Capitolo 19: end "From the dark born the light" p.2
N/A: questo capitolo sarà molto lungo.Detto questo buona lettura a tutti.
[Ib's Pov]
Sono intrappolata in una gabbia di fili trasparenti-violacei sospesa accanto a Dolly.
"Ma ha la mania di catturarmi..." penso ironica per cercare di evitare di impazzire dalla rabbia, frustrazione o altro.
<Così facile, non c'è nemmeno gusto...> commenta Dolly annoiata.
<Non riesco a vedere Ib. Puoi anche solo prendendomi in giro ed è qui accanto a me immobile e invisibile...> dice Garry squadrando Dolly.
<Può darsi, ma anche no...> risponde lei e ridacchia.
La sua voce è ancor più fastidiosa in versione umana.
"Se potessi ti strapperei quei capelli orribili uno per uno lentamente" penso crudele.
"Ma quindi loro non possono vedermi ma io posso vedere loro?" penso subito dopo confusa.
"A quanto pare..." mi rispondo.
Scuoto la testa per non imbambolarmi su questa cosa e mi concentro su Garry.
Lo noto con le sopracciglia leggermente aggrottate, è intento forse a pensare.
Spero che abbia un piano!
Io non posso fare niente!
È lui quello con i poteri, io posso solo...
Concedergli di usarli... se non ho capito male.
E se...
Potessi riuscire ad aumentare la sua potenza per fargli sconfiggere Dolly in un sol colpo o almeno più facilmente?
Ma come?
Io prima, non credo di aver fatto niente se non... credere in lui.
Che sia essa la chiave?
Credere in lui ed esortarlo interiormente?
Non lo so.
Mi prendo la testa fra le mani e mi accascio in questa bolla: non so che fare, non so che pensare, non ho certezze.
Beh, forse una certezza ce l'ho.
So che Garry ce la può fare, può battere Dolly e far finire tutto questo una volta per tutte e...
PER SEMPRE.
Sento come qualcosa invadermi il petto e raggiungere qualsiasi parte del mio corpo: mi da' energia ed è come se mi dicesse di non gettare la spugna.
Ma che è?
Poi la risposta mi passa per la mente.
Questa sensazione così potente...
È la speranza.
Una luce bianca mi esce dal petto e invade la bolla, impedendomi di vedere ciò che succede fuori, iniziando a farci delle crepe man mano più grandi.
Poi un sonoro "Crack" e la bolla si frantuma liberandomi.
[Garry's Pov]
Che Ib sia lì dentro?
Se fosse qui vicino secondo me lo sentirei, come un sesto senso.
Devo escogitare un modo per liberarla...
Qui dentro non ho certezze se non che uscirò con Ib e distruggerò questo mondo e Dolly definitivamente.
Un rumore strano mi distoglie dai miei pensieri: sulla bolla di fili viola si stanno formando crepe sempre più grandi da cui filtra una luce bianca accecante.
Dolly guarda basita, anche se probabilmente ancora per poco, e io mi sento nel petto qualcosa di strano.
Una luce multicolore mi avvolge il corpo per un secondo e poi si dissolve.
Mi sento riempito come di...
Speranza.
"Crack": questo suono si diffonde per la grande stanza e dalla bolla viola si diffonde una luce bianchissima e cade Ib che, per fortuna, atterra illesa.
I suoi vestiti sono diversi: non ha più la sua divisa da scolaretta rossa e bianca, ma un unico, semplice vestito più bianco del bianco stesso con scollatura a cuore con gonna fino a sotto le ginocchia.
Per scarpe delle semplici ballerine bianche con un fiocchetto di un bianco perla sulla punta.
Una piccola coroncina rosso cremisi risalta sul bianco del completo e dei capelli abbindandosi con i suoi occhi rubino.
È semplicemente... bellissima e...
Sembra emanare un'aura di potenza.
<Co...come?> riesce a dire Dolly fiebilmente balbettando.
