NON TI VOGLIO, MA TI VOGLIO


SMUT WARNING VERSO LA FINE DEL CAPITOLO! ( capitolo spinto)

La musica.

Le luci.

Le urla eccitate del pubblico;

Questo, era ciò per cui Levi aveva iniziato a cantare. L'ebbrezza d'essere sul palco, al centro dell'attenzione, quel brivido che ti sfiora appena, provocandoti la pelle d'oca, l'adrenalina. Quella sensazione che ti fa sentire apprezzato, vivo, che ti fa sentire come se tu abbia finalmente trovato il tuo posto nel mondo, il tuo scopo nella vita. Se c'era un momento in cui Levi riusciva a far trasparire le sue emozioni, era mentre cantava.

L'uomo afferrò saldamente il microfono, aggrappandosi ad esso. Ad occhi chiusi, si concentrò sull'intonazione della voce, sulle parole, sul modo in cui scivolavano fuori dalla sua bocca come un fiume in piena. Tristezza, dolore, solitudine, amore.. tutte quelle sensazioni che il suo volto non sarebbe mai stato in grado di esprimere, potevano arrivare al cuore del pubblico attraverso la sua voce? Si, potevano.

Il sudore colava sulla sua fronte, così come lungo la sua schiena. Non ci fece caso. Cercò tra la folla in prima fila quegli occhi smeraldini, trovandoli lì, a pochi metri da lui.

Sarebbero riuscite quelle parole ad arrivare anche al cuore di Eren?

[...]

"Siete andati alla grande, ragazzi!" Erwin li elogiò, non appena furono dietro alle quinte. "Continuate così, e vedrete che il prossimo disco sarà in cima alle classifiche per i prossimi sei mesi! L'uomo indirizzò al gruppo un bel pollice all'insù, assieme ad un sorriso a trentadue denti.

Levi lo ignorò, passandogli davanti senza neanche una parola. Non era dell'umore giusto per parlare di affari, anzi, non era dell'umore per parlare in generale.

"Levi?"

..Come non detto.

"Tsk. Che vuoi, quattrocchi?"

"Oh, dai, non fare così!" Hanji fece labbruccio, fingendosi offesa. "Dai, lo so che c'è qualcosa che non va. Su, sputa il rospo!"

"No."

"Levi! Come puoi non fidarti di me dopo tutti questi anni di amicizia?" Hanji incrociò la braccia al petto. "Dai, Racconta!!"

"No. Ed ora, scrostati da lì, mi blocchi il passaggio."

La donna si spostò con riluttanza, seguendo Levi con lo sguardo mentre si sfilava la chitarra e la riponeva nella custodia dello strumento. "C'è qualcosa di diverso in te. Ti stai comportando in modo strano, ultimamente."

Levi trasalì alle parole dell'amica. Era davvero così evidente? Poteva fidarsi di lei, avrebbe dovuto raccontarle di Eren? Tra poco sarebbe stato li, e non avrebbe più avuto la possibilità di farlo. Si sentiva così..confuso? Era una sensazione nuova, qualcosa che non aveva mai provato. Voleva avere quel moccioso, ma non era più sicuro di volerlo solo usare come aveva sempre fato con gli altri. Non era da lui, si sentiva così stupido, non lo avrebbe mai ammesso davanti a qualcun altro.

"Non sono affari tuoi!" Tagliò corto infine.

Hanji sospirò. "sapevo che avresti risposto così ma hey, io ci ho provato!" rispose facendo spallucce." Nel caso tu cambiassi idea, sai che me ne puoi parlare, vero?"

"Hanji , io–"

"AHEM!!, chiedo scusa?"

Un membro dello staff fece capolino da dietro la porta, attirando la loro attenzione.

"Il gruppo di fan con il pass per il backstage sarebbe qui, posso farli entrare?"

Mike annuì con il capo, Hanji sorrise tutta eccitata e Levi congelò sul posto. Che diamine? Il GRUPPO? Eppure era più che sicuro che gli amici di Eren non fossero venuti! Che cazzo aveva combinato, quel moccioso?-

"Oh, si! Che bello, i faaan!!! Falli entrare, falli entrare!" Hanji incominciò a salterellare in giro, facendo cenno con la mano di farli venire avanti. A Levi non piaceva quella storia, oh, eccome se non gli piaceva. Si ritrasse d'istinto, avvertendo una pessima sensazione.

La porta della stanza si aprì.

"Oh mmio diooo! I No Nameee!" strillò una ragazzina. "Shono davveeero loro!" Le fece eco la sua amica dai capelli biondi, trascinando le parole. Aspetta, erano bottiglie vuote quelle che avevano in mano?

"Hey! Ragazzee- aspettateci!"

