Capitolo 55
"Voglio fare l'amore con te".
Queste sono state le ultime parole di Harry quando mi ha appoggiata nel nostro letto matrimoniale.
"L'amore che non riesco ad esprimerti a parole bimba. Voglio fare l'amore con te e farti capire che, nonostante il mio carattere e nonostante io non te lo dica mai a parole, sei l'unica persona che conta nella mia vita. L'unica che vorrò sempre accanto a me".
Lentamente mi spoglia: l'effetto dell'alcol bevuto nell'arco della giornata inizia a calare, ma non frena la voglia che ho di sentire Harry dentro me, tutto per me; quindi quando restò in intimo, decido che é arrivato il mio turno di spogliarlo. E lo ammiro, lo ammiro in tutta la sua bellezza ed in tutta la sua possanza. La miriade di tatuaggi che gli colorano il corpo, un grido d'aiuto che ha soffocato tante volte.
Inizio a tracciare il perimetro di un tatuaggio in particolare, quello che ha nel petto: un angelo chinato su di se, con delle ali maestose e aperte che gli arrivano fin sulle spalle.
Questo disegno, che trasmette un'immagine ben chiara di tristezza, paura e delusione, mi é rimasta impressa dal primo momento in cui l'ho vista. Non gli ho mai chiesto di spiegarmi il significato di quest'opera d'arte, ma credo che adesso sia arrivato il momento giusto.
Alzando lo sguardo capisco che Harry abbia capito le mie intenzioni, e nonostante sembra gli costi molto esternare questo lato di se, prende coraggio e mi racconta...
"Questo é stato uno dei primi tatuaggi che mi sono fatto; l'ho studiato, l'ho cercato, compreso, ed infine reso mio.", mi dice. "L'immagine dell'angelo ha sempre accompagnato me, le mie giornate e le mie notti. L'angelo é sinonimo di messaggero, servitore; é la luce che brilla nel cuore delle persone. É un'immagine positiva, che trasmette protezione, serenità e tranquillità. Ma io non ho deciso di renderlo tale, il mio tatuaggio. Se ho scelto proprio l'angelo chinato su se stesso, sofferente ma con le ali aperte, é perché ho sempre pensato di essere un po' come lui. Piegato dal dolore, dai brutti ricordi, dal passato tormentato, ma in grado di aprire le ali per spiccare il volo e vivere la mia vita".
Harry racconta la sua storia quasi come fosse quella di qualcun altro, come se non gli appartenesse davvero.
E deve aver sofferto talmente tanto, che mi sembra impossibile poter immaginare il suo dolore tutt'oggi.
"É il mio tatuaggio preferito", continua poi. "Non ti so spiegare chiaramente il significato che ha per me quest'immagine, ma ciò che posso dirti per certo é che mi servirà portarmelo dietro tutta la vita per ricordarmi il dolore che ho provato e come l'ho provato, e cercare di migliorare sempre, di non arrendermi, e di fare sempre, sempre, sempre meglio di quanto é stato fatto con me".
L'amore che voleva fare con me, l'atto sessuale al quale teneva così tanto, lo ha appena fatto raccontandosi con queste parole.
Non ho bisogno di un "Ti amo" per essere certa di quanto lui tenga a me;
Non ho bisogno di continui regali,
di dolcezza continua,
di non litigare mai.
Non ho bisogno di tutto questo perché so quanto Harry ha sofferto, quanto sta soffrendo e quanto per lui sia difficile tutto questo. Mi ha sempre dato tanto nonostante tutto, e se non é questo l'amore che sogno da una vita, allora qual'é?
...Qual'é allora, l'amore vero?
E quello passionale?
E quello profondo?
E quello eterno?...
Non abbiamo bisogno di scambiarci più nessun'altra parola, l'atto fisico può aspettare: il sesso, l'amore o come deve essere chiamato, é all'ultimo posto adesso.
Ci sdraiamo, ci denudiamo, e dormiamo. Nudi, vicini, avvinghiati, trasparenti.
Eccolo l'amore di cui parlo,
Ecco qua che abbiamo fatto l'amore,
anche stasera, ma in un modo diverso dal solito.
/////
Harry
É passato poco più di un mese da quando ho chiesto a Noemi di sposarmi.
Abbiamo iniziato da poco i preparativi per il matrimonio che si terrà a Dicembre, esattamente il 31, per festeggiare insieme la fine di un anno, ed iniziare quello nuovo in maniera diversa.
Le cose tra di noi hanno incominciato ad andare abbastanza bene: non litighiamo più quanto prima, siamo più tranquilli e liberi di uscire con i nostri amici, anche se la maggior parte delle volte me ne torno a casa nervoso sapendo che la mia bimba si trova in qualche discoteca del cazzo, circondata da qualche sconosciuto del cazzo, che si farà qualche pervertita fantasia su di lei.
