Capitolo 1
"Vivi come se dovessi morire domani, impara come se dovessi vivere sempre."
È da circa cinque anni ormai che ogni giorno aprendo gli occhi me lo ripeto, è diventato una sorta di rituale mattutino e mi aiuta a trovare il coraggio per uscire di casa e affrontare la gente. Non sono una di quelle ragazze socievoli che vengono amate da tutti e che almeno apparentemente sembrano perfette, io sono tutto il contrario, anzi non le sopporto proprio le persone che fanno di tutto per essere apprezzate dagli altri. Forse per questo ho solo due amici, so però che se mai dovessi trovarmi a rischiare di finire sotto un treno non ci penserebbero due volte a salvarmi, per questo motivo il nostro motto è sempre stato "sotto un treno."
Lou è stata la mia prima ed unica amica, ci siamo conosciute il secondo giorno delle scuole elementari, il primo giorno non si era presentata in classe perché c'era l'arcobaleno e quando c'è l'arcobaleno Lou deve per forza passeggiare al parco. Ognuno ha le sue strane fissazioni e la sua è proprio questa, che però ci ha portato fortuna perché è lì che abbiamo conosciuto Lincoln, il suo fidanzato nonché mio migliore amico. Non so bene come mai loro due mi abbiano accettata così come sono ma forse l'amicizia è proprio questo, poter essere se stessi ed essere apprezzati per quel che si è.
<<C'è l'arcobaleno Mel!!!!>>- dice Lou con l'entusiasmo di chi è come se vedesse per la prima volta sette colori disposti a semicerchio nel cielo - <<Dobbiamo uscire a fare un giro!! Chiamo Lincoln, andiamo al parco!>>.
È una fresca giornata autunnale, dopo la di pioggia l'arcobaleno decora il cielo della nostra piccola cittadina ed è rilassante camminare ascoltando il rumore dei passi sulle foglie secche, e ad un certo punto mi rendo conto che sto bene. Bisogna apprezzare le piccole cose, le belle giornate, gli amici che ti fanno sorridere, il vento fra i capelli, niente potrebbe rovinare una bella mattina come questa.
Mi diverto ad osservare la gente, in particolare quella strana, sono un'acuta osservatrice e non mi lascio scappare neanche il più piccolo dettaglio. Amo sopratutto stare attenta al loro modo di vestire e notare i bizzarri accostamenti che scelgono di mostrare al mondo orgogliosi per poi commentarli insieme a Lou. Lincoln ci rimprovera per questo ma io cerco sempre di fargli notare che una signora con la pelliccia blu e i pantaloni in pelle viola non può passare assolutamente inosservata.
Di colpo ci accorgiamo di aver camminato così tanto da arrivare alla stazione, circa 5 km. <<Ma come abbiamo fatto?! Non me ne sono resa conto! Beh ci tocca fare un'altra bella passeggiata..>> - dice Lou - <<Beh scordati che io faccia altri 5 km per tornare. Già che siamo qui prendiamo il treno e scendiamo direttamente alla fermata vicino casa.>> le risponde Lin - aspetto in disparte che i due decidano cosa fare, le loro discussioni fortunatamente non durano molto, hanno un metodo infallibile per prendere le decisioni: carta, forbice, sasso.
Il nostro treno è al binario 4, scendiamo le scale mentre Lou non fa altro che lamentarsi della sua sconfitta. La stazione oggi mi sembra diversa ma sarà solo un'impressione perché se c'è una cosa che ho imparato in questi anni è che le cose qui non cambiano mai. Tutto si fa più cupo, inquietante, ho una sensazione strana ma faccio finta di nulla, cosa potrebbe mai essere? Sono solo una fifona. Improvvisamente un urlo, così forte da farmi gelare il sangue, le luci nel sottopassaggio si spengono ed io entro nel panico, cerco di afferrare le mani dei miei amici, non le trovo e mi assale un forte senso di angoscia. Si sente un altro urlo non molto lontano e quasi svengo dalla paura, Lou mi afferra per un braccio e iniziamo a correre così veloce da non sentirci più le gambe riuscendo a raggiungere il nostro binario. Guardo affannata il cielo e l'arcobaleno è sparito totalmente coperto dalle nuvole, sta per iniziare a piovere -<<Proprio ora..>>- mormoro. La pioggia inizia a scendere sempre più forte, la nebbia si diffonde dappertutto, non riesco più a vedere neanche i binari e il terrore dentro me cresce sempre di più. Continuo a sentire dei rumori, passi, urla, cerco di capire da dove provengano ma non ci riesco, il rumore del treno che arriva è troppo forte.
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Ciao a tutti e grazie di aver letto il primo capitolo della mia prima storia! Se siete arrivati fin qui lasciate un voto e un commento, aggiungete la storia alla biblioteca per essere al corrente di ogni aggiornamento.
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