Capitolo 28

Fermalo, ti prego!

Mi aspettavo le sue mani forti allontanarmi da Tyler, mettermi dietro al suo corpo possente per impedire al ragazzo di baciarmi, ma niente. JJ non ha fatto niente per impedire il contatto disgustoso con le labbra di Tyler, le mani di quest'ultimo cercano di avvicinare di più il suo corpo al mio, picchietta con la lingua in cerca di un passaggio ma non lo lascio passare. Apro gli occhi con ancora lui attaccato come una cozza e guardo con la coda del occhio verso Jamie. Moira gli è salita sulle gambe e sembra che lo stia baciando, le sue dita accarezzano i capelli morbidi del ragazzo che poco fa aveva ammesso di tenerci a me ed ora mi sembra che le sue parole non siano state sincere.

Decido di ricambiare il bacio moscio con Tyler ottenendo la risata di Logan e urla acute da parte di Jess e altre ragazze.

Dopo un po' mi stacco da Tyler, mi guardo intorno aspettando di incontrare i suoi occhi ma di lui non c'è traccia. Gli altri ridono, mi parlano, sento perfino le sottili braccia di Jessica avvolgermi in un rapido abbraccio, ma niente mi arriva chiaramente nei sensi, la mia testa sembra ovattata. Mi alzo in piedi, non per andare a cercarlo, non voglio vederlo, mi allontano da tutti e da tutto, salgo le scale ed entro in una delle tante stanze vuote, forse è quella degli ospiti. Un letto matrimoniale è posto in mezzo e molti mobili fanno della camera molto accogliente.

Mi siedo sul bordo del letto, tolgo le scarpe, non le sopporto più, non sopporto più nient'altro.

Forse ho sperato in cose che non sarebbero mai arrivate, solo poche ore fa mi sentivo sia in paradiso che nell'Inferno tra le sue braccia, sapevo che non dovevo lasciarmi andare. O, forse, semplicemente, sono abituata ad essere alimentata dal dolore che in qualsiasi momento vado a cercarlo, è uno dei sentimenti che mi fa sentire, in un certo senso, a casa. Pochi sono i momenti in cui sono stata veramente felice, e quei momenti sono stati subito sostituiti dal male, improvvisamente, come un attacco di cuore; questo mondo tutto grigio senza colori mi tiene imprigionata e qualcosa di più oscuro tiene schiavo ad esso JJ.

Sarà da masochiste, ma non ho il coraggio di scappare da tutto questo perché senza ciò non mi rimane niente.

La porta si apre, alzo la testa e lo vedo in tutta la sua bellezza, gli occhi un po' rossi, i capelli spettinati, la maglia, che aderisce bene al suo torace portando ad immaginare cose poco caste da fare con lui, è un po' bagnata.

"Ti ho cercata dappertutto."

Viene verso di me con molta calma anche se il suo sguardo mi osserva impaziente, come se avesse bisogno di me per calmarsi. Quante idiozie pensa la mia testa, JJ non ha mai avuto veramente bisogno di qualcuno e pensare che ora possa averne è da stupidi.

"Sei stato tu ad andartene." glielo ricordo senza muovermi di un centimetro, ogni volta che lo vedo, qualcosa a cui non ho dato importanza precedentemente ora fa si che dentro di me del fuoco leggero si scateni, come se fosse all'inizio di un incendio dal quale dovrei scappare.

"Non potevo rimanere lì." sembra voglia dire altro, ma rimane muto. Cerco di scrutare qualcosa che possa servirmi per decifrarlo in quella maschera che ha assunto,ma è ineleggibile.

"Già... avevi di meglio da fare con Moira." parlo senza controllo prima che possa accorgermene.

"Non mi sembrava che tu ti stessi annoiando, Tyler non fa altro che parlare del bacio che gli hai dato. Pensavo volessi dimenticarti della vecchia Faith."

"Cosa vorresti insinuare? In passato ho fatto molte cazzate, ma non l'ho mai data al primo che capitava." scatto in piedi, ricevere da lui, anche se indirettamente, certe insinuazioni sono dolorose.

"Ehi, calmati, non intendevo quello..." le sue mani grandi si posano sulle mie spalle, sfiorando ciocche ormai un po' disfatte dei miei capelli.

"Perché sei qui? Potevi benissimo restartene di sotto, non ho bisogno della tua compagnia."

E invece si, ho tanto bisogno di lui.

"Ho tante altre persone che vorrei qui al mio fianco." termino la frase cercando di togliere le sue mani per non cercare di guardarlo dritto negli occhi perché se lo faccio cadrei ai suoi piedi.

