Contro la violenza: storie in prima persona
Buonasera.
In realtà non so come salutarvi, Dark mi ha convinta a scrivere qualcosa ed eccomi qui.
Mi chiamo Cassiopeia, Cassiopeia Narcissa Malfoy, e sono stata già protagonista di alcune discussioni qui, o sono apparsa in altre sue storie.
L'autrice voleva che scrivessi la mia esperienza in merito al maschilismo, al catcalling e alle molestie sessuali, siccome le ho vissute in prima persona.
Io desideravo da tanto condividere ciò che ho vissuto per cui... eccomi qui, a riportare pezzi del mio diario, da quando ero ragazzina, una ragazzina ingenua e decisamente troppo fiduciosa nell'umanità.
Spero che questo vi apra gli occhi su un problema ancora dilagante, e contro cui io mi batterò sempre.
1/09/1987
Caro diario,
Oggi è il mio primo giorno a Hogwarts, ed è stato abbastanza movimentato.
Io e Cyrus, il mio migliore amico di sempre, siamo saliti su una barca insieme a mia cugina Amaryllis, che traballava un pochino a causa delle onde, ma non ci ha dato fastidio.
Sono stata smistata in Serpeverde, e qualcuno mi fissava, anche ragazzi più grandi di me.
Un ragazzino mi ha detto che sono molto carina... dovrei prenderlo come un complimento? Nemmeno lo conosco, e non avevo chiesto una sua opinione.
Mamma parlava di catcalling, e mi ha messa in guardia, ma dire che una ragazzina è molto carina pur non conoscendola è ammissibile? Non ho capito molto bene il concetto, forse ha ragione papà che dice che non esiste...
5/09/1987
Caro diario,
Un ragazzino dai capelli rossi nella mia classe ha attirato la mia attenzione.
Papà mi aveva detto che gli Weasley avevano capelli rossi, abiti e libri di seconda mano, e che erano traditori del proprio sangue perché facevano amicizia con chi non aveva poteri magici, i babbani.
Che lui fosse un Weasley?
I capelli rossi li aveva, ricci, ma pettinati, la divisa era sicuramente di seconda mano, o comunque della misura sbagliata perché le maniche e i pantaloni erano arrotolati per non dargli fastidio, e il mantello era troppo lungo...
Le lezioni sono iniziate oggi, ma non hanno fatto nessuna domanda per cui non so il suo nome, ma penso che lo scoprirò.
9/09/1987
Percy Weasley!
Finalmente hanno posto una domanda, io e lui abbiamo alzato la mano e gli hanno chiesto di rispondere.
Almeno ora so il suo nome e posso chiamarlo se gli cade un libro e non se ne accorge.
Ricevo altri sguardi da alcuni ragazzi più grandi, e mi fanno sentire a disagio.
Mi fissano i capelli, le ciglia soprattutto quando sbattono, il naso, si fermano sulle labbra, il collo e poi scendono in parti che non voglio riportare.
Non restituisco lo sguardo, ma percepisco le loro occhiate come qualcosa che brucia nella mia pelle.
Mi sento a disagio, penso di odiarli.
31/10/1987
Caro diario,
Oggi è il compleanno di Amaryllis, e anche Halloween.
Zia Bellatrix le ha fatto una torta e gliel'ha spedita, è stata certamente una giornata indimenticabile.
Sia in positivo che in negativo, ovviamente.
Ho passato tutto il tempo con il mio gruppo: Cyrus, Marcus, Amaryllis e Alexander, a cui molto probabilmente si aggiungerà mia sorella l'anno prossimo.
E sto passando la notte a non dormire a causa di uno spaventoso ragazzo che non accennava a voler togliermi gli occhi di dosso.
4/12/1987
Oggi è il mio compleanno e compio undici anni!
Finalmente posso sentirmi grande come i miei compagni.
Anche se, lo riconosco, sono stata costretta a crescere fin troppo in fretta.
Sono passati solo quattro mesi, eppure mi sento già cambiata nonostante il poco tempo trascorso qui.
Ho imparato che il mondo è pieno di brutte persone.
Cattive, malintenzionate, per usare un termine più aulico.
E non sono necessariamente sconosciuti, né semplici amici.
Mi fidavo di te, Alexander.
Mi fidavo forse troppo di te.
A tal punto da farmi condurre a un'aula pressoché isolata, e farmi toccare.
Ancora non so se ciò che mi è accaduto sia reale o meno, so solo che farei meglio non dire nulla.
So già come finirebbe: tutti darebbero la colpa a me, l'hanno già fatto con un caso di una dodicenne stuprata e uccisa.
Hanno detto che se lo meritava.
Che sicuramente avrà fatto qualcosa per farsi uccidere.
Quindi è colpa mia?
Alexander mi aveva promesso che ci sarebbero stati anche gli altri.
Sono stata stupida a fidarmi?
Era mio amico nonostante fosse più grande...
