SENSO DI COLPA
Levi posó ancora lo sguardo sulle palpebre abbassate del ragazzo, poi sulle sue labbra così morbide e carnose. Eren aveva una espressione così beata, quando se ne stava nel mondo dei sogni, l'uomo non poté fare a meno di pensare a come qualche ora prima quelle labbra fossero sulle sue, e lui e mordeva, le baciava, le possedeva, senza preoccuparsi di quello che sarebbe venuto poi.
Era stato un errore, un terribile, bellissimo errore. Ma ormai era troppo tardi per tornare indietro.
Ora Eren riposava accanto a lui, disteso sul materasso ad acqua del costoso appartamento all'ultimo piano del palazzo. Aveva dovuto chiedere una mano ad Hanji per trasportare il ragazzo fino alla sua macchina, ma si era rifiutato di darle informazioni, quando lei gli aveva chiesto cosa fosse successo. Non sapeva nemmeno lui in che guaio si fosse cacciato, ma di certo non poteva lasciar dormire Eren su quel pavimento freddo e sporco. Lo aveva portato a casa sua, avrebbero potuto anche andare al solito hotel, ne era consapevole, ma l'idea non gli piaceva, sarebbe stato come tradirlo ulteriormente, come raccontargli un'altra bugia.
Si rigirò di lato, cercando una posizione confortevole in cui riposare almeno per un po', dal momento che non era riuscito a chiudere occhio per tutta la notte. Nonostante si fosse fatto una doccia rilassante e si fosse cambiato con degli abiti puliti, non era riuscito a prendere sonno. Aveva passato il tempo ad osservare il viso di Eren, ed a pensare. Che cosa gli avrebbe detto una volta sveglio? Cosa avrebbe ricordato? Che cosa avrebbe dovuto fare, ora che aveva ottenuto quello che desiderava?
Sospiró, scostando una ciocca di capelli dalla fronte del ragazzo.
Si sarebbe sentito uno schifo se avesse continuato a mentirgli. La cosa migliore sarebbe stata dirgli tutto subito, una volta sveglio. Ammettere le proprie colpe. Avrebbe perso Eren, ma per lo meno avrebbe avuto la coscienza pulita. Sarebbe stata la cosa più giusta da fare, ma l'idea di essere allontanato lo spaventava. E' proprio vero: ci si accorge del vero valore delle cose solo quando le si sta per perderle. Non avrebbe potuto immaginare il modo in cui ne sarebbe rimasto coinvolto in prima persona. Doveva essere solo una vendetta personale, un modo per risanare il suo orgoglio ferito.
Levi strinse la base del naso tra le dita.
Quando le cose avevano iniziato a sfuggirgli di mano?
Lo schermo del cellulare si illuminò nel buio della stanza, catturando la sua attenzione. Lo afferrò e sbloccò la chiamata, strizzando gli occhi per evitare di venire accecato dall'intensa luce blu dello screen.
"Come sta il ragazzo?" La voce di Hanji, per una volta non così squillante e fastidiosa, si fece sentire dall'altra parte della cornetta.
"Dorme."
"Vi siete divertiti non è vero?"chiese la donna con fare ammiccante.
Sospirai, cosa che confuse non poco Hanji. Come darle torto, in genere non era questa la mia reazione dopo una bella scopata..
"Levi?"
"Ho fatto uno sbaglio."
La donna dall'altra parte della cornetta tentennò, sorpresa. "Wow.. Non avrei mai immaginato che sarebbe arrivato il giorno in cui Levi Ackerman avrebbe ritenuto "sbagliato" andare a letto con qualcuno. Che c'è, è minorenne?"
"No." Mi incupii "Non sono un fottuto pedofilo. Ha solo quattro anni meno di me.." si ritrovò a studiare il soffitto con espressione vuota, non aveva nemmeno la forza di prendersela sul serio, per quell'accusa.
Hanjii sospiro con fare comprensivo . "Lo sai che sono sempre stata pronta ad ascoltare qualsiasi tuo problema. parlamene, troveremo una soluzione!"
"Non c'è niente da fare quello che è fatto è fatto." Bisbigliò a bassa voce.
"Ma..."
"Non ci puoi fare nulla Quattrocchi! Hai capito! Sono stato un idiota tutto qua.."
"Levi?" La voce assonnata di Eren interruppe il loro dibattito.
Dannazione. Aveva alzato troppo la voce.
"ti richiamo io dopo, Quattrocchi." Disse sbrigativamente. Chiuse la chiamata, quando rialzò lo sguardo i suoi occhi incrociarono quelli confusi e sonnolenti del ragazzo, che lo osservavano con aria sognante.
"dove sono?"
"A casa mia."
Eren sii stropicciò gli occhi, tirandosi a sedere. " Cosa? Che ci faccio qua? Cosa è successo?"
Accidenti, non era pronto. Se solo Hanji non lo avesse chiamato, avrebbe avuto piú tempo per pensare a cosa dire. "Cosa ti ricordi?"
