New York City♥
Chris
Wolf mi ha chiamato urgentemente per conto di Terence. Ho dovuto lasciare le dolci labbra di Samantha, per venire qui a parlare di non so cosa con Terence che ultimamente è ingestibile. Busso alla porta del suo appartamento stizzito. La porta si apre rivelando la testa arruffata di Jess.
- Cosa avevi di così urgente da dirmi? - Chiedo precipitandomi dentro.
- Cosa? - Jess mi guarda perplesso.
- Dovevi dirmi una cosa, Wolf ha aggiunto che era urgente, a quanto pare così tanto da non poterla dire al cellulare. - Ribatto ironico.
- Chris, di che parli?
- Wolf mi ha chiamato dicendomi che dovevi dirmi una cosa urge... - L'espressione di Jess inizia a farmi pensare. Terence non avrebbe mai incaricato Wolf di fare qualcosa di importante, perchè ritiene che una cosa fatta da sè sia meglio. Si accende una lampadina e un brutto presentimento si fa spazio nel mio cervello.
- Chris sei pallido, che hai? - Mi chiede preoccupato Jess.
- Sweetness... - Sussurro voltandomi e correndo giù per le scale.
- Chris! - Mi urla correndomi dietro. - si puo' sapere che hai? - Ansima quando mi raggiunge alla fine delle scale. Io crollo in ginocchio con il fiato spezzato in due, forse non è stata una buona idea fare gli scalini tre a tre.
- Prima ero con Sweetness e Wolf mi ha chiamato, ha detto che mi dovevi parlare urgentemente e io sono venuto qui... - Spiego rialzandomi. - Ho realizzato solo adesso che era una trappola, quello stronzo starà facendo male a Sweetness. - Stringo i pugni arrabbiato. - Sono stato così stupido! - Ringhio tirando un pugno al muro. Sento un dolore lancinante alle nocche, ma ignoro il sangue. Non ho tempo per riposare, devo andare da lei. Afferro il cellulare e la chiamo una, due, tre volte a vuoto. Lo stringo con tutta la forza che ho tentando di calmarmi.
- Andiamo. - Jess mi afferra per un braccio e mi trascina fuori. - Io controllo al Tabernet, tu vai al quartier generale delle White, chiamo gli altri così setacciano altre zone. - inizia a dispensare ordini. - La troveremo Chris. - Afferma determinato.
- Lo spero per lei. - Mormoro strattonando il braccio dalla sua presa. - Spera per Wolf che non lo trovi io. - Sbraito a Jess.
Mi fiondo in macchina e guido fino al quartier generale delle White, fregandomene dei semafori e delle multe che mi arriveranno dopo.
Arrivo in un attimo e non aspetto nemmeno l'ascensore, salgo direttamente le scale mentre le mie gambe minacciano di cedere. Arrivo sfinito al corridoio che porta alla sala prove e ad altre stanze. Il silenzio è inquietante, rotto soltanto dal mio respiro. Faccio per andare via rassegnato quando un piccolo rumore attira la mia attenzione. La mia speranza si riaccende. Un singhiozzo, un piccolo singhiozzo. Mi avvio verso la porta e appoggio l'orecchio. Sento qualcosa dentro a questa stanza. Apro cauto la porta e la spalanco bene per poter avere una visuale di tutta la stanza. È uno spogliatoio, classico, con le panche e gli attaccapanni sulla parete. Un divisorio copre una porta. Sento i singhiozzi farsi più chiari man mano che mi avvicino. La porta è chiusa a chiave. La ragazza tira un'urlo quando abbasso la maniglia. Busso delicatamente.
- No, per favore. - Singhiozza Samantha. Riconoscerei la sua voce tra mille.
- Samantha? Sono Chris, apri. - La imploro. La porta si apre con uno scatto secco e la ragazza mi si avvinghia subito addosso. La stringo disperato.
- Ci sono qui io. - La cullo mentre si abbandona a singhiozzi infiniti. Ci lasciamo scivolare a terra. In quel momento dimentico la rabbia che ho per Wolf. Ci siamo solo io e Samantha, la mia piccola e dolce Samantha.
- Chris. - Mormora con voce rotta. Le alzo delicatamente il viso.
- Lo ammazzo quello stronzo, fosse l'ultima cosa che faccio. - Sussurro guardandola negli occhi e in quel viso deturpato. - Che ti ha fatto? - Le bacio tutte le ferite che le ricoprono la faccia. Lei trema spaventata e noto che è praticamente nuda. Okay, seminuda.
