?» Gli chiede guardandolo. Il ragazzo le sorride, le passa una mano fra i capelli, «Io credo che sia più che normale» risponde calmo. Martina annuisce, si alza, tuttavia il suo polso è trattenuto dalle mani di Riccardo. «Non hai risposto alla mia domanda» le fa notare. Martina fa spallucce e gli fa capire che si deve muovere. In poco tempo si trova fuori dalla stanza già pronta, Alessio si offre per accompagnarla con l'auto affinché non faccia tardi. Sta per scendere dalla vettura quando sente il fratello scusarsi ancora una volta. Si volta, gli porge un mezzo sorriso e scende. Sospira più volte prima di sedersi accanto a Roberta.
Daniele sta mostrando l'esercizio ad una signora quando vede entrare nella sala attrezzi Alessio. Appena si libera, si affretto ad andare verso di lui, «Non puoi stare qui» dichiara fermo, «Ti devo parlare»,
«Dopo lavoro può essere che passo per casa».
«Non mi trattare così» sussurra, il «Vai» del biondo è accompagnato da un'occhiata gelida.
Il ragazzo dai tratti norvegesi bussa al campanello attendendo che sia Alessio ad aprirlo. «Potevi aprire con le chiavi» afferma quest'ultimo, «Ho pensato che poi mi avessi scambiato per Sara» dichiara con un sorriso tirato.
«Mi dispiace per il mio comportamento» si scusa Ale, «Va bene»,
«Dany» lo chiama, «Che c'è?» Sbotta il palestrato, «Parlami».
«Perché lo hai fatto?»
«Avevamo litigato, avevo bevuto e lo sai che è stata una mia cotta per anni».
«Non è una giustificazione! Hai ventitré anni cazzo! Hai anche il coraggio di dire parlami! Io sono entrato nel locale e ho visto il mio ragazzo limonare con una ragazza!»
«Lo sai che non sono gay ma bisessuale. Certo, questo non giustifica affatto il mio comportamento...»
«No, infatti» lo interrompe, «Però ho voglia di baciarti» confessa di botto il bruno. L'altro lo osserva, si mordicchia il labbro, non riesce a non appropriarsi delle sue labbra. Le labbra si uniscono fameliche, le lingue si assaporano e le mani si accarezzano e si avvicinano quasi a voler far fondere i due corpi.
«Non fare mai più una cosa simile, ti prego» sibila il biondo tra un bacio e l'altro.
«Te lo prometto».
«Martina dov'è?» Chiede Daniele quando si staccano, «E' andata a prendere uno zaino a casa di Riccardo e Andrea» risponde Ale.
«Non te lo dovrei dire, ma credo che tu e lei dovreste parlare con calma».
«Le ho già parlato, abbiamo chiarito» dichiara, «Ale non mi riferisco alle scuse, ma a come lei ha reagito»,
«Che vuoi dire?» Chiede con la voce un po' incrinata, «Stai tranquillo, va bene? C'ero io con lei...» tenta di rassicurarlo. Si coccolano fino a quando non sentono la porta di ingresso aprirsi. Dany fa segno al suo ragazzo di respirare.
«Marty ti prego, non mentirmi» la supplica Ale. Appena è entrata nell'appartamento Alessio la sta seguendo dappertutto. «Cosa vuoi sapere?» Chiede flebilmente, non riesce a guardarlo negli occhi, sa che crollerebbe se vedesse nei suoi occhi la delusione. Ha come il presentimento che Daniele gli abbia raccontato qualcosa. «Quanto tempo fa li hai fatti gli ultimi?» Allude ai tagli, ha sentito le garze quando ha sfiorato la manica sinistra. «Quando io e te abbiamo litigato» lo sente sospirare rumorosamente. Alza lo sguardo, quel che basta per vederlo passarsi le mani dalla nuca ai capelli, gesto che compie solo quando è estremamente nervoso.
«Posso vederli?»
