Three

Il dottor Malik aspettò Harry in borghese, seduto sopra allo schedario, mentre lui e Niall davano le consegne ai due colleghi che avrebbero fatto il turno di notte.
Harry mimo' un "ti chiamo dopo" a Niall, dopo che si furono cambiati in spogliatoio, ed arrivarono a casa.
Entrarci con Zayn fu strano, ma tutto sommato non imbarazzante. Il giovane medico era realmente più simpatico nella vita privata, rispetto a quella lavorativa, ed Harry si ritrovò a scherzare con lui mentre lo aiutava a portare le valigie su per le rampe di scale.
-Mi hai aspettato per farmi fare il facchino!- Rise Harry, seguendolo senza fiato dopo il secondo ed ultimo giro.
Zayn gli fece un occhiolino, e gli porse una birra appena stappata.
Brindarono in silenzio, seduti sul bancone della cucina, all'inizio della loro convivenza.

-Che tipo è Horan?- Lo sorprese il medico.
Harry, deciso a spezzare una lancia in favore dell'amico, rispose:
-È la persona più sincera e diretta che io conosca. È il mio migliore amico, è altruista e onesto, e temo che dovrai abituarti a vederlo spesso girare per casa-
Malik annuì, prendendo un altro sorso direttamente dalla sua bottiglia.
-E tu probabilmente dovrai abituarti a vedere Liam al di fuori dell'orario di servizio, per gli stessi motivi tuoi- replicò infine.
-È simpatico, Liam. Mi piace. È una bella persona- approvò Harry.
Poco più tardi si ritirarono nelle loro stanze, esausti dopo la giornata piena.

Il mattino seguente, Harry si era completamente dimenticato del coinquilino, e capitò in cucina in boxer, sbadigliando, non preoccupandosi di fare piano. Accese la radio ed armeggio' con la macchinetta del caffè, prima di fare un salto portandosi la mano al cuore, mentre Malik entrava in cucina.
Il medico rise, rendendosi conto che Harry si fosse completamente scordato della sua presenza, trovando buffo il suo imbarazzo.
-Oddio..scusami, ti ho svegliato?- Borbotto' il ragazzo, non sapendo dove guardare. Che idiota!
-Difficile non svegliarsi- commentò ironico Zayn, giusto per vederlo arrossire ancora di più.
-Merda. Scusami. Mi ero proprio dimenticato di te- confessò il ragazzo, armeggiando per caricare la macchinetta.
-Posso avere un caffè, visto che mi hai tirato giù dal letto?- Chiese Zayn, divertito.
-Certo. Che turno hai oggi?-
-Oggi sono reperibile, ma vengo per il giro col primario; poi ho la notte.-
-Ah..ok. Avresti potuto restare a letto..mi dispiace. Quando si accende la spia verde, schiaccia il pulsante. Vado a vestirmi- si dileguò Harry.
Zayn si fece il caffè; lo stava sorseggiando quando Harry tornò in cucina per trangugiare al volo una tazza di latte e cereali e bere un sorso di caffè, ustionandosi; alzandosi gli disse:
-Sarà il caso di appendere una copia dei tuoi e dei miei turni sul frigo, giusto per capirsi, no? A dopo- e si precipito' fuori, per raggiungere l'ospedale.

Cavolo, che figura. E non poteva nemmeno lamentarsi con Niall, quindi rimase zitto. L'amico lo guardò in maniera strana, ma non indagò.
La mattinata fu frenetica. Subito dopo aver finito le cure igieniche, Harry e Niall furono bloccati nel giro medico col primario, avendo le prime stanze in ordine numerico. Arrivarono quindi le undici, e ad un certo punto, mentre erano nella stanza 31, suonò la cicalina di Harry.
29.3, Louis.
Harry si scusò ed uscì, raggiungendo il ragazzo, che era tornato dalla palestra.
-Che succede, Louis?-
-Scusa, Harry, ho un mal di testa infernale.-
-Ti misuro la pressione; aspettami qui- fece il ragazzo, uscendo di volata in corridoio a recuperare l'apparecchio dal carrello.
Tornò dentro alla 29; era vuota, a parte Louis, perché gli altri erano tutti impegnati nella riabilitazione in palestra o nel laboratorio di terapia occupazionale.
Louis era steso, ed era sofferente. La sua pressione era normale, e non era febbricitante; Harry decise di chiamare il dottor Malik.
Rientrò nella 31 ed attirò l'attenzione del medico, che si scostò dai colleghi e dal primario, e lo mise al corrente della cosa. Zayn lo seguì in corridoio.
-Cosa può essere?-
-Stress post traumatico, se non ci sono cause fisiche. Ora vediamo- disse sbrigativamente Malik, precedendo Harry nella camera di Louis.
-Cosa succede?-
-Ho un fortissimo attacco di emicrania-
-Ti succedeva anche prima dell'incidente?-
-No..-
Il dottor Malik gli chiese un altro paio di cose e lo visitò brevemente, chiedendo ad Harry di andare a prendere un farmaco.
Quando tornò, Harry sentì il cuore perdere un colpo. Da quando Malik era così umano? Si era seduto sul letto di Louis, e sembrava stessero conversando tra amici.
Un po' contrariato, e non sapendone nemmeno il perché, porse a Louis le pastiglie e gli versò un bicchiere d'acqua.
Louis gli sorrise:- Grazie, Harry-
Quel sorriso gli provocò una sensazione di calore nel petto. Tomlinson era un ragazzo molto attraente.

