New York City♥

Mi sveglio con Chris che dorme appoggiato al mio ventre. Sorrido istintivamente e gli accarezzo la chioma castana a spettinata. Lui mugola in protesta e apre lentamente gli occhi.
- Ehi. - Mi saluta con la voce roca dal sonno.
- Ciao. - Sorrido, mentre lui mi lascia un bacio sulle labbra. - Sono così stanca. - Mi lamento alzandomi a sedere, coprendomi con il lenzuolo. Chris ghigna e fa per dire qualcosa, ma gli lancio un'occhiataccia.
- E io che volevo portarti fuori stasera. - Alza gli occhi al cielo. - Sai, per staccare un po' la spina da tutta questa merda. - Si alza e inizia a vestirsi.
In effetti è stato un periodo pesante e se non fosse per Chris non riuscirei neanche a dormire senza fare incubi così vividi da sembrare veri. Se ripenso a Scott posso sentire ancora l'odore di morte che impregnava la stanza e il sangue sul pavimento, così rosso... rabbrividisco.
- Quando faranno il funerale di Scott? - Mormoro pianissimo.
Chris sembra interdetto dalla domanda.
- In realtà lo hanno già fatto, subito dopo che è morto. - Confessa sedendosi sul letto. - Io ci sono andato, è stata una cerimonia molto intima e molto... triste.
Io annuisco, mentre mi alzo e mi vesto anch'io.
- Samantha? - Chris mi abbraccia da dietro e mi dà un bacio sulla guancia. - Che c'è?
- Non so... mi sento così male per la sua morte. - Una lacrima mi scappa e scivola solitaria sulla guancia. - Mi sento quasi responsabile.
- Non dirlo, è stata colpa di Damian, lui l'ha ucciso. - Ribatte duro. - Samantha, non lascerò che ti auto-commiseri per una cosa che non hai fatto, Scott sapeva bene a cosa andava incontro e meglio tardi che mai ha scelto di fare la cosa giusta. Samantha lui ci ha salvato pur sapendo che sarebbe morto. Purtoppo quando si entra in una gang si sa che una mossa sbagliata può esserti fatale. - Chris mi fa girare e mi guarda negli occhi. - Scott è un eroe, io e tutti i Black vogliamo ricordarlo così. - Gli sorrido debolmente e lui mi asciuga la guancia con un pollice.
- Non piangere, sei più bella quando sorridi. - Il ragazzo mi dà un bacio sulla fronte.
- Grazie. - Sussurro chiudendo gli occhi.
- Dai, preparati. - Mi incita. Gli sorrido e poi mi chiudo in bagno. Mi guardo allo specchio e faccio uno sbuffo esasperato. Ci vorrà un bel po' di lavoro, i miei capelli sono una specie di nido di rondine, ma ho le guancie leggermente arrossate e gli occhi che brillano di felicità. Cerco di passare la spazzola tra i miei riccioli ramati, facendomi un gran male. Ci vuole almeno mezz'ora per sistemarmi i capelli e un'altra buona mezz'ora per il trucco. Mi guardo allo specchio soddisfatta di essere almeno presentabile ed esco dal bagno.
- Era ora. - Chris inarca un sopracciglio e mi guarda.
- Devo anche vestirmi. - Gli faccio notare divertita. Lui alza gli occhi al cielo e borbotta qualcosa sulle donne.
- Hai detto qualcosa? - Ribatto dolcemente, cercando un vestito.
- Nulla. - Ridacchia il ragazzo e poi lo vedo sparire in bagno.
