Capitolo 6: Promessa
Non sento nessun impatto o che.
Apro gli occhi.
[Garry's Pov]
Trovo intorno a me e a Donna in Blu una rosa di cristallo azzurrino che ci protegge e contro cui sono sbattuti i fili.
Provano a battere più volte per rompere quello "scudo".
Spaventato, spero che ci sia un modo per impedirglielo.
Come in risposta al mio desiderio i fili rossi vengono attraversati da una scarica elettrica, lo sento, che si ritorce sulle loro proprietarie e i fili le imprigionano.
Dolly prima è scioccata e poi furibonda.
<Co-come è possibile! Che diavoleria è questa!> sbraita lei.
A Donna in blu spunta un sorrisino e dice: <A quanto pare questa è la Cornice di Garry: molto utile devo dire. Ti consiglio di disattivare immediatamente il sistema. Tanto questa gabbia non si farà scrupoli, anzi ne sarà felicissima, di ridurti come le tue amichette>.
E indica le Doll.
<Grrrr...va bene...> ringhia Dolly come un cane furioso.
<Lo faccio e ti darò ciò che chiedi> .
Va un attimo via e vedo che una scarica percorre Donna in blu.
<A quanto pare l'ha spento. Lo sento> mi sussurra.
Dolly ritorna con un aggeggio strano di legno.
<Come te lo passo? Dovete per caso disattivare la barrierina?> chiede Dolly sorridendo malvagia.
<Lancialo....di sicuro passerà> risponde lei.
Ed effettivamente succede.
Se lo mette sotto al busto (stranamente è ritornata con niente dalla vita in giù) e si trasformano in un paio di gambe.
<Grazie e... Alla prossima> fa con un sorrisino Donna in blu ed usciamo.
Iniziamo a camminare per il corridoio ancora protetti da quell'aura .
Immagino che senta ancora il pericolo delle bambole e a me va più che bene.
<Strano, molto strano...> borbotta lei.
<Cosa c'è di strano?> chiedo.
<Semplicemente mi stupisce la tua Cornice: di solito serve per poter sfuggire meglio, per attaccare gli altri ma non è mai capitato per resistere ed affrontare come il tuo scudo ed è strano. Qui è dominare o essere dominati.>
Annuisco.
<Beh, forse sono l'eccezione che conferma la regola> dico ironico per sdrammatizzare il momento.
Arriviamo davanti una porta, la quale ci chiede qualcosa su un quadro di Guertena che non ho mai visto né sentito prima.
Sono a posto.
Per fortuna Donna in blu risponde al mio posto e poi mi sorride dicendo: <Essendo tutti quadri di Guertena conosciamo tutto su tutti>.
Io provo a sorridere ma sento come un colpo al cuore.
Le ginocchia mi cedono e guardo istintivamente la mia rosa: due petali sono diventati traslucidi, come la plastica.
<Co-come è possibile che si siano plastificati due petali!!!> balbetto spaventato.
<Non lo so ma faremo bene a sbrigarci> dice lei e corre.
Corro anch'io, acciaccato.
Intanto mi frulla una domanda in testa e alla fine la dico ad alta voce
<Come mai ci tieni tanto che io esca?> le chiedo.
Lei si ferma e diventa rigida.
<Te l'ho già detto:perché...saresti il modello perfetto...per la rivolta...>
<Se fosse solo questo non avresti mai fatto questa operazione kamikaze per aiutarmi. C'è un altro motivo e tu me lo devi dire. Solo così mi potrò fidare di te.> e la guardo negli occhi.
<Io, prima di tutto, non mi chiamerei Donna in Blu ma... Jennifer e, beh, sono stata vittima... di questo mondo.> si ferma un attimo per prendere un respiro profondo.
<Cioè... io... prima ero un'umana e... sono diventata... un quadro.>
Sono abbastanza scioccato da quello che mi ha detto e credo che si sia riflesso sul mio volto dall'espressione in cui mi guarda.
<Chi è che ti ha costretto a restare qui?> le chiedo: era l'unico motivo per cui sarebbe mai rimasta in questo inferno.
<Mary... voleva che giocassi con lei a... "mamma e figlia"> lo dice con tale disprezzo da far ribollire il mio odio per Mary.
<E mi ha intrappolata. All'inizio mi ha usata ma dopo poco mi ha abbandonata e sono stata costretta a vagabondare qui. Non so se Doll e Dolly faranno come lei. Ma ti vogliono, e tanto, e una volta costretto a restare qui non si può tornare indietro.> mi fissa con un'intensità da fare paura.
<Sarai confinato qui senza poter rivedere i tuoi cari che si dimenticheranno di te per sempre, senza possibilità di invertire il processo e...> si interrompe, lacrime amare le scendono sul viso e inizia a piangere.
Ma non sono lacrime normali.
È vernice blu.
Mi avvicino e l'abbraccio.
<Scusami Jennifer (posso chiamarti così, vero?), non lo sapevo e non credevo che fosse così. Scusa> farfuglio disperato per poi staccarmi.
Perché ho fatto questo gesto così infantile.
Però quello fa stiracchiare un sorriso sul volto di Donna in Blu che, riacquisita un tono di voce non scosso troppo dai singhiozzi, dice: <Fa niente Garry, hai fatto bene a chiedermelo: io avrei fatto lo stesso in te. Almeno lo condivido con qualcuno. E poi mi piacerebbe se mi chiamassi Jennifer. > avanza e io la seguo.
<So che vuoi bene a quella bambina e non voglio che la mia tragedia ricapiti.> dice decisa.
"Ib..."penso e ho un tuffo al cuore.
"Niente ci separerà per sempre, nemmeno Guertena. Cioè; la sua maledizione. È una promessa. E la porterò a termine" e avanzo deciso,con una promessa da mantenere.
Intanto chiedo:< Come fai però a sapere tutto di tutti i quadri? Non può essere qualcosa che acquisisci come una Cornice>
<Oh, beh, a stare confinati qui per sempre, si vuole imparare qualsiasi cosa per scacciare la grande noia: apparte quando vengono i visitatori e allora siamo costretti ad essere crudeli: un po come io con te.>
E sorrido ripensando quando mi ha preso la rosa facendomi quasi morire.
E Ib me l'aveva ridata...
Ah. Ib. Mi manchi.
Arriviamo davanti ad una porta e troviamo un manichino senza testa.
Indietreggio.
Ne ho spostati abbastanza e sono infidi!
<Sta tranquillo. È dalla nostra parte. Ciao> e Jennifer lo saluta.
<Potresti darmi la chiave, grazie?> chiede gentilmente.
Ma il manichino fa cadere la chiave per terra e si avvicina a noi con fare minaccioso.
<Jennifer, corri!> le dico e lei si allontana.
Ma il manichino si gira verso di me e inizia ad inseguirmi.
Non so come, lo dribblo, raccolgo la chiave da terra, apro la porta nel totale buio e urlo a Jennifer: <Da questa parte!> sperando che sia meglio di ciò che lasciamo.
Corriamo nel buio.
Dietro di me sento qualcosa ma è offuscato dal battito del mio cuore e dall'agitazione.
Vedo una corda.
La tiro.
Accendo la luce.
Mi giro e...
NOTA AUTRICE: ma ciao! Spero che il capitolo vi sia piaciuto e scusate per la mini suspance ma mi piace così e poi...è bello essere malvagi.
Ri-spero che il capitolo vi piaccia e che seguiate la mia storia. Beh, alla prossima!!!
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