Capitolo 14: "Non così in fretta"

[Garry's Pov]
Corriamo per poco del corridoio che sentiamo qualcosa, come un'asse, spaccarsi in due netto.
So che è la porta parlante di pochi istanti prima.

C'è una curva e ci nascondiamo in un lato buio.

Ma io intanto sto pensando a ciò che ha detto quella porta: "La tua amica è qui dentro apposta per te".

Non so se credergli o meno.

Però credo di sì, le bambole non l'avrebbero ucciso solo perché mi ha detto che l'uscita è qui vicino.

L'avrei comunque intuito e ho la spiacevole sensazione che accadrà qualcosa di brutto, presto.

Qualcosa che, come mi aveva avvertito all'inizio Jennifer, avrebbe giocato coi miei sentimenti per catturarmi.

Sento uno sbuffo di impazienza e dei passi allontanarsi.

Jennifer fa un attimo sbucare la testa sul corridoio e mi fa segno che è tutto ok.

<Secondo te quella porta ha mentito?> le chiedo visibilmente preoccupato.
<Non lo so, ma ho la spiacevole sensazione che accadrà qualcosa di brutto molto presto> risponde pessimista.

<Sappi che non sei l'unica riguardo quella brutta sensazione...> aggiungo come per confortarla anche se di confortante non c'è niente.

<Ma ora dove andiamo? Non sappiamo se per davvero quelle bambole se ne sono andate o se sono lì appostate a tenderci una trappola! Nascondiamoci da qualche parte! > esclama lei.
Sembra preoccupata.

Non so perché ma mi viene in mente la sua confessione nella biblioteca.
E un pensiero si fa strada nella mia mente.

<Jennifer, credo di sapere che cosa pensi. Credo che tu voglia solo uscire da qui con me o restare qui dentro per sempre con me; anche se nella seconda sarei usato dalle bambole psicopatiche. Ma io amo Ib e... se lei è entrata qui dentro solo per me... non potrei perdonarmi mai se me ne andassi senza lei> dico a fatica ripensando anche all'incubo.

Jennifer mi guarda... triste e delusa.
Glielo si legge fin nel profondo dei suoi occhi.

<Lo so e...> prende un profondo respiro per stabilizzare la voce tremante <...se uscire con lei ti rende felice lo sarò anch'io ma... ti prego. Non dimenticarmi... è l'unica cosa che ti chiedo di fare.> mi supplica.

<Te lo prometto> dico e mi metto una mano sul cuore.

<E ora... andiamo... forse lei... è già lì... che mi sta aspettando... un pochino disperata... Oppure sta per arrivare> dico imbarazzato.

Proseguiamo per il corridoio principale uscendo dal vicoletto in cui ci eravamo intrufolati.

Dopo poco vediamo una porta azzurra che contrasta con quel viola-nero.

C'è inciso sopra a caratteri eleganti dei simboli che, istintivamente, traduco con "Quadro per l'altro mondo".

<Riesco a leggere questi caratteri grazie al potere dei quadri?> chiedo scioccamente.

Lei comunque annuisce e apriamo la porta.

C'è un enorme murale e una targa sotto con su scritto "Mondo fabbricato" e quello che c'è dipinto sembra... sembra... la galleria reale se non ricordo male!

<Appena ti ci immergerai ritornerai nel tuo mondo.> mi informa Jennifer.

Sono così vicino che potrei buttarmi dentro il dipinto che una voce dietro di me dice: <Non così in fretta...>

[Ib' Pov]

Mi risveglio dopo non so quanto ma ho ancora davanti agli occhi un qualcosa di stoffa, almeno così sembra.

Provo a muovermi ma sento che i polsi sono immobilizzati dietro la schiena da qualcosa di molto sottile ma resistente, dei fili forse.

Le caviglie le posso muovere di poco, quasi niente, e me le sento rigate e doloranti.