Mi ritrovo a pensare a come sarebbe la convivenza con Chris e sorrido leggermente. Mi sveglierei ogni mattina accanto a lui e faremo la doccia assieme, potremo guardarci un film sul divano dopo il lavoro e fare tante altre cose che fanno le persone normali. Una normalità assieme a Chris, senza gang assetate di potere e la costante paura di venire rapiti. Sospiro. Insomma non sarebbe male, ma non ci sono più abituata alla normalità, ormai vivo nella movimentata New York e frequento persone che sono immischiate in cose pericolose, la normalità ce la possiamo solo immaginare. Scelgo un vestito a caso e me lo infilo. Guardo il mio riflesso e sorrido. Mi sembra un po' eccessivo, ma penso che potrebbe piacere a Chris. Prima di cantare vittoria cerco delle scarpe che vi si abbinino e anche un paio di orecchini, giusto per sfizio. Trovo delle scarpe con il tacco nere, semplici ed eleganti. Me le infilo una alla volta, cercando di non rompermi una gamba e le mani di Chris mi afferrano per la vita, dandomi più stabilità.
- Salve, ha visto la mia ragazza? - Scherza.
- No, però mi concederebbe un bacio? Siete molto affascinante - Sorrido, stando al gioco.
- Mi dispiace, sono fedele. - Ridacchia.
- Certo, perchè se ti saltasse addosso una ragazza bellissima, tu la rifiuteresti? - Alzo gli occhi al cielo, andando allo specchio.
- No, ma andiamo, c'è solo una ragazza bellissima a cui permetterei di saltarmi addosso. - Ammicca, seguendomi.
Mi metto gli orecchini pendenti e guardo Chris attraverso lo specchio, mentre mi squadra da capo a piedi.
- Sei bellissima. - Sussurra abbracciandomi da dietro.
- Non è vero. - Sorrido lusingata, il mio sguardo si sposta sul pavimento incapace di reggere quello del ragazzo.
- Non ho più molta voglia di andare alla festa. - Replica Chris. - Voglio tenerti gelosamente qui, così nessun'altro possa goderr della tua vista. - Mi bacia la guancia.
- Chris... - Arrossisco. Mi sento una scema a sorridere così.
- Zitta, muoviti prima che cambi idea. - Mi dà una pacca sul sedere. Afferro la pochette e la giacca, mentre Chris esce in corridoio. Lancio un'occhiata di controllo al mio riflesso.
I riccioli ramati cadono come una cascata di bronzo sulla schiena, il trucco leggero, con appena una linea di eyeliner a sottolineare gli occhi castani. Il vestito aderente e fatto di un tessuto pesante, con le maniche di pizzo e lo scollo a cuore, un po' troppo profondo per i miei gusti; arriva fino a sopra il ginocchio. I tacchi mi slanciano le gambe e per una volta non sono tanto bassa, anzi, non sembro una ragazzina, ma una donna. Sorrido soddisfatta.
Raggiungo Chris all'entrata e mi infilo la giacca.
- Andiamo. - Dico decisa, mentre Chris mi mangia con gli occhi.

Saranno le tre di notte, credo. Sono leggermente sbronza e tutto attorno a me è attutito, sfocato, estraneo. Ho perso di vista Chris da quasi un'ora, ma non ci ho fatto molto caso. Sono troppo presa dalla musica, le luci stroboscopiche, il ragazzo accanto a me che mi guarda interessato. Lo guardo impassibile, non è niente in confronto al mio Chris. Mi manca. Cerco di farmi spazio tra la folla, per andarlo a cercare. Qualcuno mi afferra per la spalla, facendomi voltare.
- Ciao. - Sorride il ragazzo di prima. Ha un che di familiare... i capelli ricci castani, gli occhi che luccicano, scuri. È il Bloods che ha aggredito mia sorella fuori dal Tabernet. Mi viene una gran voglia di tirare un pugno sul suo bel faccino per togliergli quel sorriso idiota dalla faccia, ma mi trattengo. Sfodero un sorriso così falso che mi sorprendo di me stessa.
- Ciao. - Biascico. - Ci conosciamo?
- In effetti no. - Continua impacciato.
Un po' mi fa pena, peró ho fretta. Devo ritrovare Chris, voglio andarmene da questo buco di festa.
- Beh, io ho già il ragazzo. - Mi divincolo dalla sua presa.
- E dov'è? - Inarca il sopracciglio.
