Capitolo 17

POV'S JJ

Sentire le sue labbra anche per solo due secondi, mi fa stare bene. Aver saputo che quella testa di cazzo di Antoine se la sia portata al letto mi rode, allora lei non aveva pensato molto alle azioni che faceva, ma doveva aver bevuto tanto per farsi convincere dal francese.

"Perché l'hai fatto?" La sua espressione è confusa e anche un po' arrabbiata.

"Mi sono ripreso quello che mi hai rubato al campo estivo." Sorrido, avvicinandomi di più a lei e attirandola sul mio corpo.

"JJ..."

"Eri così timida e goffa nei tuoi movimenti, ricordo che un piccolo rossore si era impossessato del tuo candido viso." sussurro al suo orecchio.

Sento il suo corpo tremare, traccio una linea invisibile sul suo collo facendola sussultare. Le sue mani afferrano la mia camicia, avvicinando il suo bacino al mio. Se continuiamo così, non sarò in grado di fermarmi e sono quasi sicuro che se faccio altro, lei si incazzerà come una belva. Ma prima mordo la sua pelle morbida e poso un bacio sulla superficie rossa.

Camminiamo ancora un po' e raggiungiamo la mia Porche, fa parte della mia collezione da poco, mi piacerebbe vedere Faith al volante, la renderebbe sexy.

"Dove vuoi che ti porti, principessa?" le domando una volta messo in moto l'auto.

Il suo sguardo si perde tra il traffico di New York, la sua fronte si corruga un po' e le sue dita iniziano a torturarsi come fa sempre quando è agitata o nervosa.

"Al cimitero." La sua voce trema un po' pronunciando quelle due semplici parole. La guardo, inarcando le sopraciglia e lei si bagna le labbra con la lingua biforcuta che si trova.

"Voglio stare un po' con mamma." spiega con un dei sorrisi più tristi che abbia mai visto sul suo viso.

"Okay."

C'è un po' di vento, scompligliano i miei capelli e quelli di Faith, l'ho lasciata andare da sola davanti alla lapide della madre per lasciarle sole. Sembra assurdo ciò che sto pensando, lei non me ne ha mai parlato, ma non è ancora riuscita ad accettare la scomparsa della madre. Ha perso una parte della sua famiglia da piccola, forse quella più importante che teneva unita tutti perché suo padre non aveva neanche provato a ricostruire il rapporto che avevano. In un certo senso la nostra vita è simile, mio padre ha mandato a puttane la nostra famiglia quando mia madre l'ha trovato che si scopava la tata nella loro camera. Forse aspettavano solo questa piccola crepa nel loro matrimonio per fare rompere il vaso di Pandora e per continuare la loro vita prima di me.

Mi avvicino alla mia principessa e le cingo la vita, i suoi muscoli sono tesi. Porgo lo sguardo sulla lapide, c'è il ritratto di sua madre, Faith ha i suoi stessi occhi, lo stesso sorriso. Leggo il nome, la data di nascita e quella in cui è morta. Cazzo, è deceduta in un giorno come questo.

"Oggi è l'annivers..."

"Si." mi interrompe.

Merda.

"Pensavo che mio padre mi avesse chiamato per cercare di ricostruire la nostra famiglia, era ciò che aveva detto per telefono. Solo che non è stato come me l'aspettavo io. Ma la cosa che mi fa più male è che si sia dimenticato di lei, di mamma."

Le lacrime che era riuscita a trattenere in macchina, ora scorrono sul suo viso.

"In fondo chi vorrebbe avermi come figlia se è per colpa mia che lei è morta, è per colpa mia se lui ha perso l'amore della sua vita."

"Non dire così, principessa. Non è colpa tua." Cerco di asciugare le lacrime, ma lei con la mano mi ferma e si gira allontanandomi.

"Non diresti così se sapessi la verità."

"Anche se la sapessi, continuerei a pensare che non è colpa tua. Perché lo pensi? Perché è stato tuo padre a dirtelo? Principessa, tu sei una delle persona più inoque che io conosca, la tua dolcezza fa che gli altri si innamorino di te."

