NON E' IMPORTANTE
La folla di studenti attraversava il portone della scuola, riversandosi nel giardino interno. I grandi alberi di ciliegio erano in fiore, e piccoli petali delicati danzavano nell'aria posandosi a terra e sul capo delle persone che vi stazionavano al di sotto come fiocchi di neve rosati. Eren camminava guardandosi attorno, incantato. Amava osservare quella nevicata primaverile con il naso all'insù: questo gli era costato l'aver perso di vista Mikasa e Kari già da un bel po', ma non se ne preoccupava più di tanto. Sua sorella era una ragazza in gamba e fintanto che c'era lei con Kari sapeva di poter stare tranquillo. Si fermò in mezzo al cortile, aggiustandosi la camicia a maniche corte che assieme al cardigan beige e ad un paio di pantaloni poco più scuri costituiva quella che era la sua uniforme scolastica. Quando alzò lo sguardo questo gli cadde sulla chioma bionda di un ragazzino che sgomitava per farsi strada tra la folla, puntando nella sua direzione.
"Hei! Eren! Ereen!"
Il nuovo arrivato si fermò esausto di fronte a lui, piegandosi appena ed appoggiandosi alle ginocchia per riprendendo fiato. I capelli a caschetto di solito ordinatissimi cadevano ora in ciuffi disordinati sulla fronte.
"Ciao Armin, una vita che non ci si vede, he?"commentò ironicamente Eren. E pensare che erano usciti assieme l'ultima volta appena un paio di giorni prima.
"Ciao! Come va?" Il viso del biondino si illuminò ed un sorriso radioso comparve su di esso, illuminandolo.
Eren emise un sonoro sbadiglio prima di guardarlo accigliato e rispondere con voce impastata: "Come fai ad avere tutta questa energia già il lunedì? Io sto ancora dormendo in piedi.. "
"Niente di speciale, ho solo ricevuto una bella notizia e...."
La campanella trillò.
"Andiamo in classe?" Terminò Armin, voltandosi verso l'entrata della scuola.
"Aspetta...e la bella notizia?"
Se Eren avesse potuto vedere l'espressione del suo amico, lo avrebbe visto arrossire come un pomodoro maturo.
"N-Nulla di così importante Hehehe!"
-Pazienza, vuol dire che lo scoprirò da solo.-
Un sorrisetto malefico sfiorò le labbra del ragazzo. Qualunque cosa fosse, sapeva bene che Armin non sarebbe stato in grado di mantenere il segreto, prima o poi avrebbe fatto un passo falso e si sarebbe tradito da solo in qualche maniera. Cosa che successe, con esattezza, tre ore dopo, durante la ricreazione.
[...]
" Aaarmiiiin..."
Eren si stravaccò sul proprio banco, occupando con il gomito anche parte di quello dell'amico. Iniziò a fissarlo con aria supplicante, cosa che gli veniva assai bene, dati i grandi occhioni verdi che si ritrovava.
"Cosa c'è? Guarda che non mi fai tenerezza."
Eren esasperò ancora di più l'espressione da cucciolo, facendo anche sporgere leggermente il labbro inferiore.
"Oh, dai, piantala. Ti ho detto che non è nulla di speciale! Sopravvivrai anche senza questa informazione."
Il ragazzo sospirò. "Sono o non sono il tuo migliore amico?"
"Certo che si! Solo che è..Mh.. imbarazzante.."
"A-Ah! Ho capito!" Eren si tirò su a sedere, per poi afferrare la borsa dell'amico prima che questi fosse in grado di reagire, affondando una mano al suo interno. "E' uscito il nuovo numero, eh?"
"A-Aspetta! Che fai! EREN!"
A dire la verità lo aveva già notato da tempo. Eren sapeva benissimo dell'abbonamento di Armin alla rivista "Teens"; sapeva benissimo che l'uscita era mensile, e cadeva di lunedì; sapeva benissimo del fatto che l'amico aspettava di essere solo per poterselo leggere in santa pace, e sapeva benissimo che il motivo per cui lo faceva era che "Teens" era uno dei più famosi giornalini per ragazze del momento.
Il sorrisetto diabolico tornò a dominare la sua espressione non appena le sue mani afferrarono il piccolo volume, estraendolo e iniziando a sfogliarlo sotto agli occhi increduli dell'amico. Eren si mise a scorrere le pagine rapidamente, divertito dallo sguardo esasperato ed implorante che Armin gli stava rivolgendo.
