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«Oggi dovrai supplicarmi per farmi smettere» lo bacia famelico il biondo. Lo tocca da sopra al pantalone di tuta, ma Ale gli allontana da lì la mano quando sente la porta della camera della sorella aprirsi.
«Io vado» li saluta Martina. Loro ricambiano, non aspettano nemmeno che il portone si chiuda. Dany fa stendere Ale sul divano, lo pizzica lungo i fianchi, fino ad arrivare alla pelle sensibile che precede il pube. Sente qualcosa toccargli la gamba, abbassa lo sguardo mentre Alessio imperterrito continua a baciarlo. «Penso che dovremmo andare in camera mia» afferma il bruno. Si alzano, ma Daniele non gli fa compiere nemmeno tre passi che gli afferra una mano e lo fa voltare. «Chi ti ha dato il permesso di alzarti e allontanarti?» Gli chiede serio, mentre si avvicina al ragazzo più esile. Costui si spinge sempre di più contro il muro. Quando ormai la sua schiena ha toccato la parete, il più muscoloso, si avventa sulle sue labbra, lo prende dalla vita e l'altro, con un balzo, gliela cinge con le gambe. Una sua mano dalla peluria chiara gli accarezza la nuca, l'altra viaggia dalla coscia alla natica. Si chiudono la porta alle spalle, Daniele adagia il suo fidanzato sul letto ed inizia a spogliarlo. «Oggi sei davvero carico» mormora Ale. «Non hai ancora visto nulla. Risparmia il fiato, tesoro». Gli sorride per poi ammirare il suo corpo. Quei muscoli poco accennati così differenti dai suoi, le mani delicate, le sue un po' ruvide per l'utilizzo dei pesi in palestra. Lo fa girare; Ale, esperto, prende un cuscino e lo posiziona sotto la sua pancia, facendo quindi alzare il sedere. Daniele gli accarezza la schiena, gli morde una spalla per poi lasciargli una scia di baci fino alla guancia. Lo prepara con il lubrificante, quando Ale è abbastanza rilassato, il biondo indossa un preservativo ed entra con calma. Gli prende le mani e gliele fa portare sopra la testa. Ad ogni spinta Dany lo sente sibilare, bacia il bruno sotto l'orecchio e percepisce i muscoli di quest'ultimo contrarsi intorno a sé. Entrambi i ragazzi sono totalmente in delirio. Daniele si muove dando le ultime stoccate e vengono quasi contemporaneamente. Si adagia su Alessio per prendere fiato. Gli lascia un bacio tra le scapole, si solleva facendo leva sulle braccia. Si sfila da lui con delicatezza, annoda il preservativo e lo va a buttare in bagno. Quando torna in camera vede il corpo del fidanzato leggermente lucido, si stende vicino a lui. Ale si accosta, più che altro si stende sul biondo, lo bacia assaporando le labbra, le mordicchia e le lecca, ma non approfondisce il bacio con la lingua. In risposta Daniele gli accarezza la schiena, apre le gambe così da poterlo far mettere tra le proprie. Il loro respiro si interrompe per un secondo per poi affannarsi quando i membri si toccano. Una mano leggermente callosa a causa dei pesi, scende verso il sedere di Ale. Quest'ultimo si alza a cavalcioni e gli bacia tutto il torace.
«Anche tu oggi sei piuttosto carico» sorride il biondo, prima di inarcare la schiena quando sente la lingua dell'altro sul proprio membro. «Cazzo Ale», l'altro sorride e continua nel suo intento. Dany passa una mano tra i capelli scuri dell'amato. Disteso nudo sul letto, con il sudore che gli imperla il corpo, Daniele, cerca di recuperare fiato dal secondo orgasmo. Ale lo guarda mentre gli accarezza i muscoli che si contraggono leggermente per qualche spasmo procurato dal piacere recente. «Piccolo stronzetto, hai deciso di sfiancarmi in questo modo?» Sussurra il più muscoloso sorridendo, lui ride e gli accarezza la guancia con il naso. «Te l'ho mai detto che la parte che preferisco è quella che viene dopo l'amore?»
«Che?» Gli chiede ancora con il respiro corto Dany.
«Mi piace molto quando ci coccoliamo con una luce diversa negli occhi, quando l'aria sa di noi».
«E ti piace più dell'amore?»
«No, però mi fa capire molte cose»,
«Ah, ecco. Mi sembrava strano... E cosa ti fa capire?» Indaga.
«Se vale la pena stare con te»,
«Addirittura» arcua tutte e due le sopracciglia. Il bruno annuisce sorridendo. In risposta l'altro gli fa il solletico, invertendo le posizioni, ritrovandosi sopra nuovamente. «Ti prego, basta» lo supplica il più esile. Costui riprende fiato e lo fissa con quegli occhi scuri, che si fondono perfettamente con quelli del suo fidanzato. «Ti amo, tanto» dichiara serio guardandolo, «Lo so amore, anche io» risponde Ale baciandolo e stringendolo a sé.
Sono stesi sul letto, stretti tra le coperte, sentono Martina rientrare. Non li chiama, né li cerca, «Devo andare da lei?» Chiede Ale,
«Non lo so» risponde confuso Daniele. Guarda il suo ragazzo cosciente che di non aver pensato a nulla fino ad ora. Gli accarezza la coscia sottile, «Stai tranquillo, va bene? Ora la vedrai tutti i giorni e te ne accorgerai subito se qualcosa non dovesse andare. Lei non vuole vederti così triste, non te ne puoi fare una colpa di esserti traferito per studiare».