<Uh! Scusaci se ti abbiamo fatto svenire per pochi minuti! Ma ci serviva per evitare che provassi a scappare: tu sei importante per noi.> e anche se non lo posso vedere ho l'impressione che il possessore di quella voce stridula stia ghignando.

<Sono quasi arrivati, sono quasi arrivati! Ma lui ha fatto la spia, lui ha fatto la spia!> esclama un'altra voce altrettanto stridula che viene da più lontano.

<Shhh! Lei è sveglia! Lei sente!> la sgrida un'altra ancora e credo che si riferisca a me con "lei".

<Fa niente, fa niente, tanto tra poco... lo scoprirà da sola.> e ho di nuovo quella sensazione che il possessore della voce stia ghignando.

Chi ha questa voce è differente dalle altre e sembra il capo da come le altre si sono zittite, oltretutto ha la voce un filino più profonda.

<Ora dobbiamo andare> continua la stessa voce.

<Voi!> e credo indichi qualcuno <prendetela!> e sono certa che stia indicando me.

Mi sento sollevata di poco da qualcosa di morbido, come un peluche.

"E se fossero le bambole? Potrebbe darsi... E, come ha detto quella voce, lo scoprirò tra poco."
Anche se non credo che mi piacerà.

Mi sento spostata da qualche parte come se mi avessero teletrasportata.

Quella voce del capo/a-bambole (credo che sia lui/lei) dice a qualcuno: <Non così in fretta...>, qualche bambola "minore" mi toglie la benda e...

[Garry's Pov]

Mi giro e mi ritrovo Ib imprigionata da quelle bambole crudeli!

Stringo i pugni e vorrei ucciderle tutte ma non posso fare niente: hanno loro il coltello dalla parte del manico.

<Ah, gli umani... cosa non fanno per amore...> commenta Dolly malefica guardando Ib.

Osservo quest'ultima negli occhi e le leggo paura, sorpresa e quasi vergogna; come se fosse tutta colpa sua.

Vorrei dirle che non è cosi e vorrei confortarla ma... posso solo guardare impotente per ora.

<Tu... brutta... crudele...> sento ringhiare piano Jennifer.

<Che noia che sei... e comunque a te non ritornerebbe più comodo così?> domanda Dolly ghignante.

Jennifer tentenna e poi risponde stringendo i pugni: <No! Se lui è felice così anch'io lo sarò e poi... lei... deve amarlo tanto per essere rivenuta qui dentro.> e lancia come una sfida con lo sguardo alla bambola.

<Che parole coraggiose peccato che...> inizia Dolly.
<...saranno la tue ultime!> concludono le altre Doll ridendo.

Non ha nemmeno il tempo di reagire che dei fili rossi, tutti uniti a formare uno spuntone spuntato dal suolo, trapassano Jennifer e la fanno accasciare lì, visto che i fili rossi si sono ritirati.

I colori che la caratterizzano iniziano a diventare più spenti e da dove è ferita esce del colore blu chiaro.

<Jennifer!> urlo.
<Sal... va... ti..., sal... va... la..., sal... va... te... vi...> e i colori che la compongono diventano ancor più grigi finché nei suoi occhi non c'è più traccia di vita.


[Jennifer's Pov]

Dolore.
Solo dolore.

Ma non mi pento di ciò che ho detto.

Garry mi viene vicino urlando il mio nome e gli dico con le poche forze rimaste di salvarsi, di salvarla, di salvarsi entrambi.

Sento che i colori vitali scorrono come sangue dalle mie ferite e divento sempre più grigia.

Ma me ne vado via contenta.

So che Garry riuscirà a salvare se stesso e Ib: le vuole troppo bene per lasciarla da sola lì a perire.







N/A: ebbene, siamo agli sgoccioli.
Nel prossimo capitolo ci saranno ancora le due pov col pezzo di storia che porta ai finali e un finale.
Vi dico che ci saranno in tutto quattro 4 finali di cui credo che uno lo odierete, o almeno così credo.

Alla prossima (^.^)

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