<Non... Può essere... A meno che... Rinnegata...> finisce e prova a sferrare un colpo con molteplici fili rossi contro Ib.
Riesco a far comparire uno scudo intorno a lei appena in tempo.
Del fumo si leva dalla forza dell'impatto.
Quando esso si dirada del mio scudo non è rimasto che un guscio con una spaccatura in mezzo.
Ciò che ha permesso a Ib di resistere a quel colpo è un piccolo scudo bianco che le è comparso davanti alle braccia che aveva messo a mo' di difesa.
Dev'essere stata lei a farlo ma come?
Perfino Dolly aveva sostenuto che lei aveva nessun potere...
Se non quello di poter far fuoriuscire i miei, che comunque non è cosa da poco conto.
Che centri quella parola che ha appena detto Dolly, "Rinnegata"?
Faccio apparire un piccolo portale, d'istinto, accanto a me e l'altro sbuca vicino a Ib nel quale lei si tuffa dentro di getto.
Compare accanto a me rivolgendomi un piccolo sorriso e subito dopo il portale scompare.
Dolly si gira a scatti verso di noi, come nei film horror.
<Questo fa le cose interessanti...> annuncia e ridacchia malefica.
I capelli/fili le iniziano a fluttuare intorno al viso facendola sembrare una versione più di stoffa di Medusa dell'antica Grecia.
Gli occhi le diventano di un rosso vivo dove, negli umani, ci sarebbe l'iride e la sclera, mentre nella pupilla il rosso diventa un po' più scuro: come il sangue più denso.
<Una rinnegata discendente diretta di "Donna in Rosso" e un discendente diretto di Guertena... Interessante. Sarà un onore uccidervi> dice con voce strana che mi fa accapponare la pelle: sembra aver raggiunto il suo livello massimo di follia pura e malvagità.
[Ib's Pov]
<Che cos'è una rinnegata?> chiedo con voce cristallina e una calma innaturale.
Deve essere per questo che prima sono riuscita a spaccare la bolla e a ritrovarmi vestita simile ad una dea greca.
<Una rinnegata o rinnegato è un discendente illegittimo di Guertena. Era andato per breve tempo per trovare ispirazione e stabilizzarsi un poco dopo la perdita del suo amore all'estero. Lì conobbe una ragazza che gli ricordò lei e "questa nuova scoperta" era lieta di essere nelle grazie di un così famoso pittore. In poche parole lei rimase in cinta. Ma non era voluto. Lui, a causa di questo, scappò. Lei non ebbe la forza di abortirlo e crebbe il figlio con dentro di sé l'odio per il pittore che l'aveva abbandonata. Non si sa quanti poteri abbiano essi. Non quanti i vero discendenti per via che Guertena ha rifiutato il "capostipite" di essi. Mentre per il figlio dalla sua vera moglie lo accettò trasmettendogli i poteri. I "rinnegati" sono coloro discendenti da quel bambino. Tu, a quanto pare, sei figlia di un discendente di "Donna in Rosso" e un rinnegato. Ma dentro di loro i poteri saranno abbastanza spenti visto che nessuno glieli avrà mai illustrati. Mentre a quanto pare... al signorino Guertena qui presente la famiglia gli ha dato un'istruzione sapendo ciò che potevano fare.> conclude.
<E ora... che la battaglia abbia inizio, discendenti di potenti.> augura, per dire, e intorno a lei milioni di fili rossi compaiono e molte bamboline a terra scattano sull'attenti pronte ad attaccare.
Garry afferra il suo pennello con entrambe le mani saldamente mettendosi in posizione da "combattimento".
Mi sento così impotente.
Stringo i pugni e delle scintilline bianche escono dalla mia mano.
"Ok, anch'io ho dei poteri, anche se molto limitati. Garry farà il grosso, mi dispiace non poterlo aiutare. Ma io dovrò stare attenta che Dolly e compagnia bella non provi a fare dei giochetti sporchi" penso e apro il palmo.
Una piccola saetta mi compare in mano e sento come la coroncina sulla mia testa pulsare.