Forse davvero me lo merito.
Sono confusa, non capisco molto e i ricordi sono molto sfocati.
Ma di una cosa sono certa: che da ora quel mostro che prima credevo mio amico dominerà i miei incubi per le settimane a venire.
Qui ho bisogno di fare una pausa.
Alexander Williams era un ragazzo più grande che giocava nella squadra di Quidditch e ne era il Capitano, che conobbi al primo giorno e mi trovai bene.
Bastarono pochi mesi, rimproveri a coloro che mi fissavano, gentilezza e cavalleria per farmi fidare di lui.
Col senno di poi, me ne sono pentita.
In genere quando io e i miei amici volevamo parlare senza che nessuno ci sentisse ci riunivamo in un'aula abbandonata, e Alexander era sempre presente.
Subii la mia prima molestia sessuale a undici anni, insicura su ciò che stesse accadendo e confusa.
E non dissi nulla, per paura di ritorsioni e convinta che fosse colpa mia.
Essendo cresciuta in una famiglia nobile e Purosangue il maschilismo era all'ordine del giorno, quindi ero in parte convinta che me la fossi andata a cercare, in qualche modo.
Fu davvero difficile, quasi impossibile entrare in quell'aula e seppellire ciò che era successo.
L'unico avviso che vi posso dare è quello di denunciare, anche se siete piccoli.
Indipendentemente da tutto, sarete sempre dalla parte della ragione, e nessuno deve permettersi di convincervi del contrario.
Le molestie sessuali non sono giustificate da NULLA, né da una gonna corta, né da un vestitino attillato, né da uno sguardo ammiccante, né da un anello al dito.
Se è no rimane no, gli esseri umani sono dotati di capacità di comprensione e di espressione, sanno cosa vogliono.
Gradualmente, imparai ad accettare ciò che era successo, a ignorarlo e a fingere che nulla fosse accaduto.
E feci amicizia con Percy, nonostante fosse un Weasley e nonostante dovessimo parlare in segreto per non destare sospetti.
Ora facciamo un piccolo salto, direttamente al mio secondo anno.
3/10/1988
Caro diario,
la situazione non è per nulla migliorata, anzi, sta peggiorando.
Non ho ancora avuto il coraggio di confessare tutto, e poi agli altri piace Alexander, quindi rovinerei tutto.
Amaryllis è una bella ragazzina anche lei, e temo per la sua incolumità, ma per ora non sta succedendo nulla.
O forse lo sta nascondendo esattamente come me.
Spero che non sia così, altrimenti sarebbe solo colpa mia che non ho avuto abbastanza coraggio per denunciarlo.
Ma se lo facessi tutti mi darebbero la colpa!
Sono terribilmente confusa, non so cosa fare e il silenzio sembra l'unica opzione... sono una codarda per questo?
Come potete notare, ero confusa e terrorizzata, e credo sia normale per le vittime di molestie.
Credevo che denunciare mi avrebbe resa un'emarginata poiché tutti mi avrebbero dato la colpa, e al contempo non volevo rimanere in silenzio per il terrore che mia cugina potesse aver subito lo stesso destino.
Non vi riporto tutto il diario anche perché sarebbe troppo lungo, solo i momenti salienti.
Il terzo e il quarto sono stati relativamente tranquilli, stavo iniziando a svilupparmi ma avevo imparato a ignorare coloro che mi fissavano.
Alexander venne espulso per aver quasi ucciso uno studente di Tassorosso, quindi il mio tormento se n'era andato ed ebbi il coraggio di confessare tutto, al sicuro dalle sue grinfie.
Gli scenari apocalittici che mi ero immaginata non accaddero, cioè, da parte della mia famiglia sì, ma quello me lo aspettavo.
Dai miei amici, da mia madre e da mia sorella ricevetti solo supporto.
E nel corso del mio quarto anno mi fidanzai con una ragazza, Daria.
Vi riporterò però ciò che definisco il mio Inferno: gli ultimi tre anni, in cui mi sono sviluppata.
30/07/1991
Caro diario,
questa mattina, quando mi sono svegliata, ho notato che qualcosa è cambiato in me, e mi sentivo strana.
Appena mi sono guardata allo specchio, ho notato che il mio seno era aumentato di più di qualche taglia, e mi sono spaventata.
Il primo pensiero che mi è passato per la testa fu quello di coprirlo, e fu ciò che feci.
E ora eccomi qui, ancora scioccata per la scoperta ma soprattutto con molta meno voglia di tornare a scuola.
Che faranno quelli che mi fissavano?
Peggiorerà la situazione?
Daria mi accetterà ancora?
E i miei amici? Come reagiranno?
Così tante domande e nessuna risposta...
Sono Prefetto con Percy, quest'anno, forse guadagnerò un po' di rispetto.
1/09/1991
È stata una giornata difficile.