"No...JJ. L'unica persona che mi ha veramente amato è stata lei." - indica la lapide della madre con il mento -"Sarei dovuta stare io lì, sarebbe stato più facile per tutti. Ogni maledetta notte sogno di poterla salvare e ogni notte non riesco a fare niente per riuscirci. Lei scivola via da me, dalle mie braccia e quando apro gli occhi spero tanto di aver fatto solo un incubo, ma non è così perché lei non è più con me. Mi ha lasciata."

La piccola distanza che c'è tra di noi, mentre mi fa vedere la sua anima, mi sembra abissale. I miei passi sono lenti quando cerco di riaverla tra le mie braccia.

La sua testolina si posa sul mio petto, il suo pianto è più disperato di prima e alcuni singhiozzi riempiono il silenzio che c'è. La abbraccio forte, sperando di poter colmare il vuoto che ha incontrato, so che mi considera solo un semplice amico, ma lei per me è speciale. Il solo ammetterlo silenziosamente è...è fottutamente fastidioso.

"Non sarai sola, Faith. Io non ti lascerò mai andare."

"Antoine smettila di fumare quella roba solo per oggi. Sai che a lei non piace." rimprovero il francese che sta accendendo lo spinello che era sul bancone della mia cucina. Faith è nel mio letto che dorme, non è voluta andare a casa sua dove probabilmente c'è suo padre. Ha ricevuto molte telefonato da quel William, ho preso il suo iPhon e l'ho spento, senza pensare alle conseguenze.

"Smettila di dire cazzate e raccontami come stanno veramente le cose, perché mi è bastato vedervi per capire che tra voi due non c'è niente almeno lei non prova niente." Sposto con un calcio la sedia, facendola strillare. Pensavo di riuscire a fargliela bere come ero riuscito a farlo con sua sorella, ma lui è più sveglio. Impreco un po' di volte e vado a prendere una sigaretta prima di iniziare a raccontargli tutto.

"Chi l'avrebbe mai detto che tu, JJ, avresti mai provato amore per una donna." Ride e si porta lo spinello sulle labbra. Io vado a prendere un bicchiere e ci verso il barbon.

"Amore? Io non provo amore per Faith." dico tra un sorso e un altro.

"Amico sei perso, è inutile che lo neghi. Falle capire che la vuoi."

"Lei non sarà mai mia, lei è di un altro e io, aiutandola con il suo piano di conquista, me la sto solo prendendo per il culo."

Sentiamo dei passi e Antoine mi mima con le labbra: "Diglielo."

"Ci vediamo domani, portati Faith dietro. È da tanto che non stiamo insieme tutti e tre."

Prende la sua giacca e va verso la porta.

So che lei è nascosta, mi alzo dal divano e mentre vado in cucina la spavento dicendole: "So che sei lì dietro, principessa."

Se ha sentito il discorso che ho fatto con Antoine, troverà qualsiasi scusa per andare via ed evitare il discorso. Devo trovare un modo per farla restare, ancora.

Entra in cucina, titubante, la mia maglia le arriva fino a metà coscia e con le mani cerca di tirarla più in giù per coprirsi. Sorrido e combatto il mio lato selvaggio e la voglia di prenderla e baciarla senza fermarmi.

"Sei riuscita a dormire?"

"Si, grazie per avermi fatta restare." Cerco di non guardarla e lei ne approfitta per sedersi dietro al bancone. Mi volto e la guardo negli occhi, sono un po' spenti, allungo il braccio verso di lei ed inizio a giocare con una ciocca dei suoi capelli corvini.

"JJ...devo andare a casa."

"Mia madre mi ha chiamato, ha detto che per questi giorni rimarrà a casa tua insieme a tuo padre."

Dico la cazzata dell'anno, so che se lei e mia mamma lo scoprono, mi assilleranno a vita.

"Se vuoi, puoi rimanere qui. Ti va?"

Ciao bellee!! Parto subito con le domande che tanto mi tormentano da quando ho finito di scrivere questo capitolo. Vi è piaciuto? Cosa ne pensate e soprattutto come vi siete trovate nella "testa" di JJ??

Grazie per i commenti e per i voti, siete fantastiche!! :D

Commentateeee e votate!!! Chiedo ai lettori fantasmi di farsi avanti ed esprimere i loro pensieri per poter migliorare la storia.

Volevo anche fare pubblicità a Miry-97 che sta pubblicando Delirium di Lairen Olivier, ho inziato a leggerlo e devo dire che è bello ed interessante. :)

~Mar.

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