Capitolo 14
Harry
Il giorno seguente un raggio di luce che entra dalla finestra mi sveglia; non volendo alzarmi, mi giro nel cuscino alla ricerca di Noemi che purtroppo non trovo.
Rimango un po' deluso da ciò, mi aspettavo di svegliarmi accanto a lei, non mi sarei immaginato che ciò succedesse e mi sento davvero fortunato ad aver trovato una persona come lei.
Ormai nervoso dalla sua assenza, decido di scendere in cucina per ritrovarmi davanti alla più bella e accogliente colazione mai fatta.
Da quando vivo qui, solo, il mio primo pasto include solo una banana e un caffè, ma stamattina, qualcosa di diverso mi aspetta sull'isola della mia cucina.
Piatti pieni di fragole tagliate, di banane, pancake e sciroppo d'acero adornano la tavola assieme ad una caraffa piena di succo d'arancia.
Guardandomi intorno scorgo una figura intenta a non far cadere ciò che ha in mano.
Noemi si fa largo sotto alla mia vista finendo di portare in tavola il nostro cibo: in una mano un piatto pieno di toast appena sfornati, mentre nell'altra affettato come prosciutto cotto e fontina.
Mi sembra di vivere in un sogno.
Lentamente mi avvicino a lei che con un sorriso mi regala il buongiorno più bello di sempre, le stampo un dolce bacio sulle labbra e rimane un po' sorpresa.
Anche alle prime luci del mattino è bellissima.
"Buongiorno piccola". Il mio tono dolce la fa rilassare ancora di più.
"Buongiorno". Le sue guance un po' rosse si nascondono tra la mia spalla e il mio collo, accogliendomi in un dolce abbraccio.
Ci sediamo sull'isola e iniziamo a gustarci questa deliziosa colazione.
"Hai preparato tutto tu?"
"Si, spero non ti dispiaccia".
Nel suo sguardo timido, leggo speranza.
"Non mi dispiace affatto cerbiatto, mi hai fatto il ragazzo più felice della terra con solo una colazione"
Le sue guance prendono colore.
Finiamo di fare colazione e poi Noemi va in bagno a cambiarsi.
Verso le 11:30 la riporto a casa e ci salutiamo come fossimo una coppia, le nostre labbra si incontrano in un dolce e appassionato bacio.
Noemi
Appena arrivo a casa ripenso alla mia giornata con Harry. Non mi ero mai divertita così tanto e in sua compagnia le cose non erano mai andate perfettamente.
Dopo la nostra serata qualcosa tra di noi è cambiato e posso essere solo contenta della decisione presa di restare a dormire a casa sua.
Ancora Sofia non è entrata, probabilmente sarà da Niall, quindi ne approfitto per farmi una bella doccia rigenerante.
Fortunatamente oggi non devo andare al lavoro, quindi posso prendermi la giornata con comodo.
Finito di fare la doccia, mi metto intimo e vestiti puliti: per oggi, data la bellissima giornata, ho optato per un bellissimo top corto bianco con delle farfalle, abbinato a dei pantaloni lunghi e larghi della stessa fantasia.
Mentre aspetto Sofia, decido di preparare il pranzo: preparo qualcosa di leggero,m data la abbondante colazione fatta non molto tempo fa con Harry.
Quando la porta si apre, vengo pervasa da un dolce profumo, quello della mia migliore amica: ho sempre adorato i suoi profumi, mi danno un senso di casa.
"Buongiorno occhi blu" le dico.
Oggi il mio umore è più rilassato del solito e lei lo nota.
"Buongiorno occhi color miele, sei di buon umore oggi eh?!".
Provo un certo imbarazzo; ancora non vorrei raccontarle nulla di ciò che c'è tra me ed Harry, anche perché non sono sicura di nulla, ma la mia lingua lunga precede i miei pensieri.
"Io ed Harry ci siamo baciati". Trattengo il fiato mentre guardo la sua espressione; si vede lontano un miglio che non sta nella pelle di sapere i dettagli.
"Praticamente, ieri sera dopo essere uscita dal lavoro non so come ma mi sono ritrovata davanti a casa sua. Ero un po' incerta se tornare a casa o meno, ma poi ho bussato alla porta; poco dopo Harry senza maglia e tutto sudato é venuto ad aprirmi la porta. Aspetto che si fa una doccia e parliamo un po'; dovevamo chiarire delle vecchie questioni e mi ha chiesto di rimanere a cena da lui. Abbiamo parlato per tutta la sera senza discutere fino a quando gli ho detto che sarei dovuta tornare a casa. A quel punto mi ha pregato di rimanere con lui e poi mi ha baciata. Abbiamo passato tutta la nottata insieme e stamattina gli ho preparato una colazione molto gustosa. Poi mi ha riportata a casa, baciandomi di nuovo. E adesso sono qui".
Per tutto il tempo tengo lo sguardo fisso su qualcosa che non sia il viso di Sofia e sento le mie guance diventare sempre più calde e rosse.
"Ei, non ti devi imbarazzare quando mi racconti queste cose, sono la tua migliore amica o no?"
"Si, scusa, è che è la prima volta per me e sono un po' impacciata".
