RICOMINCIARE DA CAPO


ATTENZIONEEE  PORCHERIE VERSO FINE CAPITOLOOO


"Vieni, vestiti. Ti accompagno a casa."Eren raccolse la giacca dalla spalliera del divano, mentre con l'altro braccio sorreggeva la figura minuta di Levi.

"Ma... Eren? Sei sicuro? E' uno stronzo, ma se vuole può restare.. lo sai, non mi sembra stia così bene..." balbettò Kari, rannicchiata in un angolo della stanza dal quale osservava la scena. Eren non dubitò che quella proposta fosse sincera, sapeva che l'amica avrebbe fatto questo ed altro se necessario, ma fiutava anche tutto il suo imbarazzo. Lei sapeva di non poter capire, sapeva che tra i due era successo qualcosa di importante che non poteva comprendere. Forse un giorno avrebbe chiarito fino in fondo quella faccenda... un giorno.

Eren le rivolse un caloroso sorriso "No, va bene così. Grazie di tutto Kari, mi sdebiterò."

"Oh, non ti preoccupare" La ragazza fece cenno di lasciar perdere con la mano. "Fin tanto che state tutti bene, io sono a posto così. Chiamami pure se ti serve aiuto, ho l'impressione che sia una faccenda per cui non chiederesti a Mikasa..."

Ad Eren si rizzarono i peli delle braccia. Giusto, non era ancora il momento di dirlo a Mikasa, non era sicuro che il fatto che si trattasse della sua band preferita sarebbe bastato a convincerla, probabilmente gli avrebbe vietato di frequentare una persona alcolizzata, qualsiasi essa fosse. Guardò con occhi imploranti l'amica."Non dirglielo, ti prego"

"Tranquillo non glielo dirò. Sarai tu a farlo prima o poi, mio caro".

Il ragazzo aprì la porta di casa, prima di voltarsi verso di lei e salutarla con un cenno del capo; Levi fece lo stesso, e così i due si ritrovarono sotto al piccolo porticato in pietra, dove l'aria frizzante si fece improvvisamente sentire. Rabbrividirono entrambi, come se fossero stati di colpo svegliati da una secchiata di aria gelida. Levi si strinse di più nella giacca fin quasi a scomparire, soffocando uno tremito particolarmente forte. Un braccio gli circondò le spalle, stringendolo a sé, segno che ad Eren la cosa non era sfuggita. "Tutto bene?"chiese il ragazzo. Levi annuì.

Intanto, alcuni raggi di sole facevano timidamente capolino tra le nubi, inondandoli della loro luce calda, muto presagio dell'estate ormai alle porte.

[***]

Eren ricordava come fosse ieri l'interno di quell'appartamento. Lo aveva lasciato senza fiato, la prima volta, per il lusso sfrenato che esibiva. Ora se ne stava fermo sulla soglia, la mano ancora sul pomello mentre si guardava attorno con la stessa faccia stupita, ma invece che incanto o meraviglia, sul suo viso si leggeva solo shock ed un profondo senso di smarrimento.

"L-Levi...cosa è successo alla casa?"

L'uomo gli passò accanto, in silenzio, senza cerimonie, senza nemmeno alzare lo sguardo sul ragazzo che aveva appena parlato. Si avvicinò al divano di pelle, liberando una piccola porzione di questo dalla distesa di lattine e vestiti buttati alla rinfusa, si sedette, e fece segno ad Eren di fare lo stesso accanto a lui. Il tutto, mantenendo quella sua solita maschera indecifrabile, così neutra da sembrare quasi ridicola, in mezzo a tutto quel casino. Eren richiuse la bocca, che per due minuti buoni era rimasta spalancata davanti al pietoso spettacolo, si ricompose, e si avvicinò all'altro, che intanto se ne stava rannicchiato sul divano, forse vergognandosi di quella situazione.

Gli si piazzò di fronte a braccia conserte. "Levi.. questo non è da te."