Qualche ora più tardi, Harry non riusciva a prendere sonno.
Si era imposto di riposare un paio d'ore in vista della notte, ed invece si era rigirato nel letto per mezz'ora, prima di alzarsi ed andarsi a preparare qualcosa di caldo. Era iniziato a piovere giusto in tempo per l'ora in cui aveva staccato, prendendosi una lavata epica, perché come suo solito era senza ombrello.
Il suo coinquilino era rimasto a pranzare nella mensa aziendale, ed Harry stupì i colleghi rinunciando ad andare a sua volta. Capitava spesso che, smontando dal turno di mattina, vi si recasse per pranzare con un pasto caldo; quel giorno decise di tornarsene a casa, appunto sotto al diluvio universale, per starsene un po' per conto suo.
Stava appunto scaldando latte e cacao, quando sentì suonare il campanello. Guardò l'ora: le tre del pomeriggio.
Aprì a Niall, sinceramente contento di vederlo.
-Ehi, stai bene? Sei scappato via, oggi..- lo interrogò l'amico, togliendosi le scarpe in ingresso e appoggiando la felpa inumidita sull'appendiabiti.
-Sì.. no..non lo so che mi prende, Niall- confessò Harry, andando a sedersi in cucina.
L'amico si diresse ai fornelli e concluse la preparazione di latte e cacao, versandola in due tazze e portandole sul tavolo. Consapevole che Malik non fosse presente in casa, era tranquillo e disinvolto.
-Che cos'è successo stamattina?-Chiese Niall, scrutandolo in viso.
-Nulla..perché me lo chiedi?-
-Haz..con tutto il rispetto..sei pessimo a nascondere le cose- lo commisero' il biondo, sorseggiando un po' della bevanda calda e facendo una smorfia.
-Cazzo, Harry..ma quanto zucchero ci hai messo?!-
-Il solito..perché?- Si meravigliò Harry, assaggiando a sua volta.
Era nauseabonda.
-Oddio..mi sa che era un preparato già zuccherato- realizzò, mentre Niall scuotendo la testa buttava via tutto nel lavello e prendeva il latte dal frigo.
Niall preparò nuovamente latte e cacao, stavolta senza aggiungere nulla, e guardò l'amico con occhi preoccupati:
-Sei sicuro di sentirti bene? Hai gli occhi lucidi da febbre-
-Sono stanco, in realtà, ma non riesco a dormire. Vieni sul divano con me?-
-Dai, forza. Prendo una coperta. A che ora arriva Mr. QuiComandoIo?-
Gli occhi verdi del suo migliore amico lo rimproverarono, mentre rispondeva:
-Oggi è reperibile, suppongo potrebbe tornare in qualsiasi momento..ma ti prego, resta per favore-
Niall non se la sentì di deludere il ragazzo, e sospirò.
-Ok. Ma sappi che ho intenzione di rispondergli per le rime. Qui non siamo a lavoro- borbotto', lasciandosi cadere sul divano mentre l'amico gli si accoccolava vicino, con le mani ghiacciate.
-Cristo, Harry. Tu hai la febbre- constatò, ma lasciandolo fare. Non provava nessun interesse sessuale nei confronti dell'amico, ma erano abituati ad essere molto fisici, per cui lo lasciò appoggiarsi alla sua spalla e lo circondò con un braccio, coprendo entrambi con la coperta. E se fosse entrato Malik, beh, che si fottesse.
Sorseggio' il latte e cacao, mentre Harry lasciava raffreddare il proprio. Si era addormentato. Le mani del ragazzo, prima gelate, si erano scaldate sul suo stomaco.
-Cazzo, Harry..a volte mi pare di essere la tua fottuta ragazza- mormorò all'amico che dormiva.
Si era quasi assopito a sua volta, facendo zapping al televisore, quando la porta di casa si aprì e lo fece sobbalzare.
-Ssst..Harry dorme!- Rimproverò sottovoce Malik, che subito fece più piano.
-Ciao anche a te, Horan- mormorò ironico, guardando i due amici abbracciati.
-Prima che tu ti faccia l'idea sbagliata, non siamo fidanzati, ed io sono etero, ok? Quindi niente battute, grazie-
Chissà perché, Malik gli faceva andare il sangue alla testa.
Zayn si tolse la giacca e le scarpe, e li raggiunse sedendosi sul divano ad angolo. Vederlo così, a piedi scalzi ed in jeans e maglietta, fece una strana impressione a Niall: gli parve più giovane del solito.
-Guarda che non ho detto niente, e non avevo nemmeno intenzione di farlo- gli rispose Zayn, sporgendosi a guardare la tazza ancora piena di Harry sul tavolino.
-È il latte e cacao di Harry, ma non ti conviene berlo: ha la febbre- lo avvertì Niall.
-Davvero? Stamattina stava bene-
-Si è preso una lavata tornando a casa- spiegò Niall.
Harry, in tutto quel bisbigliare, si svegliò e si tirò su dalla spalla dell'amico, stropicciandosi gli occhi. Quando vide Zayn, si imbarazzò, soprattutto perché il medico gli chiese:
-Stai male, Harry?-
-Uhm..forse ho mal di gola..-
Zayn si alzò, facendoli sobbalzare, e tasto' sotto alla mandibola di Harry con le sue dita fresche. Harry degluti', in soggezione, guardandolo da sotto in su.
-Hai i linfonodi ingrossati. Misurati la febbre- gli disse.
Niall, sorprendendo l'amico, si alzò ed andò a recuperare il termometro.
-Mi volete lasciar stare?!- Provò a protestare il ragazzo, imbarazzato.
Niall gli porse il termometro con fare eloquente, alzando un sopracciglio:
-Te l'ha detto il dottore-
Zayn ed Harry lo fulminarono con un'occhiataccia, ed il ragazzo alzò le mani, divertito.
Harry sospirò. Quella convivenza forzata non sarebbe stata facile. Si infilò in bocca il termometro, che pochi secondi dopo iniziò a fare una serie di beep-beep allarmanti.
Niall gli sfilò l'oggetto di bocca:
-Trentotto e cinque- fece, rivolto a Zayn che era ai fornelli, intento a prepararsi a sua volta un latte e cacao.
Harry si lamentò, irritato, mentre Zayn rispondeva:
-Chiama in reparto, che allertino un infermiere reperibile-
-No! Prendo una tachipirina- li sorprese Harry, alzandosi dal divano lasciando cadere la coperta a terra.
-Harry..- lo ammonì Niall.
-Me la sento. Sto meglio- assicurò il ragazzo, frugando nell'armadietto per cercare il paracetamolo.
-Non è una buona idea, Harry, né per te, né per i pazienti con la tracheostomia- commentò Zayn, mentre Niall annuiva.
-Staro' lontano dal settore B- insistette Harry, trovando finalmente il blister e togliendone due pillole.
-È una cazzata, Harry, hai la febbre- lo rimproverò Niall, già con le mani sul cellulare.
-Ho detto di no. Prendo le tachipirine e staro' meglio. Ora basta- esclamò il ragazzo, con un moto di insofferenza.
In quel momento suonò il campanello.
Zayn li avvertì:
-È sicuramente Liam, doveva passare a portarmi una dispensa di un corso di aggiornamento-
Harry annuì, mentre Zayn andava ad aprire.