"Dai dimmi, ti piace? Sei innamorata di Harry?"
Non so proprio cosa risponderle.
"Beh si, mi piace.. e innamorata.. non so, forse mi sto innamorando di lui". Le confesso.
Adesso che l'ho detto ad alta voce tutto sta prendendo senso, io mi fido di lui e lui si fida di me.
Non appena penso a queste cose mi tornano subito in mente i messaggi che da qualche giorno mi arrivano minacciandomi; a lui ancora non ho detto niente e non so se vorrò farlo.
"Siii Noemi! Si vede lontano un miglio che con lui stai benissimo. L'importante è come ti senti quando stai vicino ad una persona".
Non potrebbe avere più ragione di così.
Mentre pranziamo mi racconta la serata con Niall: anche lei sembra essere innamorata di lui, ma evito di farle la domanda. So che quando vorrà, me ne parlerà.
Per tutto il resto della giornata usciamo a fare shopping; compriamo molti vestiti carini per le feste che ci aspettano durante la settimana.
Verso le 17:30 la saluto per andare dal parrucchiere. Ho deciso di tagliarmi un po' i capelli.
Riesco ad essere a casa per le 18:45, non ho sentito Harry per tutto il giorno e quindi decido di scrivergli un messaggio.
Ei, disturbo? Che fai di bello?
Noemi xx
Dopo qualche secondo, il mio telefono vibra.
Ei sono con i ragazzi e stasera usciamo. Ti penso sempre
Harry xx
Adoro questo ragazzo.
Va bene, tienimi aggiornata e stai attento.
Noemi xxx
Spero che stasera non si aggiri presso la libreria in cui lavoro, anche li intorno ci sono alcuni pub molto conosciuti, ed io mi devo vedere con Anonymous.
Ho paura, ma non posso rischiare che qualcuno si faccia male per colpa mia.
Dopo cena mi do una sistemata, decido di cambiarmi e di vestirmi un po' di più, non si sa mai quello che tra qualche ora succederà.
Esco di casa e mi incammino verso la libreria mentre il mio pensiero va alle mie amiche che sono uscite insieme a bere qualcosa.
Prevenire è meglio che curare e decido di scrivere un messaggio.
Buona serata ragazze, scusate per la mia assenza. Ricordatevi che vi voglio bene.
Noemi xx
Sono pronta a tutto, o quasi; l'ultimo messaggio va ad un'altra persona.
Harry.
Divertiti stasera, mi manchi.
Noemi xx
È quasi l'ora di incontrarmi con questa persona.
Sono arrivata da poco nel vicolo che mi ha indicato.
Ho tanta paura.
Harry
Il "mi manchi" di Noemi rimbomba nella mia testa, non riesco a pensare ad altro.
Chissà cosa starà facendo.
Io e i miei amici siamo venuti in un pub stasera, con musica e tanto alcol, ma non sono in vena di bere.
Sono qui seduto al tavolo intento ad andare a cercare il mio cerbiatto, quando una ragazza mi si avvicina.
Diana.
Proprio adesso? Cosa vuole? Quando capirà che deve starmi lontano?
"Ciao occhi blu". La sua voce è sensuale e già capisco cosa vorrebbe ottenere da me stasera.
"Non ho gli occhi blu Diana, cosa vuoi ancora?".
Il mio tono è rude, quasi di disprezzo, e penso che se ne accorga.
"Ei tesoro calmati, da quando hai conosciuto quella puttanella con i capelli neri non sei più quello di prima, vedi di riprenderti".
Non ci vedo più dalla rabbia, come cazzo si è permessa di dare della puttana a Noemi?!
"Non ti azzardare mai più a chiamarla in quel modo carissima Diana. In confronto a te lei è un angelo, tutti lo sono in confronto a te. Impara a guardarti per te stessa prima di giudicare gli altri. Buona serata."
Mi alzo e me ne vado.
I miei amici mi seguono; hanno sentito la nostra conversazione e capiscono che non è il caso di rimanere lì.
Niall opta per andare dalle ragazze; si sta sentendo con Sofia, ormai lo abbiamo capito tutti, quindi acconsentiamo ad unirci a loro.
Almeno potrò vedere Noemi.
In poco tempo arriviamo nel pub delle ragazze, non era molto distante dal nostro e se non ricordo male, qui vicino da qualche parte c'è la libreria dove lavora Noemi.
Entriamo e quando avvistiamo le ragazze ci dirigiamo verso di loro.
Sono davvero tutte molto carine, ma mi accorgo che all'appello ne manca una.
Noemi non c'è.
Chiedo a Sofia dove possa essere, ma lei non mi accontenta, dicendomi che nemmeno lei sa dove sia.
"Pensavo fosse con te stasera".
L'ansia prende possesso del mio corpo, ricordandomi i messaggi intimidatori. I miei amici sono tutti qui con me e stanno tutti benone.
Esco dal locale per pensare lucidamente, forse era meglio bere qualche birra in più.
Faccio dei respiri profondi pensando a dove possa essere la mia piccola; magari è con quel coglione del suo amico.