La tocco col pollice e l'indice e diventa una frusta rossa che si srotola e va sul terreno, a parte la porzione di frusta che tengo io.
"Comodo" commento interiormente.
"Ora che tutto questo finisca e una volta per tutte" aggiungo e rifilo la mia occhiata peggiore ai nostri nemici.
Noi saremo in nettamente di meno e più facilmente soggiogablili ma abbiamo qualcosa che loro si sognano: la speranza e l'amore.
La stanza intanto si trasforma in una gigantesca arena.
Dolly sferra metà dei fili rossi che Garry spezza tutti con un netto taglio usando il pennello come una spada.
Ma i fili si rialzano come se avessero vita propria e si dirigono verso di noi.
Riesco a fare una sfera di luce e gliela lancio addosso.
Li "stordisce" e Garry ne approfitta per chiuderli in una gabbia come quella dove Dolly mi aveva confinata.
Intanto le Doll stanno correndo verso di noi formando una marea viola e rossa di pupazzi.
Garry e io riusciamo a creare una cupola insieme che ci protegge e che le respinge un po'.
Dolly fa comparire una spada e uno scudo.
Si scaglia su di noi.
Garry prova a fare una barriera senza successo e siamo costretti entrambi a schivare.
"Wow! Non mi da fastidio muovermi con la gonna lunga! I miracoli esistono!" penso ironica mentre schivo di lato la lama della bambola-umana.
Con la frusta che ho in mano riesco a sferzare un colpo sulla sua guancia.
Lei si ritira subito indietro.
Gongolo interiormente pensando di essere riuscita di averla fermata per qualche secondo ma... mi sbaglio di grosso!
La sua ferita si rimargina subito e, per quel poco che c'è stata, non è colato sangue, bensì un qualcosa nero.
Sembra l'odio fatto liquido.
"Se vogliamo sconfiggerla non possiamo farlo dandole colpi fino a stremarla. Dobbiamo darle un colpo netto fatale. O disintegrarla." penso.
Guardo Garry e i nostri sguardi si incontrano: anche lui ha avuto la mia stessa idea.
Fa diventare il suo pennello una spada di grandezza normale, fa comparire uno scudo e gli si forma un'armatura a proteggerlo.
Io invece impugno più saldamente la frusta cremisi, che mi si è avvolta attorno al braccio che la regge, e mi preparo a combattere.
Le Doll sembravano aspettarlo fin dall'inizio e fanno comparire una lancia e una corazzetta per il petto.
La loro statura aumenta fino a diventare alte come me.
Come se fosse partito un fischio tutte si dirigono verso di noi seguite subito dopo da una Dolly desiderosa della nostra morte.
Come se lo facessi da sempre, ondeggio la mia frusta per aria e poi la faccio schioccare vicinissima alle Doll che sbalzano all'indietro K.O. per qualche minuto.
Per ucciderle devo usare qualche piccola saetta puntata verso il loro viso o petto, ma con molta più potenza.
Invece Garry è impegnato con Dolly e qualche Doll che gli crea disturbo: se gli si avvicinano troppo una frustata da parte mia e via da lì per un po'.
Non se la sta passando facile.
Loro due sono come al centro dell'arena e si stanno sferrando colpi, parate e ogni tanto incantesimi.
La battaglia sembra ancora lunga ma io non mi arrenderò finché Garry combatterà.
[Garry's Pov]
La fatica dopo un po' di tempo inizia a farsi sentire.
Dolly è veramente brava con la spada, lo dice uno che era il miglior spadaccino del suo corso e ce ne erano di bravi lì.
Riesco a schivare prontamente un suo mucchio di fili rossi spinati e le rispondo con una palla di fuoco che si infrange sul suo scudo procurandogli una leggera crepa al centro.
"Devo riuscire a fare un incantesimo potentissimo: uno che faccia in modo che sia capace di spaccarle lo scudo e di darle il colpo fatale o almeno stordirla abbastanza da darglielo" penso velocemente continuando a combattere.