"Taci, moccioso. Non ero esattamente nelle condizioni di occuparmi di...questo... Tsk." Con un ampio gesto della mano indicò lo scempio tutto attorno.

Eren sospirò. "Va bene, ho capito." Si abbassò, raccogliendo una bottiglia di vetro da terra. La studiò per qualche secondo, cercando di capire di che razza di schifezza si trattasse, ma subito ci rinunciò, sparendo invece verso la cucina. Levi lo osservò in silenzio, mentre tornava nella stanza con in mano un sacco della spazzatura ed iniziava a guardarsi attorno, indeciso su dove incominciare.

"Aspetta."

Il ragazzo si fermò e lo guardò, con sguardo interrogativo. "Vieni qui." Levi gli fece cenno di avvicinarsi. Un po' titubante, Eren lasciò cadere il sacco sul pavimento, lasciando che i pezzi di vetro cozzassero l'uno contro l'altro in un concerto cristallino.

"Abbassati leggermente."

Il ragazzo arrossì, ma obbedì lo stesso. L'uomo infilò una mano in tasca, estraendone un foulard bianco candido che piegò con cura prima di avvolgerlo attorno alla fronte di Eren, annodando poi le estremità dietro alla nuca. Il ragazzo sentiva il fiato dell'altro accarezzargli l'orecchio, così vicino da farlo arrossire come una ragazzina, così vicino da riuscire a percepire il suo calore corporeo ed il forte odore... si costrinse a resistere alla tentazione di affondare nell'incavo del suo collo ed inalare quel profumo inebriante.

"Ecco fatto." Sussurrò l'uomo, ritraendosi appena. Gli occhi di Eren incontrarono quelli di Levi, a pochi centimetri di distanza, gli sguardi si incrociarono, e il ragazzo poté giurare di aver percepito quella scintilla di cui si sente tanto parlare accendersi, attirando i due volti l'uno verso l'altro. Eren studiò bene il viso di Levi. Il suo sguardo affilato, la pelle candida, i tratti delicati ed orientaleggianti.. ora poteva averli tutti per sé, poteva godere della reale bellezza di quel volto, seppure scavato e segnato dalle occhiaie. Lo sguardo scivolò lungo alla mascella, fino alla bocca. Si sorprese nel notare che l'uomo stava mordendosi il labbro, cosa che Eren non poté fare a meno di trovare irresistibilmente sexy. Tornò a fissare quegli occhi glaciali pieni di desiderio, ma anche incertezza. Si stava trattenendo.

Stava aspettando un suo segnale, ma Eren esitava. Era confuso. Voleva Levi, certo, lo desiderava con tutto sé stesso ma...

"Uhm... scusa, devo pulire in giro."

Le mani di Levi che fino a quel momento gli avevano accarezzato le guancie, abbandonarono il suo viso, lasciando una fredda sensazione di vuoto.

"O-Ok. Scusami." Nonostante l'espressione si fosse irrigidita in una maschera neutra, il disappunto traspariva da ogni parte di lui, dallo sguardo così come dalla voce.

Eren si alzò in piedi, e prese il sacco da terra e ricominciò a pulire, dandogli le spalle.

Perché non era riuscito a baciarlo? Perché gli sembrava tutto così...strano? Imbarazzante? Avevano fatto anche di peggio.. pensò a quella volta che avevano fatto sesso nel camerino del teatro, e si sentì andare a fuoco. Era stato con lui, ma in un certo senso faceva fatica a collegare la fame di sesso di L a... Levi.

Con Levi, Eren non aveva mai nemmeno fatto del vero sesso. E quelle volte che tra loro era successo qualcosa... bhe, era stato sempre lui ad agire per primo. Con L, era stata tutta un'altra storia.

Chi era il vero Levi?

Come sospettava, probabilmente nessuno dei due. Era una persona nuova, totalmente da scoprire. Ecco perché non riusciva a baciarlo con trasporto. Era come se fosse la prima volta.