Lo sguardo di Levi si incupì, non appena le ultime due persone fecero il loro ingresso nella stanza. Una di loro Eren, e l'altro.. l'altro chi cazzo era? Chi era quel moccioso di merda che teneva una delle sue fottute braccia attorno ai fianchi di Eren? Levi strinse i pugni, trattenendosi a stento dal fare qualsiasi mossa stupida. Era frustrante. Non poteva fare nulla, non poteva prendere a calci quel marmocchio per quanto lo volesse, con quale scusa? La puzza d'alcol si sentiva fin lì, anche lui era ubriaco marcio come gli altri tre. Levi fulminò Eren con lo guardo. Stupido moccioso. Perché si sentiva tradito? Non avrebbe dovuto, non lui, non ne aveva il diritto, né il motivo!

"Hey Hey, qui qualcuno qui ha bevuto un po', he?" Constatò Hanji. Il gruppetto ridacchiò, confermando i sospetti di tutti. La donna sorrise complice. "E non ce ne avete lasciato nemmeno una goccia?"

"M! Una delle ragazze scattò in avanti, brancolando un po'; si avvicinò ad Mike, buttandogli le braccia al collo. "Che bello incontrarti! Sei il mio preferito!" L'uomo sussultò, sorpreso dal quell'abraccio improvviso. "Che bello che bello che bello! Eren, grazie per i pass!" La ragazza esclamò con le lacrime agli occhi, voltandosi verso quest'ultimo.

L'amica bionda mise il broncio, osservando la ragazza abbracciata al suo idolo. "Non è giustooo....allora io voglio abbracciare L!!"

-Cosa?-

Levi sgranò gli occhi. Col cavolo che si sarebbe lasciato abbracciare. Si scansò di lato, evitando la ragazza per un soffio. La bionda ci riprovò di nuovo subito dopo, ma con lo stesso esito. Che seccatura, cos'era? Era convinta di essere un toro alla corrida?

"MIO!" Un paio di braccia lo afferrarono per i fianchi, lasciandolo senza fiato.

"Cosa? Ma... Ereeenn!!" mugugnò insoddisfatta la bionda, mettendo il broncio per la seconda volta.

"L E' MiO!"

Levi arrossì come un pomodoro, notando i sorrisetti maliziosi di Hanji e Mike. Si, si, era il ragazzo della scorsa volta, e allora? Che cazzo avevano da guardare? Hanji gli fece l'occhiolino. Quella dannata. Levi sapeva bene quello che stava per fare..

La donna si avvicinò, a loro." Hey Eren, ti va di vedere il camerino di L?" bisbigliò nel suo orecchio. Il ragazzo la puntò come una cane da caccia, poi annuì vigorosamente, la donna trattenne a stento una risata. "Lo prendo per un sì. Forza L, fai tu strada al ragazzo,vero?"

Levi schioccò la lingua con fare scocciato, poi però gettò uno sguardo al tizio dai capelli biondi, quello che prima stava abbracciando Eren.. e che ora gli stava guardando il culo.

" Andiamo, moccioso." Ribattè secco, afferrandolo per un braccio e trascinandolo via dal gruppo.

[...]

Levi spalancò la porta del suo camerino, facendo spazio ad Eren perché potesse passare davanti a lui. Il ragazzo entrò nella stanza, guardandosi attorno estasiato, si avvicinò all'ampio l'ampio specchio illuminato ai lati come se si trovasse in chissà quale posto magico o fantastico.

"Bhe, che c'è? Non hai mai visto un camerino?" Levi chiuse la porta alle sue spalle e si appoggio ad essa, incrociando le braccia al petto.

"L.. il camerino di L.." farfugliò Eren tra sé e sé; l'alcol stava ancora facendo il suo effetto.

Levi lo osservò mentre si guardava attorno con espressione persa. Lui era lì, a pochi passi, ubriaco... molto probabilmente non si sarebbe ricordato un accidente, di quello sarebbe successo quella sera.

Lui era il predatore, ed Eren era la preda perfetta.

Levi si passò la lingua sulle labbra; sentiva i muscoli del corpo tesi, come se davvero fosse pronto a saltare addosso al ragazzo da un momento all'altro. Se solo avesse potuto averne un assaggio..

-flashback-

"Levi. Sono contento di averti conosciuto. Tu sei diverso. Per fortuna, non tutti al mondo sono dei traditori bastardi come lui."

Levi scostò lo sguardo dal ragazzo.

No.

Non poteva farlo.

Non voleva essere peggiore di quanto già non fosse.

"L?"

Sussultò, quel bisbiglio era vicino, troppo vicino. Alzò lo sguardo, gli occhi verdi di Eren erano lì, a pochi centimetri dai suoi, il suo fiato caldo gli sfiorava la pelle facendogli venire i brividi. Quando diavolo si era avvicinato a lui?

