Il passato e il suo prezzo
Greg si addormentò non appena la sua testa toccò il cuscino, ma James, non pago, lo controllò, lo studiò ancora, poi visto il suo respiro regolare, si lasciò andare sotto le coperte e riuscì a dormire fino alle prime luci del giorno.
Ma alle sei, James era già sveglio, da quando dormivano insieme, riposava poco. Era teso, temeva che Greg avesse delle apnee. Ma suo fratello dormiva tranquillo, il respiro regolare. Ne fu lieto, quasi felice. Soddisfatto che stesse migliorando, si voltò a fissare il soffitto.
Avevano passato gli ultimi anni a scontrarsi, reduci da incomprensioni dovute all'autorità paterna, che li aveva messi spesso in competizione. Erano eredi di un casato blasonato, pieno di rigide regole, cresciuti in una villa imponente e austera con il padre, Sir Anthony, e Mary la governante, che li accudiva da quando la loro delicata madre era morta troppo giovane.
Lui non ne ricordava né il volto né l'aspetto e spesso, quando erano bambini, era Greg che glielo raccontava con una maestria che lo incantava. Gregory era più grande di cinque anni ed era molto maturo per la sua età, mai gli aveva fatto pesare di doversi prendere cura di lui.
Quando la madre era morta, il loro padre si era lasciato andare insieme a lei, non era mai riuscito ad amarli, soffocato dal rimpianto di non averla potuta salvare dalla malattia.
Ma Greg c'era sempre stato.
Spesso James finiva nelle mire di sir Anthony perché era troppo irruente e indisciplinato.
Papà ricorreva alla cinghia. Se lo ricordava bene il volto addolorato di Greg che cercava di sostenerlo mentre il padre lo picchiava.
"Giù i calzoni, mascalzone meriti una lezione." Gridò forte Sir Anthony mentre si sfilava la cinghia. Lui piagnucolava, Greg lo teneva stretto per mano.
"Papà non lo farò più, non voglio, la cinghia fa male." Pianse disperato e Greg lo abbracciò.
"Padre, mi prendo la responsabilità io di tenerlo a freno. Lascialo stare, sta già imparando a essere giudizioso." Papà lo guardò seccato, e lui annuì nella speranza di evitare le frustate. Ma valeva a poco.
"Zitto Greg, o le prendi anche tu." Furente sir Anthony spinse via suo fratello che finì a terra, ma si rialzò con fare minaccioso e rimase al suo fianco, mentre lui tremava di paura e stringeva il braccio a Greg, conscio dell'imminente punizione.
Era quello che spaventava così tanto James, non essere all'altezza di Greg! Di suo fratello che si adoperava per difenderlo e che per lui c'era sempre stato. Quel fratello che era il figlio perfetto e che fissava il loro padre con odio represso. James non capiva per quale motivo fosse tanto arrabbiato, visto che era sempre lui che finiva nei guai.
"Papà, è piccolo, non lo farà più." Se li ricordava bene gli occhi lucidi di Greg, che imploravano il perdono per lui. Quella volta prese un sonoro ceffone e rimase zitto a massaggiarsi la guancia.
James si calò i calzoncini rassegnato e pianse con le mani appoggiate alla scrivania, guardando disperato il fratello, che si mordeva le labbra per non gridare. Le sue mani sottili erano strette a pugno mentre cercava di sostenerlo con lo sguardo, e a ogni cinghiata che prendeva sussultava anche Greg. Fino a quando lui non resse più e cadde a terra, sotto la scrivania.
Fu allora che Greg si infilò tra lui e il padre, gli si buttò sopra e lo tenne al sicuro sotto al suo corpo.
"Basta papà. Non fargli del male, è piccolo. Non è così che cambierà." Gridava Greg, con tutto il fiato che aveva in gola. Singhiozzava e quella fu l'unica volta che lo sentì piangere. Lo proteggeva, le avrebbe prese al suo posto.
Sir Anthony infastidito e sorpreso da tanta veemenza, ebbe un moto di istinto paterno e li abbandonò lì, a terra, uscendo dallo studio, sbattendo la porta. E fu un miracolo, perché poteva finire nel peggiore dei modi.
L'abbraccio di Greg fu pieno di amore fraterno, lo sentiva tremare mentre lo consolava e lo stringeva al suo corpo, attento a non aggravargli il male che aveva subito. Lo aiutò a rivestirsi con una cura che non avrebbe mai più provato.
"Vieni, ti porto da Mary lei ti farà stare meglio. Vedrai, non sentirai dolore." Lo trascinò letteralmente dalla vecchia nutrice che era la loro unica famiglia. Greg gli asciugò le lacrime e, mano nella mano, lo portò al sicuro.
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