Secrets

Rose non riusciva a dormire.
Di nuovo.

Si guardò intorno: tutte le sue compagne di stanza russavano beatamente, accoccolate nelle loro calde lenzuola.

"Devo dirlo a qualcuno. Forse ad Albus..." pensó la ragazza.

"Sì, certo, Rose. Siamo nel cuore della notte, che male c'è nel svegliare tuo cugino, che, tra parentesi, si trova dall'altra parte del castello, per informarlo dei tuoi problemi adolescenziali?" le ricordò la voce della sua coscienza, che in quel periodo era sempre più presente nei battibecchi che Rose aveva con sé stessa. "Potresti semplicemente svegliare tutto il dormitorio con il tuo portamento da cinghiale in sovrappeso, che viene fuori quando sei agitata. E inoltre lui non è la persona adatta."

Rose decise di ascoltare la vocina.
Ma doveva per forza dirlo a qualcuno, altrimenti avrebbe passato un'altra notte insonne, rimuginando su quel pensiero.
E lei odiava non poter dormire.

Non aveva scelta, doveva ricorrere all'altra soluzione.
Quella estrema.

Si mise a sedere sul suo letto e poi spostò le coperte che l'avvolgevano, in modo da arrivare fino al suo baule - che si trovava ai piedi del letto- senza dover scendere.

Lo aprì e cercò il pacchetto quadrato che aveva riavvolto nella carta regalo, sicura di non doverlo mai usare.

Sotto una pila di vecchi libri, trovò il regalo che sua zia Fleur le aveva fatto il natale prima. Lo prese tra le mani e scartò il piccolo quadernetto.

La copertina era rosa antico con delicate decorazioni floreali e una piccola targhetta al centro.

"Ridicolo." pensó la ragazza. Avrebbe tanto voluto buttare quel regalo nello stesso istante in cui sua zia glielo aveva consegnato, ma sua madre le aveva insegnato che non era buona educazione rifiutare un dono, perciò aveva finto un sorriso entusiasta a Fleur e poi aveva messo il diario tra le altre mille cose che popolavano il suo baule, dimenticandosene.

Fino a quella sera.

Con ostilità, accese la bacchetta con un rapido "Lumus", prese la penna e la appoggiò al foglio, dando spazio ai suoi pensieri.

