Cancellazione

Anche Tersa lo aveva tradito?
Lei faceva parte di loro?
Erano queste le domande che affollavano la sua mente mentre vedeva solo l'oscurità.

Poi aprì gli occhi e si trovò all'interno di uno spazio totalmente bianco; era impossibile capire fino a che distanza si estendesse quel luogo, e infatti ci rinunciò dopo un po'.
Presumibilmente ogni singolo individuo a cui venivano tolti i ricordi subiva questa esperienza.
Ed eccolo lì, con i ricordi ancora intatti.
Il panico esplose ancora una volta dentro di lui. Ma non riusciva a muoversi, non riusciva a gridare.
Una grossa bolla entrò nel suo campo visivo da destra, a soli pochi metri di distanza.
Si avvicinò fluttuando, fermandosi proprio accanto a lui.
All'interno della bolla apparve un'immagine, un'immagine in movimento.
Anche se i suoi sensi gli dicevano chiaramente che l'immagine si trovava dentro una bolla, gli sembrò che questa lo includesse, lo circondasse.

Era un bambino. Sdraiato sul suo lettino con le coperte che gli arrivavano fino al mento e c'era anche sua madre, seduta accanto a lui che gli leggeva una storia.
Una piccola scintilla di gioia gli lampeggiò nel petto; non voleva che si esaurisse.
No, pensò. 

''Per piacere, non portatemelo via, farò qualsiasi cosa! Non fatemi una cosa simile!''

Thomas era davvero in preda al panico, quelli erano gli unici ricordi che gli restavano di sua madre, prima che venisse portato via da lei, e glieli stavano cancellando.

Ad un tratto la bolla esplose.
Piccole gocce di liquido spruzzarono verso l'esterno, aleggiando magicamente nel vuoto.
Thomas socchiuse gli occhi. La confusione lo indusse a sbattere le palpebre.
Cosa aveva appena visto? Qualcosa che riguardava sua madre. Qualcosa che riguardava una storia.
Era sfocato ma era ancora lì. Cercò di revocare quel ricordo ma apparve un'altra sfera.
Aleggiò anche stavolta e si fermò nuovamente accanto a lui.
Apparve un'altra immagine in movimento.
Si trovava nello sgabuzzino con Newt e si chiese di quale dei tanti momenti trascorsi lì si trattasse.
Vide chiaramente la figura del biondino avvicinarsi al Thomas di qualche anno fa e lo baciò.
No... non potete farlo!
Urlò in preda alla disperazione nella sua testa.
Non potete cancellare questo...
Improvvisamente la bolla esplose.
Altre gocce di liquido rimasero sospese nel vuoto, unendosi alle precedenti.
La confusione di Thomas aumentò. Era ancora consapevole del fatto che gli stessero togliendo i ricordi. Ma non erano ancora scomparsi del tutto, solo indeboliti.
Avrebbe voluto scoppiare a piangere, gli stavano levando tutti i bei momenti passati con Newt, e avevano cominciato dal più importante, il loro primo bacio...
Ma non ebbe il tempo di rimuginarci troppo perchè arrivarono altre bolle, non più una alla volta, ed esplosero.
Giocava a rincorrersi, mangiava un gelato, l'arrivo alla W.C.K.D. , gli amici, i pasti, momenti belli, momenti brutti, volti, emozioni, sentimenti, scoperte, amore.
Avrebbe voluto afferrare la bolla che trasmetteva l'immagine di lui che dormiva accanto al suo Newt nello sgabuzzino. Ma anche quella bolla esplose.
Ne arrivarono altre; gli sfrecciarono davanti di fretta, così velocemente che gli si intorpidì la mente già in subbuglio.
Musica, film, balli, canti, cibo.
I volti nei ricordi cominciarono a diventare sfocati, le voci a farfugliare.
Le bolle passavano così velocemente che faceva fatica a stargli dietro. Il residuo delle loro esplosioni riempì tutto lo spazio sopra di lui, milioni di gocce composte da quello strano liquido.
Aveva dimenticato il motivo per il quale era così turbato.

Arrivò un forte vento; un vento brutale, impetuoso.
Fece vorticare le gocce in un turbine enorme, un ciclone di rugiada che mulinava sopra di lui.
Adesso le bolle esplodevano prima di raggiungerlo, perchè i resti delle precedenti le distruggevano, cancellandole ancora prima che Thomas potesse rivivere i ricordi all'interno di esse.
Tutto ciò si agitava sopra di lui, girando sempre più velocemente.
Ben presto ogni cosa divenne confusa.
Thomas non aveva mai provato una confusione simile, un... vuoto simile.
Si sentiva come se la sua mente venisse risucchiata e si perdeva nella tromba d'aria torreggiante che lo stava portando via.
Portando via ciò che lo rendeva Thomas.
Scomparso.
Era tutto scomparso.
Chiuse gli occhi. Un'oscurità profonda gli divorò la mente e il corpo. Il tempo si estendeva davanti a lui come un mare infinito, con un orizzonte che non sarebbe mai arrivato.
Non aveva nulla davanti a sé, si era lasciato tutto alle spalle.

Diverse ore più tardi si svegliò.
Era circondato da un'oscurità gelida, un fastidioso rumore metallico gli pervase le orecchie, e sentì che il luogo in cui si trovava stava... salendo, come fosse in un ascensore.



*Angolo scrittrice*
Alloraaaa, questo è il capitolo finale!
Spero che vi sia piaciuto, e soprattutto spero la storia vi sia piaciuta.
Ci tengo anche precisare che per scrivere questo capitolo ho preso spunto dal capitolo finale del codice, perchè mi piaceva un sacco tutta la descrizione del processo di rimozione dei ricordi.

Per quanto riguarda il seguito state tranquilli, ci sarà, ma non lo pubblicherò presto perchè ora che è cominciata la scuola sono sommersa di compiti e quindi voglio scrivere con calma e senza tralasciare nulla.

E niente, spero che questa storia Newtmas vi abbia emozionati come ha fatto con me e ci vediamo nel prossimo libro!😘

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