Fantasia che solo io ho il potere e l'onore di fare.
"Il mio bouquet dovrà essere composto da rose bianche con dettagli oro", sento dire da Noemi, "e di conseguenza tutta la sala per la cerimonia dovrà avere fiori bianchi ed oro, e particolari che si abbinino bene a questi due colori".
"Troppa luce", intervengo io. "Non possiamo scegliere qualche colore più scuro?"
"Sei sempre il solito Harry, almeno per il nostro matrimonio sii felice", mi riprende la mia futura moglie.
Cazzo, futura moglie. E chi l'avrebbe mai detto?
"Dobbiamo organizzare le prove del vestito, i testimoni, come fare gli inviti. Il menu, gli invitati e..."
"Calmati Noemi. Abbiamo ancora tempo, non avere fretta!"
"E poi il colore delle tovaglie, e la torta nuziale e..."
"Se non la smetti di parlare ti faccio zittire io, e lo sai che ne sono perfettamente in grado. In camera da letto", la ammonisco con l'occhiolino.
Magicamente si zittisce: "Non hai proprio voglia di essere toccata da me eh!", la riprendo.
"Scusa Harry, é solo che ho troppe cose per la testa, e sono sicura che arriveremo tardi per tutto".
Lascio stare le sue ansie, invitandola per una cenetta romantica e tranquilla; magari così riesce a rilassarsi un po'.
É davvero troppo agitata ultimamente.
"Stasera pronta per le 20, pigiama comodo, bottiglia di vino rosso", indico il tavolino da fumo posto davanti al divano, "prepara questo, prendi due piatti e due calici. Io per quell'ora sarò a casa con la nostra cenetta a base di sushi"
Perplessa un po' dalle mie parole, acconsente.
"Non c'é motivo di preoccuparsi per la mia agitazione, é solo il periodo pre-mestruale. É tutto nella norma. Abbonda con i roll", mi risponde.
Mi faccio il segno della croce perché sta per iniziare la settimana infernale, quella in cui litigheremo sette giorni su sette, anche solo per un bicchiere d'acqua riempito in modo sbagliato.
Noemi
Alle otto in punto Harry torna a casa con due buste piene di roll di sushi: l'acquolina in bocca non tarda ad arrivare, e felice e spensierata come una bambina di sei anni, gli saltello incontro invitandolo a darsi una mossa.
"Dai Harry! Ho fame!", gli dico.
Con un sorriso stampato in volto mi risponde: "Dammi un secondo! Prendi la salsa di soia tu nel frattempo".
Giusto! Ecco di cosa mi ero dimenticata, la salsa!
Corro in cucina a prenderla, mentre un giramento di testa mi coglie alla sprovvista. La fame gioca brutti scherzi, quindi torno con calma in salotto dopo aver preso il barattolino di salsa.
La cena prosegue tranquilla, roll su roll entrano nella mia bocc a come se non mangiassi da una vita; il sapore del vino mi provoca nausea, quindi mentre guardiamo "Neverland, Un Sogno Per La Vita", mi alzo e vado in cucina a prendere una bottiglia d'acqua.
Mentre ripenso all'ultimo periodo un dubbio rimbomba nella mia testa. Mi avvicino al calendario per vedere la data in cui siamo: 13 maggio.
"Ho un ritardo", penso tra me e me, "Esattamente di tre settimane".
Non so quanto é il caso di preoccuparsi, in realtà é capitato diverse volte che io avessi il ciclo in ritardo, anche di più di qualche giorno o una settimana.
Penserò al da farsi nel corso della nottata, adesso non voglio essere mangiata dall'ansia.
/////
La mattina seguente, Harry esce presto di casa per andare al lavoro, mentre io mi alzo e scendo a fare colazione.
Le nausee mattutine sono sempre state sintomo di gravidanza, ma in realtà io non ne soffro spesso, quindi non voglio agitarmi o illudermi per qualcosa che molto probabilmente é solo nella mia testa.
Per sicurezza e sentire un altro parere, chiamo la mia migliore amica.
"Buongiorno Noe!", mi risponde Sofia.
"Buongiorno Sofi, come stai?"
"Io tutto bene, tu come stai?" mi chiede. "Ti sento strana".
"Beh... in effetti c'é qualcosa che dovrei dirti, ma promettimi che rimanga tra me e te".
"Te lo prometto", mi dice, e allora inizio a raccontargli tutto: dei miei sbalzi d'umore inutili, dell'odore del vino, della nausea che ho raramente, molto raramente e glielo sottolineo, delle crisi di pianto, ed infine del ciclo in ritardo.
"Lo sai che sono più le volte in cui fa tardi, che quelle in cui viene puntuale", le dico.
"Non mi importa Noemi, aspettami a casa. Tu stamattina farai un test di gravidanza"
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