Capitolo 4
<<E' ancora viva?>>
<<Li voleva tutti e tre vivi e vegeti, se l'hai fatta fuori siamo fottuti.>>
Sento delle voci confuse, chi è che sta parlando? Per un momento non capisco dove sono.
<<Non creddvo di averla colpita così forte, certo che la vostra amica è fin troppo debole, eh ragazzi?>> dice ridendo l'uomo.
<<Lasciala stare! Lasciateci stare tutti!>> Lou si sgola disperata, apro leggermente gli occhi per farle capire che sto bene e mi accorgo di essere distesa su uno di quei maledetti sedili rossi. <<Aaaah!>> un urlo forte e involontario esce dalla mia bocca, un dolore lancinante alla testa mi fa quasi svenire di nuovo - <<Ben svegliata principessa, sono contento che tu sia ancora viva o avrei passato i guai>> - dice ironicamente il tipo seduto accanto a me, riesco a vedere il suo volto e mi stupisco quando noto che è un ragazzo come noi, avrà circa vent'anni, mi guarda con aria di sfida e come i suoi occhi color ghiaccio anche il suo sguardo è agghiacciante. Gli rivolgo uno sguardo disgustato e mi metto seduta, di fronte a me vedo Lincoln con un occhio nero, avrà lottato per difendere Lou che gli sta accanto e ogni tanto mi guarda con quegli occhi spenti e terrorizzati. Mi fa male vederla così, fino a qualche ora fa i suoi occhi brillavano di felicità riflettendo i colori dell'arcobaleno, conoscendola starà pensando che la colpa sia tutta sua, è lei che ci ha costretti ad uscire, si sente in colpa anche quando non dovrebbe, come avrebbe potuto mai immaginare una cosa simile? Le mimo con la bocca "stai tranquilla", so bene che non è molto e che non servirà a farla stare meglio ma è tutto quel che posso fare adesso. Il treno inizia a rallentare, la nostra meta forse è vicina, sono estremamente curiosa di conoscere la destinazione ma un brivido di terrore mi percorre il corpo quando penso a cosa potrebbe accaderci. Ci vogliono uccidere? Vogliono farci del male? Chi ha ordinato a questi uomini di portarci qui? Perché?
Il treno finalmemte si ferma, vedo di fronte a me una campagna sconfinata al cui centro si erge imponente un'enorme villa bianca.
Ancora stordita dalla botta, recupero le forze necessarie per alzarmi e scendo lentamente dal treno. La mia testa continua a girare e ci metto qualche minuto prima di mettere a fuoco. Rimango esterrefatta davanti la bellezza di quella villa, sembra una di quelle ville antiche appartenenti alle famiglie importanti, è enorme, chissà quante stanze ci saranno, e sopratutto chissà chi ci sarà ad aspettarci lì dentro.
<<Wow>> -dico a bassa voce, il ragazzo che mi ha quasi stesa con un colpo mi fulmina con lo sguardo-
<<Non si può dire nulla eh?>>- domando irritata -<<Zitta e cammina ragazzina>>- arriviamo di fronte ad un'enorme scalinata bianca e subito penso alla mia gamba dolorante, rimango imbambolata a fissare uno per uno gli scalini che ho davanti, non ce la farò mai.
<<Mel... Che aspetti? Non sali?>> mi richiama Lou, ha la voce così tremolante che vorrei correre ad abbracciarla, dirle che va tutto bene e che torneremo presto a casa, vorrei poterla tranquillizzare e rassicurare ma non posso. È sempre stata la meno coraggiosa del gruppo ma non l'avevo mai vista in questo stato, è straziante vedere i miei migliori amici in queste condizioni.
<<Allora?>> - mi chiede con uno sguardo di supplica-
<<Ehm Lou, la mia gamba... io non so se...>> esito per paura che qualcuno degli uomini in salopette possa farmi del male.
-<<Ti porto in braccio io Mel, sta tranquilla>>-
<<Sei la mia salvezza Lin>>-.
È davvero una salvezza che lui sia qui con noi, non so come avremmo fatto senza la sua presenza, è confortante avere il mio amico accanto in questa situazione e sono certa che anche per Lou sia fondamentale averlo qui.
<<Certo un ascensore non sarebbe stato male..>> non faccio in tempo a finire la frase che il portone, un enorme portone bianco laccato con intarsi in oro, si spalanca, e lì, proprio al centro, fa la sua apparizione una donna coi capelli che ci osserva minuziosamente, squadrandoci dalla testa ai piedi. Avrà al massimo quarant'anni, capelli rossi raccolti in modo estremamente ordinato, occhi verdi, indossa un tailleur blu scuro e dei tacchi di pelle nera altissimi.
Chi sarà mai questa donna?
<<Voi.>> dice con voce dura e decisa, non promette niente di buono.
<<Benvenuti nella vostra nuova casa, o meglio, benvenute.>>- rivolge uno sguardo a me e Lou che cerchiamo di capire cosa intenda - <<Il vostro amico sarà portato in un alloggio differente poiché questa villa accoglie esclusivamente le ragazze.>>- non voglio crederci, lo portano via, provo a dire qualcosa ma non ci riesco, mi manca il fiato.
Lou perde il controllo <<Cosa?! Il mio Lincoln lontano da me? Dove siamo?! Cosa volete da noi?! Non potete separarci, non potete!>> - scoppia a piangere.
La donna continua imperterrita il suo discorso non curandosi della nostra disperazione: <<Oh, perdonate la mia maleducazione, non mi sono ancora presentata! Sono la direttrice di questo posto, potete chiamarmi Mrs Mayer. Qui ogni cosa è di mia proprietà e sotto il mio severo controllo, questo posto, questa Villa, ogni singolo oggetto, ogni persona... e adesso anche voi.>> - sono sempre più confusa e spaventata. - <<Tutto questo è una mia creazione, una mia idea, un mio progetto e voi ne sarete parte integrante.>> - continua.
Ci osserva così attentamente che per un attimo mi domando se abbia la vista a raggi-x, mi sento in soggezione e provo ad indietreggiare leggermente ma il ragazzo dagli occhi ghiaccio mi afferra per il polso, senza pensarci chiedo:
<<Mrs Mayer, io non so come mai siamo qui, non so che posto sia questo, non so chi sia lei ne tantomeno tutti questi uomini, potrebbe darci delle spiegazioni? Siamo stati rapiti, i nostri genitori saranno in pensiero per noi, si accorgeranno che siamo spariti e chiameranno la polizia, inizieranno a fare delle ricerche, ci troveranno, ne sono sicura e...>> - mi interrompe bruscamente - <<Signorina, siete tutti e tre abbastanza grandi per poter vivere fuori casa. Non preoccupatevi per i vostri genitori e mi dispiace deludervi ma non vi verrà a cercare nessuno>>.
Fa un cenno con la testa, gli uomini afferrano Lincoln per portarlo via, Lou si butta su di loro per liberarlo, afferrano anche lei e la tengono immobile.
Io resto ferma. Vorrei fare qualcosa ma non posso, non ci riesco, vorrei urlare ma rimango in silenzio. Lo fanno salire su un furgone grigio dai vetri oscurati, ci guarda un'ultima volta prima che lo sportello venga chiuso, e mentre un urlo straziante di Lou rimbomba nelle mie orecchie, il furgone parte, ho paura.
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