Interludio Londinese 2009
Dove il Viaggio a Londra di Cate & Boyfriend
diventa il Viaggio a Londra di Cate & Best Friends
Martedì 1 settembre 2009
«A mia mamma ho detto che l'ho lasciato io.»
«Ci credo, con quello che hai combinato per farti mollare.»
«No, non è per quello, è che... non so. Mi sembrava tutto sbagliato tra noi due.»
«Giuro, a me non sembrava così. Anzi, per me eravate teneri quasi a avere paura di tenervi strette le mani» le avevo detto, credendoci veramente.
«Che disagio, è sempre stato una merda per quelle cose, come se doveva chiedere il permesso alla mamma per tenermi per mano.»
«A differenza di qualcun altro» le avevo detto, sapendo che forse non avrebbe apprezzato la mia onestà, ma avevo evitato di aggiungere "e non solo con la mano".
Mi aspettavo uno sguardo feroce ma lei si era limitata a sospirare, poi avevamo parlato di altro ma sembrava che non fosse del tutto a posto, che avesse qualcosa da dire ma non riuscisse a dirla.
«Senti, mia mamma ha detto che siccome il viaggio a Londra è tutto pagato, potrei andarci con un'amica.»
«Figo! Beh, almeno non butti i soldi al cesso.»
«Si ma il problema è che mia mamma ha parlato con la mamma della Maty e praticamente ha invitato lei!»
«E che problema hai? La conosci dalle elementari, è una best friend vera, non rompe, è dolce» avevo detto pensando che sì, mi sarebbe piaciuto andarci, ma certi legami chiesaroli sono duri da spezzare.
«Che ci volevo andare con te.»
Giuro, mi ero commossissima. Ma poi avevo pensato a come si sarebbe sentita Matilde a sentirsi dire «Ciao noi andiamo a Londra.»
E poi avevo pensato a quando mi aveva detto che si sentiva sempre più lontana da Cate, e che forse quella distanza era destinata ad allargarsi col tempo. Volevo trovare una soluzione per impedire che succedesse.
«Ma magari riusciamo a trasformare la stanza da due in stanza da tre» avevo detto, pensando a quanto potesse costare questa modifica.
Magari potevamo dividercela io e Matilde, non avevo idea di quanto potesse essere costata quella vacanza.
Caterina mi aveva guardata come guardereste una persona che ha scoperto come eliminare la fame nel mondo.
«Chia, ma cazzo, sei un genio!» e mi aveva abbracciata, «Dico a mia mamma di trasformare una doppia in una tripla e andiamo via tutte!»
Era bravissima a stressare, così aveva stressato la mamma fino a convincerla a upgradare la stanza a tre, facendoci partire tutte. (Eh, quando si poteva partire senza passaporto...) a sue spese.
Sì, signore e signori, Cate aveva talmente fatto sentire in torto la madre, che questa, pur di metterla a tacere aveva acconsentito a pagare il supplemento dell'ordine di centinaia e centinaia di euro.
E questo senza in realtà avere il permesso palese dei miei genitori. Di quello me ne ero occupata io con urla, strepiti, insulti, ciabatte che volavano. Ma volevo assolutamente andare via e avevo fatto leva sulla presenza di Matilde.
Alla fine, vendendomi l'anima, la pulizia della stanza, del garage e la promessa di impegnarmi molto di più a scuola, ero riuscita a convincere più che altro mio padre. Mamma comunque aveva nuovamente mulinato la calzatura da casa, minacciando tremende ritorsioni nel caso fossi venuta meno alla promessa.
Sticazzi, intanto ero riuscita a farmi autorizzare.
E così eccoci pronte per il nostro viaggio in Inghilterra: sabato 5 settembre, trolley per mano, eravamo andate all'aeroporto di Bologna.
A Londra ci aspettava Karen, che ci avrebbe seguite in tutti i nostri spostamenti. L'emozione quasi ci divorava, mentre salivamo sull'aereo, io e Matilde per la prima volta, peraltro.
«È come andare in autobus» aveva lasciato cadere Cate dall'alto della sua esperienza, salvo poi urlare come una pazza quando avevamo beccato una turbolenza sulle alpi francesi.
E poi eravamo tornate sabato 12 settembre. Fine della vacanza a Londra.
Sabato 12 settembre 2009
Ci siete rimasti male? Pure io, pensa te!
Aveva piovuto tutta la settimana, e come se non bastasse, Karen non ci aveva mollate per un attimo. Tolti alcuni simpatici giri da Harrod's o altri grandi magazzini, assolutamente fuori portata per le mie tasche, non eravamo riuscite a combinare una beata fava.
La cosa più interessante è che avevamo scoperto che Matilde ormai ci stava staccando di gran lunga sull'argomento tette. Il passatempo, nelle lunghe ore dove fuori diluviava, era diventato "Vesti Matilde Il Peggio Possibile".
Da qualche parte ho ancora i selfie di noi tre davanti allo specchio dell'albergo, conciate come se fossimo pronte per ingoiare maschi con la vagina, nonostante Matilde mi avesse scongiurata di cancellarli.
Si sentiva una ragazza semplice, tipo quelle di Wattpad, dai.
Ah, a proposito, mi ero rimessa con Mirkino prima di partire per Londra, ma durante la vacanza ci avevo litigato per lo meno dieci volte via messaggio. Che ne so, sarà stato il meteo...
Cosa ho imparato da Londra: che non bisogna essere fidanzate quando si va in vacanza con le amiche
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