"Che vuoi?" Levi trattenne il fiato, girando la testa di lato, per evitare quello sguardo intenso, lussurioso, che lo stava consumando senza vergogna. Cercò di scansarsi, ma le mani del ragazzo premute contro alla parete gli bloccavano il passaggio, impedendogli la fuga. Questo, l'uomo non lo aveva considerato. "Oi, moccioso, che cazzo pensi di fare?"

L'altro lo guardò con un lieve sorrisetto sulle labbra."Continuare da dove eravamo rimasti la volta scorsa? "

Levi storse il naso. "Puah, puzzi d'alcol." Premette le mani contro al petto del ragazzo, cercando di farlo allontanare ed evitando ad ogni costo il suo sguardo. "Chi ti dice che io ti voglia adesso? Avresti potuto pensarci quella volta, stupido idiota."

Eren gli afferrò un polso, portandoglielo sopra alla testa. "Lo so che tu mi vuoi.."

Levi digrignò i denti, cercando di trattenere l'istinto animalesco che stava minacciando di possederlo da un momento all'altro. Da quando il moccioso era così sfrontato? Eren ubriaco era più difficile da tenere a bada di quanto pensasse, era selvaggio, come una bestia. Ansimava, sondandolo con lo sguardo, nei suoi occhi c'era una luce che Levi non aveva mai visto fino a quel momento. Le loro labbra si avvicinavano sempre di più, la tensione si faceva sempre più sottile. Eren spinse il proprio ginocchio tra le gambe del cantante, poi portò le labbra al suo orecchio, mordendolo appena e bagnandolo con la punta della lingua. Levi serrò gli occhi, cercando di trattenere un gemito, sentendo quel pizzico di autocontrollo che gli rimaneva scivolare via poco per volta, quando il fiato caldo di Eren gli accarezzò il collo.

"Mi vuoi?" Chiese di nuovo il ragazzo, avvicinandosi tentatore alle sue labbra.

Il cuore di Levi batteva forte, impedendogli di pensare lucidamente, lasciandolo con la mente annebbiata ed il fiato corto; i suoi occhi erano incollati a quelle labbra così piene ed invitanti che si stavano avvicinando a lui.

"No.. "

Le loro bocche si sfiorarono

"No..non ti voglio.."

Qualcosa scattò. Le labbra si incontrarono avide, affamate l'una dell'altra. Ogni freno, ogni buon senso andò a farsi benedire; Levi non riuscì più a pensare, si aggrappò alle spalle di Eren, affondando le unghie nella carne mentre il ragazzo lo sollevava, permettendogli di allacciare le gambe attorno al suo corpo. Entrambi ansimarono nel bacio, le due lingue si allacciarono tra loro, poi si lasciarono andare, tastando quel sapore, quella sensazione condivisa così eccitante ad occhi chiusi.

Il bacio non diminuì di foga, Quando Eren lasciò andare il polso di Levi per portarlo a sedere sopra al tavolo della toilette, davanti allo specchio. L'uomo staccò le mani dal suo collo, ma solo per strappargli letteralmente la camicia di dosso, lasciandolo a torso nudo, facendo poi scorrere le mani lungo il petto e gli addominali. Eren rabbrividì sotto al tocco freddo di quelle dita esili, e non ci pensò due volte a seguire l'esempio dell'uomo spogliandolo della giacca e della maglietta che portava. Scese con la mano fino al cavallo dei suoi pantaloni, massaggiando l'erezione attraverso la stoffa, e dio, oh dio, se quei gemiti che stava sentendo non erano extasi per lui! Nei suoi occhi brillò un bagliore selvaggio, e con un gemito simile ad un ringhio si staccò dalla bocca di Levi per attaccare la gola, mordendola e succhiandola abbastanza da lasciare un marchio ben visibile.

"Eren!" Levi gemette, respirando con affanno. L'uomo slacciò la cintura del ragazzo poi abbassò la zip dei jeans, liberando il gonfiore che racchiudevano. Allungò una mano all'interno dei boxer, e questa volta fu Eren a dover trattenere la voce, perché diavolo, quelle dita sapevano fare miracoli! Levi massaggiò il membro del ragazzo, con una mano prese a pomparlo ad un ritmo esasperante mentre con l'altra gli stimolava la cappella, fino a renderlo duro; lanciò un veloce sguardo verso il basso e sbarrò gli occhi, vedendo il mostro con cui avrebbe dovuto avere a che fare. Qui, c'era assolutamente bisogno di un bel po' di lubrificante. Distrattamente raggiunse il cassetto della toilette, tirandone fuori una bottiglia che piazzò tra le mani del ragazzo. Eren la afferrò, sbrigandosi a liberarsi dell'intralcio costituito dai pantaloni di Levi, si piazzò tra le sue gambe e ne fece saltare il tappo, iniziando a far colare la sostanza viscosa e fredda sulle sue dita.

