La nuova arrivata
«Buongiorno raggio di sole» lo salutò Chuck quella mattina. Evidentemente gli era stato dato il compito di farlo uscire dalla cella.
«Sbrigati Chuck, mi sono rotto di stare qui dentro» disse lui con un sorriso sulle labbra.
«La ragazza si è svegliata poco fa»
«Fammi indovinare, Newt vuole che vada in Medicheria?»
«Che fate voi due, vi leggete nel pensiero?» scherzò il ragazzino.
Anche se quell'affermazione gli provocò un leggero tuffo al cuore per non si sa quale motivo Thomas fece finta di nulla ed uscì dirigendosi verso la Medicheria.
«Allora, come sta?» chiese non appena fu abbastanza vicino a Newt.
La ragazza era seduta sul letto e stava guardando verso il basso.
«Le ho spiegato quello che c'era da spiegare prima che tu arrivassi»
«E io cosa dovrei fare?»
«Non lo so, mettila a suo agio. Credo che tu sia più bravo di me in queste cose»
Thomas apprezzò il complimento, ma non sapeva davvero cosa dirle, quindi ruppe il ghiaccio con la frase più scontata di tutte.
«Hei, ciao. Io sono Thomas» disse sedendosi sul letto proprio di fronte a lei.
La ragazza, che aveva i lunghi capelli biondi legati in una treccia ormai tutta scompigliata, non disse una parola.
«È normale che non ti ricordi il tuo nome. È capitato a tutti noi. Lo ricorderai tra un giorno o due»
«Sonya. Mi chiamo Sonya» disse con voce flebile.
«Okay, perfetto»
«Però non ricordo nient'altro. Come sono arrivata qui, il mio passato»
«Queste cose purtroppo non torneranno» dovette ammettere Newt che ancora non aveva detto una parola.
Sonya alzò leggermente lo sguardo verso Newt.
Non sembrava troppo sconvolta dalla situazione in cui si trovava, forse lo stava accettando più in fretta di come aveva fatto lui qualche giorno prima.
«Senti, ti allestiremo uno spazio tutto per te e...»
«Perchè solo per me?»
«Bhe, ecco... credo che per dormire e cambiarti tu preferisca avere il tuo spazio»
«Perchè? Non capisco. Non posso stare con qualche altra ragazza?»
Thomas si rese conto che Sonya non aveva ancora visto il luogo in cui si trovava e soprattutto non aveva visto che in quel posto lei era l'unica ragazza.
Si era svegliata da poco e conosceva solo la Medicheria e probabilmente le uniche persone che al momento aveva visto erano solo loro due.
Nessuno dei due ebbe modo di prepararla a ciò che stava per vedere perchè in un attimo lei si alzò in piedi e uscì a passo svelto dalla Medicheria.
«Che cavolo di posto è questo?» chiese continuando a guardarsi attorno.
«Questa è la Radura»
Non c'era un modo giusto per addolcire la pillola, Thomas lo sapeva bene.
«È per caso uno scherzo questo? Perchè se è così non è per niente divertente»
«Sarebbe molto bello se fosse così, ma purtroppo non si tratta di uno scherzo. Delle persone, non sappiamo chi, ci hanno cancellato la memoria e ci hanno portati in questo posto per non si sa quale ragione»
«Oddio, mi sembra di impazzire» Sonya si portò una mano sui capelli e strinse la presa.
Thomas ebbe paura che se li strappasse da un momento all'altro.
«È normale, ci sono tante informazioni da assimilare»
«Una di queste è che io qui sono l'unica ragazza?» intuì lei puntando lo sguardo su tutti i Radurai che le capitavano sotto gli occhi.
«Già»
«Perchè?» chiese più per istinto che per altro.
Thomas e Newt si guardarono per un attimo senza sapere che risposta darle.
«Spero che non si tratti di una questione di ripopolazione o robe simili perchè per me la specie umana può anche estinguersi qui»
Quella sua affermazione, detta più per sdrammatizzare che per altro, spiazzò i due ragazzi che all'improvviso si sentirono in estremo imbarazzo.
«Nessuno si aspetta questo da te»
O almeno spero aggiunse Thomas nella sua mente scacciando però subito via il pensiero.
«Hei Newt, la ragazza si è svegliata?» Minho gli stava correndo incontro.
Dal momento che non aveva parlato a voce bassa aveva richiamato l'attenzione di chi si trovava lì vicino e quasi tutti si fermarono a guardarla incuriositi.
In poco tempo erano accorsi tutti per presentarsi e Thomas li maledisse nella sua mente perchè sperava che Sonya non si sentisse soffocare da tutte quelle attenzioni.
«Hai bisogno che qualcuno ti spieghi come funziona qui dentro» affermò ad un tratto Minho dopo che la maggior parte dei ragazzi si erano allontanati per riprendere le loro mansioni «La aiuti tu?» si voltò verso il ragazzo biondo.
«Io?» chiese lui sorpreso di essere stato preso in causa «Può farlo il Pivello»
«No, il Pivello serve a me»
«Per fare cosa?» insistette il ragazzo biondo.
«Cose da Velocisti»
«Okay, d'accordo»
«Cosa ti serve?» chiese Thomas dopo che i due si erano allontanati.
«Uhm, niente»
«Ma hai appena detto a Newt che...»
«Ho mentito» disse lui tutto soddisfatto «Penso solo che quei due stiano bene insieme»
Thomas stava scoprendo un nuovo lato di Minho.
Un lato che, in un'altra occasione gli sarebbe piaciuto, ma che al momento lo stava infastidendo.
«Pensa quello che vuoi» lo liquidò lui andandosene.
Perchè continuava a reagire in quel modo?
Non riusciva a darsi una risposta.
Era come se volesse che l'unico a dare attenzioni a Newt fosse lui e nessun'altro.
Ma ti senti quando parli, cioè pensi?
Le sensazioni che stava provando gli erano completamente nuove.
O almeno, pensava che fossero nuove.
In ogni caso non sapeva come comportarsi al riguardo.
Perchè Newt gli causava quei pensieri?
Perchè proprio lui?
Non ne aveva idea, ma quello che tra sé e sé doveva ammettere era che quel ragazzo, ai suoi occhi, era diverso da tutti gli altri.
*Angolo scrittrice*
Ciao ragaaa.
Ogni tanto mi ricordo dell'esistenza di questo angolino e mi faccio sentire ahahahahah.
Vi aspettavate questo cambiamento nell'arrivo di Sonya e non di Teresa?? (anche se nel capitolo precedente ho aggiunto un piccolo particolare che lo svelava ihihihih).
Fatemelo sapere lasciando un commentinoo.
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