Two
Li raggiunse Niall, con il pacchetto di sigarette già in mano e l'accendino pronto.
Louis gli chiese:- Posso?-
Niall alzò le spalle, offendogliene una.
Harry strinse le labbra in segno di disapprovazione, ma decise di lasciar correre.
Proprio mentre Louis esalava la prima boccata, la porta si aprì di scatto, facendo comparire il dott. Malik.
Niall arrossi' mentre il medico diceva:- Eccovi! Non vi avevo detto che avrei voluto essere presente all'alzata?-
Harry non si scompose:- Scusi, ho dato la priorità ad altre cose-
Malik uscì, richiudendosi la porta alle spalle e tirò fuori a sua volta una sigaretta, avvicinandosi a Niall per farsela accendere. A Niall tremarono leggermente le mani. Malik riusciva sempre a farlo sentire in soggezione.
Il giovane neurochirurgo si sedette accanto ad Harry sulla balaustra, con un agile balzo, sotto gli occhi vigili di Louis.
Rimasero per qualche minuto in silenzio, spettinati da un venticello dispettoso, a guardare il parco adiacente all'ospedale.
-Tomlinson, poi voglio eseguire dei test. Si faccia trovare in reparto- ordinò sbrigativamente il medico una volta finita la sigaretta, congedandoli con un cenno e rientrando velocemente in reparto.
Niall emise un esagerato sospiro di sollievo, facendo ridacchiare Harry e provocando un accenno di sorriso in Louis.
-È proprio un borioso pallone gonfiato..- commentò Niall, interrotto proprio dal soggetto in questione che si era affacciato inaspettatamente di nuovo dalla porta:
-Horan, quando ha finito di lamentarsi di me, venga in stanza 31-
Harry stavolta scoppiò in una risata di cuore, seguito da Louis, mentre un Niall rosso fino alle orecchie mandava a quel paese la porta da cui era scomparso Malik, accingendosi a rientrare.
-Harry ti prego vieni a salvarmi presto!- Supplicò il collega entrando.
Louis ed Harry rimasero soli.
-Che dici? Rientriamo? O vuoi restare qui?- Chiese Harry.
-Rimango qui.-
-Ce la fai a tirare il maniglione per rientrare?- Si premurò di accertarsi Harry, e Louis annuì. Harry gli sorrise, e rientrò.
Il giovane rimase a far vagare lo sguardo sulle cime degli alberi, nella quiete totale di una soleggiata domenica pomeriggio, sentendo tutta la pressione e lo stress dell'incidente gravargli sulle spalle. Gli sembrava di essere uscito da un uragano.
Nella stanza 31, il dott. Malik stava facendo il terzo grado a Niall. Sebbene nessuna delle quattro pazienti fosse presente, tre di loro in permesso e la quarta al parco con i familiari, stava chiedendo vita morte e miracoli di ognuna di loro al povero Niall, con le cartelle cliniche in mano e la schiena appoggiata al muro.
Niall subiva l'interrogatorio, in soggezione, e si illuminò vedendo entrare il collega con i quadernoni delle grafiche in mano.
-Dott. Malik, qui ci sono tutte le informazioni che le servono. Ora dobbiamo andare a dare una mano in settore B- disse Harry, liberando così il collega.
Malik li congedo' con un cenno.
-Cazzo..grazie Harry...non capisco perché debba
essere sempre così stronzo- si lamentò Niall mentre percorrevano a grandi falcate il lunghissimo corridoio di linoleum azzurrino.
-Sono distrutto- commentò Niall lasciandosi cadere sulla panca in spogliatoio, parecchie ore dopo, a fine turno. Harry stava estraendo gli asciugamani ed il docciaschiuma per potersi lavare nelle docce; odiava tornare a casa con l'odore dell'ospedale addosso.
-Ma se i nostri sono tutti quasi autonomi- lo contraddisse il riccio, chiudendo l'armadietto con una mano, mentre con l'altra reggeva indumenti e saponi.
-Sì, ma il B ci ha dato filo da torcere- obbiettò Niall seguendolo, riferendosi alle vicissitudini del pomeriggio.
