Alla mattina pensavo sempre che alzarsi non servisse a nulla.  Pensavo che Dio mi avesse dato questo piccolo posto nel mondo senza un vero scopo. Per me ero solamente un'insignificante ragazzina di campagna con un infinità di sogni irrealizzabili. Ero una ragazzina inutile insomma...e credevo di non poter dire altrimenti. Ma pensavo anche di poter essere una delle poche persone che quando dicono "mai na gioia" non mentono.
Adesso, però, andiamo per gradi...
Mi chiamo Nicole, ero una ragazzina dell'età di 11 anni e vivevo in un paesino sperduto e, all'inizio, abbastanza impronunciabile: Volgriscio.
Compio gli anni il 13 ottobre che, per me, era un giorno alquanto infelice, dato che mia madre era stata ad aspettarmi in ospedale per 13 ore e, come se non bastasse, il parto le aveva causato dei problemi per cui non poteva fare molti sforzi; questo, secondo lei,era io motivo per cui facevo sempre tutto io.
Quindi,in sostanza portavo sfiga a tutti.