Però per un po' ho dimenticato tutto

Alex uscì dall'ufficio di Vale con in mano un plico di fogli, avrebbe dovuto riconsegnarglieli firmati entro domenica dopo la gara, ma era indecisa, non sapeva se accettare, o meglio, già sapeva che non avrebbe accettato ma doveva trovare il modo di dirglielo. Quando tornò in motorhome trovò Cele ad aspettarla per andare in palestra "allora? Che cosa ti ha detto?" "diciamo che mi ha proposto una cosa..." "cosa?!" "diciamo che potrei prendere il tuo posto l'anno prossimo, dato che ti vai in Moto GP" "COSAAAAAAA?!?!" Alex sorrise alla reazione del suo ragazzo "però non so se accettare..." "NONONO perché non dovresti accettare?" "non lo so, devo pensarci" "ma...perché?" Cele era rimasto sorpreso dalla risposta della ragazza "perché non so se è il mio mondo, insomma, a me piace un casino andare in moto, ma non sono come voi, non so se sarò in grado di trasformare una passione in un lavoro, e poi ho già la fotografia..." "cosa c'è di diverso tra noi e te?" "voi vi divertite quando gareggiate, io ho un sacco di ansia, non penso riuscirei a correre una stagione intera: guarda cos'è successo sabato sera..." Cele era confuso, non sapeva cosa fosse successo Sabato sera, e Alex, vedendo la perplessità negli occhi del suo ragazzo guardò il cielo e disse "tu vai in palestra, ti raggiungo poi, ho bisogno di pensare" il ragazzo le lasciò un bacio sulla fronte e si diresse verso la palestra, lasciando Alex seduta sul letto con il contratto in mano. La ragazza era rimasta tutto il pomeriggio in compagnia di Alice e Gaia, le tre avevano parlato, riso e scherzato, e quando i ragazzi tornarono dalla palestra le trovarono stravaccate sul divano con una ciotola di pop coarn in mano che stavano facendo una maratona di "Pirati dei Caraibi" nonostante avessero già visto quei film almeno una decina di volte. Il gruppo decise di mangiare tutti assieme una pizza, nonostante Alex avesse voluto solo tornare in motorhome per dormire, ma per non dover discutere con Cele per l'ennesima volta su una cosa per cui erano in disaccordo, non disse nulla e si adeguò alla situazione. "mi vuoi dire che hai?" Mig era comparso al fianco della ragazza e le stava porgendo un bicchiere di birra "non ho nulla Andrea, sono solo un po' stanca" "non ti credo" replicò lui calcandole in mano il bicchiere, che la ragazza prontamente gli restituì "ok, hai qualcosa che non va, non avresti mai rifiutato una birra in condizioni normali" Mig prese la ragazza per un polso e la condusse all'esterno "ora tu mi dici cosa c'è che non va, perché non ho intenzione di sorbirmi il tuo muso lungo per tutta la sera" Alex sbuffò sonoramente, e ora cosa si sarebbe inventata? Non poteva certo dirgli che non aveva preso da bere perché era incinta, e nemmeno dirgli del contratto che Vale le aveva offerto, dato che aveva promesso di non dirlo a nessuno finché non avesse firmato. "ho discusso con Cele" buttò lì allora la ragazza, e l'espressione che si dipinse sul volto di Andrea fu indescrivibile "no, cioè, fammi capire, tu stai così perché tu e l'idiota là dentro non siete pienamente d'accordo su una cosa???" "si, no, non lo so, c'è anche altro, ma non posso dirtelo Mig, scusami" ciò detto Alex si alzò dalle scale su cui era seduta e si diresse verso il suo motorhome. I giorni seguenti proseguirono abbastanza uguali per la ragazza, tra allenamenti e discussioni con Cele sempre sullo stesso argomento, ovvero il contratto che Vale le aveva proposto. Venerdì Alex tornò in motorhome distrutta dopo una giornata di prove libere e due ore di riunione con la squadra per preparare al meglio le qualifiche e la gara, una volta arrivata in camera si sedette sul letto e, come ormai faceva tutte le volte che entrava in stanza, osservò il contratto posato sul comodino. Lei sapeva che non avrebbe potuto accettare quella proposta, non si sentiva tagliata per farlo, e soprattutto c'era anche da prendere in considerazione la piccola peste che stava crescendo dentro di lei. Alex si accarezzò la pancia, e, per la prima volta dopo essere uscita dall'ospedale, prese la cartellina bianca che le aveva dato il dottore, e ne estrasse la fotografia di quella specie di fagiolino che era il bambino che le stava mandando in subbuglio la vita, la accarezzò e sorrise. Poi la posò sotto al contratto, sul letto, e andò a farsi una doccia; era sicura che avrebbe avuto il tempo di nascondere l'ecografia di nuovo prima che Cele tornasse, dato che l'aveva avvisata che doveva andare dal dottore per far vedere il polso, tuttavia, i suoi calcoli, sempre precisi al millesimo, quella volta non erano corretti: difatti il ragazzo tornò in motorhome quando la ragazza era ancora sotto al getto dell'acqua calda, e quando entrò in camera vide il contratto spostato da dove di solito era, e una penna posata al suo fianco. Lui, curioso per natura, prese in mano il plico di fogli, per vedere se Alex avesse firmato o meno il contratto, e nel