Capitolo 13: Una porta per...?

[Capitolo precendente:
Garry si avvicina a me:<Visto? Non riesci neanche a negarlo perché sarebbe quello che faresti...>si ferma un attimo.<Sei senza cuore!!>urla alla fine.]

[Ib's Pov]

Quelle parole mi feriscono al petto peggio di un pugnale.

Sono state solo tre parole ma sono state peggio di una scarica di proiettili.

Il mio cuore mi sembra rompersi in mille pezzi.

Tutto ma non questo.
Garry mi odia... forse è questo il mio peggior incubo.

Vederlo morire è una cosa: orribile, crudele e straziante che ti ferisce da dentro.

Ma tutt'altra cosa sono le parole, quella piccola frase: spietata, fredda, che ti spezza totalmente quei pochi appigli rimasti e ti lascia solo i cocci del tuo cuore da raccogliere.

Intanto le bambole ripetono sommessamente: <Sei senza cuore, sei senza cuore, Ib sei senza cuore> come per gettare sale sulle ferite.

<No!> urlo.

<Basta! Io non ti abbandonerei mai Garry, io ti amo e sono venuta per restare con te per sempre: che sia dentro la galleria di Guertena o fuori.> singhiozzo un attimo.

<Ho accettato... di ritornare e rivivere quest'incubo solo per te... questo per te è da una persona senza cuore?> gli grido in faccia alla fine con le lacrime agli occhi.

<Se mi volessi veramente bene l' avresti fatto uccidendoti la prima volta per restare con me.> risponde lui con tranquillità spaventosa.

<Io... io... avevo provato, infantilmente, ad aggrapparmi alla tua promessa...> ribatto piano.

<E quale sarebbe questa fantomatica promessa?> chiede lui spavaldo fissandomi con quegli occhi di ghiaccio però neri come la notte.

<Me l'avevi fatta prima che Mary ti strappasse tutti i petali della rosa. Avevi detto che saresti venuto più tardi. Comunque ero una bambina di nove anni, Garry. Quando si è così piccoli è difficile capire cos'è la morte. La consideri solo qualcosa che colpisce e che ti porta via i cari: non pensi che sia una scappatoia dagli affanni della vita, non pensi che esiste il suicidio, o almeno non lo prendi in considerazione anche se è li davanti a te. Perdonami Garry!> urlo e provo ad abbracciarlo.

Ma lui si sposta e commenta con la frase: <Non sei perdonata, rimani una senza cuore.> e io allora scoppio.
Mi copro le mani con la faccia e piango senza ritegno, fregandomene del resto.

Sento un dolore lancinante al petto e alla testa e le gambe mi ridiventano di gelatina.

Intanto tutto intorno a me inizia a vorticare.

Lo riesco a notare in mezzo alle lacrime.
Garry scompare come se fosse fumo dicendo ancora: <Non sei perdonata>.

Le bambole scompaiono poco a poco tutte e con esse dopo la stanza.

Casco nel nulla.
E poi tutto buio.
Riapro gli occhi e sono nel nulla, a fluttuare, in orizzontale.

Mi rialzo e guardo intorno nella speranza di un'uscita anche se mi sento un po dolorante.

In lontananza sembra comparire un puntino bianco che spicca sul resto, che è tutto nero.

Corro in quella direzione e man mano il puntino diventa più grande e luminoso finché,da vicino,è enorme e tengo gli occhi quasi del tutto chiusi a causa della sua intensità.

Lo tocco e mi sento trascinare dall'ombelico da qualche parte e la nausea mi sale.

Serro gli occhi.

Anche se ho gli occhi chiusi intuisco che sono in un posto dove c'è luce.

Il punto esatto, così, non lo so.

Apro gli occhi timorosa di sapere dove mi trovo.

Li apro e mi sembra di essere nella biblioteca di prima.

Mi alzo per guardarmi intorno e la riconosco.

Il libro è ancora lì e la mia rosa è nella mia tasca e... oh no!
Ha perso un altro petalo!
Che sia stato quello a svegliarmi?

Comunque ad un certo punto ho sentito del dolore e tutto ha iniziato a sparire, o per meglio dire distruggersi poco a poco.

Però ora la mia rosa ha un solo petalo vivo!

Ma almeno ora posso proseguire!
Devo ritornare nella sala del dipinto e prendere il difetto dell'uno tra i mille, ma come?

Glielo chiedo e basta?

Credo che potrebbe funzionare: dopotutto sono molto brava a fare la parte della ragazzina dolce e gentile.

Esco da lì e vado nell'altra.

Mi sento una stupida ma chiedo all'omino del quadro "difettoso": <Mi scusi, mi potrebbe dare il suo occhio diverso? Mi servirebbe per passare avanti.> e faccio una espressione pucciosa e innocente.

<Certo> dice la figura e mi porge il suo occhio con molta tranquillità.

Io lo afferro e rimango stupefatta: non credevo che ci avrei messo così poco ad ottenerlo.

Come se mi leggesse nel pensiero, mi risponde: <Io, beh anche altri, vogliamo aiutarvi ad uscire: dimostreremo che siamo più potenti di Doll e Dolly... Ma ora scappa! Scappa! Stanno venendo qui!> mi urla dopo una brevissima pausa.

Io inizio a correre con l'occhio in mano verso la porta d'uscita.

Non si apre anche se le mostro l'occhio.

Presa dalla rabbia do un pugno alla porta, con la mano che tiene l'occhio.

Quest'ultimo si attacca perfettamente alla porta che si apre.
La spalanco e inizio a correre per un corridoio scuro senza fine.

Ma non mi voglio fermare.
Non mi posso fermare.

Corro finché ne ho le forze per poi appoggiarmi al muro scuro del corridoio.

Sono andata sempre dritto e questo mi sembra tutto fuorché normale in un posto come la galleria: piena di cunicoli e tunnel per raggirarti e prenderti.

Come illuminata faccio una cosa come la psicologia inversa: vado all'indietro verso la porta da cui sono uscita.
Dopo poco compare una viuzza di lato a me e la imbocco trionfante.

Questa è corta ed in fondo c'è una porta color violetto acceso.

Provo ad aprirla e ci riesco.

"Finalmente! Una porta importante che si apre senza niente di complicato." penso raggiante ed entro.

Al suo interno è buio come la pece.

Due lucine rosse si accendono e poco dopo compare un sorriso inquietante sempre rosso sangue.

Provo a voltarmi ed uscire ma la porta è scomparsa.

Non ho il tempo di fare niente che sento qualcosa afferrarmi le caviglie e i polsi tenendomi immobile sul posto e catturata.

Sento delle risate stridule.

Una vocina che dice: <Meglio che ritorni nel mondo dei sogni!>.

Qualcosa mi viene messo sugli occhi, forse una benda.
Poi, come nella biblioteca, mi sento malissimo e svengo lì, appesa e in trappola in qualche luogo a me sconosciuto.







N/A: allora ragazzi...
Spero che vi sia piaciuto e vi avverto: molto probabilmente il prossimo capitolo conterrà entrambe le pov dei personaggi.

Ciao e alla prossima.

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