"Ti prego Eren, basta così!" supplicò il biondino con le lacrime agli occhi.
" Armin..." il ghigno di Eren si tramutò in un'espressione più dolce e comprensiva. "Guarda che lo sapevo già. Sono il tuo migliore amico, non ti giudicherò per questo, stai tranquillo." E come avrebbe potuto? Considerando quello che nascondeva in camera sua, questo era niente in confronto.
" Eren... grazie" sussurrò il biondino con un filo di voce.
"E comunque, questo giornalino alla fine non è così male." Commentò lui, divertito. " Attori famosi...scoop.. tendenze della stagione... mhmm.. interessante! Dicono che vada di moda il blu oltremare, quest'anno!" commentò assumendo un'espressione esageratamente teatrale, cosa che fece sfuggire una leggera risata al biondino.
"Poi vediamo che altro c'è..." le sue dita voltarono pagina.
Il sorriso gli morì sulle labbra.
Armin indicò il foglio patinato con espressione entusiasta.
"E' per questo che sono felice! Guarda! I No Name! I No Name hanno annunciato un concerto nella nostra città tra due settimane!" Gli occhi di Armin scintillarono eccitati. "E ho un amico che si è offerto di procurarmi i biglietti!"
Lo sguardo gli cadde sull'espressione assente di Eren.
"Oh, bhe.. si.. cioè... i No Name.... È solo che credo non siano così tanto male in fondo." Si affrettò ad aggiungere imbarazzato.
"Armin."
"S-Si?"
"Riusciresti a far procurare altri tre biglietti?"
"Credo di si... non dovrebbe essere un problema. Chi altri vorrebbe venire? Io sarei da solo.."
"No, non sarai da solo. Ci saranno anche Mikasa, Kari.. e ci sarò anche io."
Armin lo squadrò come se fosse impazzito. "Tu? E da quando in qua sei diventato un fan? Non facevi che parlare male di loro fino all'altra settimana!"
"La gente cambia idea di continuo, amico mio!" tagliò corto con un sospiro.
Poi una mano si insinuò tra loro, impossessandosi della rivista.
"Hey!" protestò Armin, girandosi a guardare chi fosse stato.
Dietro a loro, un ragazzo dai capelli biondo cenere rasati ai lati e l'espressione da bullo teneva il giornalino tra il pollice e l'indice, guardandolo schifato.
"E' tua questa roba, Jeager?" Domandò con tono irrisorio. Le guancie di Armin andarono a fuoco più che mai, non appena si rese conto di chi fosse. Eren lo vide stringere i pugni mentre tornava a girarsi dall'altra parte cercando di non far notare la sua espressione turbata.
"E anche se fosse? "Mentì prontamente.
Il terzo incomodo lesse in fretta l'articolo. "I No Name, eh? Pff! Roba da femminucce! Devo dire che ti si addice, però!"
"Taci Jean, faccia da cavallo!"
"I due si fissarono in cagnesco, mentre la campanella nel corridoio suonava la fine della ricreazione e l'insegnante faceva il suo ingresso nell'aula.
"Non finisce qui, Jeager..." minacciò Jean, mentre si allontanava da loro per andarsi a sedere negli ultimi posti in fondo alla classe, assieme al resto del suo gruppetto di bulli senza cervello.
Eren si rivolse ad Armin, bisbigliando. "Non devi dargli ascolto. Quello stupido non capisce."
Armin si asciugò una lacrima lacrima solitaria che era sfuggita al suo controllo, rigandogli il viso.
"Lo- Lo so.. non è niente. Non ha importanza"
***
Levi fulminò il suo manager con lo sguardo. Se non avesse avuto le bende, era sicuro che avrebbe potuto incenerirlo sul posto. Per quanto tempo? Per quanto tempo ancora avrebbe dovuto starsene seduto a firmare autografi?
La grande sala era intasata di persone, troppe perché tutte riuscissero ad accaparrarsi una loro firma. L'aria si era fatta soffocante da un pezzo, tanto che alcuni addetti alla sicurezza avevano dovuto portare fuori più di qualche fan che si era sentito male per la carenza d' ossigeno.
"E' così dannatamente noioso..." si lamentò con un grugnito rivolgendosi ad Hanji, seduta accanto a lui.
"Hahaha... Non ti preoccupare, dovrebbe finire a breve." La donna gli rivolse un sorrisetto. "E poi chissà, magari stasera riuscirai anche a portarti in camera qualche bel ragazzo, che dici?" aggiunse con voce ammiccante.