- Chris. - Continua dire sotto shock. I suoi occhi si riempiono di lacrime e di dolore. Solo allora capisco.
- Non può averlo fatto. - Mormoro sconvolto. Il suo labbro trema e si stringe quanto riesce con le sue forze. Avvolge le gambe alla mia vita e mi abbraccia in stile koala. Mi rialzo tenendola abbracciata a me.
- Aspetta un'attimo, Samantha. Non puoi uscire così. - Mi tolgo la giacca e gliela metto addosso. Lei come un'autonoma mi guarda con occhi vuoti. Stavolta sono arrivato troppo tardi.
- Ti prego parlami. - La imploro prendendola delicatamente per le spalle. Lei scuote la testa combattendo altre lacrime.
- Lo so che ricordare fa male, ma adesso sei qui, ci sono io a proteggerti e non permetterò mai più che quello stronzo si avvicini a te. - Le sollevo il viso e fissa i suoi occhi distrutti nei miei. Con quello sguardo ci diciamo molto di più che con le parole. Lei si muove a malapena, è esausta. La prendo in braccio e con cura la porto in macchina.
- Andiamo al Tabernet, non penso tu voglia andare a casa da Felicity così. - La ragazza mi lancia un'occhiata di gratitudine e si fa piccola piccola nel sedile.
- Chris. - Dice sorpreso Jess quando entro al Tabernet. Tutti i Black sono radunati nella sala principale e guardano incuriositi Samantha.
- L'ho trovata. - Dico senza entusiasmo. - Piantatela di fissarla, non vedete che è a disagio. - Sbotto sentendo la ragazza nascondersi nell'incavo della mia spalla.
- Vuoi che la porti io? - mi chiede gentilmente Jess.
- No, tranquillo. - Supero tutti senza degnare nessuno di un'occhiata. La porto nella mia camera e mi chiudo la porta alle spalle.
- Eccoci qua. - Dico. Samantha si guarda attorno e si arrampica sul letto.
- Certo, fa con comodo. - Ridacchio, sembra essere tranquilla adesso. - Dai scendi, sei ricoperta di sangue. - Mi lamento scherzosamente. Devo aver detto qualcosa di sbagliato perchè si affretta a scendere.
- Scherzavo, tranquilla. - Mi avvicino a lei. Si tira giù la mia giacca più che può, lasciando intravedere comunque le gambe affusolate e bellissime ricoperte di lividi, graffi, tagli e quant'altro.
- Vieni, prima togliamo tutto quel sangue e poi curiamo quelle ferite. - Dico dolcemente mettendogli una mano sulla schiena. Samantha gems di dolore e si ritrae d'istinto.
- Scusa, non volevo. - Lei alza una mano e mi sorride lievemente, ma non arriva agli occhi. Si chiude in bagno per pulirsi. Io non insisto nel chiederle se ha bisogno di aiuto. Sospiro sentendola singhiozzare ancora. Wolf le ha fatto del male in tutti i sensi, deve pagare! La porta del bagno si apre lievemente e ne fa capolinno la testolina bagnata di Samantha.
- Che c'è? Hai bisogno di qualcosa? - Le domando. Lei boccheggia in difficoltà. - Non parli, eh? - La ragazza scuote la testa dispiaciuta. - Fa niente, piccola. Comunque penso di sapere di cosa hai bisogno. Di vestiti, giusto? - Sorrido vittorioso quando annuisce prontamente.
- Aspetta. - Mi dirigo verso l'armadio e prendo un paio di cose a caso e gliele do. - Mi dispiace, ma non metto il reggiseno. - Ridacchio e Samantha mi lancia un'occhiata esasperata. Riesco ancora a farla sorridere, è un buon segno. Poco dopo esce vestita con la mia roba che le sta piuttosto grande, ma è adorabile.
- Ci sono ferite che ti fanno più male delle altre? - Chiedo prendendo il disinfettante, la garza e dei cerotti. Vedo il suo dolore e l'unica cosa che non potrò mai curare, il suo orgoglio. - Dai, siediti, adesso controlliamo cosa é grave. - La incoraggio. Samantha poco convinta si siede sul bordo del letto, rimanendo rigida e in attesa. Guardo attentamente i tagli sulle gambe.
- Puoi, ehm... alzare la maglia, devo controllare la schiena. - Dico impacciato. Lei lo fa esitante. Ci sono tanti lividi, ma pochissimi tagli, il che è piuttosto rassicurante. - Non hai tagli davanti, vero? - Le domando. La ragazza si muove a disagio sul posto.