-Ciao, Harry! Niall- li salutò Payne, porgendo un fascicolo a Zayn, sulla soglia.
-Vieni avanti, Liam. Prendi un caffè?- Lo invitò Harry, mentre Zayn replicava:
-Guarda che ha la febbre e potresti prenderti qualcosa-
Liam entrò, superando l'amico, e si avvicinò preoccupato ad Harry:
-Stai male?-
Harry, a disagio nell'avere tre persone che si occupavano di lui, minimizzò, ben deciso a non rivelare quanto si sentisse acciaccato.
Zayn tornò ai fornelli e chiese a Liam se volesse latte e cacao, e questi accettò, sedendosi al tavolo.
-Bella casa, Harry- si complimentò Liam. Niall era in silenzio, vagamente scocciato di quelle intrusioni, e un po' in imbarazzo.
-Harry, sei sicuro di sentirtela? Secondo me dovresti stare a casa- continuò, un po' preoccupato per l'amico.
-No, grazie, Niall. Ora farà effetto la tachipirina e starò meglio- ribadì Harry.
-Ok, allora..io andrei a casa..- provò a dire il biondo, ma l'occhiata supplichevole dell'amico lo fece sospirare.
-Vuoi che rimanga? Devo farmi una doccia, Harry..ci vediamo tra tre ore in reparto-
-Come se non ti fossi mai fatto la doccia a casa mia- commentò Harry, pentendosene subito dopo:
-Volevo dire..io e lui non..non..-
-Quello che voleva dire è che siamo solo amici. Quando ha la febbre, straparla- spiegò Niall alzando gli occhi al cielo e facendo ridere Liam, che diede alcune pacche sulla schiena ad Harry, in completo imbarazzo:
-Non preoccuparti, Harry. Niall, se vuoi andare a casa fai pure, ci pensiamo noi a lui, ma per favore, non andartene a causa mia-
La gentilezza di Liam come sempre lo sorprese. Quel ragazzo gli stava sul serio sempre più simpatico.
-Non preoccuparti, Liam. Non sei tu a farmi sentire a disagio. Vado a farmi una doccia; sia mai che deluda i desideri del mio migliore amico-
Zayn gli lanciò un'occhiata obliqua; Harry non aveva la forza per rimproverare la sua impertinenza, ed appoggiò la testa sul tavolo, sopra ad un braccio.
Liam gli disse:
-Forse dovresti stenderti a letto- mentre Niall si dirigeva nel bagno di Harry.
-No..torno sul divano- decise il ragazzo.
Liam e Zayn rimasero soli al tavolo della cucina.
-Che pensi?- Gli sussurrò Liam. Il rumore ovattato del televisore nascondeva le loro parole alle orecchie di Harry.
Zayn alzò le spalle, sorseggiando la bevanda. Malik non era mai stato uno di molte parole. Ma Liam lo vedeva sereno. Conosceva poco Harry, ma per quel poco, aveva una bellissima opinione di lui, ed era certo che avrebbe avuto una buona influenza sul suo criptico amico.