Il mio sesto senso dice che non è così, quindi continuo a pensare fino a che non inizio a camminare per tutto il quartiere alla sua ricerca.
Noemi
Sono qui da qualche minuto, l'ansia sta prendendo forma dentro di me e di qui a poco penso che avrò un attacco di panico.
Ne ero uscita, non ne avevo più da quasi un anno ormai, ma il mio respiro fatica ad uscire e il mio cuore batte all'impazzata.
Scorgo una figura non tanto lontana da me; il cuore minaccia di uscirmi dal petto e per la paura urto il muro dietro di me con la schiena.
Vorrei sprofondarci dentro.
Quando la persona in questione mi si avvicina riesco a catturare solo la forma dei suoi occhi dal momento che è l'unica cosa scoperta del suo viso oltre ai capelli.
Quest'ultimi sono corti pettinati a spazzola, la sua figura non è troppo piccola; ha davvero tanti muscoli. Non penso di averlo mai visto.
Mentre osservo la figura che si avvicina sempre di più a me, noto un particolare nei suoi occhi: quello destro è di colore marrone, mentre l'iride sinistra è contornata da una pupilla azzurro chiaro, tendente al bianco.
Questo ragazzo mi mette i brividi e se ne accorge.
Il suo corpo mi spinge ancora di più al muro dietro di me, bloccandomi con la sua altezza; il respiro mi esce tremante.
Distolgo lo sguardo dalla figura che mi ritrovo davanti quando quest'ultima parla.
"Finalmente ci incontriamo". Il suo tono seducente e lussurioso mi provoca un brivido per tutta la mia schiena.
Resto in silenzio.
"Hai perso la lingua mocciosa?"
Percepisco la rabbia che cresce dentro di lui e mi sforzo nel dargli una risposta.
"C-cosa v-vuoi da m-me?" è incredibile che io non riesca a nascondere nessuna delle mie emozioni.
Se questo incontro non finirà a più presto, penso che sverrò qui davanti a lui.
"Voglio solo divertirmi sai, tanto tempo fa, una persona a te cara mi fece tanto male. Vedi il mio occhio sinistro? Secondo te perché ha questo colore? Mi è stata portata via la vista, e adesso, anche se per metà ci vedo, voglio rimediare".
Un singhiozzo lascia la mia bocca: non mi ero resa conto di piangere finché non ho sentito il tocco di questo stronzo ragazzo sulle mie guance.
"Non piangere tesoro, sarò veloce".
Il mio corpo inizia a tremare, ormai non ho più forza di mantenere i singhiozzi e lascio spazio solo alle mie sensazioni.
Tento di scappare da questa situazione, ho paura e non voglio uscirne ferita.
Provo a tirargli un calcio li, dove non batte il sole, ma in poco tempo i suoi riflessi si attivano stringendomi un polso e facendomi sbattere contro il muro.
La testa, ora dolorante dalla botta, inizia a girarmi; se svenissi, lascerei via libera a questo stronzo.
Devo mantenere il controllo di me stessa.
Cerco di calmare il respiro anche se inutilmente.
Mentre piango una mano mi prende per il collo stringendomelo forte; mi sta togliendo ancora di più il respiro.
Cerco di divincolarmi per far sì che la sua presa ceda, ma l'unica cosa che ottengo è la sua stretta ancora più forte.
Sto per non respirare più, il panico non mi aiuta di certo; mi sento come se stessi affogando in un mare in tempesta, senza avere la possibilità che qualcuno mi salvi.
Cosa mi è saltato in mente? Perché sono venuta qui? Perché non ho detto a nessuno ciò che mi stava succedendo?
Perché non ne ho parlato con Harry?
Di lui mi fido, so che mi proteggerebbe sempre e comunque, ma allora perché sono stata in silenzio?
Si, volevo proteggerlo, ma adesso chi proteggerà me?
Sono qui, sola con soltanto questo ragazzo che evidentemente cerca di uccidermi; perché sono così testarda?
Perché non mi confido con le persone?
Con la mia migliore amica?
"Tranquilla tesoro, non voglio ucciderti. Voglio solo lasciarti il segno così tutti vedranno".
Un brivido mi percorre la schiena. E adesso che faccio?
Con la mano sinistra estrae dalla tasca posteriore dei pantaloni un oggetto appuntito in ferro. Continua a tenermi il collo bloccato, adesso con la mano sinistra.
Ha allentato un po' la presa per permettermi di respirare, ma non tanto da non lasciarmi un grosso livido violaceo.
Prende l'oggetto con la mano destra e alzandomi la manica destra della giacca giocherella un po' con la mia pelle che in tre secondi si riempie di brividi.
Mi toglie il giacchetto di pelle lasciandomi con solo una canottiera e sulla parte davanti della spalla, precisamente dove sta il deltoide, traccia una ferita che assomiglia ad una stella.
Tiro un grido di dolore nel sentire l'oggetto in ferro tagliarmi e nel vedere il sangue scendere sulla mia spalla.
Il ragazzo poco dopo si allontana lasciandomi lì per terra con la spalla sanguinante, il collo marcato dal livido provocato dalla sua grande mano e il polso nero per la stretta di poco fa.
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