"Se non ci metti un olio di gomito quel pavimento non si pulirà mai, moccioso."

Eren ritornò al mondo reale, dove stava strofinando il pavimento con uno straccio. Si voltò, lanciando un'occhiataccia all'uomo dietro di sé. "Dovresti ringraziarmi, non lamentarti."

Levi alzò un sopracciglio, si alzò dal divano e scomparì in cucina, tornando con un fazzoletto tra i capelli ed una scopa tra le mani. "Oh, no, tu non lo farai.." Eren lo minacciò con lo strofinaccio.

"Oh, eccome se lo faro!" ribattè l'uomo, iniziando ad ammucchiare la sporcizia.

"Ho detto che me ne occupo io! Torna su quel divano, dannazione!"Il ragazzo sbottò, strappandogli l'arnese dalle mani, e rigirandosi per spazzare.

Seguirono alcuni attimi di silenzio.

Poi, di punto in bianco, il ragazzo avvertì una fitta alla natica destra, accompagnata da un sonoro schiocco ed una ondata di calore, che si diffuse per tutto il corpo.

"HEY!" Si rigirò prontamente, brandendo la scopa sulla difensiva. Inaspettatamente, Levi lo accolse con un sorrisetto malefico dipinto in volto. Eren si sentì sciogliere. Levi. Stava. Sorridendo. Certo, lo stava facendo con un aria da cattivo dei cartoni animati, ma era pur sempre un sorriso.

"E' colpa tua, moccioso, è da un'ora che mi sculetti in faccia. Avresti dovuto aspettartelo."

Eren cerco di elaborare una frase per ribattere, invece finì per squittire, quando avvertì la mano dell'altro servirsi nuovamente del suo didietro e palpeggiarlo come se fosse un anti-stress.

"HA-Hai finito?!?" esclamò; il battito del cuore accelerato e le guancie più rosse di un semaforo.

"No, ho appena iniziato."

"Levi..." Eren lasciò cadere la scopa a terra. Levi non fece nulla per impedirlo "Direi che ti meriti una pausa, che dici?" gli sussurrò all'orecchio. Eren annuì. L'uomo lo prese per mano, trascinandolo verso l'unica stanza che sapeva essere immacolata..

"Come mai la camera è così in ordine?" chiese Eren.

Levi evitò il suo sguardo, quando pronunciò la risposta. "Non ci ho dormito da.. quel giorno."

Il ragazzo non se lo aspettava. Annuì, sicuro di non poter esprimere a parole le emozioni che quella affermazione gli avevano provocato. Quindi davvero Levi teneva a lui. A tal punto da non voler più usare il letto dove... beh, dove erano successe un bel po' di cose. Il loro primo bacio. I flirt...altre cose, ed il loro litigio...

Levi si sedette sul letto, e così anche Eren. L'uno di fianco all'altro, gli sguardi persi a guardare al di fuori della parete-finestra la città sotto di loro. In silenzio, eppure consapevoli della presenza reciproca, del respiro dell'altro, del battito di un altro cuore nella stessa stanza. Eren si voltò a guardare il profilo dell'uomo che, lo sapeva per certo, amava.

"Levi..chi sei tu?"

L'uomo non si mosse, sembrava sovrappensiero. Rimase in silenzio per qualche minuto, ed Eren pazientò. Quando infine rispose, le parole uscirono dalla sua bocca lente, come se ognuna di esse fosse stata soppesata con cautela.

"...Io sono la conseguenza delle mie esperienze, delle mie azioni, delle mie scelte. Io sono il mio passato, suppongo."

Eren riflettè per un attimo sul significato di quelle parole. "Allora voglio conoscerlo. Voglio conoscere tutto di te. Ogni singolo pensiero, ogni parola detta, e non detta. Voglio conoscere il tuo passato.. perché solo così posso diventare il tuo futuro."

