Capitolo 4: Chiarimenti e incontri
[Garry's Pov]
[Episodio precedente:
La porta si apre...]
...e mi ritrovo davanti la "Donna in blu" che si trascina come al solito.
Urlo: <EEEEK!> come ai vecchi tempi e provo a correre verso una porta e vedere se si apre.
Niente.
Vado all'altra: ancora niente.
"Cazzo, ma perché sono tutte chiuse!" penso disperato e provo con la terza porta.
Ri-ancora niente.
La "Donna in blu" prova ogni volta a raggiungermi ma scatto sempre prima ma stavolta no.
Mi sta per prendere.
"Ok, è finita; forse per la terza volta" penso ricordando della stanza delle bambole dove Ib mi aveva rinvenuto e prima quando mi ero "addormentato" per terra.
È a un passo da me però si ferma e chiede: <Finalmente ti ho fermato! Ora potresti smettere di urlare come una ragazzina ed ascoltarmi?>
Io sono scioccato e le chiedo balbettando: <T-tu s-sa-sai pa-parla-parlare?!>.
<Certo che so parlare! Però solo a chi è come me!>
<Come te? Cosa intendi con questo?>
chiedo tra il curioso e lo spaventato.
<Vuol dire che anche tu sei un quadro: non del tutto...ma quasi.> risponde lei con apprensione.
Io sono scioccato.
<Eh?! Io un quadro? Com'è possibile!> riesco a dire.
<Andiamo! Ti spiego durante la strada e non stupirti se cambia tutto a come era prima...fa sempre così.>mi risponde e mi invoglia ad uscire.
La voglio provare a seguire: che ho da perdere?!
<Aspetta un attimo però!> mi impone quando sono alla porta.
Lei chiude gli occhi e borbotta qualcosa che non riesco a capire e improvvisamente la sua cornice si stacca da lei e si mette sotto il suo petto formandole un corpo snello con ai piedi dei tacchi a spillo.
La fisso con la bocca spalancata: non riesco a capire niente.
Mi oltrepassa ed esce.
Mi guarda alla porta e alza gli occhi al cielo.
<Che stai lì come un baccalà?! Seguimi!> e la seguo come un cagnolino.
Iniziamo a camminare per un corridoio che non ricordo però ho ben altri pensieri in testa.
In primis le chiedo: <Come hai fatto a fare quella cosa?!>
<Ah, quella è la mia Cornice...>
<Cornice, beh fin lì ci ero arrivato ma...>
<È "Cornice" senza la -e finale non "cornice"> risponde spazientita.
<Comunque è il potere che ogni quadro ha... anche tu ne hai uno ma spera di perderlo.> concluse lei.
<Perché?!> domando confuso.
<Tu non sei ancora del tutto un quadro. Da quando ti sei svegliato puoi ancora uscire se trovi il quadro giusto entro che la tua rosa si plastifichi. Se la osservi bene uno dei suoi petali starà diventando finto> risponde lei e indica la mia rosa blu che sporge dalla tasca.
<Ma se qualcuno provasse a strappare i petali che succederebbe?> chiedo.
<Diventeresti un quadro direttamente> replica.
Nascondo meglio la rosa in tasca.
<Ok...ma da chi stiamo andando?> continuo impiccioso.
<Stiamo andando dalle Dolls e da Dolly> risponde evasiva.
<Chi?> domando confuso.
<Uff! Dolls sono le bambole blu mentre Dolly è quella più grande che esce dal quadro "Occhi rossi"> conclude lei.
<Perché proprio da loro! Tutti intranne quelle!> esclamo spaventato.
<Lo so, le odiamo tutte qua ma...è l'unico modo per farti uscire. Dobbiamo far toglier loro i poteri di ogni vero quadro.> sussurra.
<Cioè?>
<Quello di sapersi orientare e la Cornice...forse la seconda solo tu potrai usarla perché sei l'unico ancora non del tutto quadro.>
<Ma perché proprio a loro? Non puoi farlo tu o intrufolarti e spegnere l'interruttore o che ne so io?> chiedo spazinetito.
<Se fosse così semplice> ride amaramente <sai Mary... l'ultimo dipinto di Guertena...>inizia.
<Certo che lo conosco...purtroppo e ho anche dei brutti ricordi di lei>.
<Beh, Weiss l'adorava... la considerava come sua figlia e la trattò meglio di chiunque noi. Svelò lei il modo per rendere pitture vive e regole della sua galleria a noi nascoste. Solo a lei. A nessun'altra. Noi dovevamo rispettarla o lei ci avrebbe fatto scomparire: sapeva come fare e non scherzava. Poi lei conobbe Dolls e Dolly con cui si trovò in sintonia e confidò a loro tutto ciò che aveva scoperto. Ora che lei è morta loro sono le padrone di questo posto e sono le uniche che possono farlo. Ma loro ti vogliono e faranno di tutto per impedirti di uscire. TUTTO! Giocheranno con qualunque cosa tu tenga e la useranno a loro vantaggio.> ammonisce severa alla fine.
<Ma allora perché andiamo da loro se le cose stanno così e tre domande:
•come farò ad uscire?
•perché mi vogliono?
•(e soprattutto) perché tu mi vuoi aiutare?> sbotto io.
<Andiamo con ordine. La prima ci riuscirò: pur di veder soffrire me chiuderanno un occhio, almeno all'inizio, perché mi odiano. La seconda non so risponderti... Forse Mary le aveva talmente convinte che ora ti vogliono anche dopo i piani. E alla terza perché so che aiuterebbe la mia causa: la quale per cui mi odiano> concluse sognante.
<Cioè?>
<Ribellarsi. Tu saresti l'esempio perfetto: tu, che ti vogliono cosi tanto, scappato dalle loro grinfie grazie ad uno di noi. Faresti nascere negli altri la speranza di poterle sconfiggere per sempre. Ora siamo arrivati. Meglio se entriamo insieme e ti tengo il cappotto> e apre una porta viola.
Dentro ci sono diverse bambole blu piccole con al mezzo la grande che sussurra: <Lo so, lo so... ma dobbiamo trovare il modo di...>
<Ehm ehm> dice una bambolina accortasi della nostra presenza facendoci notare alle altre.
<Ciao Dolly e Dolls> saluta amichevolmente "Donna in blu" al mio lato stringendomi di più la giacca.
<Ciao a te e... a lui.> saluta Dolly sottolineando "lui" in modo strano e sorridendo sinistramente.
<Che ci fate qua?> chiede non curante.
<Lo sai bene anche tu e sai... cosa farò in cambio> risponde "Donna in blu" deglutendo.
<Fammici pensare...> finge Dolly e dopo un istante conclude con <...no! Attacate voi!> urla lei alle altre che lanciano fili rossi verso di noi.
"Donna in blu" su para davanti a me e io urlo: <NOOO!!> e chiudo gli occhi.
Non sento nessun impatto o che.
Apro gli occhi.
NOTA AUTRICE: quanto sono malvagia a finirli così i capitoli. Nyanyanya!
Ci sto prendendo gusto.
Comunque spero che vi sia piaciuto e se trovate degli errori di commentare così miglioro. Ciaoooo!!!
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