14. PT1
Martina dal primo febbraio è in fermento. Le sue giornate sono caratterizzate dalla scuola, dai momenti di ansia, dal tempo di trance che le dona un sospiro di sollievo, da Giulio e gli allenamenti di pallavolo.
Giulio la tranquillizza, lei lo fissa spesso nel panico più totale. Lui la rassicura, ma in realtà lei sente l'avvicinarsi di una svolta importante. Come quando tua madre ti dice di non superare le boe, e tu nuoti per ancora un metro. Un dannato metro basta per farti sentire ribelle e quella sensazione di pericolo nel ventre. Così si sente lei.
Il giorno prefissato è arrivato, Martina per la prima volta non è andata a scuola anche se sta bene. Mentre attende suo fratello e Daniele, inizia a riempire gli scatoloni liberando dapprima il bagno e poi procede con la sua camera.
Verso ora di pranzo i due ragazzi vengono accolti in casa da Martina che guarda circospetta Daniele. bisogna dire che suo fratello ha davvero bei gusti per quanto riguarda l'aspetto fisico del suo ragazzo. Dany e Marty si sono salutati con un sorriso, qualche parola di circostanza e poi hanno lasciato che Alessio facesse da mediatore.
Lei la sera è andata a fare l'ultimo allenamento di pallavolo, ha annunciato alla squadra la sua partenza. Alessio invece sta riempiendo gli scatoloni con i libri della sorella. Daniele lo sta aiutando con gli altri oggetti in giro per la casa. Il più esile trova un libricino, gli sembra di riconoscerlo, forse gliel'ha regalato proprio lui quando era piccola. Lo apre, sfoglia le pagine, non si sofferma a leggere. Capisce che si tratta di un diario, vede con il tempo come la sua grafia sia maturata. Non sa per quale motivo sceglie di prestare attenzione alle ultime pagine; crede che siano quelle più recenti, ma non ne ha la certezza, in quanto manca la data. Parla dei loro genitori, dei giudizi altrui, di come lei reagisce. Poi lo sfoglia a ritroso. È una poesia scritta da lei a spiazzarlo. Ale resta immobile, seduto sul letto, con gli occhi aperti e vuoti, che sono lo specchio perfetto delle emozioni che sta provando in questo momento. Questa reazione non è data per l'immaturità di comprendere quel che c'è scritto, io penso che a qualsiasi età lui avrebbe reagito in questo modo.
«Ale, io ho finito... Che succede?» Chiede Dany voltandosi. Si avvicina con cautela, gli toglie il quadernetto dalle mani. «Mia sorella si taglia». Il ragazzo esile ripete la suddetta frase come una litania. Il biondo lo stringe a sé, cerca di calmarlo, di rassicurarlo con baci sulla guancia e all'angolo della bocca.
«Ciao, sono torn...» Marty si blocca sull'uscio della porta della sua camera appena nota suo fratello e il diario aperto sul letto. «Ale, dimmi che non lo hai letto» la sua voce trema, gli occhi sono pieni di lacrime. Dal mutismo del fratello capisce che la risposta è affermativa. Il ragazzo dai tratti normanni la vede chiudersi in bagno. «Che razza di fratello sono?!» Sbotta tra le lacrime Alessio. Costui cammina avanti e indietro in quella camera con la carta da parati rosa pastello. In questo momento non c'è niente di chiaro nel cuore del bruno. Egli sembra un pendolo, si porta le mani sugli occhi, sulla bocca e tra i capelli. «Ale, non è grave...»
«Non è oneroso!? Ma tu che concezione hai di quello che è grave?!»
«Ti ricordo che, per alcuni, anche il nostro rapporto è un qualcosa di grave... Non dico che Martina faccia bene, assolutamente. Però ti stai dannando senza sapere nulla, non sei al corrente da quanto lo fa, come lo fa e in che circostanze».
«Non ci vuole chissà quale immaginazione».
