15.
Stamattina devono lasciare la casa, fa uno strano effetto pensarlo. Ieri Daniele ed Ale hanno già portato molti scatoloni nella nuova casa, oggi tocca cambiare vita. Non si sa ancora se in positivo o in negativo.
In salone Martina aspetta i due ragazzi che escono sorridenti dalla camera del fratello.
In auto regna la musica della radio.
La giovane vede il fratello sussurrare qualcosa all'orecchio di Daniele che guida in modo impeccabile. «Smettila che c'è tua sorella» sibila il conducente, ma il rossore sulle gote ed il labiale hanno fatto capire a Marty a cosa avesse potuto alludere Ale. «Non preoccupatevi, comunque lo so che lo fate, i preservativi li vedo nel cestino del bagno» sghignazza alla loro espressione sconvolta, «Cazzo!» Si lascia sfuggire Dany, «Non è un delitto, prima o poi anche io dovrò farlo, non mi turba la cosa».
«Signorina vacci piano» la rimprovera il fratello geloso, poi continua «Poi tu proprio nel cestino del bagno lo vai a buttare? Che intelligenza!» Daniele lo fissa per un secondo e poi ammette «La forza dell'abitudine».
«Non penso che tu dica questo a Daniele in quel momento» li schernisce la giovane riferendosi all'ammonizione del fratello. «E che ne sai che è lui ad avere il comando?» Chiede Ale, «Non l'ho detto, ma lo hai appena annunciato tu» gli fa notare. «Non vorrei interrompere questo discorso, però io ho bisogno di sgranchirmi un po' le gambe, voi?» Si informa Dany, «Sì, ho fame» riflette la giovane. Dopo poco si trovano a sostare in un autogrill. «Senti già la mancanza?» Si avvicina il fratello a Marty, «Di cosa?» Non capisce dove vuole arrivare Alessio, «Di tutto» precisa lui, «Credo che si parli di mancanze quando una nuova situazione non è all'altezza di quelle precedenti. Io ancora non sono nemmeno arrivata nella nuova casa, come faccio a dirlo?» Riflette la ragazza riccioluta. Il fratello l'abbraccia da dietro «L'ho sempre saputo che sei intelligente» dichiara facendo formare una nuvoletta al di fuori delle sue labbra. Posa il mento sopra alla testa della ragazza, «Non è giusto, così mi fai sentire ancora più bassa di quello che sono».
«Lo sei, fidati» la prende in giro lui prima di lasciarle un bacio sull'orecchio. «Stronzo» sorride. Ben presto si rimettono in auto, Martina nell'ultima parte del viaggio era in un dormiveglia leggerissimo.
Salgono con l'ascensore fino al sesto piano in cui si trova l'appartamento di Daniele. La casa è sui toni del grigio e bianco, è molto moderna e spaziosa. «Vieni, ti faccio vedere la tua stanza» le fa strada Dany come un bravo padrone di casa. «Un letto matrimoniale?»
«E' la camera degli ospiti, di solito ci dormivano i miei quando mi venivano a trovare... Ti lascio ambientare».
Ale è tranquillo, sa che il suo fidanzato sa mettere a proprio agio chiunque e non vede l'ora di vivere con lui. Lo scorge tornare dal corridoio, «Dobbiamo fare un po' di spesa, non c'è nulla» annuncia il bruno, «Per pranzo potremmo ordinare una pizza dato che sono le tre e ci impiegheremo troppo tempo per cucinare» propone il palestrato, «Sono un po' stanco» sbuffa il più esile sentendo un mal di testa incredibile, «Sei un po' accaldato, non è che hai qualche decimo di febbre?»
«Dov'è il termometro?»
«In bagno, nel mobiletto in alto a destra»,
«In effetti ho trentotto» sibila in risposta dopo tre minuti di quasi totale immobilità,
«Avrai preso freddo, ti faccio una tisana?» Chiede Daniele, «No, vieni qui ed aspettiamo che ci portino le pizze» gli indica un posto accanto a sé sul divano. «Dovremmo personalizzare un po' questo salone... Potremmo mettere quella mia coperta morbida sul divano e più cuscini per renderlo un po' più confortevole...» Il biondo lo guarda sorridendo, «Cosa c'è?»
«Ti è sempre piaciuto abbellire gli appartamenti. In realtà rendi migliore tutto, anche me» copre il corpo esile dell'altro con un pile. Gli posa un bacio a fior di labbra, «Oggi pomeriggio devo andare in palestra». Ale in risposta annuisce e chiude gli occhi sentendo il suo fiato caldo sul viso.
Il fattorino con le pizze non tarda ad arrivare, «Oggi se non vi spiace vorrei iniziare a svuotare gli scatoloni...»
«Fai pure» le lascia campo libero il ragazzo che si destreggia tra i cartoni con le pizze bollenti. Ale ha gli occhi socchiusi e le guance rosse. Dany si alza da tavola, va in camera sua, prende il borsone e prima di uscire posa un bacio sulla fronte di Ale e saluta con la mano la giovane. «Dove va?» Chiede lei, «In palestra» risponde mogio il fratello.