-Alla fine Tomlinson ha fatto il colloquio con Payne?- Chiese Harry entrando in un cubicolo.
-Non credo, è stato occupato in B tutto il tempo- gli rispose il biondo nel cubicolo a fianco.
Qualche minuto dopo, finalmente di nuovo puliti, i ragazzi uscirono. C'erano alcune persone in spogliatoio, che era enorme, un dedalo di armadietti che serviva a metà di tutto il personale maschile. L'altra metà aveva gli spogliatoi direttamente in reparto oppure usufruiva dell'altro spogliatoio maschile, all'altro capo della struttura ospedaliera.
I due stavano discutendo sulla partita ch avevano intenzione di amdare a vedere al pub, e Niall era girato verso Harry:- Vedrai che stavolta vinciamo, dai cazzo, così si ritorna finalmente in serie A- quando Harry lo tirò per una manica:- Attento-
Niall schivò per un pelo il dott. Malik, che stava arretrando di qualche passo per guardare sopra al proprio armadietto. Era in boxer, cosa niente affatto insolita in uno spogliatoio, ma Niall arrossi' e distolse lo sguardo dal busto muscoloso dell'uomo, mentre Harry chiedeva:- Ha perso qualcosa, dottore?-
-Styles, lei che è più alto di me, riesce a vedere le chiavi? Le ho appoggiate sopra, ma sono scivolate all'indietro- disse Malik, mettendo le mani sui fianchi, niente affatto imbarazzato della propria mise.
Harry si allungò il più possibile, sfiorando il mazzo di chiavi; allora afferrò una sedia e vi si issò sopra, raggiungendo finalmente l'oggetto che porse al medico con un sorriso.
-Grazie mille.-
Niall strabuzzo' gli occhi alle sue spalle, ma Harry lo ignorò, scendendo dalla sedia.
-Buona serata ragazzi- li salutò il medico.
-Buonasera- risposero, tornando nel loro settore per recuperare portafogli e chiavi.
L'indomani mattina si ritrovarono, ancora assonnati, davanti all'ascensore.
Harry stava dicendo a Niall:
-Devo trovare un coinquilino. L'appartamento è grande, non ho bisogno di tutto quello spazio-
Niall biascico', ancora assonnato:
- Tu sei fuori. Hai una fottuta casa tutta per te e cerchi qualcuno che ti venga a rompere le palle-
-Tu non conosci nessuno che cerchi casa, Niall?- Lo ignorò Harry.
-No; trovati un fidanzato e convivici insieme- borbotto' l'amico, proprio mentre arrivavano Payne e Malik.
Harry sospirò. Voleva molto bene a Niall, ma a volte era estremamente irritante.
-Ciao, ragazzi. Harry, cerchi un coinquilino?- Si interessò Payne.
-Ciao Liam. Dottor Malik. Sì, cerco un coinquilino-
-Ma dove abiti?-
-A mezzo chilometro da qui, vicino alle piscine-
-E quanto grande è l'appartamento? Affitteresti una camera?-
Stupendosi un pochino per l'interesse, Harry rispose:
-È un piccolo attico al terzo piano, sono centoventi metri quadri, con doppi servizi. Ci sono tre camere; una è adibita a studio, l'altra è vuota e pensavo di subaffittarla-
-Interessante- fece Payne, guardando in maniera strana il dott. Malik.
Questi non rispose, limitandosi a fissare Harry, che ricambiò lo sguardo, un poco intimidito.
L'ascensore arrivò, ed i quattro entrarono.
Malik era davanti a tutti loro, e premette il pulsante del piano. Guardando le porte dell'ascensore che si chiudevano davanti a lui, proferì:
-Styles, sto cercando una camera in affitto. Facendo avanti ed indietro da Londra non voglio stare in un appartamento e lasciarlo sfitto a mesi alterni. Potrei essere interessato- affermò, e Niall spalancò la bocca, alle sue spalle.