- Non importa. Adesso ti devo disinfettare tutte le ferite. Se senti male stringimi il braccio, va bene?
Imcomincio senza mai sentire un lamento uscire dalle sue labbra. È una ragazza così fragile, ma allo stesso tempo forte, la ammiro.
- Fatto. - Annuncio. - Dai vieni qui. - La invito stendendomi. Lei si avvicina timidamente e si accoccola contro la mia spalla.
- 'Notte Samantha. - Le do un bacio in cima alla testa. La mora si rilassa e finalmente dorme, al sicuro. Fisso il soffitto senza riuscire a dormire. Mi scosto dolcemente da Samantha cercando di non svegliarla ed esco a parlare con gli altri.
- Come sta? - Chiede ansioso Jess.
- Per adesso dorme, ma non ha spiccicato parola, ed è ferita, in tutti i sensi. - Dico inespressivo. - Lo avete trovato?
Jess annuisce e mi fa cenno di seguirlo.
- Sei pronto? - Mi chiede quando arriviamo davanti alla porta. Guardo il legno scuro e annuisco. Jess apre la porta mentre io chiudo gli occhi e cerco il mio autocontrollo.
Samantha
Mi sveglio di soprassalto. Chris non c'è, dov'è? Ho bisogno di lui! Balzo giù dal letto dolorante e vado alla sua ricerca per i corridoi del Tabernet. Incrocio vari Black scendendo le scale, che mi guardano di sottecchi incuriositi. Un ragazzo, che non mi sembra di averlo mai visto, mi ferma.
- Ehi, ciao. - Incomincia imbarazzato. - T-tu sei Sweetness, giusto? - Balbetta. Annuisco e lo guardo piegando la testa di lato.
- Io sono Proud, piacere. - Mi porge la mano, che io stringo poco convinta. - Ecco, io vado. - Arrossisce violentemente e scappa via. Rimango perplessa a fissare dove il cappuccio nero di Proud è sparito dalla mia vista. Un certo trambusto al piano terra attira la mia attenzione.
- Chris, smettila, lo stai uccidendo! - Grida Jess.
- Se lo merita quello stronzo! Lasciami, Jess!! - Sbraita Chris.
Seguo le voci e arrivo davanti a una porta spalancata. Jess trattiene Chris che tenta di avventarsi su Wolf. Raggelo quando vedo Wolf muoversi e alzare lo sguardo su di me. Ghigna malignamente. Chris segue il suo sguardo e mi vede.
- Samantha. - Smette di dibattersi e mi guarda preoccupato.
Wolf si rialza. È conciato male, malissimo, eppure vorrei che Chris gli facesse ancora più male.
- Ehilà troietta. - Mi saluta. - Finalmente hai smesso di parlare, eh? - Chris si libera dalla presa ferrea di Jess e inchioda Wolf al muro per la gola.
- Stai zitto lurido stronzo! - Ringhia a cinque millimetri dalla sua faccia. Avanzo piano mentre il cuore mi batte all'impazzata. Avvolgo le braccia attorno alla vita di Chris e il ragazzo si rilassa subito. Lascia cadere a terra il ragazzo che tossisce violentemente.
- Samantha, ti ha fatto del male, deve pagare! - Dice. Scuoto la testa contro la sua schiena e comincio ad allontanarlo da Wolf. Lo porto nella sua camera da letto per calmarlo.
- Perchè non parli più? - Mi domanda triste. Mi siedo sul letto e lo guardo con occhi spenti. Le ultime ore sono state le più brutte della mia vita. Sono passata da un sogno ad un'incubo!
- Non piangere piccola. - Chris mi abbraccia e mi culla dolcemente. Mi asciugo le lacrime con il dorso della mano. Basta piangere, sono stanca di essere maltrattata.
-------------- Angolo Autrice------------
Ragazzuoleee! ♥ Finito l'altro capitolo, ho continuato subito a scrivere presa dalla foga e dall'emozione xD Spero vi piaccia :3 siamo quasi alle 3 mila visualizzazioni *^* come faccio ad non adorarvi? ;* comunque... Quant'è dolce Chris? *-* mi sono emozionata da morire a scrivere questa parte! Miraccomando commentate in tante ^-^ mi fa piacere leggere i vostri commenti, è la parte più bella del pubblicare (; più tardi pubblicherò l'avviso che vi avevo promesso sugli extra dopo il libro e sulle idee che mi sono venute. E dopo questo papiro di angolo autrice, io vi saluto xD
A presto dolcezze :*
Asja♥
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top