Caro diario,
è così che si inizia, giusto?
Cavolo, la mia sanità mentale è definitivamente andata a farsi benedire se sto parlando con un quaderno polveroso.
Avrei giurato che non avrei mai avuto bisogno di riaprire questa frivola confezione gentilmente offerta da zia Fleur, ma a quanto pare mi sbagliavo.
"Questo est per toi, Rosí. Così potrai confidargli ton secrets!" aveva detto lei.
Ma quali "secrets"!
Qua c'è in ballo un affare di stato.
È molto più di un comune polpettone rosa.
Io non dormo la notte.
Ti rendi conto?
IO!
In situazioni normali, anche se ci fosse una guerra in atto fuori dalla mia stanza, io dormirei beatamente.
Ma sono tre giorni che non chiudo occhio, per colpa di questa situazione che mi sta martellando il cervello.
Ho bisogno di sputare il rospo, di dirlo a qualcuno, altrimenti rischio di scoppiare.
Ti chiederai... cioè, no, non te lo stai chiedendo, ma te lo dico lo stesso: perché non parli con un amico?
Albus? No, grazie. Andrebbe a riferirlo al diretto interessato o comunque non riuscirebbe a mantenere il segreto.
Lily? Dominique? Inizierebbero a farsi mille film mentali e questa è l'ultima di cui ho bisogno in questo momento.
Ebbene, caro quaderno privo di vita, io, Rose Minerva Weasley, mi sono innamorata.
E fin qua tutto bene.
Voglio dire, anche se non sembra sono una sedicenne (quasi) normale anch'io.
Sì certo, non mi trucco, non leggo il Settimanale delle Streghe, non faccio shopping con le mie compagne di stanza e non conosco tutti i gossip che riguardano i ragazzi del castello, però una cotta posso avercela, non trovi?
Sì, be' forse è un po' più di una cotta...
Ma il punto è di chi mi sono innamorata.
Vuoi un nome?
Scorpius Hyperion Malfoy.
Già.
Ci conosciamo dal primo giorno qua ad Hogwarts, anche se ci abbiamo messo un po' per diventare amici.
Mio padre mi aveva raccomandato di non dargli troppa confidenza, per via della sua famiglia.
"Cerca di batterlo in tutti gli esami, Rosie. Per fortuna hai il cervello di tua madre."
In quel momento, avevo annuito a mio padre, ma dal primo momento in cui ho incrociato lo sguardo di Scorpius, ho avvertito un qualcosa nei suoi occhi che mi spingeva a conoscerlo.
Immediatamente, lui è diventato il miglior amico di Albus e, di conseguenza, per me è stato impossibile evitarlo.
Anche se, diciamocelo, non mi sono impegnata molto.
Non ho dato peso al consiglio di mio padre -dettato solo dal rancore nei confronti di Draco Malfoy e la sua famiglia- e ho preferito ascoltare il mio istinto.
Del resto, se era amico di Albus, era anche amico mio.
Frequentandolo, ho scoperto che le uniche cose che ha in comune con suo padre sono il cognome e quei bellissimi capelli biondo platino, che lui cerca sempre di tenere il più spettinati possibile, proprio per distaccarsi dalla sua famiglia che sostiene ancora certi valori delle antiche famiglie Purosangue, che lui non condivide.
È un ragazzo molto timido e sensibile, al contrario di quello che pensano le persone.
È sempre stato molto insicuro, nonostante sia uno dei ragazzi più discussi del castello, dato il suo fascino.
Prima della tragica morte di sua madre, era il classico ragazzino con la battuta sempre pronta e il sorriso sulle labbra, quello che sdrammatizzava su tutto e ironizzava sulla sua famiglia antiquata.
Ma quando Astoria è venuta a mancare, qualcosa in Scorpius si è rotto.
Non è mai più stato lo stesso.
E credo che sia stato lì che la nostra amicizia sia nata realmente.
Fortunatamente io non so cosa significhi perdere una madre, ma ho cercato di stargli il più vicino possibile.
In questi casi, non avendo una famiglia unita alle spalle, credo che gli amici siano l'unica cosa su cui poter fare affidamento.
Durante il primo periodo io e Albus eravamo davvero preoccupati: Scorpius aveva deciso di tornare a scuola il giorno dopo il funerale, ma non parlava con nessuno, stava chiuso in camera sua e usciva solamente per le lezioni.
Abbiamo cercato di fargli capire che non serviva a niente fingere di stare bene, solo per dimostrare qualcosa alla sua famiglia; che era normale piangere, sentirsi uno schifo, avere bisogno di conforto.
Pian piano è riuscito ad aprirsi con noi, a fare di noi la sua famiglia.
Ma agli occhi degli altri è sempre rimasto "Malfoy, il biondo tenebroso", appellativo alquanto ridicolo, secondo il mio parere.
Tutta la scuola lo vede come il classico ragazzo stronzo e strafottente, che non parla mai con nessuno perché non ha interesse a intrattenere relazioni umane.
Un bad boy da teen fiction, in pratica.
E devo dire che gli alunni di Hogwarts hanno una grande fantasia se è questo che pensano.
Non lo conoscono, non vedono la sua intelligenza, la sua maturità e sua estrema dolcezza.
Credo che sia proprio questo che mi abbia fatto innamorare, il suo carattere, il suo essere diverso dagli altri.
Diverso come me.
Perché per quanto io mi sforzi, in mezzo ai miei coetani mi sento sempre un pesce fuor d'acqua.
Ma con lui... be', con lui mi viene facile essere me stessa.
Mi sento a mio agio, perché Scorpius mi fa sentire bene, accettata, come a casa.
Abbiamo costruito un linguaggio formato esclusivamente di sguardi, piccoli gesti, sorrisi e movimenti del viso.
Ci capiamo così, senza bisogno di parlarci.
Perché ormai lui mi conosce meglio di chiunque altro, come io conosco lui.
Pensavo ci fosse solo una bella amicizia tra di noi, ma credo che per me stia diventando qualcosa di più.
Quando mi sorride con quei denti candidi, il mio cuore perde un battito.
Quando Albus dice una cavolata e lui inarca quelle sopracciglia quasi invisibili, mi ritrovo a ripercorrere gli eleganti lineamenti del suo viso pallido.
E quando lo guardo studiare, con una mano tra i capelli arruffati e lo sguardo assorto, mi ritrovo a pensare che sia assolutamente bellissimo.
Il punto è che non so assolutamente cosa fare.
È la prima volta che mi succede e non ho idea di come comportarmi.
Devo dirglielo? Devo fare finta di niente?
Lui ricambia?
E se non faccio altro che rovinare il nostro rapporto?
Se glielo dico e poi lui non prova lo stesso per me, resteremo lo stesso amici?
Rischio di scoppiare.
Ritroveranno una poltiglia mal assortita di ricci rossi e lentiggini.
Vedo già l'epigrafe: "Esplosa per troppa ansia e insicurezza."
Però devo ammettere che mi sento più leggera dopo averlo confidato a qualcuno.
Forse la zia Fleur non aveva tanto torto, dopotutto...
Ad ogni modo, credo che adesso proverò ad addormentarmi, sperando di riuscire a prendere sonno con un peso in meno.
Ehm...buonanotte?

Rose

Rose non rilesse quello che aveva scritto su quell'improbabile diario.

Fissò per qualche secondo la pagina.
Non poteva affermare con sicurezza che quella era la prima e unica volta in cui avrebbe usato il quadernetto, dato l'insuccesso della prima promessa che aveva fatto a sé stessa.

Chiuse la penna e la rispose sul comodino, poi riconfezionó il diario e lo posò nello stesso punto del baule in cui si trovava prima.

Spense la bacchetta e si infilò nuovamente nelle coperte.

Rimase qualche minuto a pancia in su, a fissare il vuoto, ripensando a quello che aveva appena scritto su un foglio di carta.

"Sono innamorata del mio migliore amico."

Si girò di fianco e mise una mano sotto il cuscino.
Chiuse gli occhi e, con in mente un'immagine di Scorpius che le sorrideva, finalmente, si addormentó.


*************
Sono 1575 parole.

Hola Carciofiii🍄

Questa cosa che pubblico sempre il giorno prima della consegna non credo potrà mai finire.
Il punto è che io provo a scrivere qualcosa durante tutti i 10 (o più) giorni a disposizione, ma l'ispirazione mi viene sempre due giorni prima della fine della prova.
Mi odio.
ANYWAYYY, sì sono ricaduta nuovamente nella trappola della Scorose.
Mi dispiace, è più forte di me.
Ho provato a descrivere la Scorose che immagino io, che non prevede Scorpius come copia esatta di Draco, anzi.
Ad ogni modo, è una mia scelta e può piacere o meno, ovviamente.
Spero solo di aver valorizzato al meglio il personaggio di Rose in queste tre prove.

Baci, amore e ciambelle a tutti🍩

RosalineW
originalsnasoox
LilyEvanss_

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