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POV'S JIMIN
Appena mi accorsi di quello che era successo accostai con la macchina.
Scesi e mi diressi verso la ragazza.
Dio se era carina.
Come mi avvicinai mi tolsi gli occhiali, sembrava sull'orlo del pianto...
Avevo fatto un casino e dovevo rimediare in qualche modo...
Ci sono!
Potrei portarla a casa mia così non si raffredda... prima di chiederlo però è meglio presentarsi o sarei potuto sembrare uno stupratore.
Iniziai a parlarle ma sembrava non mi stesse ascoltando..."...ei?" Le chiesi.
Lei arrossì, che tenera!
"Scusami tanto... Non ho visto la pozzanghera..." rimasi un attimo a guardarla cercando di non perdermi in quegli occhi azzurri così intensi e continuai a parlarle.
" ...sei... straniera?"
Mi sentivo veramente in colpa.
"S-si sono italiana..."
Ecco spiegato i lineamenti a me esotici.
Le sorridi, ero stranamente attratto da lei, non riuscivo a non guardarla.
Notai solamente ora che la sua maglia era diventata quasi trasparente, non potei non guardare un attimo e finii per arrossire, mi coprii il viso con una mano che poi passai tra i miei capelli biondi.
Jimin.. che diamine... così sembri un maniaco...
Mi sentivo troppo in colpa...
Ok la porto da me.
"Senti... Scusami... Non posso lasciarti andare in giro così... attirerai l'attenzione di qualche poco di buono... Hai un posto dove stare?"
Le dissi guardando le valigie.
La ragazza fece un visino a metà tra l'ironico e l'affranto "no.." mi rispose.
Questa ragazza è un po' sprovveduta a non aver preso un appartamento... ok va bene la porto da me.
"Ok.. senti, io sono Jimin Park... sò che molto probabilmente non ti fidi di me ma non posso lasciarti andare in giro così... ti va se ti dò un passaggio da me? Ti puoi fare una doccia mentre io ti vado a comprare qualcosa di asciutto da mettere, a casa non ci sarà nessuno"
Ovviamente mi guardò male, me lo aspettavo. Il senso di colpa però mi premeva sulla coscienza così provai ad insistere "Guarda che io non ci sarò, stai tranquilla"
"Etcì" aveva starnutito.
Ha anche degli starnuti carini.
Mi sta facendo sclerare.
Troppa pucciosità.
Ok Jimin. Torna in te.
Questa ragazza si sta ammalando e tu stai li a sclerare su un suo starnuto.
"Tu ti stai ammalando... dai vieni"
Le dissi mentre l'accompagnai verso la macchina. Lei si sedette al posto del passeggero e io a quello del guidatore.
Presi una felpa che avevo sui sedili posteriori e gliela misi sulle spalle. Lei mi guardò con le guancette rosse.
"Non guardarmi così, non vorrei ti ammalassi per colpa mia..."
Mentre guidavo mi accorsi che non mi aveva tolto gli occhi di dosso manco per un attimo,mi venne da ridere. " Sono tanto bello?"
Non ebbi risposta e con la coda dell'occhio la vidi arrossire nuovamente e girarsi verso il finestrino. Il viaggio proseguì silenzioso. In poco tempo arrivai davanti al mio palazzo e parcheggiai, scesi e andai ad aprire la portiera a lei. Notai subito la sua espressione, probabilmente non si aspettava vivessi qui. Entrammo in ascensore e premetti il settimo piano. Mi fermai di fronte al mio appartamento oltrepassando gli altri sei. Aprii la porta e gli lasciai ammirare la mia splendida vetrata in salotto, nel mentre la portai verso il bagno, presi una maglia e un asciugamano pulito e glieli appoggiai su un mobile. La lasciai scrutare il bagno e le chiesi
" che taglia porti?"
"Prendi una L, preferisco le cose larghe".
Scoppiai a ridere di gusto e con un braccio mi appoggiai alla porta, la vidi guardarmi con aria interrogativa...
Davvero non aveva colto il doppio senso?
" perchè ridi?"
No. Non l'aveva colto.
Cercai di smettere di ridere "niente, niente... vado a prenderti i vestiti. Ci metterò minimo mezz'ora, i negozi sono abbastanza lontani da qui, ci vediamo dopo. Fa come se fossi a casa tua" presi le chiavi della macchina e uscii di casa, arrivato dell'ascensore mi resi conto di non averle chiesto manco come si chiamava...
Ma complimenti Jimin.
POV'S Y/I
Quando fui sicura che Jimin fosse uscito mi spogliai e mi rilassai sotto il getto caldo e rassenerante della doccia.
Solitamente ci mettevo molto tempo a fare la doccia ma, non essendo a casa mia, decisi di fare veloce. Non volevo che rientrasse e mi trovasse in chissà quali condizioni.
*dopo un quarto d'ora*
Uscii dalla doccia, per fortuna l'intimo non si era bagnato più di tanto, lo indossai insieme all'enorme maglia di Jimin che mi arrivava poco sopra le ginocchia. Nella valigia avevo sicuro qualcosa da mettere ma erano giù in macchina e di certo io, " vestita" così, non sarei scesa. Con me avevo solo lo zaino che attualmente era appoggiato sul divano in salotto. Decisi di andare a prenderlo per vedere cosa avevo li dentro, entrai in salotto e andai dal mio zaino. Frugando trovai la boccetta d'olio alla pesca regalatami da Alison.
Sorrisi guardandola.
Ah Alison, se sapessi quante cose assurde sono già capitate in così poco tempo scoppieresti a ridere e a prendermi in giro dicendo cose come "solo tu riesci a cacciarli in casini simili" e si... hai ragione.
Aprii la boccetta e ne odorai il contenuto... Alison, ti adoro.
Me ne misi un pochino sulla mano e me la passai sui capelli, ne spostai una ciocca al viso e la odorai... ok basta o mi viene fame. Era passata mezz'ora e decisi di asciugarmi i capelli che erano avvolti in un asciugamano color panna.
I miei capelli stavano tornando il solito colore biondo-ramato quando sentii una porta sbattere leggermente, spensi il phon. È tornato Jimin?
Tornai in cucina quasi correndo e lo vidi... restai immobile sulla porta.
Non era Jimin.
Angolo autrice:
Chi sarà mai? Vediamo se qualcuno mi indovina nei commenti :3
Ho notato che le visualizzazioni stanno crescendo e ne sono felice. Grazie tante✾
『C00kieX🌙』
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