"Sbrigati" ansimò Levi. L' attesa era snervante, voleva Eren dentro di lui, ora, subito, non poteva aspettare un attimo di più! Sentì due dita sfiorare la sua apertura, facendolo fremere. Il moccioso stava cercando di farlo irritare?

"Ah! EREN!" Levi si spinse verso le dita del ragazzo, che lo penetrarono subito in profondità, senza troppo preavviso. Le sentiva dentro di lui, le sentiva entrare ed uscire, le sentiva aderire alle sue pareti e dilatarlo per prepararlo a quello che sarebbe venuto dopo; Eren aggiunse altre dita, non avrebbe saputo dire quante, il piacere era troppo per pensarci. Presto il suo bacino prese a muoversi in sincrono con le dita del ragazzo, guidandole a quel punto che lo avrebbe sicuramente portato verso il suo limite.

"Eren! Eren, Oh, Oh mio Dio...SI!..AH!" Levi gridò, non appena le dita di Eren trovarono la sua prostata.

Il ragazzo sorrise malizioso, sfilando le dita dall' apertura di Levi, che si sentì all'improvviso vuoto, trascurato. L'uomo lo guardò con aria annoiata; no, non avrebbe aspettato un attimo di più. Scese dal tavolo, spingendo Eren a terra, ignorando il lamento di dolore che gli sfuggi dalle labbra quando sbattè la schiena al suolo. Si mise a cavalcioni su di lui, afferrando nuovamente la bottiglia di lubrificante e cospargendo il membro del ragazzo con la sostanza al sapore di fragola.

Sentiva lo sguardo di Eren bruciargli la pelle, non gli toglieva un attimo gli occhi di dosso, osservandolo con occhi pieni di lussuria.

Levi si mise in ginocchio, portando un braccio dietro alla schiena per posizionare quella "cosa" alla sua apertura, poi si lasciò scivolare, digrignando i denti per meglio sopportare il dolore. Prese fiato, gemendo mentre scendeva ancora più in giù fino a trovarsi seduto in grembo al ragazzo. Portò la testa all'indietro, ansimando rumorosamente. Faceva male, all'inizio, anche pensando che era qualcosa a cui era abituato. Eren non gli diede nemmeno il tempo di adattarsi alla sensazione d'averlo dentro di lui che subito prese a muovere i fianchi, facendolo rimbalzare sulle sue cosce; Levi pensava che quella posizione lo avrebbe aiutato a guadagnare un po' di controllo ma si era sbagliato, Eren aveva una forza nascosta che riusciva a dominarlo completamente.

Il ragazzo afferrò la sua lunghezza, iniziando a stimolarla tra un affondo e l'altro.

Il membro di Eren trovò nuovamente la sua prostata, Levi perse completamente il controllo, diventando un insieme di gemiti e ansiti. Iniziò a rimbalzare scompostamente in grembo al ragazzo, sempre più veloce, perdendo il ritmo; Eren si muoveva sotto di lui cercando di venirgli incontro e penetrarlo più profondamente, le sue mani tenevano stretti i fianchi dell'uomo aiutandolo ad alzarsi ed abbassarsi, e Levi ne era sicuro, la mattina seguente ne avrebbe trovate le tracce.

Levi sentì il culmine del piacere arrivare. Mentre veniva, un lamento più forte degli altri gli scivolò fuori dalle labbra, le sue pareti si strinsero attorno al membro di Eren, sentì quest'ultimo gemere, mentre il suo seme schizzava caldo dentro di lui. "Nng! L!" ansimò nel pieno del suo orgasmo.

Levi lo cavalcò ancora una volta o due, poi crollò sul petto del ragazzo. L'uno poteva sentire il cuore dell'altro battere forte nel petto, le loro casse toragiche si alzavano ed abbassavano a tempo, mentre i due ansimavano cercando di riprendersi.

Levi sospirò soddisfatto.

Era stato fantastico. La migliore scopata della storia. Avrebbe voluto che non finisse mai, sapeva che Eren sarebbe valso la pena...

Poi, arrivò il senso di colpa.

Levi si morse il labbro. Possibile che non fosse stato in grado di resistere al moccioso?

Alzò il viso dal petto di Eren, per poterlo guardare in quei magnifici occhi verdi che tanto lo avevano colpito, trovandosi invece davanti alle sue palpebre abbassate. Le labbra del ragazzo erano socchiuse, e sembrava dormire pacifico, Levi non seppe resistere, si allungò quel tanto che bastava per lasciargli un braccio sulle labbra.

Forse era da egoisti, ma non voleva ancora lasciare andare quel moccioso.

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