- Lo stavo cercando. - Deglutisco.
Lui annuisce distrattamente e mi propone di aiutarmi. Non so se è un modo per vedere se sto mentendo o un'atto di gentilezza. Comunque descrivo Chris al riccio, che scopro, si chiama Tyler.
Cerchiamo per tutto il locale, ma non lo troviamo da nessuna parte. I tacchi iniziano a farmi un male cane e sono stanchissima.
- Niente. - Annuncia Tyler spostando un ricciolo da davanti agli occhi.
- Abbiamo cercato proprio dappertutto? - Chiedo in ansia.
- In realtà non abbiamo guardato nei salottini privati. - Mormora il riccio. Mi lancia un'occhiata nervosa e inizio ad avere un bruttissimo presentimento. Tyler sembra avere più familiarità con il posto e lo seguo con un'ansia pazzesca. Sarà l'alcool ad amplificare le mie emozioni, ma il brutto presentimento è reale e forte. Ci troviamo in un corridoio abbastanza ampio, pieno di porte. Ha un che di deja vù, in effetti peró ripenso con amarezza a quella sera della festa, e adesso Chris non è con me. Probabilmente é dietro a una di queste porte con un'altra. La musica da qua non si sente per niente e sento il mio cuore battere nei timpani.
- Allora... bussiamo? - Chiede titubante Tyler. - Oppure riesci a riconoscere la sua voce? - Rivolge il suo sguardo verso di me.
- So riconoscere la sua voce... - Mormoro. - Ma non sono sicura di voler sentire il mio ragazzo urlare il nome di un'altra.
- Va bene. - Tyler mi sfiora titubante il braccio, cercando di confortarmi. Farà parte di una gang, sarà anche uno sconosciuto, ma mi sta sostenendo come farebbe un'amico e io gliene sono grata.
- Vai prima tu. - Dico sentendomi la gola improvvisamente secca. Tyler mi fa un cenno con il capo e bussa alla prima porta alla mia destra, senza ricevere risposta.
- Vuota. - Annuncia. Io vado verso la prima porta parallela a quella di Tyler e busso. Niente. Andiamo avanti così, finchè non ci ritroviamo a metà corridoio. Tyler esita e mi guarda preoccupato.
- Come hai detto che si chiama il tuo ragazzo? - Chiede e il cuore mi schizza in gola.
- Chris. - Mormoro.
Tyler mi fa segno di avvicinarmi e sento i rumori più strazianti della mia vita. Gemiti, sussurri, nomi mezzi urlati. Non mi toglierò mai più dalla mente il mio Chris che fa l'amore con me e la stessa sera tradirmi con un'altra. Tyler mi mette un braccio attorno alle spalle e mi attira a sè. Per non farmi più sentire mi mette le mani sulle orecchie, ma il nome urlato da Chris mi arriva forte e chiaro. Nathalie. E io in quel momento crollo. Tutte le barriere che mi ero creata cadono e tutti i problemi mi piombano addosso come una frana.
- No... - Piango contro il petto di Tyler.
- Samantha, dobbiamo entrare. - Dice deciso il riccio. - Devi smetterla subito di piangere, perchè non merita neanche una lacrima da te, devi toglierti la soddisfazione di guardarlo in faccia e dirgli quanto fa schifo, e magari tirargli anche un calcio nei gioielli di famiglia. - Mi fa quasi ridacchiare tra le lacrime. - Non puoi permettere a uno stronzo di toglierti il sorriso, reagisci, fagli vedere che sei meglio di lui. - Sorrido a Tyler e lui ricambia. Mi asciuga le lacrime con i pollici e poi mi lascia andare. Magari i secondi fini all'inizio c'erano, ma adesso sono spariti e non avrei mai immaginato di trovare un alleato cosí forte alle tre di notte in un locale schifoso. Tyler non bussa neanche e spalanca la porta. Quale idiota la lascia aperta mentre sta tradendo la sua ragazza? Di sicuro Christoper Luke Blake. Non ero pronta a vedere quel bastardo avvinghiato a quella bionda finta e per poco non rimetto tutto. Tyler urla qualcosa che non sento, sono troppo presa a fissare Chris con le lacrime agli occhi. Lui mi vede e spalanca la bocca, sorpreso.
