Il ballo di inizio anno
Dua come prima cosa aprì la sua unica valigia per iniziare a mettere in ordine le sue cose. Lili seguiva con la coda dell'occhio ogni movimento della sua nuova compagna di stanza. Quando si accorse della minima quantità di vestiti che Dua si era portata dietro, non riuscì a controllarsi.
<<Oh Santo Cielo, non ci posso credere!>> Esordì all'improvviso facendola sobbalzare dallo spavento.
<<Non mi è mai capitata una compagna di stanza che non si portasse tutto l'armadio con sè. E' una cosa nuova persino per me che sono al secondo anno.>>
A quelle parole Dua non potè far altro che rasserenarsi, aveva avuto il terrore di aver già commesso qualche sbaglio in quei pochi minuti di permanenza. Appurò, invece, che Lili dava la prima impressione di essere simpatica, spontanea e alla mano.
<<Da quel poco che ho potuto vedere, sono l'opposto delle ragazze che girano per i corridoi. Non sono una tipa vanitosa e odio fare shopping. Somiglio più ad un maschiaccio per l'esattezza.>> Rivelò Dua, senza vergogna o freni. Non si sentiva giudicata con lei. Si stupì inoltre della loquacità che aveva appena acquisito, di solito era un pezzo di ghiaccio con le persone appena conosciute.
<<E' un sollievo sentirtelo dire!>> Le rivolse uno dei suoi sorrisi più sinceri.
<<Questo College è magnifico quanto enorme, immagino che mi ci vorrà perlomeno un mesetto per prendere familiarità.>> Cambiò discorso mentre era indaffarata a ripiegare le sue t-shirt preferite nel suo apposito comò.
<<Penso proprio che spetti a me guidarti nel tuor del College.>>
~ ~ ~
<<E questa è la palestra dove da qui a poco si terrà l'assemblea.>>
Quella era l'ultima tappa. Dua si sentiva indolenzita come se avesse corso. La colpa, invece, stava nelle dimensioni del College. Lili aveva cercato di farle visitare velocemente i luoghi fondamentali che avrebbe dovuto ricordarsi: le docce, alle quali avrebbe fatto molta fatica ad abituarsi, dovendo rinunciare alla sua bramata privacy. Le aule, provviste di tutti i sistemi operativi più moderni. La mensa, nonchè il luogo di incontro per tutti gli studenti, una combinazione di semplicità e praticità. Il Campus disponeva anche di tavoli da giardino per quando l'aria sarebbe stata irrespirabile. Poi c'erano le attrezzate aule di disegno e di musica, nelle quali Dua si immaginava dare dimostrazione della sua vena artistica. Infine, ma non per importanza, la biblioteca, la quale l'aveva affascinata più di tutte.
Gli alti soffitti, la bassa temperatura per conservare al meglio tutti i massicci volumi, gli imponenti scaffali in legno scuro, l'attiravano più di quanto pensasse. Il College era moderno in tutto e per tutto, ma la biblioteca era forse l'unico luogo in cui traspirasse tradizionalità, oltre che eleganza. Non era mai stata una patita dei libri, ma l'idea di passare interi pomeriggi tra quel confortevole buon odore emanato dalle pagine, l'attizziva. Magari per studiare in tutta tranquillità o per fare ricerche con il suo amato portatile -non che non disponessero di computer fissi-.
Per accedere alla palestra si doveva passare per il giardino, che a dirla tutta, col bagliore del sole di quella mattinata, aveva un aspetto paradisiaco. Il giardino era potato alla perfezione e abbellito da una maestosa fontana. A fare da cornice, lo stile vittoriano del Princeton, che con quell'aria di mistero, avrebbe appianato la nostalgia di Londra.
<<Mi sono dimenticata di dirti che il venerdì è la giornata football e il sabato la giornata cinema.>> Dua annuí velocemente prendendone nota mentalmente. Si sedettero sugli spalti della palestra.
<<Com'è stato il tuo primo anno? Eri nervosa quanto me?>>
<<Devo ammettere che non mi sentivo a mio agio tra questa gente con la puzza sotto al naso. La mia prima compagna di stanza era una melodrammatica e ogni notte dovevo sopportare i suoi pianti. Poi però si è dimostrata essere un'ottima amica, abbiamo trovato...>> Dua ebbe l'impressione che Lili si fosse morsa la lingua di proposito per non concludere la frase.
<<Avete trovato?>> Le fece eco lei, curiosa di conoscere il finale. Lili per la prima volta da quella mattinata pareva essere nervosa, era rimasta senza parole. Eppure aveva una parlantina così spigliata, quasi da logorroica. Era incredula del fatto che fosse riuscita a zittirla.
