Non ho smesso un attimo di pensarti, di sognarti, di amarti
Marinette è una ragazza di 17 anni come tutte le altre. È circondata da un sacco di amici, come Alya, la sua migliore amica sin da quando erano all'asilo.
Un giorno, si mise a raccogliere e pulire la sua stanza e ritrovò la foto di classe di quando aveva 5 anni. Il suo sguardo cadde subito sul ragazzo biondo con gli occhi verdi che era affianco a lei.
"Adrien..." pensò.
Adrien era sempre stato il suo migliore amico. Lo aveva conosciuto grazie a Chloe, all'asilo.
"È stata l'unica cisa buona che abbia mai fatto in tutta la sua vita..."
Flashback
<<D'accordo, bambini! Oggi disegneremo insieme il nostro animale preferito. Date sfogo alla vostra immaginazione!>>
La maestra consegnò a ogni bambino un foglio e diede loro una scatola di pastelli.
<<Tu cosa disegni Alya?>>
<<Una volpe! Adoro le volpi! Una volta ne ho vista una in giardino perché avevo lasciato un pezzo di carne fuori e ogni volta gliene lascio un pezzettino! Si chiama Trixx!! È come se l'avessi adottata!>>
<<Che bello!!>>
<<Rifatti gli occhi Alya! Guarda che bella tartaruga che ho disegnato!>> esclama un ragazzo con gli occhiali e un cappellino rosso.
<<Si assomiglia alla tua tartaruga Wayzz>> risponde la mora.
<<Come ti chiami?>> chiede Marinette.
<<Io sono Nino! Il futuro marito di Alya!>>
<<Ahahah si è vero>>
<<Piacere io sono Marinette>>
<<Che bella la coccinella che hai disegnato!>>
<<Grazie Nino>>
Marinette sente dei passi dietro di lei.
<<Ah ah. Una coccinella. Perché è quello che sei. Un insetto insignificante>>
<<Vattene via Chloe>> dice la corvina
<<Tu non mi dici cosa fare! Stupida coccinella!>>
Marinette scoppia a piangere e scappa in bagno.
Un bambino biondo era dietro a vedere tutta la scena. Vedendo la corvina scappare in lacrime, prese il suo disegno e quello della bambina e corse in bagno.
Il bambino cercò dentro tutto il bagno Marinette.
<<Bambina? Dove sei?>>
Nessuna risposta.
<<Non voglio farti del male! Voglio solo essere tuo amico!>>
<<S-sono qui...>>
Marinette era accovacciata vicino al gabinetto e aveva tutta la faccia rossa e piena di lacrime.
La corvina alza lo sguardo e vede gli occhi verde smeraldo del bambino.
<<C-come ti chiami?>>
<<Sono Adrien... Adrien Agreste... E tu?>>
<<Mi chiamo Marinette>>
<<Ciao Marinette!! Ah e per informazione, non dare ascolto a Chloe, è soltanto una antipatica. E... Il tuo disegno è molto più bello del suo senza dubbio!>>
<<Cos'ha disegnato?>>
<<Un'ape regina>>
Marinette scoppiò a ridere.
<<Ehi, perché ridi?>>
<<Un'ape regina! Voglio dire: manco avesse disegnato una farfalla! Un ape! Ma non odiava le api?>>
<<Beh... Non lo so>>
<<E tu cos'hai disegnato Adrien?>>
<<Oh beh, un gatto nero>>
Il bambino biondo mostrò il suo disegno alla nuova amica.
<<Ma che carino!!>>
<<Grazie...>>
<<Adrien, ti va di diventare il mio migliore amico per sempre?>>
<<Si che bello!!
Fine flashback
Rimise la foto a posto e cominciò a pensare...
"La nostra non era un amicizia come le altre? Come abbiamo smesso di essere amici?"
Poi tutto si fece chiaro.
Si ricordò che durante la festa di fine quinta elementare Adrien voleva parlarle in privato e mentre stava camminando verso di lui, Nathaniel la fermò e la baciò davanti a tutti.
Marinette voleva staccarsi ma Nathaniel la teneva stretta in modo da fare durare il bacio il più a lungo possibile.
Adrien, che voleva confessarle che aveva una cotta per lei, la odiò con tutto il suo cuore e da quel giorno non lo vide più sorridere.
Gli aveva ripetuto più volta che le mancava il suo sorriso, vedere quell'Adrien sorridente di una volta, ma lui non le rivolgeva più la parola.
Un giorno gli disse che ormai non lo conosceva più. Era stufa di vederlo sempre di cattivo umore e disse questo probabilmente solo per capriccio. Ma lo disse.
Da quel giorno smise di frequentarlo e iniziò a stare con Luka, il fratello maggiore di Juleka. È sempre stata attratta da lui ma a quel tempo passava tutti i giorni in compagnia di Adrien. Usando la scusa di non stare più con lui, Marinette iniziò a uscire con Luka, fino a fidanzarsi. Avevano chiuso qualche giorno prima. Marinette non sopportava che insultassero le persone a cui tiene e quando Luka insultò ad Adrien, anche se non ci parlava da tempo, la corvina lo mollò.
Marinette non ce la fece più. Doveva uscire di casa, ma senza farsi scoprire da nessuno. Era una ragazza abbastanza popolare, chiunque la avesse vista sicuramente la avrebbe riconosciuta. Così prese una stoffa rossa a pois neri e fece un costume, tipo da supereroina.
"Ladybug..." pensò, ricordandosi della coccinella che aveva disegnato il giorno in cui conobbe Adrien.