«Vuoi dare per scontato tutto questo? Se sì, allora non capisco perché ti stai sbattendo tanto. Dai per scontato anche che tua sorella abbia smesso. Non sai a quando risalgono quelle parole. Dai per scontato tutto Ale, sii uno dei tanti che credono che tutto sia così come lo vedono». Il biondo sta usando un tono duro, non riesce a capacitarsi di come a volte il suo ragazzo possa essere così frivolo. Daniele esce dalla stanza da letto, si dirige verso il bagno dov'è Marty, non c'è un motivo preciso per il quale lo sta facendo. Bussa e lei risponde che non è il momento, «Sono Daniele» afferma soltanto. Sente alcuni rumori e poi la porta si apre. «Vuoi aiutarmi a preparare la cena?» Chiede il ragazzo, pensa che lei gliene parlerà se vorrà e quando si sentirà pronta a farlo.
La giovane annuisce, posa sul bancone l'essenziale per preparare la cena. Lei si occupa della cottura e lui di tagliare i pomodori e la carne. «Come sta mio fratello?»
«Cerca di metabolizzare» risponde semplicemente il futuro personal trainer. Lui non la giudica, ma vuole capire. «Che pensi ora di me?»
«Non è una sola cosa a far cambiare il modo di vedere una persona, credo che sei una ragazza forte, ma che soffre. Io penso che tu sia eccezionale, anche se fai certe cose. Quante tue coetanee avrebbero avuto il tuo coraggio, la tua responsabilità? Sono sicuro che Ale la pensa come me, dagli solo del tempo». Lei annuisce mentre scola la pasta. Dany si dirige verso la camera del suo ragazzo, certo di trovarlo lì, per dirgli che la cena è pronta. Lo vede steso sul letto, in posizione fetale. É abbracciato ad un cuscino. La voglia di stringerlo e proteggerlo è forte, ma deve imparare a reagire, a non farsi abbattere subito dalle situazioni. Quindi, con il cuore stretto in una morsa, il biondo annuncia «La cena è pronta».
«Tu dovresti essermi vicino in questo momento, ti prego, non essere così cinico con me» sussurra.
«Devi imparare a prendere certi eventi di petto, non puoi stare sul letto a piangerti addosso» gli risponde di rimando.
«Vai a mangiare, almeno chiudi quella bocca» esclama Ale. Quindi a Daniele non rimane altro da fare che chiudere la porta ed andare in cucina. Martina, appena lo vede solo, capisce tutto. «Cosa dovrei fare?» Chiede tra una forchettata e l'altra. «Ci penso io. Comunque sappi che se vuoi parlare io cercherò di ascoltare».
Dany ha appena indossato il pigiama, voleva andare a dormire sul divano, non perché avesse litigato con Ale, ma per farlo ragionare meglio sulle sue emozioni in questo momento. Tuttavia il problema è che non può lasciarlo totalmente solo. Infatti si infila sotto le coperte, gli dà la schiena. «Hai deciso comunque di dormire con me?»
«Sì, altrimenti non sarei qui». Lo sente voltarsi, «Buonanotte Dany» gli augura. È difficile stargli così vicino e dover essere così indifferente.
La mattina il biondo si sveglia, ha la testa di Ale sul petto. Gli passa una mano tra i capelli. Il ragazzo apre gli occhi, lo fissa, «Dormito bene?»
«Sì, tu?»
«Sì. Per favore non ti allontanare. Ho capito che ho sbagliato a comportarmi così, ma ho bisogno di te».
«Vieni qui» lo stringe a sé e gli sussurra «Volevo solo farti reagire, per questo ti ho lasciato un po' solo».
«Cosa mi consigli di fare?» Chiede il bruno,
«Aspetta che si svegli, durante la colazione vi lascio soli e parlate» dichiara Dany.
L'attesa è snervante, le parole scritte su quel maledetto diario compaiono davanti agli occhi di Alessio. Specialmente le ultime: dai polsi alle mani, dal cuore agli occhi il dolore defluiva. Queste parole infernali si susseguono davanti a lui e si ripetono come un disco rotto in mente. Sta impazzendo. Poi sente una porta aprirsi, «Stai calmo» gli sussurra il suo ragazzo, prima di andare in cucina. Mangiano in silenzio, Daniele si alza e ripone la tazza che ha usato nel lavandino; lo sta per seguire a ruota l'adolescente, ma Ale la blocca, «Ho bisogno di parlarti».
«Cosa v-vorres-sti sap-pere?» Lei ha capito subito a cosa alludesse.