Per farlo dovrei consumare tutte le energie, se fossi fresco e carico.
Ma sono abbastanza stanco e le mie forze rimaste basterebbero forse solo a distruggerle lo scudo nelle condizioni in cui è ora, al massimo farla arretrare.
Dolly, prima di arretrare di molto come fa sempre dopo un suo attacco, riesce a colpirmi di striscio alla gamba, nell'unico punto dove non c'è del tutto l'armatura.
Mi inginocchio per terra, lamentandomi per il dolore.
Sembra che ci abbia messo del veleno in quella spada.
<Qualcosa del genere, la sostanza di cui ho impregnato la spada ti fa sentire dolorante e impotente> mi dice Dolly intuendo i miei pensieri.
Si avvicina velocemente a me con la spada puntando al petto e Ib è troppo lontana e sarà stanca pure lei: non può fare niente.
<Sarà indolore, te lo prometto.> giura Dolly con quel ghigno sadico. <Poi ovviamente toccherà alla tua amichetta, quindi vi rivedrete presto> aggiunge, ridacchiando
Anche se non ci credo, spero che in pochi secondi tutto sarà finito e che Ib mi raggiunga presto.
Chiudo gli occhi.
<No!> grida una voce, la sua voce.
Riesco a vedere una luce bianca nonostante tenga gli occhi chiusi.
Li apro e vedo l'irreale: Ib è davanti a me con una cupola che mi ha riparato dall'incantesimo di Dolly.
<Grrr...> ringhia a bassa voce la bambola.
<All'attacco!> ordina subito dopo e si scaglia senza ragionare sulla cupola seguita dalle altre.
<STATE LONTANE!> ordina Ib urlando e una luce accecante rossa avvolge la cupola scagliando tutte quante indietro.
Le bamboline scompaiono lasciando di loro solo qualche filo viola o nero.
Dolly c'è ancora, dall'altra parte dell'arena, in ginocchio, cosciente e piena di ferite, ma che si stanno rimarginando.
Ib mi ha salvata facendomi guadagnare tempo.
Si gira verso di me sorridendomi debolmente.
La sua pelle, per lo sforzo, è bianca quasi come il suo vestito.
<Tocca... a te... adesso... finiscila> sussurra sorridendomi innocentemente.
Sviene tra le mie braccia.
Il suo vestito ritorna quello da scolaretta ma la pelle è comunque biancastra.
Ha usato tutte le sue forze per proteggermi, distruggere le bambole più piccole e ferito Dolly più di quanto sono riuscito a fare io.
Lei non è una "Rinnegata" come altre.
È molto potente, al mio livello oserei dire.
Secondo me è riuscita a darsi la forza necessaria per fare questo ma il prezzo è troppo alto: ora è sospesa tra la vita e la morte perché non sembra semplicemente svenuta.
Alla fine dei conti è stata lei a salvare me nel vero momento del bisogno.
Ora devo ripagarla facendoci uscire di qui.
Mi alzo in piedi, pieno di un qualcosa mescolato alla speranza: la determinazione ad uscire di qui.
La cupola creata da Ib si disintegra e ne creo un'altra intorno a lei.
Riafferro spada e scudo.
Dolly si è rialzata e mi sta guardando con tono canzonatorio chiedendomi:
<Non riesci nemmeno a proteggere quella sciocca ragazzina, come pensi di battermi?>
<Lei non è una sciocca ragazzina, è potentissima e io ti batterò comunque. E poi non sono stato io quello ad essere stato ferito considerevolmente e aver visto mandate le proprie soldatine in aria da una "sciocca ragazzina"> le faccio di rimando.
Lei digrigna i denti e si fionda su di me.
È decisa a farla finita.
Lo noto dal lampeggiare dei suoi occhi e il ghigno in volto.
"Questo è per te, Ib" penso e, usando la spada come una enorme bacchetta magica, lancio un enorme raggio contro Dolly che l'avvolge quando è talmente tanto vicina che non può schivarlo.
