Capitolo 21

Noemi

Con il cuore ancora pulsante per le ferite aperte e il sangue buttato, io e la mia anima frantumata ci dirigiamo all'aeroporto di Londra: andrò dove mi porterà il cuore, peccato però, che adesso non parli.
Mi avrebbe fatta sentire meno sola.
Arrivata all'aeroporto con gli occhi gonfi per le lacrime gettate, compro il biglietto con destinazione Milano; andrò lì, ho deciso.
Tutto ciò che ho sempre sognato, conoscere, acculturarmi, sta per accadere; avrei preferito che accadesse perché realizzavo il mio sogno e non perché dovevo scappare dalla vita e dalle sofferenze che essa comporta, ma va bene così.

Sono solo le 22 e io sono in attesa che arrivi il volo: partirà da qui alle 23, ma inizieremo ad imbarcarci alle ore 22:45.
Sarà un lungo viaggio, ma per fortuna ho con me le mie cuffie e i miei libri; da oggi, inizierà una nuova avventura, quella che ho sempre sognato e quella che, spero, mi farà rinascere.
Una nuova Noemi tornerà a Londra, ne sono certa.

Quando salgo in aereo e posiziono la borsa, mi siedo sul mio posto, metto le cuffiette e avvio la mia playlist. Scorrono diverse canzoni, tutte molto tristi, quando sento le prima note di "Before you go"

When you hurt under the surface
Like troubled water running cold
Well, time can heal but this won't...

La mia testa si disconnette dalla realtà facendomi, più tardi, cadere in un sonno profondo.

Arrivo all'aeroporto di Milano qualche ora dopo, non rendendomi conto di essermene andata fino a che non metto piede fuori dall'aeroporto.

Un nuovo inizio mi aspetta.

Sofia

Torno a casa presto per fare compagni a Noemi, per starle accanto e non lasciarla sola; appena entro noto che le luci sono tutte spente, quindi vado verso camera sua per vedere se dorme, ma quando entro noto che è vuota.
Scendo allora le scale per cercarla e un po' di agitazione cresce in me: la paura che le possa essere successo qualcosa, la paura che quel ragazzo sia venuto a prenderla per portarla chissà dove oppure la paura che sua madre si sia presentata davanti alla porta di casa nostra, mi stringe forte la gola impedendomi di respirare liberamente.
Mi agito, il respiro diventa corto e il cuore inizia a battere più forte che mai fin quando arrivo in cucina e noto appoggiato sopra il tavolo un foglio.
Con ancora il fiato spezzato corro verso la sua direzione e lo afferro, noto che le mani mi tremano tanto e devo sforzarmi per riuscire a leggere le parole racchiuse su quel pezzo di carta.
Quando trovo il coraggio di aprirlo, inizio a leggere quell'infinità di parole che esso contiene...

"Carissima Sofia,
amica mia... sai? Ti voglio un infinità di bene, ed è proprio per questo che stasera sono qui, a scriverti e dedicarti queste poche parole che ancora mi rimangono.
La mia vita non è più la stessa da quella maledetta serata che mi ha lasciato tanti lividi sulla pelle, ma soprattutto sul cuore; non sono più la Noemi che conoscevi, i miei occhi sono spenti. Me ne sono accorta, sai? Il mio fisico sta cedendo, ho perso tanti, troppi chili per il mio stato mentale; tutto quello non doveva succedere, non a me, però, purtroppo, è successo. Sfortunatamente non siamo in grado di cancellare il passato, gli errori, gli inganni e le sofferenze, ma da quest'ultimo possiamo imparare, comprendere, apprendere e io sto facendo tutto ciò.
Il tuo arrivo di stasera mi ha lasciata un po' spiazzata, soprattutto dopo aver compreso il vero motivo del tuo ritorno; non sono pronta, io, di nuovo, a guardare mia madre in faccia, non sono pronta a perdonare, o anche solo a parlare con la persona che tempo fa rovinò i miei sogni insieme a mio padre. Tutto questo è più forte di me, tutto questo non potrò mai combatterlo se prima non riuscirò a combattere i miei demoni.
Tornerò.
Quando avrò compreso il modo di perdonare se stessi per gli errori altrui, o anche propri, tornerò.
Ma adesso è arrivato il momento per me, di andare alla ricerca di qualcosa di bello, di qualcosa di vero. Il momento della mia rinascita, e voglio farlo; nonostante tutto questo mi faccia male, devo andarmene.
Ti prego, non mi chiamare, non mi scrivere. Sarebbe tempo perso, sarò irraggiungibile. Mi farò sentire io quando sarò pronta; chiedi scusa tu, da parte mia, ad Harry. Chiedi scusa tu, da parte mia, alle nostre ragazze. Chiedi scusa tu, da parte mia, a te stessa.
Non voglio farti soffrire, voglio solo che tu sappia che sto andando per ritrovare l'amore che avevo una volta per la vita, per tutto.
Sto andando per ritrovare il sorriso, la luce negli occhi.
Aspettami, aspettatemi. Non mi abbandonate.
Tornerò.