«E' solo un pensiero oppure lo hai fatto?» Il fratello crede che lo abbia fatto, ma Dany ha detto di non dare nulla per scontato. «Per favore non chiedermi questo Ale».
«Ti chiedo solo questo, dammi una risposta, ti giuro che per oggi ti lascio in pace». Annuncia, spera con tutto sé stesso che gli dica che lo ha solo immaginato e per caso. «Non è solo un pensiero» sussurra. Il maggiore dal suo canto vorrebbe non aver udito, davvero. Sente il cuore sprofondare, si lascia abbracciare, la stringe con forza, gli cadono alcune lacrime. Non cerca di fare il forte davanti alla sorella, sa che sarebbe una battaglia persa. C'è un peso nel petto, ma al col tempo non c'è nulla. Vorrebbe urlare, singhiozzare, rompere qualcosa, però resta immobile mentre stringe la sorella. Pensa a tutti i motivi per cui ha potuto compiere dei gesti tanto estremi.
«Mi dispiace Ale» dice con tono di scuse.
«Non devi scusarti anche per questo, sono quegli stupidi, io compreso, che devono scusarsi con te». Si riferisce a tutti in generale. Si inginocchia dinanzi a lei, si aspetta di vederla piangere, ma non è così... E' questo che intendeva quando ha scritto che le lacrime erano cremisi e che erano bloccate dalla pelle... Lei quando si taglia è come se stesse versando le lacrime trattenute e accumulate. Lacrime vere, quelle che scalfiscono la corazza, non quelle che la bagnano solo. Gocce salate che vengono dall'anima. Alessio le posa un bacio sulla fronte, si rialza e continua ad abbracciarla, lo fa per se stesso, per lei. Vuole proteggerla, come ha fatto a non accorgersene?La prende in braccio e la porta sul divano, la fa sedere sulle gambe. Lei sospira e senza guardarlo negli occhi inizia a raccontargli quello che vorrebbe fare durante la giornata, un po' come faceva quando era piccola. «Penso che Angela impazzirà quando scoprirà che non ci vedremo molto spesso, dovrebbe venire tra poche ore». Il fratello sorride e le sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio, «Che effetto ti ha fatto quella poesia?» E' timida nel dirlo.
«Non me l'aspettavo...»
«Se dico che sto bene non è perché io stia così realmente, a volte lo faccio solo per non farti preoccupare».
«Ma in certi casi devi essere un po' egoista». Lei abbassa lo sguardo, «Non ti sto rimproverando, lo capisci. Vero?» Lei annuisce e nei suoi occhi ora si può vedere tutta la fragilità. Il maggiore sospira, non sa come ha fatto a non spezzarsi prima. Alessio è tentato nel chiederle quanti e dove li ha, tuttavia non le pone codeste domande, la vede già molto provata.
Vengono raggiunti da Daniele, il quale sorride e si siede insieme a loro sul divano. Accarezza la schiena di Martina e poi lascia un bacio a stampo al suo fidanzato. Il biondo sa perfettamente che in realtà, Ale ora è sprofondato nella più totale confusione, nella sicurezza di non essere stato un bravo fratello che lo fa precipitare nell'insicurezza che giace nelle viscere della sua persona, ma che è sempre pronta e in agguato, pronta a riemergere se e quando ne ha la possibilità.
«Angela mi ha mandato un messaggio, preferisce che ci incontriamo in un bar, posso uscire?» Chiede la "piccola" di casa. Il fratello annuisce, lei balza giù dalle ginocchia del ragazzo bruno e va in camera a prepararsi. «Ho voglia di te» mugola quest'ultimo all'orecchio del suo ragazzo. «Dovrai aspettare che tua sorella vada via».
«Ti sei divertito tanto a stuzzicarmi per telefono... Ora ne paghi le conseguenze».
In realtà entrambi sanno che Ale vuole ritrovare qualche sicurezza unendosi a Daniele. Che in realtà vuole essere racchiuso in quelle braccia amorevoli e protettive. Vuole semplicemente un modo per liberarsi di tutte quelle preoccupazioni che lo stanno assalendo nelle ultime ore.
Allooooora, che ne pensate? Chissà che scene leggerete nel prossimo capitolo 😁😅
Ciaooo❤️
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