Levi distolse lo sguardo dalla città per incrociare il suo sguardo. "Tu sei un pazzo, imbecille, un moccioso idiota.. ma ancora non capisco cosa abbia fatto di buono nella mia vita per meritarti." Sospirò.

Gli raccontò di sua madre. Di come non la vedesse dal giorno in cui aveva lasciato scuola per cantare. Di suo padre, un uomo che non aveva mai avuto l'occasione di conoscere. Dei suoi fratelli immaginari, Isabel e Farlan. Gli raccontò anche di quanto gli piacesse scrivere, e di come avesse vinto un concorso quando era alle scuole medie, delle sue cotte, dei suoi sbagli, di tutte, tutte le sue bugie...

Ore dopo erano distesi sul letto, l'uno accanto all'altro. Eren guardò Levi in volto, sorprendendolo mentre questi faceva lo stesso. Il ragazzo allungò una mano fino a sfiorare con due dita il braccio dell'uomo, che seguì il movimento con sguardo attento ed interrogativo.

"Che stai facendo?"

Eren lo osservò con espressione persa. "Stavo pensando."

Levi gli rivolse il suo sorriso malefico. "..Sarebbe anche ora.."

"Ah.Ah.Ah. Spiritoso." Il ragazzo gli tirò un leggero pugno alla spalla." Stavo pensando al sesso."

Levi alzò leggermente la testa dal cuscino, come un cane che avesse sentito una lucertola muoversi nell'erba. "Questo rende la cosa più interessante."

"Vecchio pervertito...."

"..disse quello che pensava al sesso.."

Eren arrossì, e distolse lo sguardo. "Stavo pensando.." il ragazzo accarezzò lieve il braccio di Levi, fino alle spalle, lungo il collo, lungo le guancie. "Non so cosa ti piaccia davvero... voglio dire... credo di aver visto due lati di te completamente differenti..

Levi afferrò la mano di Eren che gli stava accarezzando la guancia e la baciò, racchiudendola poi tra le sue. "Forse non lo so nemmeno io. Fino ad adesso, era solo un capriccio. Uno sfogo. Con te avevo iniziato a esplorare modi di comportarmi che non conoscevo."

"Ti andrebbe di continuare ad esplorare?"

Levi lo guardò con espressione accigliata. "Eren?"

Il ragazzo si mise a carponi sul letto. "Stai giù" ordinò, quando l'altro fece per alzarsi. Eren gattonò fino a trovarsi a carponi sopra di lui, poi si fermò, guardando divertito l'espressione confusa dell'uomo sotto di lui.

"Che stai facendo?" sibilò Levi, squadrandolo con espressione famelica.

"Ti faccio provare qualcosa di nuovo..." Il ragazzo si abbassò, fino a sfiorare con le sue labbra quelle dell'uomo. Si ritrasse quasi subito, studiò l'espressione di Levi e tornò a premere la propria bocca sulle labbra morbide dell'altro. Fece un ancora un paio di finte, per stuzzicarlo un po' prima di mordicchiargli leggermente il labbro inferiore e premere di nuovo la bocca sulla sua, socchiudendola questa volta, per permettere alle lingue di accarezzarsi appena, senza risultare invadenti. Levi si arrese alla sensazione e lasciò che fosse Eren a guidare il bacio, che risultò dolce, molto più dolce e gentile di qualunque bacio Levi avesse mai sperimentato. Quando finì, il loro respiro non era affannato nonostante i loro cuori battessero all'unisono, così forte che non avevano bisogno di parlare per capire cosa stesse provando l'altro.

Eren si sedette in grembo a Levi guardandolo dritto negli occhi, osservando attentamente i sentimenti dell'altro attraverso a quelle finestre dell'anima. "Ti amo, Levi." Vide le pupille dell'uomo dilatarsi, l'iride argentea scintillò di una luce nuova. "Fammi tuo. Ti voglio. Prendimi."