"Oh ma sono sicuro che loro non sappiano come comportarsi con te, Principessa."

"Perché non lo hai fermato?"

Guardo dietro di lui, evito il suo sguardo inquisitorio, ci provo, ma lui non lo permette posando le grandi mani sul mio volto, tenendomi ferma e catturando i miei occhi nei suoi.

"Volevi che facessi quello?"

Annuisco, imbarazzata all'inizio e poi un po' arrabbiata. Lui doveva accorgersene, doveva capire.

"Hai preferito andare via..."

"Dovevo."

Tolgo le sue mani da me, mi sto stufando di questa sua risposta, cosa vuol dire "Dovevo."? Faccio avanti e indietro nella stanza, devo fare in modo di dissolvere la mia rabbia.

"Dovevi?! Sai dirmi solo quello?" alzo la voce, anche se cerco di controllarmi. Si passa le mani tra i capelli biondi, un po' lunghi, credo stia lottando dentro di sé se parlare o no. Vorrei che lo facesse, di nuovo. Voglio vedere quei occhi chiari splendere di sincerità.

"Tu non capiresti, anche se prima ti ho detto un po' di cose, non lo faresti."

"Se non me lo dici, ovvio che non capisco! Parla, JJ!"

Lo guardo, in attesa, si tortura il labbro inferiore con i denti, ora è lui a fare avanti e indietro facendo risuonare i suoi passi pesanti in tutta la stanza. Ci siamo dimenticati del resto delle persone fuori da questa camera, ci siamo dimenticati di Moira e Tyler, i quali sono dei piccoli e inutili problemi confronto a quelli che abbiamo avuto e a quelli che sicuramente avremo, perché vivere con lui, Jamie, non sarà mai tranquillo, ci sarà sempre qualcosa che uscirà fuori e manderà all'aria l'equilibrio che cerco di stabilire.

"Bene, ho capito."

Prendo le mie scarpe da per terra ed esco dalla stanza, corro, non voglio che mi raggiunga. Per oggi ne ho avuto abbastanza, mi sono rifiutata di guardarlo in faccia prima di scappare. Se lo avessi fatto sarei rimasta e come sempre lui l'avrebbe avuta vinta, io avrei lasciato perdere e lui non avrebbe parlato.

"Ehi, Jess. Mi accompagneresti a casa?"

La ragazza, un po' brilla, accetta, credo sia l'unica ancora capace a finire delle frasi che abbiano senso e che i suoi pensieri siano logici.

"Certo!"

POV'S JJ

Fanculo a Tyler e ad Antoine che mi ha convinto di portare Faith in questa cazzo di festa per dimostrare a quel imbecille di William che non la conosce veramente. Non volevo dimostrarlo a lui, ma a me, non il fatto di conoscerla, ma quello che lui la conosce bene e forse meglio di me.

Sono rimasto solo in quella stanza come un imbecille, ho provato a rincorrerla, ma era ormai andata via con Jessica. Spero solo che sia arrivata bene a casa, se dovessi andare da lei dovrei spiegarle tutto. Quel tutto che non riesco ancora ad accettare di mio e che credo a stento di essere caduto nella trappola di Cupido, di nuovo dopo aver giurato che nessun altra ragazza avrebbe provato a dare calore alla mia anima rovinata. Per quanto abbia provato a rifiutarmi di provare amore per Faith, ogni volta che lei è nel raggio di pochi metri, mi comporto come un coglione.

Ogni volta che qualcuno ha provato ad avvicinarsi a me, finiva sempre per allontanarsi ferita e pentendosi di avermi conosciuto.

Lei è l'unica che non voglio vada via, idiota come sono non ho semplicemente giocato al gioco che lei stessa mi aveva proposto. Ora mi trovo più fottuto che mai, non la voglio perdere, ma è ciò che oggi ho fatto, che ho appena fatto non rispondendole.

"Ehi bel fusto, dov'eri finito?"

Monica si avvicina, a quanto pare Tyler non è nei dintorni sennò la terrebbe stretta a lui. Per farlo incazzare e per riprendermi una rivincita sorrido languido alla ragazza, lui ha toccato la mia Faith. La prendo e la porto in bagno, un servizietto sarà capace di farlo. Tempo fa facevamo delle gare, tutto era concentrato a chi sarebbe stato il migliore, a chi sarebbe riuscito a portarsi al letto la tipa più figa della serata. Era divertente, mi piaceva e mi piace ancora come quelle ragazze con gli ormoni a mille mi guardano con gli occhi accesi di desiderio, così come ora Monica mi guarda.