sollevarlo dal materasso fece scivolare a terra l'ecografia. Sulle prime non se ne accorse, ma quando raccolse il foglio, e si rese conto di cosa aveva in mano rimase sbigottito: perché Alex non gliene aveva parlato? Cele si sentiva tradito, insomma, quel bambino era anche suo, non sapeva se era arrabbiato più perché la ragazza gli aveva tenuto nascosta la cosa, oppure perché Alex rischiava di farsi male e di far male al bambino se avesse gareggiato domenica. Quando Alex uscì dal bagno si trovò davanti una scena che non avrebbe mai voluto vedere: il suo ragazzo era seduto sul bordo del letto, con in mano la fotografia che lei aveva cercato di nascondere a tutti. Appena la vide Cele si alzò dal letto, aveva una strana espressione in volto, e quando le si avvicinò, la ragazza indietreggiò di un passo "cosa significa questa?" la domanda di Cele la raggiunse come una pugnalata "significa che dovresti imparare a non mettere il naso negli affari degli altri" "scusa se mi preoccupo per te, sai sono il tuo ragazzo, nel caso te ne fossi scordata" Alex gli strappò la foto dalle mani "non sono cazzi tuoi" "dato che un bambino si fa in due, posso affermare con certezza che sono cazzi miei" "va bene, sono ANCHE cazzi tuoi, e allora? Cosa ti dava il diritto di guardare tra le mie cose?" "sei la mia ragazza, diamine, e poi la foto era sul letto, chiunque sarebbe potuto entrare e vederla, la colpa è tua che l'hai lasciata in giro se non volevi che nessuno la vedesse" "ah quindi adesso è colpa mia?" "è colpa di entrambi" Alex lo guardava storto, non lo dava a vedere, ma Cele incazzato le faceva parecchia paura: le ricordava quello che era successo meno di un anno prima "e poi scusami, ma si può sapere perché, nelle tue condizioni, ti fanno gareggiare?" "nelle mie condizioni?!" "sei incinta cazzo" "e allora? Ho parlato con i medici, e mi hanno detto che posso correre" "e non hai pensato che la cosa avrebbe potuto interessare anche me? Sai com'è, sono abbastanza certo di essere il padre" "non l'ho detto a nessuno, ho preso questa decisione da sola, e ora, per favore, potresti far finta di non sapere nulla e tornare a fare quello che stavi facendo?" "no, è una cosa seria, non è una cosa che puoi decidere da sola" "infatti – la ragazza interruppe Celestino – l'ho decisa con il medico, non da sola" "e non hai pensato che la decisione spettasse pure a me?" "ti ho già spiegato che non ho detto niente a nessuno per non essere costretta a mollare tutto di punto in bianco" "QUINDI TU MI STAI DICENDO CHE NON HO POTERE DECISIONALE SU MIO FIGLIO?" Cele aveva alzato la voce, e alcune lacrime iniziarono a rigare il viso della ragazza "non sto dicendo questo, ti sto solo chiedendo di farmi correre un'ultima volta, dato che mi hanno detto che posso" la ragazza stava pregando Cele "NO, TU NON CORRI CON MIO FIGLIO IN GREMBO" "VAFFANCULO CELESTINO – Alex singhiozzò – è la mia vita, questa decisione non ti riguarda, come non ti riguarda se firmo o meno il contratto con Vale" "non è la tua vita, cazzo, e la decisione mi riguarda eccome" "E PERCHÈ DOVREBBE RIGUARDARTI? È DA CHE SIAMO ARRIVATI IN SPAGNA CHE NON MI CALCOLI, CHE STAI SEMPRE SULLE TUE, E PRETENDI PURE DI DECIDERE PER ME?" "SONO IL TUO RAGAZZO, CAZZO" "SCUSAMI, MI ERO QUASI SCORDATA DI AVERE UN RAGAZZO, SAI, SABATO SCORSO HO AVUTO UN ATTACCO DI PANICO, E TU DOV'ERI?? EH? RISPONDIMI, DOV'ERI? NON RISPONDEVI AL CELLULARE E NON TI SEI MINIMAMENTE PREOCCUPATO DEL FATTO CHE AVEVI 450 CHIAMATE PERSE – la ragazza riprese fiato e si asciugò le lacrime che le scorrevano sul viso– INSOMMA CELESTINO, CHE CAZZO TI PRENDE? EH? SEMBRA CHE SONO INVISIBILE PER TE, QUASI MI CHIEDO SE MI AMI DAVVERO" "se è davvero così che la pensi, ADDIO" e il ragazzo se ne andò, sbattendo la porta, e lasciando la ragazza in lacrime sulla soglia. Alex era ancora in quello stato, quando Bez passò di lì, e vedendola accasciata sulle scale, le si avvicinò "scricciolo, che cosa succede?" il ragazzo la aiutò ad alzarsi e a rientrare nel motorhome, la fece sedere su una sedia e si fece spiegare quanto era successo. Alex gli mostrò l'oggetto del litigio, e lui le sorrise, stringendola tra le braccia, e rassicurandola: anche lui avrebbe reagito come Cele, per il semplice fatto che aveva paura, paura che lei soffrisse ancora, e paura di perdere la cosa più preziosa che aveva. La ragazza appoggiò la testa al petto di Marco e lo abbracciò "grazie per essere qui" "figurati, scricciolo, ora però andiamo a dormire, ne hai bisogno" "va bene – assentì la ragazza – ma tu resti con me" "non era nemmeno da chiedere" "ti voglio bene Bez" "anche io scricciolo, anche io". Il mattino seguente i due vennero ritrovati abbracciati da Vale e dagli altri che erano andati a svegliare la ragazza, e questo ritrovamento lasciò tutti molto perplessi. 

Holaaaaa
Vi prego non ammazzatemi!!!
Comunque...-4 alla fine (forse)
Alla prossima
-Al🌻

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