"E-Eren..." Il respiro di Levi accelerò, il ragazzo sentì qualcosa sfregare contro il sedere.. considerò l'idea di spostarsi, ma poi decise che sarebbe stato molto più divertente torturare un po' l'erezione che sentiva premere contro alla stoffa dei jeans. Scivolò all'indietro, sfregandosi contro di essa.. la sensazione gli provocò una scarica di adrenalina. Era strana quella situazione. Qualcosa di nuovo per entrambi. Ed Eren non poteva che esserne eccitato e spaventato al tempo stesso, quel tanto che bastava da dimenticare tutto il resto... sapeva cosa fare, come agire, perché era l'istinto a parlare ed agire per lui. Levi gli afferrò le cosce, spingendolo a continuare a muoversi.. Eren poteva avvertire e vedere i muscoli dell'uomo tendersi, mentre ad occhi chiusi cercava di contenere qualche lieve gemito. Il ragazzo si sfilò la felpa e la canottiera che portava, gettandoli in un angolo, slacciò la zip dei jeans liberando la propria erezione che premette fiera contro alla stoffa dei boxer, non ancora del tutto libera, prima di disfasi completamente dell'indumento.

Quando Levi riaprì gli occhi, lo spettacolo quasi non gli provocò un'emorragia al naso. Certo, si ricordava di quanto dannatamente sexy fosse Eren, ma il ricordo rimane sempre in qualche modo una brutta copia dell'originale... e l'originale era assolutamente mozzafiato, seduto sopra di lui, ansimante ed eccitato.

"Stai fermo.." Le mani del ragazzo presero a sbottonargli la camicia, muovendosi tanto freneticamente che quasi sembrava la volesse strappargliela di dosso. Fece scorrere le mani sugli addominali, accarezzando la zona attorno ai capezzoli prima di pizzicarne uno con abbastanza forza da far sussultare Levi, mentre la bocca giocava con l'altro. "Ti piace?" chiese il ragazzo.

Levi annuì, quel miscuglio di dolore e piacere era esattamente quello che serviva per farlo impazzire. Eren si sporse a baciargli il collo, leccò lungo la linea della giugulare fino alla clavicola, dove i denti affondarono nella carne candida. L'uomo venne attraversato da un altro spasmo, e la sensazione continuò quando la bocca di Eren iniziò a scendere lungo l'addome, solleticandolo, fino a fermarsi all'orlo dei pantaloni. Levi sollevò la testa in tempo per vedere i denti del ragazzo afferrare la zip e calarla. Avvertì d'un tratto i fianchi spogli, accarezzati da un paio di mani calde, ed il fiato dell'altro infrangersi contro la sua zona privata. Si portò la mano alla bocca, quando avvertì la lingua umida e calda di Eren percorrere la sua lunghezza, mentre una delle mani giocava con il membro, già completamente eretto. Levi soffocò un altro gemito "Eren, basta così!" L'altro alzò lo sguardo provocante. Sorrise, prima di calasi nuovamente sul membro dell'altro ed accoglierlo in bocca, pompando un paio di volte. Con uno sforzo enorme, Levi soffocò la sensazione alle zone basse." Eren!!"

Il ragazzo si rialzò, un'espressione trionfante dipinta in volto, nell'osservare il viso avvampato di Levi. Ora però sarebbe giunta la parte difficile. Infilò tre dita in bocca, inumidendole per bene prima di posizionarsi di nuovo sopra Levi, completamente esposto alla sua vista mentre penetrava con un dito all'interno della sua apertura. Fu più facile di quanto avesse immaginato, anzi, addirittura piacevole. Anche il secondo dito non fu una sfida. Il terzo, però...il terzo arrivò all'improvviso, inaspettato. Stanco di guardare la scena senza poter fare nulla, Levi infilò una delle sue dita in mezzo alle natiche di Eren, facendola scivolare tra le altre due.

"MhmmAah!" Eren gemette alla sensazione estranea dentro di lui. Mentre sapeva benissimo dove le sue dita sarebbero andate a toccare, il terzo aveva mente propria, e quando Levi scoprì il punto dove la prostata di Eren si trovava iniziò ad abusarne senza tanti complimenti, guadagnandone una serie infinita di gemiti e lamenti.

