20.(pt2)

«Ciao, come sta Martina?»

«Sto bene» afferma la diretta interessata, «Dove siete?» chiede Ricky, «In palestra, ora andiamo a casa tua» risponde il personal trainer, «Io ti raggiungo tra poco» lo informa Riccardo.

«Come mai stai a casa loro?» Domanda stranita Martina, «Andare a casa dei miei mi farebbe arrivare tardi a lavoro».

A casa loro, i ragazzi cercano in tutti i modi di far ridere la più giovane, a volte riuscendoci altre invece ella resta inespressiva scomodamente rannicchiata sul divano.

È arrivato il momento di andare a dormire, hanno una sola poltrona letto ed è già occupata da Daniele. Altra scelta non ha che dormire con Riccardo, dato che è l'unico letto della casa di una piazza e mezza.

Martina si infila, una tuta leggera che le ha prestato Ricky, con molta calma. Si lava i denti e spazzola i capelli. Si infila sotto le coperte, le stringe al petto, ha paura che il ragazzo che giacerà di fianco a lei possa accorgersi dei tagli, anche se indossa una maglietta a maniche lunghe. Riccardo entra dalla porta, già con una tuta addosso. Il materasso si infossa e il lenzuolo bianco diventa leggermente teso quando si stende sul giaciglio. Il ragazzo esala un sospiro profondo,

«Marty, tuo fratello quelle cose non le pensa, le ha dette in un momento di ira...»

«No, lui ha esternato tutto quello che ha accumulato nel tempo, ma va bene così»,

«No, non va per nulla bene. Dimmi come stai veramente».

«Io non sto bene, credo che sia abbastanza ovvio» esclama, «Scusa, non volevo aggredirti» sussurra pentita poi. Sente che le sfiora il braccio prima di posare una mano al centro della schiena. Il tocco caldo del bruno sembra quasi calmarla fino a farla addormentare.

Al risveglio sente un formicolio sulla nuca, percepisce la presenza ravvicinata di Riccardo, ha il naso vicino al collo, il respiro le solletica la cute sensibile.

«Ricky?» Prova a chiamarlo, «Ehi» ritenta, si alza piano dal letto, vede che ormai si è preso tutto il materasso. Decide di andare in salone. «Il tuo amico non è molto alto ma si sa rubare tanto spazio» sussurra ancora assonnata a Daniele, «Vieni qui» ridacchia lui. Marty si siede vicino a lui sul divano, si posa alla sua spalla e il ragazzo per farla stare più comoda le passa un braccio attorno al collo.

«Ora stiamo un po' qui, quando abbiamo voglia andiamo a comprare qualcosa per la colazione e torniamo».

«Non devo andare a scuola?»

«Per oggi puoi anche disertare».

Passeggiano vicini e silenziosi, poi si rendono conto che devono andare a casa per prendere quanto meno i vestiti. «Sinceramente spero che non ci sia» confida la giovane al ragazzo; lui la osserva e sospira. L'appartamento profuma ancora di caffè, ma non c'è traccia di Alessio. Martina nota il proprio letto sfatto come lo aveva lasciato il giorno precedente. Questo le fa intuire che Alessio non ci sia proprio entrato nella sua stanza.

«Ma vaffanculo!» Sbraita Daniele dalla stanza che condivideva con il ragazzo più esile. L'adolescente lo raggiunge e vede che ha tra le mani un top molto striminzito, entrambi presuppongono che sia di Sara.

«Hai preso tutto che non ci voglio stare un minuto di più qui». Dichiara con gli occhi ancora più scuri.

«Cinque secondi ed esco anche io». Sentono la porta scattare, si voltano entrambi. Martina sospira sentendo il battito ed il respiro aumentare.

«Andiamo» ordina Dany con una faccia scura da far venire i brividi. In salone vedono Sara addentare un cornetto e passando davanti all'ingresso possono notare Ale in cucina che si accorge di loro, ma fa come se nulla fosse.

«Che immaturo» sibila la giovane fra i denti.

A casa di Andrea e Riccardo il biondo inizia a preparare il pranzo. «Scusa ma non dormivano in tre qui?» Chiede curiosa la ragazza, ci dovrebbero essere tre letti mentre ce ne sono solo due. «Quando se n'è andato Alessio, il secondo letto, che stava nella camera di Stefano, lo hanno tolto per stare più comodi».

«Ma adesso che si fa?»

«Non possiamo cercare di parlare con Ale se lui non vuole. Aspettiamo, credo che solo questo possiamo fare» risponde un po' sconsolato il fidanzato di Alessio. «Siamo tornati» affermano allegri i ragazzi. Mangiano con gusto gli spaghetti con i pomodorini.

«Riccardo posso studiare in camera tua?» Chiede un po' imbarazzata Marty, «Sì, però anche io devo sottolineare e schematizzare un centinaio di pagine» afferma, «Possiamo appoggiarci entrambi sulla scrivania, è grande» dichiara lei.

Così passa il pomeriggio tra sguardi e sorrisi di sfuggita, sospiri, allungamenti di schiena e braccia.

Riccardo la guarda mentre cerca un libro nello zaino, ha la matita stretta tra le labbra, l'espressione concentrata. Lui invece è tutt'altro che attento alle pagine scritte che pesantemente giacciono sul tavolo bianco della camera. Sospira pesantemente, sa che non lo ha visto, e vorrebbe non averlo fatto neanche lui; almeno a quest'ora avrebbe memorizzato qualche capitolo. Però una ragazza di tale bellezza solletica uno ad uno i suoi ormoni, affinché possano catturare il suo odore primaverile, la sua voce gentile ed il suo sorriso raggiante nonostante le circostanze. Riccardo avrebbe voglia di spostarle quei pochi capelli che le sono sfuggiti dal disordinato chignon, crede che se lo sia fatto per abitudine. Eppure si limita ad ammirarla di sottecchi ed a stringere tra le dita solo l'evidenziatore. Dopo pochi minuti Martina si alza, e chiede «Vuoi un po' di tè?»