<Nooooo!> le sue urla invadono l'arena mentre il mio colpo la sta sciogliendo.
Lentamente. Se lo merita.
Dopo quello che mi ha fatto.
Dopo quello che ci ha fatto.
Dopo quello che ha fatto a chiunque abitasse qui.
Quando le sue urla finiscono la sfera scompare lasciando niente di lei.
La stanza ritorna alle sue dimensioni normali.
Vorrei accasciarmi per terra e riposarmi, la stanchezza è tanta, ma non posso ancora farlo: il tempo ha ripreso il normale scorrimento, le nostre rose che in tutto questo ho tenuto in tasca fra poco si plastificheranno e devo svegliare Ib!
Mi fiondo su di lei e la scuoto un po' invocando il suo nome:
<Ib, Ib..>
Non può essere morta.
Non può avermi abbandonato.
Non può, semplicemente non può averlo fatto.
[Ib's Pov]
Quando svengo vedo tutto nero.
E subito dopo mi ritrovo in uno spazio infinito, grigio chiaro e vuoto.
<Ma dove mi trovo?> chiedo ad alta voce.
In tutta risposta mi compare un essere strano davanti.
Sembra un essere celeste ma è diverso da quello che descrivono i libri: non è il buono investito da una luce bianca benevola, vestito di bianco, con un'aureola d'oro e le ali da uccello o il cattivo con una tunica nera/rosso sangue, un'aura crudele e due corna sulla testa con ali da pipistrello rovinate.
È vestito con degli abiti chiari a destra, scuri a sinistra.
In mezzo ai due, sul petto c'è un simbolo simile allo Ying e allo Yang composto però da tre parti: nero, bianco e lo stesso grigio chiaro che c'è tutto qua attorno.
Al collo porta una chiave che ricorda, nel suo insieme, una specie di runa antica e ha tre punte, dove è attaccata alla corda, che corrispondono ai colori del suo simbolo.
<Io sono Yar. Il "Custos of the Mundos" che in latino significa "Custode dei Mondi". Io sono quello che fa accedere ogni essere che sia capace di pensare ad uno dei tre mondi.> spiega questo "Yar".
<Inferno, paradiso e...?> chiedo.
<Di nuovo la vita. Tu sei tra i pochi che possono scegliere. Hai mostrato grande valore e poi, nella tua anima c'è qualcosa di molto forte che ti lega ancora a quel mondo, molto di più di quello che provano i morenti negli ospedali, attaccati ai restanti brevi stralci di vita.> mi spiega.
<Garry...> sussurro.
<Quindi credo che la scelta l'hai già fatta, no? Vuoi ritornare alla vita?> mi chiede.
Io annuisco decisa.
<Ok.> dice solo ed estrae la chiave dal ciondolo.
Alza entrambe le mani e, nello stemma che ha sul petto, si illumina la parte grigio chiara.
Una porta di quel colore compare, che comunque si staglia sullo sfondo del medesimo colore.
Tocca la punta grigia della chiave e la chiave si trasforma facendo diventare la dentatura liscia con una sola grande scanalatura al centro.
Mette la chiave dentro e apre.
<Spero che ci rivedremo il più tardi possibile> mi augura Yar e io entro nella porta che da sul nulla.
Apro gli occhi e incontro quelli di Garry lacrimanti.
Mi abbraccia senza darmi tempo di reagire.
<Sei viva...come? Sembravi... morta e ho...avuto paura di...> dice a scatti singhiozzando, interrompendosi sulle ultime parole.
"Perderti di nuovo" voleva sicuramente concludere.
Provo a rispondergli, ma mi interrompe: <Dobbiamo uscire! Non abbiamo tempo da perdere!> mi esorta prendendomi la mano e aiutandomi ad alzarmi e me la tiene anche quando sono in piedi.
Era da tanto che non succedeva, mi era mancato il suo così tanto affetto.
Ci tuffiamo nel dipinto enorme.