Le sue mani, non morbide come quelle di Faith, mi accarezzano, vanno su e giù sul mio petto. Le sue labbra si avvicinano sulle mie labbra, ma evito il suo bacio, lei allora decide di dedicarsi sul mio collo, morde e succhia. Dovrei avere dei sensi di piacere, il mio amico sotto a questo punto dovrebbe svegliarsi e volere che le labbra sporche di questa donna passino lì sotto, ma non succede un emerito cazzo. Porto la sua mano sul cavallo dei miei jeans, lei massaggia e mordicchia il lobo del mio orecchio, ma niente! Dio vorrei ci fosse qualcun'altra al suo posto, mi immagino quei suoi occhi turchesi brillare mentre mi tocca, non resisterei e mi avventerei subito su di lei per farla mia in tutti i modi possibili. Mi immagino il suo corpo candido sotto di me, le sue belle curve che vengono segnate dalle mie labbra e dai miei denti, non la lascerei più andare. Quel idiota di William se la sognerebbe solo, anzi neanche quello perché non se la merita, non merita niente di lei, le ha solo fatto versare lacrime su lacrime.

Nel frattempo Monica si è inginocchiata davanti a me, inizia il suo schema, su e giù, e alla fine arrivo al culmine immaginandomi Faith al suo posto. Mi pulisco e mi lavo le mani per tornare alla festa lasciando Monica in bagno, continuava a parlottare su cose del tipo che non voleva più Tyler e robe varie.

Trovo Logan parlare con Antoine ed Eve flirtare con Tyler, vorrei vedere la faccia di quest'ultimo quando scoprirà che la sua Monica mi ha fatto un pompino. Saluto il gruppetto, parliamo di idiozie per poi spostarci fuori nel giardino a fumare e bere.

"...Faith è ancora qui?"

Eve parlava e parlava, ma non l'ascoltavo, mi sono isolato e rilassato, ma appena sento il nome della persona che ho messo in un angolino per un po' mi riprendo.

"No."

"È arrabbiata con me, vero? Io lo sapevo che non dovevo venire..."

"Stai un po' zitta, non le frega niente di te, è solo andata perché lo voleva e basta."

È andata via a causa mia, ma non c'è bisogno che lo sappia. Mi allontano e poi la vista inizia a diventare un po' sfocata...

°°°

Dei rumori fortissimi mi svegliano causandomi un martellante mal di testa. Porto le mani a stringermi il capo, sento i miei capelli umidi, mi sento uno straccio. Dove sono? Non mi ricordo niente..

"Finalmente sei sveglio."

Quella voce, la voce di mio padre mi fa stare sul attenti, in pochi secondi sono in piedi davanti a lui. È vestito come al solito, tutto in tiro, pronto per andare al lavoro. In mano ha una tazza di caffè che sorseggia mentre aspetta che gli parli. Lo guardo interrogativo e scombussolato, che ho combinato ieri sera per finire sul divano di questo uomo?

"Non ho tempo per aspettare, ti chiedo solo di non essere troppo scorbutico con Daisy."

Si gira, sparisce per qualche secondo e poi ritorna con il suo ventiquattro ore in mano, i suoi occhi sono severi, l'ultima volta che ci siamo visti ho praticamente fatto piangere la sua amata Daisy, quella vuole solo i suoi soldi, non le interessa niente di

lui.

"Non preoccuparti, non penso di restare un minuto di più qui."

Lo supero, da una delle stanze sento i passi della donna, i suoi dannati tacchi sono insopportabili.

"Non sparire come tuo solito, dobbiamo parlare. Non avrei mai pensato di venire chiamato dalla polizia per andare a prendere mio figlio."

"Solo ora ti ricordi di avere un figlio? Se sono i soldi che hai speso a preoccuparti, tranquillo che te li restituisco."

Lo sorpasso e sentendo ancora le sue proteste sul mio comportamento sbatto la porta dietro di me. Si ricorda di avere un figlio solo quando combino qualcosa, non gli è mai importato niente nè di nè di Adam, il suo unico pensiero è sempre stato il lavoro.

Devo scoprire come sono finito qua, ma prima devo togliermi di dosso questi vestiti, puzzano di fumo e alcol. Faccio mente locale su tutto quello che ho fatto, scene poco chiare mi appaiono, ma difficile da metterli insieme. Era da tanto tempo che non mi riducevo in questo stato e non è la prima volta che mi caccio in qualche casino, mia madre veniva sempre a salvarmi il culo.