«Sì, una pausa mi ci vuole proprio» le sorride. La osserva uscire dalla stanza, cammina leggiadra sul parquet. I calzettoni di lana che indossa fanno sorridere il ragazzo. Egli guarda l'orologio che segna le cinque: tra un'ora deve andare in palestra.

«Ecco a te» mi porge una tazza fumante, «Grazie, stavo pensando: tu devi andare in palestra?»

«Sì, però prendo il pullman» annuncia, «Beh, se vuoi ti posso dare un passaggio io...»

«Non voglio crearti disturbi» le si arrossano leggermente le guance. «Macché, devo andare pure io».

«A proposito, non mi fissare che mi metti in imbarazzo!» Dichiara lei sorridendo, il ventiduenne le vorrebbe dire che non sa nemmeno lui perché la fissa, eppure resta a guardarla quasi con la bocca aperta.

«Bene, qual è la tua vettura?» Chiede facendo saltellare gli occhi dalle auto parcheggiate al lato della strada. «Ho la moto» dichiara, iniziando a camminare lungo il marciapiede.

Porge il secondo casco a Martina, lo infila un po' titubante. Non trova subito la chiusura così il ragazzo l'aiuta. Riccardo crede che la cosa che lo fa impazzire di lei è il fatto che è come se tutto fosse nuovo, come se fosse tutto per la prima volta, invece quando ce n'è bisogno caccia il carattere.

Posa le mani sui fianchi prima di salire, per tutto il tragitto la sente un po' rigida.

In palestra cerca di non fissarla, ma poi capita di fare stretching vicini. «Stanca?» Chiede il bruno, «Non molto, ma ho la mente un po' più libera», poi continua «Vado a dormire da Daniele, ci stringiamo sulla poltrona».

«Perché?»

«Voglio lasciarti dormire in pace per una sera». Ricky la fissa, sospira e poi si avvicina a lei, spingendola verso la parete, posa la schiena contro il muro leggermente freddo, «Mi fa piacere che tu dorma con me, mi piace aiutarti, non è un peso» le sussurra vicino all'orecchio. Le sue mani sono partite dalle spalle fino a raggiungere le dita piccole e curate di Marty.

«Tra venti minuti ci vediamo vicino alla moto» bisbiglia con voce profonda per poi allontanarsi.

Martina respira profondamente, per poi andare nello spogliatoio a lavarsi.

L'aria è fredda e le frusta la faccia. Sospira cercando con lo sguardo qualcosa o qualcuno, crede forse il fratello. Si sente così strana, persa quasi.

A cena non dice molto, gioca con il cibo nel piatto, sente più volte gli occhi di tutti posarsi su di sé.

Prepara già lo zaino per il giorno seguente, nel mentre entra Riccardo in stanza. «Davvero hai un pigiama con i gatti?» La schernisce, «Sì, mi preparo al mio futuro di zitella con molti gatti» risponde sorridendo, «Rispetto molto la tua visione di futuro, ma credo che tu sia destinata a qualcosa di più che felini grassocci e pelosi» afferma sempre divertito, ma con una punta di sincerità e serietà. «E perché mai?» Indaga curiosa, «Io la penso così. Che dici, vogliamo stenderci sul letto o restiamo in piedi tutta la notte?» Ed ecco che torna un po' freddo e distaccato. Scosta le coperte e si copre, lui la raggiunge stando un po' distante. Accende la televisione e imposta il canale sul quale si sta svolgendo un talent show.

«E' davvero bravo questo qui» afferma Marty, «E che ne sai, magari è una canzone facile da suonare al piano» obbietta lui,

«Io so suonare il pianoforte e non sono accordi facili questi» sorride, «So un'altra cosa su di te» esulta il ragazzo. La giovane corruga le sopracciglia non capendo, lui spiega «Hai detto che non ti apri molto facilmente con le persone. Eppure qualcosa mi hai confidato».

«Non sono cose chissà quanto importanti» interrompe subito la sua enfasi, «Tempo al tempo, mia cara».

Riprendono a fissare lo schermo del televisore, quando lei si ritrova a confidargli «Oggi io e Dany siamo andati a casa e abbiamo visto mio fratello... Lui però... Oddio non so nemmeno perché te ne sto parlando. Scusami, non solo per questo, ma per tutto, per il letto, per i discorsi... Io mi sento un po' persa senza lui» sussurra l'ultima parte della frase.

«Posso abbracciarti?» Le chiede, e in risposta lei annuisce deglutendo. Non sa perché si sta avvicinando a lui che ha un braccio teso sulla "sua" parte del letto. Martina si stende e lui grazie al braccio l'attira a sé, sente le sue mani sulla schiena: è una stretta rassicurante, calda, sincera. Non si è mai sentita così bene vicino ad un ragazzo. Lui si allontana, «La prossima volta che ti scuserai per il disturbo, giuro che ti chiuderò quella bocca» sibila, lei annuisce sorridendo. Si addormentano sereni e più vicini rispetto alla sera precedente.

Hehey eccomi quaaa. Ogni sabato un capitolo sboccia per voi! Dunque... Cosa ne pensate? 🧐

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