«Va bene, grazie per esserci!» Daniele sorride e posa un bacio sulla fronte corrucciata e timorosa del ragazzo bruno.
Martina appena rientrata ha indossato una tuta scolorita, sta chiudendo gli scatoloni ormai pieni. «Ehi, ti ho sentito tornare» compare il fratello sulla soglia della porta. «Com'è andata?»
«Ci siamo salutate con la promessa di sentirci spesso, e che le avrei inviato una foto di ogni ragazzo con allegati il passaporto e il pedigree» ride, rammentando la scena.
«Vedrai che farai nuove amicizie» le sorride di rimando Ale, prima di lasciarla inginocchiata tra gli scatoloni. Appena è sola sospira rilassando i muscoli facciali, cancellando perfettamente quella sfumatura di sorriso che aveva dipinto sopra le labbra.
La verità è che subito dopo che ha lasciato Angela è andata in biblioteca, ha salutato il signor Salvatore. Gli ha detto che potrà chiudere prima, che non lo disturberà più fino a tardi. Lui le ha stretto la mano e le ha sorriso lasciando che sulle guance si formassero le rughe. Poi le ha ricordato di salutare Giulio. Così è entrata in quello stanzone un po' polveroso, si è seduta accanto a lui, ha messo una matita tra le pagine che stava leggendo e poi ha chiuso il pesante libro dalla copertina lucida. Il ragazzo si è voltato, le ha sorriso e le ha detto che sicuramente si sarebbero rincontrati. E che quando avrebbe sbirciato al di fuori dalla finestra e avrebbe notato i bambini giocare avrebbe sorriso ricordando lei. Martina, nonostante si conoscessero da un po' e condividessero ore di studio insieme non gli aveva mai permesso chissà quale effusione: una sfioratina accidentale, un sorriso spontaneo o uno sguardo complice. Ma oggi invece si è alzata e lo ha abbracciato. Lui ha sorriso e ha dichiarato sincero «Spero di non trovare allievi come te».
«Lo so che ti mancherò!» Si staccarono e lei guardò ancora una volta quegli scaffali di libri disordinati. Quelle sedie che si svuotavano dopo le sei e il tavolone sulla quale più volte aveva posato la testa esausta.
Ciò che le ha causato il magone è stato lo sguardo di Angela. Si sono salutate davvero con la speranza che nulla cambi, però entrambe sono consapevoli che essa rimane solo un'illusione. I primi mesi saranno pieni di messaggi, ma poi le loro vite torneranno ad essere separate e con meno risate e battute sconce. Quando trovi un'amica trovi un tesoro dicevano, nel suo caso ha trovato un uragano. Un vortice di risate, paure, situazioni imbarazzanti e attimi di pura pazzia. Eppure le mancherà il suo ciclone che l'ha presa per mano in un modo così delicato che inizialmente nessuno delle due se n'è accorta. Martina sa che si ricorderanno sempre l'una dell'altra, perché sono simili, perché sono state sincere e perché non si possono dimenticare le figuracce che hanno combinato. Marty non dimenticherà mai la risata strana di Angi accompagnata dalle lacrime, non dimenticherà che la scuola con lei non le sembrava così monotona. È impossibile non ricordarla come una delle caratteristiche principali della propria adolescenza. Crede che è stata fortunata averla incontrata. Forse è per questo che sta così in questo momento, perché sapeva che oltre al fratello c'era lei. Non che ora non ci sia più; ma qualsiasi sentimento deve essere coltivato, deve crescere nel quotidiano.
Si sono separate solo prima del previsto, si sarebbero divise sicuramente per gli studi. Martina non sa Angela cosa sarà per lei tra qualche anno, però può dire che è stata una delle poche persone con cui è stata sincera e con cui è stata realmente felice. Ricorda persino quella volta in cui le chiese cosa avrebbe voluto studiare da adulta, lei le rispose che ancora non lo sapeva. Martina le chiese cosa ne pensava di sé che si scervellava per far sì che potesse avere un futuro decente, affinché potesse diventare qualcuno. Non potrà mai dimenticarsi la sua risposta «Sai quando ti dicono che i più forti sono quelli che hanno anche più nemici? Io non voglio essere ricca e non avere te. Preferisco stare bene tra le persone a cui io ne voglio, che ritrovarmi in un attico, in una chiassosa città a cenare da sola e non ricevere nessun messaggio di interessamento che non sia della mia famiglia. Io non sono la persona che è accecata dall'essere ricordata per essere stata grande, ma voglio essere ricordata da chi io ho ritenuto giusto che mi abbia conosciuto». Rimase spiazzata da codeste parole. Angela odiava tutte le riflessioni su se stessi, invece scoprì in quel momento che anche lei pensava sul suo essere. Martina da quel momento si rese conto che lo facevano tutti. Eppure lei non riusciva mai a stabilire quando essere soddisfatta di se stessa.
Angela è l'ennesima costante della sua vita che viene distaccata dal suo cuore.
Holaaaaa. Buone festeeee❤️
Che dite di bello? Il capitolo vi piace?
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