Ho ricevuto varie molestie verbali mentre camminavo per salire sul treno, commenti che riguardavano il mio corpo che non mi sento di riportare.
Sapevo che questo seno mi avrebbe portato solo guai.
Molte persone mi fissavano, attirate dai commenti, e io non ho nemmeno avuto il coraggio di rispondere.
Daria mi ha guardata quasi con disgusto e mi ha detto che "vestita così è ovvio che ti fissano".
Sono rimasta esterrefatta: non pensavo che lei, la mia ragazza, potesse dirmi una cosa del genere.
Dopo averci pensato, ho preso una decisione: l'ho lasciata, spiegandole che non potevo stare con qualcuno che mi desse la colpa per ciò che non controllo.
È stato difficile, ma è stata la scelta migliore.
Maschilismo ne ricevo già abbastanza da mio padre che mi rimprovera per le mie scelte di vestiti e da mia madre che insiste sul farmi sposare con Cyrus, per poi darle un erede al raggiungimento della maggiore età.
I miei amici mi hanno supportata, dicendo che comunque Daria non era all'altezza dei miei standard.
Non so se sia vero, ma non voglio pensarci più di tanto, è stata una giornata lunga e ho tanto bisogno di dormire.
Qui iniziano gli anni più difficili che abbia mai affrontato. La rottura con Daria mi aveva già destabilizzata, in più il catcalling non favoriva a migliorare il mio umore. Sono stati anni infernali, ma anche quelli in cui mi sono fidanzata con il mio attuale marito: Percy Weasley.
Ricordo che guardava sempre male chi commentava, e se non accennava a capire toglieva punti.
Ricordo il senso di colpa che provavo, poiché, "a causa mia", si era fatto odiare, ma è meglio che riporti le suddette pagine.
3/05/1991
Caro diario,
posso ufficialmente annunciare che la mia vita è tremenda.
A colazione un ragazzo ha urlato: "Ehi bella bionda, beato chi ti sfonda!" nel mezzo della Sala Grande, mentre stavo parlando con Percy!
Il livello di vergogna in quel momento penso sia arrivato a livelli astronomici, e sono corsa al mio tavolo fingendo che non fosse successo nulla.
Percy l'ha rimproverato e ha tolto venti punti a Grifondoro per "linguaggio irrispettoso e ingiurie verso una studentessa", e credo di amarlo ancora di più.
Sentivo sussurri come "Beh se gira vestita con quella gonnellina è ovvio che la guardino" "Si trucca e si veste come una puttana, come può un uomo non dire nulla?" "Se lo merita, la prossima volta si veste come una brava ragazza".
Puttana.
Credo che questo sia l'insulto che mi sono più sentita rivolgere in questi anni e che continuo a ricevere, talvolta.
E nonostante tutto continua a ferirmi, nonostante ci sia Percy che mi rassicura dicendomi che posso andare in giro vestita come voglio e ciò non autorizza nessuno a insultarmi.
Ciò che vi posso dire è: fregatevene. Io devo ancora imparare a farlo, ma voi ce la farete.
Non importa quanto corta sia la gonna, quanto scollata sia la maglietta e quanto trasparente sia il vestito, nessuno può anche solo permettersi di rivolgersi a voi con tali parole ingiuriose e umilianti, e nemmeno mettervi le mani addosso.
La libertà di una donna di vestirsi come vuole non può essere impedita da nessuno, né dalla vostra famiglia, né dai vostri amici e né dal vostro fidanzato.
Proseguendo con il discorso, per non annoiarvi salterò il resto e vi spiegherò cosa successe.
A metà del sesto anno, i miei amici e Percy mi forzarono ad andare da Madama Chips per il mio umore sempre miserabile, insonnia, affaticamento e perdita di interesse per le attività quotidiane.
Mi venne diagnosticata la depressione.
Non c'è da stupirsi: ricevevo commenti sempre, a volte anche molestie e i miei genitori mi davano la colpa, mi sentivo vuota e senza speranza.
Mi ci volle un anno completo per guarire, fu difficile, e ancora adesso me ne porto gli strascichi.
Questo perché, influenzata dalla mentalità delle famiglie Purosangue nobili, credevo fosse colpa mia e cercavo di coprirmi il più possibile.
Mi vestivo con uno stile che non era mio, terrorizzata dai commenti, e comunque non è mai servito a niente.
Dark mi ha fatta scrivere perché pensava che la mia esperienza in prima persona fosse utile per farvi comprendere questo problema.
E non so come salutarvi, spero che la mia compagnia sia stata di vostro gradimento, sarà un piacere leggere i commenti.
Arrivederci, si spera!
Piaciuto questo esperimento?
Avevo intenzione di narrare le altre esperienze, per fornirvi testimonianze "in prima persona".
Bonus: potete fare a Cassiopeia tutte le domande che volete, senza limiti, sarà felice di rispondere.
Auf Wiedersehen,
Dark
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top