Harry li sentiva mormorare dalla cucina, ma non poteva sentire cosa si stessero dicendo. Cullato dai rumori confortanti della sua casa, si appisolo'.
Si svegliò un'oretta più tardi, in un lago di sudore, e sentendosi vagamente meglio. Si tirò su a sedere, stupendosi non poco di vedere i tre ragazzi occupati ad apparecchiare il tavolo, mentre Niall cuoceva qualcosa ai fornelli.
-Ehi, ti sei svegliato. Come stai?- Chiese Liam, premuroso.
-Meglio. Vado a fare una doccia- disse, e sgattaiolo' nel suo bagno.
Insaponandosi, pensò a quanto strano fosse avere Zayn e Liam di là, ad affaccendarsi in casa sua, e considerò che tutto sommato non fosse spiacevole. Chiuse gli occhi sotto al getto, e la prima immagine che gli balugino' nella mente fu il sorriso di Louis Tomlinson, che lo aveva turbato fin dal mattino.
Scacciò l'immagine, irritato. Non gli era mai successo, finora, di provare attrazione per un suo paziente. Era sbagliato e poco professionale. Forse avrebbe potuto chiedere alla caposala di essere spostato di settore, fantastico'. Poi si rimproverò di fare un dramma per una sciocchezza, ripromettendosi di non pensarci più.
La febbre era scesa, ma si sentiva un po' pesto ed aveva mal di gola a deglutire. Si vestì e raggiunse gli altri in cucina, stupendosi a trovare Liam e Niall scherzare.

-Abbiamo fatto la minestra calda, visto? E poi di' che non ti voglio bene- ghigno' l'amico, portando un piatto fumante davanti ad Harry.
-Grazie- gli sorrise Harry, grato.
-Beh, non era così che pensavo avremmo inaugurato la casa nuova- scherzò Liam -ma devo dire che mi piace anche così-
-Già, Harry: dovevi fare una festa, no? A quando?- Intervenne Zayn.
-Non so..- tergiversò il ragazzo.
-Appena starai bene- propose Niall.

Liam li salutò, ringraziando Harry e Zayn dell'ospitalità; i ragazzi si prepararono per andare a lavoro. Zayn insistette per accompagnare Harry in macchina, dato la persistenza della pioggia; Niall li seguì con la propria.

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