Frammenti di Cuore

Ecco a voi, Gentile Dr. Eros e sue premurose assistenti, la mia lettera.
Spero di non risultare troppo deludente, per quanto segue...
Grazie per l'attenzione! ❤️

Carissimo Cuore,
perdona l'ardire, ma ritengo giusto e doveroso porgerti le mie scuse.
Ho abusato di te e della tua bontà più e più volte, permettendo che tu venissi contaminato da sentimenti negativi e dalla cattiveria umana... fino a renderti IL NULLA.

Un tempo eri colmo d'amore e di compassione per il prossimo, mostrandoti sempre allegro e positivo nei confronti altrui.
Tu, Cuore, lasciavi trasparire solo la Luce, la tua innata purezza, sentimenti nobili e altruismo. Mai pensavi male del prossimo, mai! Tendevi sempre a perdonare le scortesie gratuite di cui sei sempre stato vittima e a scovare barlumi di luce e di bontà anche nella più fitta oscurità, finché... finché hai esaurito le forze e ti sei sgretolato dentro di me.

Hai scoperto il Male, quello più oscuro e vero, e non hai retto all'ennesimo dolore, quello più grave da tollerare.
Hai raccolto i tuoi innumerevoli cocci e ti sei celato dietro una maschera sorridente ma inespressiva, corazzato dentro la tua splendente e impenetrabile armatura.

Quante volte hai sanguinato dentro di te, mentre sorridevi al mondo crudele e accusatore, fingendo indifferenza e felicità? Troppe... al punto di rifugiarti in un perenne status di Atarassia, pur di non sorreggere più il peso della sofferenza. Un'atarassia, dalla quale non sei più riuscito a riemergere e che ti permette di funzionare "a comando".

Tu, Cuore, spesso risulti come "inesistente", perché profondamente incastonato in me: un essere che è stato (e, talvolta, lo è tuttora) considerato inumano, cinico e privo di emozioni. Un essere... morto e vuoto dentro. Oh, lo so bene: è così che appaio ancora a molti, soprattutto nella vita reale!
Sono il risultato di ciò che il mio mondo interiore e quello circostante hanno creato; ciò che molti hanno massacrato e poi provocato; la maschera che molti vogliono vedere e colpire, scalfire e far crollare.

Ma tu sei l'unico ad averne pagato il prezzo, purtroppo. Nessuno sa che, nel profondo, sei più sensibile di quanto tu lasci intendere e che brami l'amore di cui sei stato privato. Eppur, per paradossale che sia, sei divorato anche da un fuoco divampante. Un fuoco di bramosia e di impeto, di una passione e di fantasie lussuriose di cui tu stesso ignoravi l'esistenza o che ti rifiutavi di vedere. Un fuoco da cui non ti lasci mai dominare, però, perché ne verresti ustionato, irrimediabilmente. Un fuoco che rappresenta emozioni e pulsioni —pure o peccaminose che siano...

La tua sete di conoscenza, la tua curiosità (tipica dei gatti, che tanto ti piacciono e ti rispecchiano) e la tua passionalità richiedono di esser soddisfatte, ma le metti sempre a tacere. Lasciarti guidare dalle emozioni — per quanto pure —, infatti, ti è stato quasi fatale. L'aver ignorato l'intuito e l'aver abbassato la guardia sono stati la tua rovina e hanno permesso a qualcuno di torturarti (soprattutto dal punto di vista psico-emotivo) e di strumentalizzarti, annebbiando persino la mente a te anteposta, per quanto scaltra e diffidente.

Amore e amicizia, quelli autentici, ti son stati negati e la colpa è da imputare al tuo "involucro", al contenitore che ti sta soffocando dentro di sé... e questo è perché non ti ha protetto abbastanza. Ha lasciato che venissi ferito e pugnalato fino a versare l'ultima goccia di sangue e a renderti la mostruosità che, probabilmente, sei davvero diventato.

Perdonami, Cuore.

So che, dentro di te, speri ancora che al mondo vi siano entità degne di esser definite umane, ricche di amore o di affetto da donarti, finalmente, ma... ormai sei imprigionato nella corazza di scetticismo e diffidenza di cui ti ho dovuto rivestire e non permetti a nessuno di oltrepassare un determinato confine. E, soprattutto, non lo permetti nella vita reale. Ti sei trincerato in quella virtuale, quella in cui riesci a mostrarti più vero di quanto tu non lo sia nella realtà. E me ne rincresce! È solo che... è meglio così, credo.

Almeno nel virtuale riesci ancora a mostrarti per ciò che realmente sei e a lasciarti avvicinare da quei pochi che l'intuito (o sesto senso particolarmente sviluppato) — l'unico a esser ancora in grado di prendersi cura di te e della tua "scatola" — riconosce e "percepisce" come "i buoni", sì, ma resti ugualmente chiuso in te stesso e continui a rivivere i tuoi incubi e i tuoi ricordi dolorosi...
Ciò ti ha reso cupo, isolato in (e da) te stesso e dal mondo (soprattutto quello reale, appunto).

La tua fiamma sta per spegnersi, ormai, lo senti/temi dentro di te, ma quel tipo di amore e di passione travolgente e vero che tanto brami proprio non esiste. O, meglio, forse non è per te! Te ne sei convinto sempre di più, nel corso degli anni, eppur... continui ad agognarlo. Ma si è rivelato essere solo un'illusione e ora temi sempre il rovescio della medaglia. Sai che Mr. Hyde nel Dr. Jekyll esiste realmente e l'hai imparato a caro prezzo, purtroppo. E ciò non ha fatto altro che fortificare i tuoi blocchi emotivi preesistenti e creartene altri, arricchiti da nuovi e dolorosi traumi e sentimenti inconfessabili, nonché da conseguenze "mistiche e oscure".

Forse mi sono dilungata troppo, ma volevo solo chiederti: «Perdono!»
Perdona la mia codardia e la mia ostinazione; la mia diffidenza e la mia solitudine; la mia complessità e la mia freddezza dell'anima.
Perdona la perenne lotta interiore e il turbinio di emozioni che imperversano dentro di te e intorno a te, intrappolate in me e causa di ansia e malessere.

Perdonami, se non hai avuto la gioia e l'amore che, inconsciamente, sento che meriti.

Ecco, è questo ciò che volevo scriverti, ma ti confesso una cosa: avevo intenzione di scrivere anche una lettera all'Amore (che sia da intendere di amicizia o di "coppia"), in realtà. Poi, riflettendoci, ho capito che non avrebbe avuto molto senso, farlo... anche perché non sono sicura che vi sia. Forse è l'amore stesso a voler restare lontano da noi, chissà?!

In ogni caso, comunque, concludo qui questa lettera di scuse (o vaniloquio, direi) e ti porgo i miei più cari saluti, Cuore.

Con immenso rammarico
La tua Custode o, semplicemente, il tuo involucro inaridito.

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