«Non sono la quantità e la profondità dei tagli che ti fa capire quanto io abbia sofferto...» Sibila quasi a volerlo desistere dal vederli, «Da quanto tempo?»
«Da quando tu te ne sei andato da casa per studiare qui»,
«Martina, io...»
«Non ho bisogno della tua compassione» rimbrotta. Lui annuisce e si avvicina alla sorella con le spalle ricurve, «Alza delicatamente la manica sinistra» bisbiglia lei, non sa nemmeno per quale motivo lo dice. Il fratello la fissa un po' interdetto, ma poi fa come ha detto. Martina indossa l'orologio, per cui può notare solo i due tagli che si è procurata dopo la lite con lui. «Questi sono...» Lascia in sospeso la frase Alessio, ma la giovane capisce a cosa allude, quindi annuisce, però non riesce a guardare il proprio braccio, infatti distoglie lo sguardo. «Ce ne sono altri?» Chiede il ventiduenne. Lei sospira, non gli risponde subito. Sgancia l'orologio, lui fissa quelle tre cicatrici che sembrano un oltraggio sulla pelle così sottile e delicata. Ci passa leggermente un dito sopra, «Non sono lineari» nota,
«Cerco di non creare nuove cicatrici, per cui quando li faccio ricalco quelli che già ho, anche perché i motivi sono sempre quelli...» Esprime con freddezza. Alessio le abbassa la manica e poi infila nuovamente l'orologio.
«Daniele ti ha visto mentre...» Si può sentire la sua voce provata, «Sì». Secco, preciso e doloroso. Lui alza gli occhi al cielo, poi le posa un bacio sui capelli stringendola a lui.
Martina lascia solo il fratello a preparare la cena, chiama Dany perché è tornato a lavoro.
«Non dovevi farlo» sibila appena risponde, «Marty, l'ho fatto per te»,
«Dicono tutti così, è facile dire così!» Sbotta, «Tu non volevi dirglielo» afferma lui, «Infatti, non avrebbe dovuto saperlo!»
«Perché?!»
«Perché è un mio problema, non ho bisogno che lui mi veda ancora più complicata»,
«Lui ti vuole bene»,
«Daniele non avresti dovuto farlo, era una decisione che spettava a me ed io mi ero fidata del tuo silenzio» sentenzia prima di attaccare.
Assurdamente Marty si ritrova a pensare che Riccardo è stato l'unico in questi giorni che l'ha fatto sorridere e le ha chiesto come stesse. Sorride al ricordo delle due notti passate con lui, del suo prendersi tutto il letto. È incredibile che alcune volte un ricordo è talmente sincero che è capace di farti sorridere, e a lei capita con Riccardo.
Forse Martina è troppo inesperta nel campo in cui sta per imbattersi, oppure non ci soppesa lungamente, ma quel ragazzo dolce che tende a studiarla non è riuscita ancora a definirlo, né come amico né come altro. Vi starete chiedendo che fine hanno fatto Angela e Giulio? La prima continua a messaggiare con la sua amica, cercando di capire come in realtà Marty stesse.
Per Giulio è più facile, non prendiamoci in giro. Alla fine era una conoscenza approfondita, di certo non è l'Amicizia che lega Angi e Martina. Ogni tanto avviene qualche scambio di messaggi e di foto di bambini al parco per schernire la ragazza. Ma in realtà la città di Ostano sta lasciando andare uno dei suoi tanti figli: Martina. Si insinua spesso nei pensieri della ragazza, ma non la costringe a tornare. La fissa da lontano felice e sicura che prima o poi tornerà su quei monti per osservare l'orizzonte e quegli scogli che squarciano il mare facendolo spumeggiare.
Per quanto riguarda i loro genitori più di qualche breve e povera telefonata non effettuano. Ad un certo punto si ritrovano a non sapere cosa dire ed il momento diventa quasi imbarazzante.
Come va?
Secondo voi Daniele ha fatto bene a dire ad Ale tutto? Voi cosa avreste fatto?
Fatemi saperee❤️
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