Tutto diventa bianco e io mi aggrappo a lui che a sua volta mi abbraccia.
Dopo quello che mi sembra un'eternità apro gli occhi.
Noto il dipinto...
Sento in lontananza rumore di gente e passi.
Mi giro e vedo che io e Garry ci stiamo tenendo per mano, come quando ci siamo tuffati.
Lui ha ancora gli occhi chiusi.
Quanto è bello...
Ehm, ehm... Ib... ora le priorità.
<Garry, Garry! Siamo fuori dalla galleria! Siamo liberi e questa volta... Insieme!> dico a voce bassa trattenendo la gioia.
<Eh?> chiede lui aprendo gli occhi.
Sente anche lui le altre persone.
Per poco non mi si inginocchia davanti.
<Garry, prima di festeggiare o altro... Meglio se chiudiamo il portale> suggerisco.
<Hai ragione ma... come faccio?> chiede.
<Forse devi volerlo con tutto te stesso e si chiuderà.> propongo.
Annuisce fiducioso e poggia una mano sul murale.
Si sente un "Click" di serratura chiusa venire dal murale.
<Secondo me ce l'hai fatta...> commento.
<Anche secondo me.> dice lui con un sorriso enorme e mi abbraccia entusiasta di essere libero.
Ricambio.
Stiamo per andare al piano terra che passiamo davanti all'ex- "Forgotten Portrait".
<Guarda.> dico tirandolo per la manica e puntando il dito verso il quadro.
<È dove c'era "L'uomo sottosopra".> dice Garry.
<Quando ero uscita io c'eri raffigurato tu.> dico a voce bassa sentendo delle lacrime voler uscire, ma le ricaccio dentro.
È solo un brutto ricordo quello della scorsa volta che sono uscita dalla galleria.
Solo un brutto ricordo.
<Ora è passato. Questo dipinto a quanto pare cambia a seconda di quel che succede. Beh, rappresenta alla perfezione ciò che è successo> nota lui e sorride.
Il quadro ci raffigura avvolti nella luce che schiacciamo l'ombra, Dolly con ogni certezza.
Il suo titolo è:"From the dark born the light".
<Usciamo da qui> suggerisco stringendogli poco di più la mano e usciamo.
<Garry. Io ti amo. È da tanto che te lo volevo dire. Io vorrei mettermi con te ma non possiamo, è ancora troppo presto. Dannata età. Ma quando sarò maggiorenne nessuno me lo impedirà. Aspetterò ancora, se proprio devo, per mettermi ufficialmente con te> dico super imbarazzata e velocemente a Garry, usciti dalla galleria.
Lui comunque sorride, pare che abbia capito.
<Anch'io ti amo, fin da quando ti ho visto e... hai ragione a voler aspettare. E poi così tu finirai gli studi, io troverò un lavoro e tutto andrà per il verso giusto.> confessa Garry.
<Non avevi un lavoro?> chiedo.
<Mi avevano licenziato perché ero arrivato 5 minuti in ritardo. Il mio superiore mi odiava, ha ingigantito la cosa e quindi sono stato sbattuto fuori. Era passato neanche un mese da quando ero andato in quella galleria tanto per svagarmi, e poi era pure gratis.> mi spiega un po' mogio.
<E poi avrei perso comunque il lavoro, troppo tempo è passato.> aggiunge, sempre un pochino melanconico.
<Io ora devo andare, ma ci teniamo in contatto. Ti do il mio numero di telefono se vuoi> suggerisco per distrarlo da quei ricordi sicuramente non belli.
Lui annuisce, glielo do e ognuno va per la propria strada, sapendo entrambi che si avvicineranno molte volte fino a fondersi una volta per tutte.
Epilogo
[Ib's Pov]
Sono passati 5 anni, ho ormai 18 anni e oggi è la consegna dei diplomi.
Finalmente mi sono fidanzata con Garry e stiamo insieme.
I miei genitori non sanno niente, non importo a loro: si sono trasferiti in America qualche mese fa e da quel momento ho troncato i rapporti.