"L-Levi!" Eren gemette. "Voglio il t-tuo!"

"Il mio cosa?" Levi sorrise malizioso, continuando a tormentare il ragazzo.

"AH!" Eren sussultò. "I-Il tuo.. voglio il tuo cazzo..."

"Dove lo vuoi?"

Eren arrossì all'inverosimile.

"Allora? Lo vuoi qui?" Levi prese il ragazzo per le anche, abbassandolo fino a strofinare la sua lunghezza in mezzo alle natiche piene.

Eren scosse la testa.

"Dove lo vuoi?"

Il ragazzo tentennò un attimo, poi afferrò la lunghezza, posizionandola contro alla sua apertura. "P-Penetrami. Lo voglio dentro di me."

"Ahaa!!" Levi tirò le anche del ragazzo verso il basso, causando alla punta del membro di entrare dentro di lui. "m-malee.." si lamentò Eren, scivolando pian piano giù ed accogliendo dentro di sé tutta la lunghezza.

Levi annaspò, colto dall'improvviso calore che lo circondava all'interno del corpo di Eren. Era qualcosa di... indescrivibile, così bello da farlo sentire come se stesse per esplodere. Sentì l'irrefrenabile istinto di muoversi " Scusa, Eren." Bisbigliò, prima di prendere il ragazzo per i fianchi e alzarlo di poco, prima di lasciarlo nuovamente cadere sopra di lui. Ci volle qualche minuto prima che i gemiti di dolore si trasformassero in grida di piacere. Eren prese a rimbalzare su e giù per il membro di Levi, senza pudore, ad occhi chiusi per godersi appieno la nuova sensazione. Levi, d'altro canto, sentiva che mancava qualcosa. Il controllo. Gli mancava la sensazione che provava quando era lui a soddisfare i desideri dell'altro... prendendo il ragazzo per i polsi, diede uno scossone abbastanza forte da farli cadere di lato, approfittando per ribaltare la situazione. Allargò le gambe del ragazzo, in modo da posizionarsi comodamente al centro, in ginocchio. Provò con un colpo di bacino, che fu abbastanza da far tremare la struttura del letto e da far sussultare Eren, facendolo urlare di piacere. Eccolo, il suo punto speciale...

"AH!L-LEVI!!"

"Vieni, Eren.. Vieni per me.." L'orgasmo di Levi colpì forte, dopo le settimane di astinenza; tutto divenne bianco, mentre una sensazione simile al paradiso, il piacere puro, lo pervadeva da capo a piedi. Si svuotò completamente dentro al ragazzo, non accorgendosi nemmeno dell'apice di Eren che finì per imbrattare la lenzuola, i materasso, ed i loro corpi abbracciati.

Si scambiarono un ultimo bacio, prima di crollare l'uno accanto all'altro, riprendendo a stento fiato.



SI....LO SO....E' PASSATO TAAAAAANTO TEMPO.....   U____U

Mi dispiace di avervi fatto aspettare così tanto, ma che devo dare per forza priorità agli studi... alla fine alla sera ho il cervello talmente fritto che con tutto l'impegno non riesco a scrivere T___T inoltre, mi sono incasinata la vita con le mie stesse mani ultimamente... non ve ne fregherà nulla, ma sono un idiota. Quando hanno coniato il termine "idiota" pensavano a me.

comunque

vi adoro

vi stringerei la mano uno ad uno e farei un inchino, un passo indietro, una mano alla cintura e un movimento sexy

grazie mille per i 222 follower, davvero ragazzi, lo so che ci vuole una pazienza finita con me -_-" ma alla fine, le cose arrivano. Probabilmente ci saranno degli errori. Perdonatemi, li aggiusterò in seguito. Grazie per i commenti, grazie per seguire la\e mia\e storie, grazie per critiche e complimenti!

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