Levi avvertì il sangue affluire al viso, le sue guancie assunsero di colpo una bella sfumatura rossa.
"Stai zitta Quattrocchi."
La donna tornò a sorridergli un'ultima volta, prima di tornare a concentrare la propria attenzione sui fan. Per lei e Mike non era un segreto quale fosse l'orientamento di Levi, lo conoscevano da talmente tanto tempo... così come non era un segreto il fatto che ogni tanto qualche fan fortunato finisse tra le sue lenzuola. E quando accadeva, il giorno dopo Levi sarebbe stato da un lato rilassato per la tensione smaltita, e dall'altro non avrebbe fatto altro se non imprecare a causa del dolore ai fianchi per tutta la giornata. Era matematico, andava sempre così.
"Nome?" l'uomo prestò svogliatamente attenzione alle due ragazze che gli stavano di fronte.
" M- Mary e Charlotte"
La sua penna scarabocchiò una L sopra al CD per poi passarlo ad Hanji.
"Il prossimo!" chiamò, senza degnarsi di alzare lo sguardo per identificare chi gli stava di fronte.
"Nome?"
" Noah."
A rispondere era stata una voce ferma, ma allo stesso tempo delicata. Fatto strano, trattandosi di una voce maschile.
Levi alzò lo sguardo incuriosito, trovandosi di fronte un ragazzo alto, con un bel fisico che la leggera maglietta bianca semitrasparente e molto aderente rivelava essere leggermente scolpito, la pelle era appena abbronzata ed i capelli castano- rossicci spettinati, appena più scuri rispetto alla tonalità occhi, gli davano un'aria da cattivo ragazzo che a suo parere non era affatto male.
"Ciao, Noah.."
Levi prese dalle sue mani il CD, scarabocchiandoci sopra la solita lettera. Più in basso si premurò di aggiungere anche una nota extra: il numero di una stanza d'albergo ed un orario.
L'uomo osservò il ragazzo finire di raccogliere i restanti autografi, prima di fermarsi poco distante, probabilmente per leggere le sue annotazioni. Per un breve attimo sul suo viso apparve un' espressione stupita che fece perdere a Levi le speranze, ma quando poi lo vide girarsi nella sua direzione e fargli l'occhiolino, il cantante non riuscì ad impedire che un lieve sorriso carico di soddisfazione gli si formasse sulle labbra.
[...]
Il ragazzo lo fece distendere sul letto ampio della suit, baciandogli il collo famelicamente. Erano bastate poche parole e qualche sguardo perché capisse quello che Levi cercava. Niente di serio, solo sesso. Una notte di piaceri carnali e nulla più.
Le mani di Noah presero a sbottonargli la camicia, mentre con il ginocchio premeva e tormentava la sporgenza in mezzo alle gambe di L. muovendosi volutamente in una maniera che lo faceva eccitare ancora di più.
"AhAn..!"
L. si lasciò sfuggire un piccolo apprezzamento, alzandosi appena in modo di potersi liberare completamente dell'indumento, lasciando piena libertà al ragazzo che prese subito a stuzzicargli il petto. Dopo la camicia fu il turno dei jeans scuri, una mano raggiunse la zip facendola scorrere verso il basso, in poche mosse anche quelli erano volati a terra chissà dove.
Noah gli prese il viso tra le mani, iniziando a far scorrere le dita sulle bende, cercando il punto in cui si legavano tra loro, con il chiaro intento di volerle allentare. Una presa salda gli bloccò il polso impedendoglielo.
"No."
Il ragazzo fissò L. per un attimo, incerto sul da farsi.
"Continua a fare quello che vuoi, ma non toccare le bende, capito?"
Il castano annuì, facendogli intendere di aver compreso. Non fece altre domande, come tutti gli altri prima di lui. Dopotutto non era nulla di fondamentale, preoccupasi di quel piccolo particolare quando aveva a sua disposizione L. per l'intera nottata, tra l'altro. Sarebbe stato da stupidi. Che potevano mai essere delle stupide fasce?
Per tutti tranne che per lui erano solo dei pezzi di stoffa, In fondo.
Nulla di importante.
(DEATH) NOTE DELL'AUTRICE: Levi tipo: toglietemi tutto, ma non il mio Breil.
Toglietemi tutto, ma non le mie bende. :)
"Fottiti moccioso"
"Eren, inizia a correre."
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