Noemi. "

Finisco di leggere la lettera e scoppio in un pianto disperato.
Perché se n'è dovuta andare? Perché?
Sapeva che per lei avrei fatto di tutto, sapeva di poter contare su di me, sulle ragazze, su Harry; non doveva andare via, non adesso, non in quello stato.
È sola, chissà in che parte del mondo e io sono qui, a casa, da sola, a piangere la sua assenza.
Scrivo subito un messaggio alle ragazze informandole della partenza di Noemi e subito dopo chiamo Harry.

"Harry" dico singhiozzando "Noemi, N-Noemi". Non riesco a finire la frase.

"Sofia cosa? Noemi cosa? Cosa le è successo?" mi incita Harry preoccupato.

"N-Noemi è-è... partita" dico infine.

Sento Harry imprecare per poi sentire nell'orecchio con appoggiato il telefono un "tu, tu, tu"... mi ha attaccato.

Continuo a piangere disperata, non so cosa fare. Chiamo quindi Noemi.
1, 2, 3, 4, 5 volte. Nessuna risposta: è irraggiungibile.
Davvero ha spento il telefono tagliando i rapporti con tutti? Non ci voglio credere e domani tornerà.
Non può averci abbandonati.

Sento il campanello suonare e per un momento penso che sia lei, ma quando apro la porta e mi trovò davanti Harry il mondo mi cade addosso; corre nella mia direzione e, guardandomi negli occhi, percepisce il dolore che sto provando capendo così di aver detto la verità.
Per un secondo mi abbraccia, ma poi, staccandosi subito mi chiede spiegazioni; dal momento che non riesco a parlare gli porgo l'ultimo ricordo della mia migliore amica.
Dopo un'accurata lettura, Harry mi guarda.
I suoi occhi verde smeraldo, lucidi come diamanti adesso sono spenti, le emozioni che prima poteva trasmettere a chiunque adesso sono insieme a Noemi, chissà dove.
Harry è distrutto, come d'altronde lo sono io, come d'altronde le mie amiche che non hanno smesso di chiamarmi un secondo.
Come tutti i nostri cuori.

Le domande che non smettono di nascere nella mia mente mi tormentano, ho forse sbagliato a raccontarle tutto di sua madre? Magari se fossi stata in silenzio, se avessi aspettato lei non se ne sarebbe andata.
Diversamente però se avesse scoperto che io sapevo non mi avrebbe più guardata in faccia con lo stesso sentimento di prima. Non sono in grado di ragionare lucidamente, provo a richiamare la mia migliore amica ma ancora una volta il telefono non squilla.
Ha davvero avuto il coraggio di chiudere così con me? Davvero sono una di quelle persone che non vuole più sentire? Proprio io che per tutto questo tempo l'ho sorretta in ogni momento difficile?
Lei vorrebbe che tutti noi l'aspettassimo, ma riusciremo davvero a farlo per tutto il tempo in cui lei rimarrà fuori?
Tornerà e niente sarà più come prima, almeno gran parte delle cose.
Ci ha distrutto
Mi ha distrutto.
Lo ha distrutto.

Gli occhi di Harry si riempiono di lacrime e non aprendo bocca si volta, dirigendosi verso la porta.
Esce e se ne va, senza ribattere.

Noemi ha distrutto il cuore di Harry e niente sarà più come prima...

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top