<<Guarda, è proprio lei!>> Squittí volgendo i suoi occhioni verde acqua dietro le spalle di Dua, la quale subito si girò in quella direzione. La sua bocca formò una O perfetta. Possibile mai che fossero tutte bellissime in quel College? Pensò. Di solito non era una persona propensa ai paragoni, non era neanche tanto insicura, tuttavia in quel momento lo fu.
La melodrammatica in questione si stringeva nel suo leggero vestitino a fiori, fin troppo vintage per i suoi gusti. Quest'ultimo, provvisto di colletto e maniche a tre quarti, era di un verde acido. I capelli, color mogano con qualche riflesso miele, erano portati naturalmente dietro le spalle.
<<Ciao Lili.>> disse timidamente quando le raggiunse. Mandò un'occhiata fugace alla nuova ragazza, ma non indugiò oltre.
Fu la biondina a prendere l'iniziativa. <<Lana lei è Dua, Dua lei è Lana Del Rey.>>
Dua capì subito che Lana fosse l'opposto della sua compagna di stanza: la classica ragazza pavida ed introversa. Ed era pronta a scommettere che fosse un'amante della lettura.
Siccome la palestra iniziò in men che non si dica a riempirsi di collegiali, Lana fu costretta a prendere posto vicino loro due. In ogni caso dalla sua bocca non uscí un filino di voce. Si sentiva in imbarazzo ogni qualvolta conoscesse delle persone nuove.
Una volta che il preside ebbe fatto il suo ingresso, disse:
<< Sono lieto di dare un caloroso benvenuto ai nuovi studenti che si trovano qui oggi per iniziare questo lungo ed impegnativo percorso. Ad ognuno di voi è stata assegnata una stanza, spero sia di vostro gradimento. Questo pomeriggio vorrei che lo occupaste per fare conoscenza con i vostri compagni di stanza e per ambientarvi alle vostre camerate. Inoltre, vorrei anche esortare gli studenti che già hanno avuto modo di vivere qui al Campus gli anni precedenti, per dare anche quest'anno il massimo di loro stessi.>> Proferì con una voce roca, benchè cordiale. <<Oltretutto, proprio qui, questa sera, avrà luogo il ballo di inizio anno!>>
Non riuscì a concludere il discorso che subito un fracasso si elevò dagli spalti costringendolo ad interrompersi e ad attendere con pazienza che l'euforia iniziale si calmasse. Lana si portò le mani alle labbra per fermare i suoi guaiti. Dua invece si dimostrò completamente indifferente, tanto per cambiare. Era sicura che non avrebbe partecipato. Non le piaceva ballare, né vestirsi elegante, né avere gli occhi altrui addosso. Quindi per quale motivo avrebbe dovuto accettare? Se ne sarebbe stata nella sua stanza col suo portatile in grembo a raccontare ai suoi genitori ciò che aveva visto e appreso. Dopo una manciata di minuti un veloce battito di mani aiutò il preside ad ottenere il silenzio.
<<So cosa stai pensando.>> Sussurrò Lili, poggiando una mano sul suo ginocchio. Dua aveva cantato vittoria troppo in fretta. <<Ci verrai.>> Affermò con un tono che non transigeva obiezioni.
~ ~ ~
Dua non si era mai sentita così a disagio in vita propria. Neanche da piccola le sue guance si tinsero così di rosso al momento di soffiare le candeline di compleanno, dinanzi a tutti gli invitati che canticchiavano quell'odiosa canzoncina. E' per questo motivo che lei odiava festeggiare il compleanno.
Ma la situazione sembrava essere peggio quando si trovò faccia a faccia con il suo riflesso che proiettava una ragazza elegante, stretta in un abito argentato che le giungeva sino alle ginocchia. Erano davvero rare le volte in cui indossava un vestito, difatti non aveva neanche un ricordo limpido dell'ultima volta che fosse successo. I suoi capelli scuri e corti erano raccolti minuziosamente verso l'alto, tutta opera di Lana. Quest'ultima da quel pomeriggio si era dimostrata pochino più socievole appena l'era giunta la voce che Dua non sapesse cosa indossare, o che addirittura, se proprio fosse stata costretta a partecipare, avrebbe preferito indossare qualcosa di casual. Così che Lana, magnanima qual'era, si mise istantaneamente a frugare nel suo armadio. E dopo tante negazioni e proteste, era riuscita a farle provare qualcosa. Soddisfatta, la stava guardando attraverso lo specchio, dietro la sua figura, cercando di decifrare l'espressione titubante della nuova arrivata.