Arrivo davanti a casa Hamilton, fuori è tutto tranquillo, ma quando entro sento la voce di Faith e quella di una donna, dei bambini sbucano fuori all'improvviso, mi guardano dalla testa ai piedi per poi correre in salone dalle due donne. Per qualche secondo c'è solo silenzio, poi i passi leggeri di Faith mi raggiungono e la vedo bella e luminosa come il sole. All'inizio la sua espressione è duro e cerca di fare l'arrabbiata, ma poi cambia in scioccata. Con l'indice appunta la mia faccia e le scappa anche un sorriso mentre parla.

"Oddio, JJ, cosa ti sei fatto?" La guardo interrogativo, mi tasto il viso e sento il freddo di un piccolo oggetto di metallo sul naso nella parete destra, mi incammino in bagno con dietro Faith e appena mi vedo allo specchio scopro un piercing. Guardo il riflesso e trovo uno schifo davanti a me, confronto a lei sono un barbone accolto per pena in questa casa. Mi giro a guardarla e le sue dita curiose accarezzano l'oggetto, da lì passa a tirare su i miei capelli e mi guarda con un filo di rimprovero.

"Come mai hai deciso di bucarti il naso? Chissà cos'altro hai fatto..."

"Se vuoi scoprirlo puoi accompagnarmi sotto la doccia ad ispezionare il mio corpo." mi avvicino a lei, portando le mie mani sul suo fondo schiena per farla scontrare delicatamente su di me. Il suo profumo risveglia i miei sensi, ieri ho avuto più di un'occasione per baciarla.

"Giù le mani, Jamie, se non vuoi avere le impronta delle mie dita sul tuo bel faccino oltre a quel coso." si allontana da me, prendendo con forza i miei polsi e spingerli via, la sua voce da divertita è diventata piatta, ma cosa potevo aspettarmi dopo ieri? Che mi accogliesse a braccia aperte e si dimenticasse di tutto?

Sotto il getto della doccia la mia testa inizia a riprendere coscienza delle stronzate che ho combinato la sera precedente con Monica, Logan, Tyler, Antoine. Tutto va a rallentatore, se lei fosse rimasta non avrei tutto questo casino nella mia dannata testa, ma è stata colpa mia, è solo colpa mia se lo ha fatto ed ora cerca di evitare ogni piccolo contatto con la mia pelle.

°°°

"Stai scherzando, vero?"

Lei e i due bambini di prima mi guardano, sono già pronti per uscire ed io sono stato incluso nel loro programma inconsapevolmente.

"Ho detto alla signora Fletcher che ci saremo presi cura di questi due mostriciattoli." indica i due mocciosi e sorrido per il modo in cui li ha chiamati. Il che mi conforta nel sapere che la mia principessa è ancora qui e che nessuno abbia preso possesso del suo corpo.

"In pratica mi stai dicendo che io dovrei regalare un po' del mio prezioso tempo a questi due poppanti."

"Ehi! Per vostra info questi due poppanti ci sentono, non siamo sordi!"

Faith sbuffa, spazientita. Quella vecchia non poteva portare questi cosicon sé?

Purtroppo nella mia macchina non ci stiamo e dobbiamo chiamare un taxi, mi chiedo perché i loro genitori li abbiano lasciati con la vecchia sapendo che lei non sarebbe re stata in grado di gestirli. Mi siedo davanti, lasciando Faith con i due dietro, sento tutto quello che dicono quelle bestiole.

"Voi due state insieme?" domanda la ragazzina alla mia principessa.

"Che domande fai, Ariel, la nonna ha detto che sono fratelli!"

La bambina viene rimproverata dal fratello. Inizio ad agitarmi, nessuno dei due sa cosa siamo ed io mi rifiuto di essere suo fratello, nessun tipo di documento o altro dovrà decidere per me, tanto meno Clarissa.

"Lui non è niente per me." risponde secca la ragazza, è ancora arrabbiata, ma queste sue parole smuovono cose dentro di me. La strana luce che ieri ci aveva avvolti e che aveva contenuto amore e verità per un po', è stata smontata dall'oscurità che tormenta la mia vita. Nessun tipo di amore, nessun fuoco, nessuna luce riuscirà a salvarmi.

La voglio e sicuramente la vorrò ancora, ma in un modo egoista, non sono la medicina giusta delle sue ferite, sono l'acido che le buchera più a fondo.

N/A:

Salve ragazzuole, ormai vi sarete stancate delle mie scuse, ma ho avuto qulache problema ultimamente... Comunque spero che questo capitolo sia di vosttro gradimento :) Devo ammetere che a me non convince molto come quello precedente, ma qualcosa di decente è venuto fuori.

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R3VOLUT10 - FedericoDelrio

Amor Vincit Omnia - scritto da me e da nenedsg12

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