-Condivideresti l'appartamento con quel pallone gonfiato?! Sappi che non ti verrò mai e poi mai a trovare. Potrei anche disconoscerti come amico- brontolo' Niall, scuotendo il capo.
Harry sospirò.
-Niall, non ho detto né sì, né no. Magari potrebbe essere vantaggioso. Voglio dire, mi pagherebbe l'affitto anche i mesi in cui è a Londra-
-Sì, ma i mesi in cui è qui ce l'avrai in casa. In casa- continuò il biondo, nient'affatto contento.
Alcuni giorni dopo, un Harry in lieve imbarazzo aspettava l'arrivo del dottor Malik. Il giovane neurochirurgo voleva vedere l'appartamento; sembrava che la cosa stesse andando in porto, con grande disappunto di Niall.
Una jeep scura e lucidissima svoltò l'angolo, parcheggiando davanti a lui.
Ne uscì il dott. Malik, in jeans e maglietta col cappuccio. Vederlo in borghese fece un po' strano ad Harry, che comunque gli sorrise:
-Buongiorno, dottore-
-Buongiorno..senti, Styles, se devo venire a vivere con te il minimo che possiamo fare è darci del tu, che ne dici?-
-Ah..ok- fece Harry, un po' stranito.
Lo precedette su per le scale, scusandosi per la mancanza dell'ascensore, ed entrarono in casa.
L'appartamento era bellissimo, di proprietà di una zia di Harry, alla quale pagava un affitto abbastanza vantaggioso, considerata l'ubicazione e le finiture.
Malik guardò il salotto con l'ampia vetrata, la parete coperta di libri, e si stupì sbirciando dentro alla terza camera, adibita a studio:
-Ti piace leggere?-
Harry annuì ed aggiunse:
-E scrivere-
-Quanto vuoi di affitto?-
Si accordarono con facilità.
Malik si trasferì da Harry due settimane dopo, il tempo di formalizzare il contratto.
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Erano d'accordo che Zayn sarebbe arrivato a casa con Harry a fine turno; entrambi erano in reparto in pomeriggio, anche se con orari differenti. E Niall gli stava dando il tormento.
-Dai, Niall: ti assicuro che al di fuori dell'ambiente lavorativo è un'altra persona. È uno che si fa i fatti suoi, è tranquillo- gli disse per l'ennesima volta Harry.
-Sarà. Io spero solo che tu non abbia a pentirti di questa scelta- commentò Niall, spingendo il carrello della terapia dentro alla stanza 29.
Louis Tomlinson aveva fatto alcuni progressi. Innanzitutto, aveva riacquisito abbastanza sensibilità agli arti da riuscire a puntare efficacemente i piedi a terra, e ciò faceva ben sperare in un recupero pressoché totale della deambulazione una volta rimosso il fissatore al femore; aveva inoltre iniziato ad avvertire lo stimolo ad urinare, e riusciva a svuotare la vescica autonomanente.
Era stato graziato.
-Ciao a tutti!- Saluto' Harry con un sorriso, ricambiato da tutti e quattro gli occupanti della stanza.
-Harry, Niall- li salutò Louis.
-Pensa anche solo alle nostre serate a giocare a FIFA o a guardare film idioti e a mangiare pizza- continuò Niall, riprendendo il discorso "coinquilino sgradito".
-Chi ti dice che a lui non piacciano queste cose?!- Si spazientì Harry, inscenando senza volerlo un siparietto davanti agli occhi divertiti dei presenti.
-Oh, quindi vorresti che lui si aggregasse alle nostre serate? Anzi, no, aspetta: mi sostituirai direttamente con lui!-
-Ma che cavolo dici, smettila, sei peggio di un bambino- lo rimproverò Harry, ora irritato.
-Sai cosa ti dico? Arrangiati qui. Vado nella 30.-
Niall mise in atto la sua affermazione, uscendo a passo spedito.
Harry si passò una mano sugli occhi. Non avrebbe mai immaginato che la questione fosse tanto importante per il suo migliore amico. Avevano, nel corso degli anni, discusso parecchie volte, ma nulla che avesse mai incrinato la loro amicizia.