<<Ti sta benissimo.>> Commentò Lili, togliendo le parole di bocca a Lana.
<<Farai uscire di senno un sacco di ragazzi!>> Lana congiunse le mani, facendo trapelare il suo lato romantico.
<<Avete ragione.>> Acconsentì Dua.
<<Davvero?>> chiese Lana speranzosa.
<<No.>>
Lili si piegò dalle risate per il volto stupito di Lana, che non era riuscita a cogliere l'ironia della mora. Avrebbe dovuto farci l'abitudine.
In ogni caso il ballo sarebbe iniziato da lì a poco, quindi ci sarebbe stato poco da fare nel caso Dua avesse avuto dei ripensamenti. Dunque, riluttante, si fece condurre alla palestra, che per quell'occasione aveva assunto tutt'altro aspetto. Una cascata di lucine, simili a quelle di Natale, si arrampicavano su tutte le pareti, conferendo un'atmosfera più intima e confidenziale. Dei tavoli erano disposti ai lati di quella che era diventata una sala da ballo, per appoggiarvici sopra dei deliziosi pasticcini e alcune bevande. Mentre il trio di giovani ragazze faceva il suo ingresso con i cuori trepidanti, il ritmo della musica del dj accompagnava i loro soavi movimenti. Il ticchettio dei loro tacchi alti riscosse l'attenzione della maggior parte dei presenti, che puntarono la visuale sui loro corpi sinuosi. Ciò fece balenare un pensiero nella mente di Dua: scappare e ritornare nella sua piccola stanza.
Con lo scorrere dei minuti avvertirono l'impellente bisogno di bere qualcosa, così che Lili si offrì per andare a prendere qualcosa di rinfrescante, che avrebbe ridotto la tensione iniziale.
<<Per me niente alcolici.>> Le ricordò Lana; d'altro canto Lili, prima di scomparire tra la massa di persone, levò gli occhi al cielo. Dua non potè far altro che scoprirsi divertita dalla bizzarra amicizia che c'era tra le due.
<<Sei astemia?>> Le chiese Dua appena furono rimaste da sole, con l'obiettivo di rompere il ghiaccio.
<<Già.>> Rispose Lana, mandando in fumo le sue buone intenzioni di fare conversazione. Dua era sicura che Lana non si comportasse così poiché antipatica, aveva soltanto delle difficoltà a dialogare con le persone sconosciute. E lei avrebbe fatto di tutto per abbattere quel muro che si ergeva tra di loro.
<<Non è imbarazzante venire al ballo di inizio anno senza accompagnatore?>> Le chiese dunque, sicura di aver centrato il suo punto debole. Quello che aveva capito di Lana, oltre che fosse una ragazza molto timida, era che le piaceva parlare d'amore e di ragazzi.
<<Stai cercando un accompagnatore?>> Rispose disinvolta con un'altra domanda.
<<No, parlavo di te. Sono qui solo da stamattina, invece so che tu sei al secondo anno.>> Prese subito la palla in balzo per introdurre l'argomento, fiduciosa della sua intuizione.
<<Oddio no... Non posso...nel senso, cavolo!>> Farfugliò qualcosa di incomprensibile con il volto in fiamme. Portò le mani tremanti sui fianchi per non farsi scoprire ulteriormente.
<<A parole tue.>> La scherní senza cattiveria. Forse l'argomento l'impacciava? Lana dapprima si guardò in giro, e poi analizzò una risposta da darle. Dua a quel punto fu certa che ci fosse qualcosa di più oltre la vergogna: aveva timore. Ma timore di cosa? Era una ragazza così affascinante con i suoi occhi verde smeraldo, il naso piccolino, le labbra carnose, la capigliatura vaporosa. Inoltre quella sera indossava un abitino in pizzo bianco che le conferiva un aspetto raffinato. Purtroppo per lei, il suo viso era anche fin troppo trasparente per mascherare qualcosa; a differenza sua che indossava ogni giorno una maschera diversa e si nascondeva dietro il suo sarcasmo.
Annaspò ancora in cerca di parole. Stava per rivelarle tutto quando la coda bionda di Lili si palesò, in mano tre bicchieri.
<<Ecco a voi.>> Porse i loro bicchieri e Lana abbassò lo sguardo, che significò che l'argomento era definitivamente chiuso.
Dua non aveva ricevuto delle risposte precise ma aveva la testa piena di dubbi e domande. Come mai Lili e Lana si erano comportate in modo così sospetto?
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