Indossò il costume e si mise la maschera. Legò i suoi capelli corvini in due codine basse e uscì dal balcone.
Da un'altra parte, a Parigi
Vide la foto di classe dell'asilo. E vide lei.
Provava ancora odio verso di lei, di come non si sia staccata da quel pomodoro vivente e di come lo abbia sostituito facilmente con un mirtillo insulto della gente.
Non era geloso, è solo che gli mancano quei tempi...
Doveva schiarirsi le idee, ma di certo jon poteva uscire come Adrien. Essendo un modello, i fan arrivavano ad ogni angolo e ovviamente avrebbero fatto foto da poi postare su internet.
Cercò nell'armadio e vide il disegno del gatto nero che aveva fatto all'asilo.
"Ecco il mio biglietto per la libertà..."
Adrien non se la cavava con il cucito, ma se voleva uscire da lì, doveva dare il meglio di se.
E così fece una specie di costume da supereroe gatto nero.
"Chat Noir..." pensò, ricordando la ragazza dai capelli corvini che aveva conosciuto dodici anni prima.
Usci dalla finestra e incominciò a correre sui tetti di Parigi.
Ad un certo punto vede che un'altra persona ha avuto la sua stessa idea.
"È... Una ragazza... Dai capelli corvini... Vestita da coccinella... No, non può essere lei... E se lo fosse?"
Chat Noir sentì dire dalla ragazza qualcosa tipo: <<Forza Ladybug... Non pensare a niente e a nessuno. Neanche a lui...>>
"Hanno la stessa voce... Ma non ci credo, non può essere lei! Conosco i suoi genitori, non credo che la lascino uscire di casa da sola"
Il ragazzo si avvicina alla corvina.
<<Hey, suppongo che tu sei colei che chiamano Ladybug... Piacere, Chat Noir>>
<<Ehm... Si, sono io, Ladybug... Ma a dir la verità è la prima volta che vengo a fare un giro sui tetti, non capisco come tu faccia a sapere il mio nome...>>
<<Ho sentito che parlavi da sola e dicevi Ladybug e poi hai un costume da ragazza coccinella...>>
<<Ahah bene...>>
<<Che ci fai qui?>>
<<In che senso?>>
<<Non capita tutti i giorni che una ragazza così bella vada a fare un giro sui tetti...>>
<<Oh beh... In realtà volevo solo schiarirmi le idee...>>
<<Perché cos'è successo?>>
<<Ehi, qui abbiamo un curiosione...>>
<<Ok ok, scusa... Comunque anche io sono qui fuori per schiarirmi le idee...>>
<<Se mi racconti, ti racconto>>
<<Va bene... Allora... C'è questa ragazza che conosco sin dall'asilo... È praticamente la ragazza più carina, simpatica, gentile, altruista, generosa, intelligente che io abbia mai conosciuto in tutta la mia vita. Durante l'ultimo giorno delle elementari volevo confessarle il mio amore ma un altro ragazzo la baciò davanti a tutti e io mi sono arrabbiato con lei così tanto da non rivolgerle più la parola. In più non sorridevo quasi mai per colpa sua... Ma oggi ho rivisto una nostra foto e... Non riesco a togliermela dalla testa. Nonostante tutto ciò che è successo io continuo ad amarla e lei... Mi manca... Ora raccontami... Che succede?>>
<<All'asilo, avevo un migliore amico con cui sono andata anche alle elementari insieme. L'ultimo giorno di scuola volley parlarmi in privato. Proprio mentre stavo andando un altro ragazzo mi baciò davanti a tutti e mi teneva stretta in modo che non ne ne potessi andare. Il mio amico da quel momento non mi rivolse più la parola e non sorrideva più, tanto che un giorno gli dissi che ormai non lo conoscevo più... Eppure io lo amavo e continuo adesso a farlo... Non riuscirei mai a dimenticarlo...>>
<<Sembra proprio che ciò che è successo a me, a te è successo al contrario...>>
<<Già...>>
Chat Noir si voltò verso Ladybug che su girò verso di lui.
Gli occhi verde smeraldo di Chat Noir davano un senso di pura libertà a Ladybug e lo stesso valeva per il ragazzo biondo.
Iniziarono ad avvicinarsi sempre di più fino a che non rimasero pochi millimetri di distanza tra di loro.
Allo stesso tempo dissero.
<<Ti amo...>>
<<Ti amo...>>
E si baciarono.
"Non mi importa chi lei sia, anche se la conosco solo da poche ore, lei è riuscita a colmare il vuoto che c'era dentro di me" pensò Chat Noir.
"Sarà anche sbagliato, ma è l'unica persona che mi abbia mai ascoltata. Si merita tutto il mio amore"
Pian piano il bacio si faceva più appasionato finché non si staccarono.
<<Chi sei in realtà? Ti prego, ho bisogno di sapere chi tu sia... Per favore>>
<<Io... Solo se ci togliamo la maschera allo stesso tempo...>>
<<Tutto pur di sapere l'identità della ragazza che ha rubato il mio cuore>>
<<Al 3: 1...>>
<<... 2...>>
<<... 3!!!>>
I due ragazzi si tolsero la maschera e chiusero gli occhi.
<<Ladybug... Hai gli occhi chiusi?>>
<<Si...>>
Il silenzio si fece imbarazzante.
<<Basta, non ce la faccio più, devo aprire gli occhi>>
Ladybug e Chat Noir aprirono gli occhi.
<<Non puoi essere tu...>> dissero all'unisono.
Fofi💗
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