Quel che da più piccola non riuscivo a capire ora comprendo: i miei mi volevano un bene apparente, molto verosimile ma con niente sotto.
Ma non mi importa: finché avrò Garry starò bene.
Ora ha 26 anni e lavora in un'azienda come impiegato d'ufficio.
Non è niente di chissà quanto eccitante, ma è pagato quel che basta per poter avere una vita dignitosa.
Io vorrei provare a fare la maestra d'asilo, c'è un posto libero qui vicino che sarà messo al bando domani e mi voglio proporre.
Ho capito che la mia passione è accudire i bambini: strano ma vero, ho un grande istinto materno ma niente di così ossessivo o spaventoso.
Oh, cavolo!
Stanno iniziando a dire i nomi.
Vedo Garry in ultima fila, il più verso l'esterno.
Lo guardo negli occhi e lui mi fa i pollici in su, incoraggiante.
Gli faccio in risposta uno dei miei sorrisi più veri mentre l'ansia sale sempre di più ogni secondo che passa.
<Anderson Ib, con 110 e lode.> annuncia la preside.
Gli applausi partono, soprattutto Garry è molto entusiasta, e il mio cuore perde un colpo per la sorpresa: ho preso il massimo con la lode?!
Sul serio? Siamo sicuri che non l'abbiano scambiato con quello di un altro? O che abbiano fatto un errore di calcolo?
Mi sento felicissima e mi sembra quasi di non toccare terra, ma di stare fluttuando a qualche centimetro di altezza.
Vado sul palco e prendo il mio diploma, emozionata è dir poco.
Finita la cerimonia di consegna (non potevo più aspettare senza poter stare vicino al mio amore) mi fondo su Garry che mi abbraccia a sua volta e mi da un bacio sulle labbra non casto ma nulla di eccessivo, staccandoci una manciata di secondi dopo.
<Fantastica. Come sempre> mi elogia quando si allontana da me.
<Credo che sia stata solo fortuna se non ho sbagliato niente.> provo a ribattere ma lui mi interrompe.
<La fortuna esiste, è vero, ma non può fare certi miracoli. Quelli a farli avverare sono le nostre capacità. Che ne dici di prenderci un gelato? Oggi ho l'intera giornata libera.> propone Garry.
Io accetto più che volentieri ed andiamo alla nostra solita gelateria e prendo un cono con limone, fragola e mirtilli.
Noto solo dopo i colori che ho preso: giallo, rosso e blu.
Ricordi indesiderati si affollano nella mia mente subito.
Come se Guertena e il suo mondo corrotto ormai irraggiungibile mi perseguitassero ancora.
Garry nota il mio sguardo affranto e dove sto poggiando gli occhi e mi consola: <Non è niente, Ib. Anche a me capita a volte. Ma dobbiamo pensare al futuro senza dimenticare del tutto il passato.>
È diventato molto più maturo e ora sa sempre che cosa fare o dire con me.
Abbiamo imparato a conoscerci alla perfezione e alcune volte penso che mi conosca meglio lui di quanto io so su me stessa.
So che potrò superare qualsiasi ostacolo mi si piazzi davanti insieme a lui.
Ormai le bambole sono morte, il portale è stato chiuso, Garry ha un lavoro, io sono una neo-diplomata che probabilmente nel giro di una settimana sarà già maestra d'asilo.
Tutto sta procedendo a gonfie vele.
Ha ragione Garry: bisogna pensare al futuro senza dimenticare del tutto il passato.
N/A: senza i nota autrice, questo ultimo capitolo è composto da più di 4000 parole!
Che finale corposo, eh?!
Ringrazio tutti voi per le visualizzazioni, per avermi seguito dall'inizio, da metà storia o solo qualche capitolo fa.
Vi consiglio, se vi piacciono gli argomenti, le altre mie storie.
Un bacio a tutti i lettori sperando che questa storia vi sia piaciuta.
Arianna
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