Rendendosi conto solo ora di aver avuto degli spettatori, Harry si scusò:
-Oddio, mi dispiace...scusate, ragazzi- e prese a consultare le grafiche per somministrare le terapie.
Avvicinatosi al letto di Louis, il ragazzo lo sorprese:
-Perché avete litigato?-
-Guarda, lasciamo stare. Ho trovato un coinquilino con cui condividere le spese per l'appartamento, ed a lui non piace questa persona-
-Lo so, il dottor Malik. Ma tu e Niall non siete fidanzati?-
-Cosa?! No!- Esclamò Harry, arrossendo e sgranando gli occhi, imbarazzato.
-Lo sembravate- spiegò Louis.
-È il mio migliore amico, tutto qua- tagliò corto Harry. -Ti serve una mano per alzarti?-
-No, grazie. Ora me la cavo, e senza tavoletta- ghigno' Louis, ed Harry lo trovò simpatico, tutta un'altra persona rispetto al suo arrivo in reparto.
-Me l'aveva detto Zayn ..il dottor Malik volevo dire- si impappino' Harry, suscitando un baluginio divertito negli occhi cerulei.
-Interessante- lo prese in giro Louis, divertendosi a vederlo arrossire di nuovo.
-Ora basta. Non voglio diventare il nuovo gossip del reparto. Anche se, temo, la faccenda sarà più complicata di quel che pensavo-
Il paziente del letto a fianco a quello di Louis, che stava prendendo le pastiglie con un sorso d'acqua, fece l'occhiolino a Louis:
-L'infermiere ed il bel dottore..pare l'inizio di una barzelletta sporca- suscitando le risate di tutti e quattro ai danni di Harry, che si infastidì, ma non se la prese. Sapeva che la presa in giro era bonaria.
-Attento tu, o ti faccio saltare il permesso del week-end- lo minacciò.
-Ora, per favore, silenzio. Fatemi fare il mio lavoro- tagliò corto, prendendo a misurare la pressione e la temperatura a tutti.
-Non preoccuparti, se è tuo amico, capirà. È solo geloso- gli disse Louis, salutandolo con un cenno mentre usciva dalla stanza per recarsi alla palestra, al piano di sotto, spingendo con destrezza la carrozzina.
Harry uscì col carrello, entrando nella stanza 30. Niall ne era già uscito; Harry lasciò giù soltanto le pastiglie, e raggiunse l'amico nella 31, dove c'erano tre pazienti donne.
Se c'era una cosa certa, nel settore A, era che le tre pazienti attualmente presenti adoravano Harry e Niall. Erano i migliori infermieri di tutto il team, a loro parere, ed adoravano averli presenti in contemporanea.
Harry trovò Niall intento a far alzare Lisa, una giovane affetta da tetraplegia C5-C6 da caduta in moto. La ragazza si aiutava con le braccia, per cui Harry lo lasciò fare e si occupò della terapia.
Il silenzio dei due ragazzi non passò inosservato.
-Ehi, che vi succede? Avete perso la lingua?- Chiese Tessa, dal letto di fronte a quello di Lisa.
-Succede che il vostro adorato infermiere ricciolino si comporta da stronzo con i suoi amici- sentenziò Niall.
-Che hai combinato, Harry? Non l'ho mai visto arrabbiato in sei mesi che sono qui- fece lei, sorpresa.
-Niall è geloso. Teme che io possa sostituirlo, ma ormai dovrebbe saperlo, che lui è il mio miglior amico- rispose Harry, facendo girare Niall a guardarlo.
-Quindi devo semplicemente accettarlo, giusto? È così- constatò il biondo.
-Niall, sul serio, mi dispiace.-
Le ragazze, deliziate, cominciarono a inveire contro Niall fino a che quest'ultimo non si arrese e si scuso' a sua volta.
Lavorare in un reparto a lungodegenza, dove soggiornavano pazienti della propria stessa età, voleva dire anche questo: creare legami personali con ognuno di loro.
E che, ovviamente, tutti si facessero i fatti degli altri, come una grande famiglia.
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