Eren parve pensarci un attimo, poi le sue guance si tinsero di rosso e scostò lo sguardo a terra, evitando di incrociare quello dell'uomo. "Ricordo il concerto, poi devo aver bevuto qualcosa; ok, forse piú di qualcosa. Dopo il concerto siamo andati nel backstage ad incontrare i No Name, e lí...
"E lí?" Levì alzò un sopracciglio, notando come la sfumatura sulle guance di Eren si stesse intensificando sempre di piú.
"C'era L.. poi siamo andati nel suo camerino ed io..."
" Eren?"
"Io.." Era come se cercasse di dire qualcosa, ma trovasse difficile farlo.
"Avete scopato? Finì la frase per lui.
Eren annuí, mettendosi a sedere sul letto ed appoggiando i piedi a terra dall'altro lato, in modo di darmi le spalle. Perché diavolo si comportava in quel modo?
"Ero ubriaco."
"Lo so."
"Non volevo farlo.."
corrugai la fronte. A me non era sembrato che non volesse... sorrisi mentalmente, tornando con il pensiero a quando me lo ero trovato ad un centimetro da me, pronto a saltarmi addosso.
"Ho rovinato tutto."
"Di cosa stai parlando?"
Eren si voltò appena verso di me, i suoi occhi mi colpirono con il loro sguardo intenso, ma smorzato da un espressione che conoscevo bene, perché era la stessa che stava consumando anche me in quel momento. Senso di colpa.
"Non sei arrabbiato?"
In quel momento Levi capì. Il ragazzo pensava di averlo "tradito", quando invece era stato a letto con lui.. che cosa stupida, se solo avesse saputo.. Anzi, lo avrebbe saputo. Era arrivato il momento di dirgli la verità.
L'uomo gattonò fino alla sua sponda del letto e lo abbracciò, sorprendendolo alle spalle. "Moccioso, non sono arrabbiato." Levi sentì le spalle del ragazzo rilassarsi sotto al suo tocco. "Devo dirti una cosa, Eren. Non credo che.." Il ragazzo si voltò verso di lui, ed afferrandolo per un braccio lo attirò a sé. Levi sentì la bandana che teneva sulla bocca venirgli strappata di dosso, ed Eren si chinò su di lui baciandolo. Levi rimase stupito sentendo le labbra muoversi sulle sue. "NO, asp-" cercò di allontanare Eren, ma ciò che ottenne fu di essere travolto maggiormente da quella improvvisa ondata di passione. Senza nemmeno pensarci, incominciò a ricambiare il bacio, fino a lasciarsi coinvolgere completamente.
Chiuse gli occhi, quando poco per volta il bacio si fece meno passionale e più gentile, ma non per questo meno coinvolgente. Suoni umidi riempirono la stanza, Levi accarezzò le guance del ragazzo, sentendole bagnate. Non si era nemmeno accorto che avesse pianto. Gli diede un ultimo bacio a stampo, prima incontrare i suoi occhi.
"Non pensavo mi avresti perdonato." Il ragazzo prese la sua mano e la baciò, iniziando a lasciare una scia di piccoli baci lungo tutto il braccio.
Levi sussultò, avvertendo cosa stava per accadere"E-Eren.. aspetta.." sussurrò. Forse il ragazzo non lo sentì, o forse semplicemente lo ignorò; l'uomo si ritrovò disteso supino sul letto, con Eren sopra di lui, intento a sbottonargli la camicia mentre gli mordeva appena il collo, drenandolo del le forze necessarie per fermarlo.
"EREN!" sussultò, quando sentì i denti affondare nella carne del collo.
Il respiro di Levi si fece sempre più affannato. Era eccitato, ma non era quello l'unico motivo. Era nel panico. Sapeva d'avere il corpo ricoperto di morsi e succhiotti, la luce della stanza non era accesa, ma dalle ampie vetrate penetrava abbastanza luce artificiale da lasciarla nella penombra. Se Eren gli avesse visti, come avrebbe reagito? No, no, no, non era così che doveva andare. Sentì gli occhi farsi lucidi, pensando alle conseguenze delle sue azioni.
Eren gli leccò il lobo dell'orecchio, stuzzicando con un ginocchio l'erezione tra le sue gambe mentre con le mani gli bloccavano i polsi, tenendolo fermo sotto di lui. L'uomo cercò di soffocare i gemiti, invano, quando sentì la bocca di lui scendere fino al petto..
Era stanco. Eccitato. Non aveva le forze per resistergli.
Che cosa avrebbe dovuto fare?
ECCOMI QUI! Sono in ritardo ma di poco, su, non uccidetemi per questo :) so che mi volete bene in fondo... molto in fono...hey, adesso potete anche mollare i forconi sapete * risata nervosa, fa qualche passo indietro, poi si gira e comincia a scappare a gambe levate. * AIUTT!
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