Martina sparecchia e lava i piatti, resta un po' accanto al fratello che si è steso con una delicatezza che non gli concerne sul divano. Sembra un bambino mentre russa lievemente e ha le braccia strette al petto. La ragazza si allontana quando si ritrova a rispondere ad una videochiamata di Angela.
«Non mi hai ancora inviato nessuna foto» la rimprovera l'amica, «Sono appena arrivata! È preoccupante la tua ricerca ossessiva di ragazzi».
«L'unica felicità che ho. Allora come ti trovi?»
«Bene, ho una stanza tutta mia...»
«Certo, immagina tuo fratello e la sua ragazza che lo fanno e tu nel mezzo, insomma non è che sia il massimo!»
«Angela! Ma la tua mente solo una direzione sa prendere?!»
«E che direzione! Comunque raccontami della fidanzata di tuo fratello, lui è bello sicuramente lei non sarà da meno...» Già, alla sua amica non ha detto che il fratello è gay. Non per paura di qualche pregiudizio, però non le sembra una cosa di cui dover parlare, non è nemmeno giusto dire: ha fatto coming out, cioè hai detto alle persone a cui tieni di più, una parte di te; se ti conoscono davvero, può essere che lo hanno capito addirittura prima di te. «No, con lei non ci sono problemi, non che poi ci sia molto a casa. Come fai a dire che mio fratello è carino, non credo che tu lo abbia mai visto?»
«Diciamo che l'ho stalkerato sui social»,
«La solita, mi stupisco anche che io te l'abbia chiesto»,
«Ma ci pensi mai a quando fanno quelle cose?» Chiede, «Preferisco non risponderti, non voglio arrivare a quei discorsi. Poi, potrei porti la stessa domanda, tu ne hai ben due!» Mi porto una mano al volto, «Va bene... A scuola, sarò costretta a sedermi vicino a Marco».
«Dai, non sei capitata male. Io non so che mi aspetta, mio fratello dice che mi troverò bene, che è diverso qui. Io invece credo che lo dica solo per incoraggiarmi, in fondo nulla è diverso, qualche chilometro non cambia me e la mia visione di tutto. Tu lo sai che non mi fido facilmente e in questo momento ho voglia di metterci tutta me stessa per cercare di rispettare i buoni propositi che mi sono prefissata. Ma allo stesso tempo ho paura di cambiare, non so quello che può significare è diverso. Vuol dire che i loro ragionamenti non saranno così scontati e quindi prevedibili? Cosa vuol dire?»
«Non lo so... Ma nei tuoi piani c'è qualche serata piccante?» Chiede maliziosa, la riccia ride perché sa che l'unica certezza in questo momento è lei. Può sembrare stupida, oppure che non prende le cose seriamente. Invece è l'opposto, quando non sa cosa rispondere cerca di cambiare discorso, perché è sicura che l'amica ci abbia sbattuto abbastanza la testa.
Parlano ancora un po', attaccano quando Angy deve andare. Martina apre un'anta del grande armadio grigio, che è caratterizzata dalla presenza di un grande specchio. Il suo riflesso è semplice, uno tra tanti, perché per quanto ognuno di noi ha il desiderio di distinguersi è sempre umano. Un limitato, fragile e maligno essere umano.
Dopo un'ora ha sistemato la metà del contenuto degli scatoloni che le appartengono. Tra le mani ha il diario. Passa il fratello in corridoio, proprio quando si dice le coincidenze della vita. Abbassa nuovamente lo sguardo sulla propria grafia. Tuttavia si sente osservata per cui alza la testa, «Vuoi dirmi qualcosa?» Chiede al fratello. Costui la fissa assottigliando le palpebre, che tradotto in base alla lingua dei due fratelli, vorrebbe dire «Mi prendi in giro? Certo che sì!»
«Riguardo a?» Lui indica con un cenno del capo al quadernetto. La sorella volge per un secondo l'attenzione alle pagine e sorride. «No, tranquillo».
«Ascolta Marty, non è cambiato nulla nel nostro rapporto. Se c'è qualcosa me lo puoi dire, io non ti giudico»,
«Invece è cambiato, prima mi credevi se ti dicevo nulla, ora no».
«Non puoi biasimarmi dopo quello che ho scoperto» si sta comportando proprio come non doveva fare. Le sta troppo con il fiato sul collo, perfetta situazione per farle avere un attacco di panico.
«Ale per favore, stai tranquillo» lo congeda. La giovane sbuffa chiudendo il quadernetto e lasciandosi cadere sul letto portandosi le mani sugli occhi. È tutto nuovo per lei: avere il fratello fisicamente vicino, la paura di quel che è nuovo, non sapersi muovere... Le sembra di essere come quelle mosche che tentano di sfuggire dalla ragnatela. Ma ogni passo le risulta così difficoltoso, così impersonale, così indesiderato... Come un cavallo zoppo sulla scacchiera, che viene mosso quando gli altri pezzi ancora non vogliono uscire allo scoperto: un rimpiazzo. Una via di fuga non la vede, può contare solo sull'aiuto di quei pezzi che ancora non vede, ma che ha il presentimento che ci siano. Fidatevi che ci sono, e la faranno impazzire: o nel bene o nel male.
Ragazziii, come va? Buon anno! Fatevi sentire nei commenti e con le stelline. Grazie ❤️
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