- Sammy... - Biascica.
- Non chiamarmi Sammy. - Sibilo piangendo.
Sul viso di Nathalie si dipinge un sorrisetto soddisfatto.
- Siete una coppia perfetta. - Continuo. - Un bastardo e una troia. Vi auguro tanta felicità e figli maschi. - Faccio una smorfia di disgusto e mi volto, andandomene.
- Samantha! - Urla Chris. I piedi mi fanno talmente male che mi tolgo i tacchi, imprecando in italiano e corro via.
- Aspetta. - La voce di Tyler si sovrappone a quella del mio ex ragazzo. Recupero la mia giacca e ignorando tutto e tutti esco dal locale, scalza e con il cappotto in mano. Devo avere un'aspetto orribile, perchè il buttafuori mi guarda con compassione.
- Ehi, sei veloce per essere piccola. - Tyler mi raggiunge con la giacca ancora aperta e il fiatone. Io tremo dalla rabbia, dal dolore e forse anche un po' per il freddo. È stata la serata peggiore della mia vita.
- Samantha, vestiti, fa freddo. - Il riccio mi prende il cappotto dalle mani e me lo mette. Io come una bambina non faccio niente e quando finalmente ho il cappotto chiuso ringrazio il ragazzo. Il marciapiede è gelato e mi affretto a rimettere le scarpe con un gemito di frustrazione.
- Ti riaccompagno a casa? - Mi propone Tyler.
- Hai fatto abbastanza per me stasera, chiamerò un taxi. - Mormoro con la voce roca dal pianto.
- Lo faccio con piacere, siamo diventati complici ormai, no? - Fa un mezzo sorriso. - Tu eri troppo sconvolta, però ho tirato io una bella ginocchiata nelle palle a Chris. - Il tono che usa mi fa aprire in una risata. Una risata isterica, molto liberatoria, perchè questa situazione è totalmente assurda e mi sembra di vivere in un film, con la semplice differenza che questa è la cruda realtà. Alla fine accetto il passaggio di Tyler e mi faccio portare a casa di Chris per riprendere le mie cose. Suono al campanello e mi apre un Charlie assonnato.
- Samantha. - Sbadiglia riconoscendomi. - Hai idea di che ora è? Dov'è il tuo Romeo?
- Non sono affari tuoi, Charlie. - Tyler parla al posto mio e invita il ragazzo a lasciarmi entrare. Raccatto in fretta le mie cose e ritorno all'entrata.
- Che grandissimo stronzo. - Stava dicendo Charlie. - L'ho sempre detto io che i sentimenti rovinano tutto.
- Risparmiami la tua filosofia, non ho voglia di sentirla. - Borbotto uscendo sul pianerottolo. - Ma... voi due vi conoscete? - Chiedo spostando lo sguardo dai due ragazzi.
- Purtroppo. - Borbotta Tyler. - Andiamo.
Seguo il riccio nell'ascensore. Rimaniamo in silenzio, mentre scendiamo e io mi appoggio alla parete fresca. Sono esausta e distrutta. Non ci posso ancora credere che Chris mi abbia tradita.
- Samantha... - Tyler mi appoggia una mano sulla spalla. - Sii forte, per favore.

----------- Angolo autrice---------

Buonasera, bellezze. Come va? Io sto abbastanza bene, sono stressata, la scuola comincia tra pochissimo T.T Però dai si va avanti... probabilmente vorrete prendermi a padellate per il capitolo *si mette al riparo* comunque ho una sorpresa, che forse riusciró a pubblicare con il prossimo capitolo ;) a proposito, vi è piaciuto questo? La storia ormai è agli sgoccioli T.T mancano pochi capitoli. Comunque buone fine vacanze,
A presto
Asja♥

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